81
O insopportabile, cupo istante! Perché non tramontano, in una immensa eclissi, il sole e
la luna; e la terra, tremando, non si spalanca?
82
Lascia che ti abbracci, amara avversità, perché i saggi sanno che è la cosa più saggia
da fare.
83
Il passero ha nutrito il cuculo per tanto, che infine i cuculetti se lo son mangiato.
84
Dentro la vuota corona che cinge ai re le tempie, la morte tiene la sua corte.
85
Combattere e morire è morte che annienta la morte.
86
Il mio regno è perduto? Ebbene il regno era la mia croce, che perdita è mai venire
sollevati da una croce?
87
I pensieri, schiavi della vita, e la vita, pagliaccio del tempo, e il tempo, che contiene
tutto il mondo devono fermarsi.
88
Lonore è solo un blasone buono per i funerali.
89
Il dolore non rispetta stagioni e ore di riposo, fa della notte giorno e del meriggio
notte.
90
Da quando ogni villano vien fatto nobile, cè più dun nobile che vien fatto
villano.
91
Chi è saggio da giovane, dicono, non vive a lungo.
92
Lilarità mincrespa il viso, e io mi auguro sovente, quando mi lascerà, di
scender nella tomba.
93
I cuori dei principi baciano lobbedienza, tanto lamano; ma verso gli spiriti
protervi si gonfiano e infuriano come uragani.
94
Noi ingrassiamo ogni sorta di bestia per ingrassarci e ci ingrassiamo per i vermi. Un re
grasso e un pezzente magro sono due pietanze di uno stesso desco; finisce tutto lì.
95
Come lindigestione è madre di molto digiuno, così la licenza, praticata a eccesso,
finisce in costrizione.
96
Siate per la morte in assoluto: sia morte che vita saranno più dolci.
97
Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna aver pazienza: essa
muta in burla la sua offesa.
98
Si vede spesso che le cose che abbiamo ci danno falsa sicurezza, mentre è la loro
mancanza che ci giova.
99
I cambiamenti davvero lamentevoli sono dal meglio; dal peggio si ritorna alla risata.
100
Ma tutto è nulla: la pazienza è stupida e la ribellione è degna di un cane rabbioso.
101
La pace è proprio una paralisi, un letargo; è monotona, sorda, sonnolenta, apatica, e
genera più bastardi di quanti la guerra non uccida uomini.
102
I piccoli dolori, vedo, vengono guariti da un dolore più grande.
103
I poveri sottomessi ai potenti sognano tutti come me. Si risvegliano e non trovano nulla.
104
Preferisco eliminare i pericoli che temo, anziché temere di essere eliminata.
105
Ah! Ah! che cosa sciocca è lOnestà! e la Fiducia, sua sorella giurata, una
sempliciotta.
106
I libri per me, valgono più del mio ducato.
107
Combattiamo con parole docili fin quando il tempo non ci presti amici e gli amici spade
soccorrevoli.
108
Se viviamo, viviamo per calpestare dei re, se moriamo, viva la morte quando con noi
muoiono principi!
109
Un veleno si può usare come cura.
110
A un sottile traditore non occorre avvocato.
111
È il tempo che regola gli orologi, quel vecchio beccamorto spelato. Lasciamo fare a lui?
112
Le serpi striscianti si nascondano pure nellerba per mordere con la lingua; noi
abbiamo spade spietate che parleranno per noi e per la nostra causa.
113
Spesso chi è pecora si perde appena il pastore si allontana.
114
La pazzia dei grandi devesser sorvegliata.
115
La vita si è fatta tediosa, come una storia due volte ascoltata, che affligga il torpido
orecchio di un uomo assonnato.
116
Non ho fatto alcun male. Ma ora ricordo che sono in questo mondo terreno, dove fare il
male è spesso lodevole, e fare il bene è talvolta considerata pericolosa follia.
117
Che cosè il fasto, il governo, il regno, se non terra e polvere? E, per quanto si
viva, dobbiamo morire.
118
Sono meglio io di te, adesso: io sono un matto, tu non sei nulla.
119
Morte, grottesco pagliaccio che stai ridendo di noi.
120
Che pazzo mondo! Che pazzi re!
121
Darò il mio vasto reame per una piccola tomba, una tomba piccola, piccola, una tomba
oscura.
122
Ogni buon servo non esegue tutti gli ordini che riceve, è vincolato solo a quelli giusti.
123
Il mondo non è che una parola. Se fosse tutto vostro e poteste regalarlo in un fiato,
come andrebbe via presto.
124
Il buono e il cattivo dipendono dal pensiero che li rende tali.
125
Non conosci giovinezza né vecchiaia, ma una specie di sonno pomeridiano in cui le sogni
entrambe.
126
Gemendo, siamo venuti al mondo. Quando si nasce, si piange perché ci si ritrova su questo
enorme palcoscenico di matti.
127
E, come ledificio senza fondamenta di questa visione, così le torri ammantate di
nubi, gli splendidi palazzi, i templi solenni, lo stesso immenso globo, sì, e tutto quel
che racchiude, si dissolveranno, e, simili allincorporea rappresentazione ora
svanita, non lasceranno traccia.
128
Da quando la poca saggezza dei buffoni è stata messa a tacere, quel poco di pazzia che i
saggi hanno simpone fin troppo apertamente.
129
Da stracci sbrindellati fan capolino i vizi capitali: ricchi mantelli e toghe
impellicciate nascondono tutto. Metti al peccato una corazza doro, e la lancia
robusta della giustizia va in frantumi; vestilo di cenci e basterà per trafiggerlo la
pagliuzza dun pigmeo.
130
Nella corruzione di questo mondo, la mano dorata del delitto può scansare la giustizia, e
si vede spesso la legge farsi accaparrare dalla sua preda. Ma lassù? Non ci sono
scappatoie, lassù.
131
La pazzia, signore, gira attorno per il mondo come il sole, e raggia un po
dappertutto.
132
Quando dicevo di voler morire scapolo non pensavo di vivere fino al giorno del mio
matrimonio.
133
Alla forca la filosofia! Se la filosofia non può fare una Giulietta, svellere una città,
rovesciare il decreto di un principe, non aiuta, non ha effetto.
134
Ama tutti, fidati di pochi, non fare torto a nessuno. Tutto è bene quel che finisce bene!
135
Non giudicate, perché siamo tutti peccatori.
136
Pompa regale, ecco la tua medicina! Rimani allo scoperto a soffrire quel che soffrono i
poveri, per scuoterti di dosso il superfluo e darlo a loro.
137
Mentire essendo ricchi è più peccato che mentire per miseria; la menzogna di un re è
più peccato di quella di un mendicante.
138
La magrezza che ci affligge, lo spettacolo della nostra miseria, sono uno specchio
esaltante della loro abbondanza; la nostra sofferenza torna a loro vantaggio.
139
Una buona reputazione costruita sul delitto prospera nella prassi dei nostri tempi, e la
legge, tenue ragnatela, cattura i moscerini, ma i colpevoli di maggior peso la spaccano.
140
Se è pazza, come credo, la sua pazzia ha una singolare forma di buon senso.
141
Meglio sarebbe sio fossi dissennato: allora i miei pensieri sarebbero separati dai
miei guai, e quando limmaginazione è diretta altrove, i dolori perdono la coscienza
di se stessi.
142
Le porte della misericordia saranno tutte chiuse
lempia guerra, vestita di
fiamme come il principe dei demoni, compirà, col suo volto annerito, tutte le gesta
crudeli inseparabili dal saccheggio e dalla devastazione.
143
Vengono al sacrificio come vittime bene adorne, e alla vergine dagli occhi di fuoco della
guerra calde e sanguinanti noi le offriremo. Marte nella sua armatura siederà sul suo
altare immerso nel sangue fino alle orecchie.
144
Così comuni saranno sangue e distruzioni, così familiari le azioni più tremende, che le
madri riusciranno solo a sorridere dinanzi ai figli smembrati dalla guerra.
145
Che lo spirito del primogenito Caino regni in tutti i petti, così che, essendo intento
ogni cuore a un fine sanguinario, la scena feroce abbia fine, e loscurità dia
sepoltura ai morti.
146
La corte, il matrimonio e il rimpianto sono come tre balli di una stessa festa: la corte
è vispa come una tarantella, e ti mette il diavolo addosso; il matrimonio è lento e
composto come un minuetto solenne; e quando tutti sono stanchi, ecco il rimpianto, che si
balla barcollando come ubriachi fino a stramazzare nella tomba.
147
Da sempre lottusità del buffone serve ad affilare la lama dellintelligenza.
148
Sta in noi essere così o così. I nostri corpi sono i nostri giardini; e la volontà è
il giardiniere.
149
Non ci sono signori di più antica data che i giardinieri, gli affossatori e i beccamorti.
Fanno il mestiere di Adamo.
150
Gli occhi delle donne: sono essi a costudire, da sempre, il fuoco di Prometeo. Sono essi i
libri, le arti, le scienze di unaccademia che spiega, comprende e alimenta ogni
umana realtà. Senza di essi nessuno avrà mai creato qualcosa di eterno.
151
Gli uomini migliori, così dicono, sono impastati di difetti, e per la più gran parte
diventano molto più buoni per essere stati un po cattivi.
152
Facciamo i buffoni per divertirci, e spendiamo la nostra adulazione per brindare a coloro
che la bevono e su cui, vecchi, vomiteremo tutto come veleno, con odio e con disprezzo.
153
Anchio sono bastardo; viva i bastardi! Sono nato bastardo, educato bastardo,
bastardo di mente, bastardo di coraggio, illegittimo in tutto. Un orso mica ne morsica un
altro, e perché un bastardo sì?
154
Chi osa, chi osa alzarsi in piedi e dire, con sincerità, da uomo, costui è un
adulatore? Se lo è uno, lo sono tutti gli altri, perché ogni gradino della
società viene lisciato da quello che sta sotto.
155
Forse che la ghiandaia è più preziosa dellallodola perché le sue penne sono più
belle? O il serpente è migliore dellanguilla perché la sua pelle screziata appaga
locchio?
156
Quando le mie azioni apertamente rivelassero gli autentici sentimenti e la natura del mio
cuore, allora non esiterei a indossare il mio cuore sulla manica perché i corvi lo
becchino. Io non sono quello che sono.
157
Parassiti schifosi, untuosi e sorridenti, divoratori cortesi, lupi affabili, orsi
addomesticati, buffoni della fortuna, amici da tavola, mosche della bella stagione,
vigliacchi tutti inchini e scappellate, aria, fantocci, banderuole.
158
Lacqua scorre liscia dove il fiume è fondo, e sotto un aspetto innocente nasconde
il tradimento. La volpe non abbaia quando vuole rubare lagnello.
159
Per ingannare il mondo, assumi il suo aspetto, abbi il benvenuto nellocchio, nella
mano, nella lingua, appari come il fiore innocente, ma sii la serpe che vi si cela sotto.
160
Che farabutti amabili: amore poco, ma tanta cortesia. Luomo è degenerato in una
razza di scimmie e babbuini.
N.B. Anno 2004. Carl William Brown ha deciso
di mettere tutto il testo a disposizione dei lettori della rete e nel fare ciò
preannuncia la stampa di una nuova edizione dell'operetta largamente ampliata e piena di
stimolanti nuovi sorprese. Grazie a tutti per la collaborazione. Chi volesse pubblicare
parte di questi scritti online o su carta è pregato di chiederne il consenso all'editore.
E' assolutamente vietato l'uso commerciale.
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William Shakespeare (Solo in Inglese)
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possiamo cedere lo stesso volume (Senza prezzo di copertina) ad una cifra anche inferiore,
intorno ai 2-3 euro, purché ne vengano ordinati almeno una ventina di copie. A questo
proposito vi invito a visitare la nostra sezione dedicata al no-profit. In ogni caso per qualsiasi informazione vi
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N.B. Sul
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