AFORISMI
GENIALI di William Shakespeare Scelti e curati da Carl
William Brown per l'Associazione Culturale Daimon Club www.daimonclub.it
www.daimon.org
I°
Edizione Maggio 2002 © Copyright by Carl William
Brown Casa Editrice Phasar Book Firenze.
La nostra prima pubblicazione
Aforismi Geniali di William Shakespeare mette
effettivamente in pratica quella che è la nostra politica di fondo. Il libro infatti
avrà una tiratura iniziale di 1000 copie, 500 destinate al mercato commerciale e 500
destinate al mondo del no-profit. La differenza è che il primo avrà un prezzo di
copertina di 10 euro, noi infatti lo cediamo in conto vendita ai librai e agli edicolanti
ad un prezzo indicativo di 6 euro, ed emettiamo loro delle regolari fatture; il testo
destinato invece al mondo del no-profit sarà ceduto in cambio di una libera offerta, non
inferiore ai 4-5 euro per copia singola, e non inferiore ai 2-3 euro per più copie.
Pertanto la nostra associazione invita tutti i librai, gli operatori commerciali, i
gestori di librerie online, le biblioteche, le scuole e le associazioni no-profit a
contattarci, perché potremo offrire loro delle soluzioni a dei prezzi veramente
eccezionali e a delle condizioni realmente di favore. Scrivici per maggiori informazioni o per ordinare
il libro. Per maggiori informazioni visita anche la nostra
pagina delle promozioni editoriali con le nostre allettanti
proposte per tutti gli scrittori e quella destinata alle associazioni
culturali, alle organizzazioni di volontariato e a
tutti gli enti no-profit.
N.B. Anno 2004 Carl William Brown ha deciso
di mettere tutto il testo a disposizione dei lettori della rete e nel fare ciò
preannuncia la stampa di una nuova edizione dell'operetta largamente ampliata e piena di
stimolanti nuovi sorprese. Grazie a tutti per la collaborazione. Chi volesse pubblicare
parte di questi scritti online o su carta è pregato di chiederne il consenso all'editore.
E' assolutamente vietato l'uso commerciale.
Dedicato ai miei genitori che
mi hanno
sempre sopportato!
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
UN BREVE PROLOGO
Questo non intende essere un saggio su
William Shakespeare anche perché conosco sin troppo bene quella frase di W. Hazlitt che
recita: "Se desideriamo conoscere la forza del genio umano dobbiamo leggere
Shakespeare. Se vogliamo constatare quanto sia insignificante l'istruzione umana possiamo
studiare i suoi commentatori." Non che io non apprezzi il lavoro di critica
letteraria di tanti autori, soltanto che questo scritto costituisce una creazione di
tutt'altro genere.
Questo piccolo libretto infatti vuole solo essere un omaggio alla grandissima abilità
linguistica di Shakespeare, al valore del suo stile e della figuralità del suo
linguaggio. C'è poi da considerare il fatto che avendo scritto anch'io in forma
aforistica ben più di 8000 frasi e riflessioni su quasi ogni aspetto dell'esistenza, dal
potere dell'autorità, alla stupidità di ogni umana vanità, ho da sempre apprezzato in
maniera considerevole molte delle citazioni del nostro grande poeta drammaturgo e così ho
pensato bene di dedicargli appunto questo tributo.
Inoltre questa raccolta di massime tratte dall'opera omnia di Shakespeare vuole anche
essere un operetta originale, da leggersi magari come un piccolo racconto surrealistico o
come uno strano, ma pungente flusso di coscienza del nostro autore, mediato dalla sintesi
del sottoscritto. Non troverete pertanto, come negli altri libri di massime, il dramma, la
commedia o la poesia da cui le citazioni sono state extrapolate, ma per il momento vi
dovrà bastare sapere che le ha scritte William Shakespeare; non tutte del resto, infatti
molte provengono da un'antichità più lontana, ovvero dalla nostra tradizione classica,
greca e romana.
La cosa che conta invece è che il lettore si renda conto di come il potere, l'autorità e
di conseguenza la stupidità non debbano spaventare o intimidire lo spirito libero della
creatività, anche perché un vero artista è abituato a convivere con il dolore e recita
con William: "Lascia che ti abbracci, amara avversità, perché i saggi sanno che è
la cosa più saggia da fare." È la vecchia tematica dello scontro esistenziale tra
reale ed ideale che da sempre lacera i cuori e le menti di tanti autori, ma questo non è
il momento di approfondire un simile discorso e per chi ne volesse sapere di più potrà
sempre visitare la mia associazione su Internet al seguente indirizzo www.daimonclub.it
dove troverà diverso materiale per decifrare meglio il mio pensiero ed il mio stile.
Nella sua opera Shakespeare ha affrontato tutte le tematiche esistenziali, dalla vendetta
alla pietà, dalla violenza più crudele all'amore più sublime, dall'arroganza più
banale alla tragicità più fatale, e lo ha fatto con una strabiliante maestria di
linguaggio, proprio quel linguaggio che ha forgiato queste massime e che ha dilettato ed
ammaestrato molti degli autori che sono venuti dopo di lui. Il conflitto tra la realtà e
l'apparenza, tra l'ingordigia della stupida autorità e l'ingenua speranza della bontà
hanno reso immortali le sue opere, peraltro quasi tutte ispirate da trame precedenti e
già presenti in diverse fonti letterarie.
L'analisi delle passioni e dei sentimenti umani, le speculazioni sulla natura umana e sui
suoi desideri di felicità, la critica del potere e la speranza di poter comunicare
attraverso i secoli hanno reso la sua arte immortale ed è per questo che i suoi pensieri
ed i suoi scritti sono giunti sino a noi vivi più che mai. Ogni giorno infatti in tutti i
teatri del mondo vengono rappresentate le sue creazioni ed i suoi testi sono così rimasti
vitali ed inossidabili alle inclemenze del tempo e della morte.
Tornando al potere dobbiamo rilevare che nelle opere di Shakespeare questo argomento è
espresso quasi sempre come abuso di potere, come avidità e tirannia dell'umana vanità,
come passiva accettazione di una balorda legge naturale. Shakespeare critica e sbeffeggia
in modo pesante la vile cortigianeria, la falsa umiltà, e la prepotenza della follia del
potere, ma rimane convinto che non possono esserci "lupi senza pecore, né leoni
senza cerbiatti." Shakespeare insomma condanna sia chi esercita il potere, sia chi lo
subisce troppo passivamente ed in pratica il suo stile come il suo pensiero in più di
un'occasione fanno capo ad un'ideale ed anarchica, ma forse impossibile, sete di giustizia
e libertà.
E questa libertà, seppure magari solo letteraria il poeta la raggiunge con la propria
fantasia. Così con i propri ideali e la propria penna si appresta a combattere il più
temibile di tutti i tiranni, l'oblio. Il suo sogno di durare oltre il tempo e di tener
testa alla morte e al disfacimento del proprio essere si fa sempre più forte e con il
passar dei secoli si dimostra anche sempre più vitale, anche se alla fine anche il più
grande poeta di tutti i tempi dovrà purtroppo o per fortuna arrendersi a quel nulla
universale che tutto ingoia.
E così, memore dei suoi sogni, anch'io, che da sempre ho condiviso le sue idee sul potere
e sull'esistenza, condensando i miei pensieri in diverse migliaia di aforismi, ho pensato
bene di legare il mio legittimo desiderio di poter comunicare un po' di più con il mondo
a questo piccolo libretto, che in fin dei conti non è che un modesto e genuino
stratagemma per farmi un po' di pubblicità grazie all'aiuto di uno dei massimi scrittori
della letteratura mondiale. Abbiamo così non una semplice raccolta di massime qualunque,
che potete del resto sempre trovare anche in forme diverse e persino più complete sia su
carta sia consultando l'intero corpus dell'autore ormai disponibile in forma libera su
internet, ma un messaggio più profondo che rimanda alla mia essenza più intima ed al mio
testamento spirituale e letterario che peraltro riporterò alla fine di questo libretto e
che potrete sempre approfondire visitando il mio sito su internet, o magari leggendo le
prossime pubblicazioni della nostra associazione.
Il libro continua poi con un' introduzione
di Carl William Brown su Shakespeare e il suo tempo e una presentazione del nostro bardo
realizzata attraverso una selezione di aforismi in inglese che ben illustrano quella che
è la fama del nostro autore, seguita da un elenco delle opere di William Shakespeare.
Dopo queste premesse ci si inoltra nel corpo del libro che è composto da una selezione di
più di 350 aforismi tratti dall'intero corpus shakespeariano e scelti in maniera oculata
dal nostro Carl William Brown allo scopo di dare uno speciale stile letterario e un ben
preciso taglio di lettura al testo, che si presta così a diventare un'opera del
tutto nuova e originale, quasi interamente ricreata dal genio teatrale del nostro
grandissimo poeta, che si ritrova ancora una volta, dopo quasi 500 anni dalla sua morte, a
riscrivere con la sua grandezza immortale una nuova opera colma di messaggi sempre validi
e di attualissimi consigli. Infine vi sono le conclusioni e ancora una selezione di brani
tratti da alcune tra le più significative opere teatrali del nostro autore. Seguono
inoltre le note bibliografiche ed una presentazione dell'associazione culturale che ha
realizzato il libro, racchiusa volontariamente e provocatoriamente all'interno del
testamento di Carl William Brown e del Lascito del Daimon Club. A tale proposito
riportiamo in questa sede, come promesso nel libro, il testamento di William Shakespeare, affinché tutti i lettori possano
eventualmente fare un confronto fra i vari documenti ed esercitarsi un poco con il loro
inglese. Successivamente di testamenti ne inseriremo anche degli altri all'interno del
nostro sito umoristico, perché in fondo sono estremamente spiritosi !!! (Chi volesse poi
trovare tutti i links dei siti su Shakespeare non deve far altro che andare nella nostra
Library nella sezione Books!)
SUL RETRO DI COPERTINA LEGGIAMO
L'analisi delle passioni e dei sentimenti
umani, le speculazioni sulla natura umana e sui suoi desideri di felicità, la critica del
potere e la speranza di poter comunicare attraverso i secoli hanno reso l'arte di
Shakespeare immortale ed è per questo che i suoi pensieri ed i suoi scritti sono giunti
sino a noi vivi più che mai. Ogni giorno in tutti i teatri del mondo vengono
rappresentate le sue creazioni ed i suoi testi sono così rimasti vitali ed inossidabili
alle inclemenze del tempo e della morte.
"È dubbio", ha scritto Samuel Johnson di Shakespeare, "che fra tutti
coloro che gli sono succeduti si possan raccogliere più massime di conoscenza teorica, o
più regole di pratica prudenza, di quante lui solo ne abbia date al suo paese. Anche per
questo dunque il pubblico lo ama così tanto.
Leggere Shakespeare, scriveva Thomas De Quincey centocinquanta anni fa, "è per molti
una delle necessità primarie della vita: cercano le sue opere come si chiede il pane
quotidiano".
Questa raccolta di massime tratte dall'opera omnia di Shakespeare vuole dunque essere
un'operetta originale, da leggersi come un piccolo racconto surrealistico, come uno
strano, ma pungente flusso di coscienza del nostro eccezionale e strabiliante autore, che
a distanza di molti secoli vive ancora al nostro fianco e ci fa come sempre una buona e
simpatica compagnia.
Carl William Brown è uno scrittore italiano che si impegna nell'ambito dell'insegnamento,
della divulgazione culturale e della provocazione artistica e letteraria. Autore di ben
più di 8000 aforismi originali (mille dei quali sono disponibili gratuitamente in rete),
di vari saggi, e di vari articoli, nel 1997 fonda il Daimon Club (www.daimonclub.it,
www.daimon.org), associazione culturale su Internet di stampo eclettico e surreale che al
suo interno conta ormai parecchi artisti e più di 800 pagine in costante evoluzione. Il
sito del club, curato dallo stesso C.W. Brown, costituisce inoltre una vera e propria
guida per la navigazione in rete, ecco perché visitandolo potrete reperire migliaia e
migliaia di aforismi, libri elettronici gratuiti, software utilissimi per lo studio delle
lingue straniere e della letteratura, e ancora potrete trovare buone opportunità per la
promozione di qualsiasi attività legata alla creatività dell'arte, della pedagogia,
della critica e dell'imprenditoria.
In copertina un'immagine che ritrae dei cigni, evidente riferimento al Teatro Swan, e
sullo sfondo un paese con il volto di Shakespeare.
RECENSIONI
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SHAKESPEARE E IL SUO TEMPO
Secondo le normali biografie Shakespeare nacque in Inghilterra a Stratford-on-Avon
nellaprile del 1567, in quei luoghi frequentò la locale Grammar School, si sposò a
circa 18 anni e alcuni anni dopo andò a Londra, dove divenne un attore ed un drammaturgo
molto famoso. Egli morì nellaprile del 1616 e fu sepolto nella Parish Church a
Stratford. La sua biblioteca fu lasciata al suo benefattore, il conte William Herbert di
Pembroke; è ovvio che dallanalisi dei suoi libri si potrebbe sapere qualcosa di
più sulla sua esistenza, peccato però che per ragioni nazionalistiche essa non è mai
stata messa a disposizione dei biografi internazionali.
Pertanto le notizie che possediamo a suo riguardo non sono poi del tutto così sicure,
infatti su ogni enciclopedia moderna troviamo spesso la dicitura incerte sono le
notizie biografiche e benché a più riprese si sia attribuita la creazione dei suoi
lavori a personaggi come Francis Bacone, Christopher Marlowe, Edward de Vere, William
Stanley o altri nobili autori del tempo, il mistero permane. Forse era persino uno
straniero e questo potrebbe spiegarci perché allepoca la sua morte non suscitò
grande commozione né tanto meno alcun lutto nazionale. Per di più cè anche da
dire che la sua vasta fama letteraria iniziò a maturare solo ben oltre un secolo dopo la
sua morte.
Vi è persino una teoria del professor Martino Iuvara, un siciliano, sostenuta peraltro da
altri studiosi, che assegnerebbe al grande bardo unorigine tutta italiana. Il grande
autore infatti sarebbe stato figlio di un medico di Messina originario di Palermo,
Giovanni Florio, e della nobile consorte Guglielma Crollalanza, e si sarebbe chiamato
Michelangelo. Il padre, uno spirito libero, avrebbe avuto la sventatezza di manifestare il
suo pensiero critico nei confronti della chiesa del tempo in un libello polemico e per
questo sarebbe stato bollato come eretico; costretto dunque a fuggire con la famiglia
dalla Sicilia si sarebbe poi rifugiato a Treviso.
Secondo questa tesi il giovane Michelangelo studia a Venezia, Padova, in Grecia e in
questo periodo conosce anche Giordano Bruno, che oltre a trasmettergli parecchie delle sue
idee, gli da delle lettere di presentazione per due nobili inglesi: il conte di
Southampton e il conte di Pembroke. Per sottrarlo al pericolo delle persecuzioni religiose
il padre lo fa viaggiare parecchio e alla fine a circa 24 anni Michelangelo arriva in
Inghilterra da un cugino della madre che abita a Stratford-on-Avon. E così quando il
figlio di costui, un certo William, muore, il nostro eroe, per evitare ulteriori pericoli,
ne assume il nome diventando appunto William Shakespeare (Crollalanza).
Negli anni successivi Shakespeare che aveva già scritto varie commedie inizia a fare
lattore e lautore di teatro e il suo matrimonio con la bella nobildonna Anne
Hathaway aiuta la sua scalata al successo. Che sia verità o fantasia questa teoria viene
suffragata in più punti da analisi molto dettagliate e comunque dobbiamo pur sempre
ammettere che più di un terzo dei suoi 37 drammi sono ambientati in Italia e lasciano
inoltre presupporre una buona conoscenza diretta dei luoghi descritti.
Tuttavia non è la sua origine che ci interessa più di tanto, anche perché ciò che
conta maggiormente è ovviamente la sua opera. Comunque cè da dire che
lipotesi sopra citata è molto affascinante e per questo ho ritenuto opportuno
riportarla. Inoltre cè da aggiungere che nel 1925 capita al professor Santi
Paladino di leggere un volumetto di proverbi di un calvinista del nord Italia, un certo
Michelangelo Florio, intitolato I Secondi Frutti, che finisce per alimentare ancora di
più il mistero, infatti molti di questi proverbi si trovano proprio nellAmleto di
Shakespeare. In ogni caso per il momento terminiamo qui questa breve indagine sulla sua
vita e procediamo oltre.
Le sue opere sono state create per essere interpretate, infatti nel periodo Elisabettiano
i drammi teatrali generalmente venivano prima recitati e solo in un secondo momento
venivano scritti e dati alle stampe. Ma non è questo quello che ci interessa in questa
introduzione, infatti noi ci limiteremo a riportare degli aforismi, delle citazioni, dei
pensieri, degli stralci della sua produzione, proprio per mettere in evidenza come il suo
teatro, e ciò che più conta il suo linguaggio, sia unacuta testimonianza della
profondità della misteriosa natura umana e delle azioni che la caratterizzano.
Le sue opere trattano tutte quelle che sono le problematiche dellesistenza e della
sua organizzazione sociale. Troviamo così delle meravigliose e spietate analisi dei
sentimenti e delle passioni umane, ma anche delle riflessioni sul comportamento umano e
politico in relazione alle principali questioni morali del genere umano.
Shakespeare non inventò le storie dei suoi drammi e delle sue tragedie, ma li rielaborò
profondamente da un punto di vista linguistico dando sempre unestrema importanza
alletica del comportamento umano e alle sue ripercussioni nella vita sociale. Così
le false illusioni, lambizione per il potere, la cieca passione, la lussuria,
legoismo, la stupidità e tutti i difetti dellessere umano servono al grande
drammaturgo per creare le sue immortali opere darte.
Ci sono comunque dei capisaldi nella sua produzione che ci rivelano quelle che in parte
dovevano essere le sue convinzioni; per esempio lidea che la capacità politica e la
sensibilità morale tendevano sempre a divergere, oppure la convinzione che il potere
dovesse sempre avere una forte impersonalità che ovviamente si poneva sempre in contrasto
con il comportamento morale delluomo comune. Proprio per queste ragioni le sue
parole sono sempre molto severe e talvolta diventano vere e proprie frecciate satiriche
nei confronti dellautorità e di chi governa il mondo.
Un altro aspetto cruciale della sua produzione si identifica nei conflitti tragici che
caratterizzano la vita dei suoi personaggi, quasi tutti condizionati da un Fatal
Flaw, un difetto fatale, che alla fine finisce sempre per pregiudicare la felicità
della loro vita. Così il male come le passioni violente e malvage che da sempre
caratterizzano il nostro pianeta vengono analizzate in maniera esemplare, tanto che molti
anni dopo le sue opere serviranno da materia di studio per il padre della psicanalisi, il
grande Sigmund Freud, che da Shakespeare certamente imparò molto.
Shakespeare, da grande genio, ovviamente non tenne in considerazione le tre vetuste regole
aristoteliche che allepoca caratterizzavano la produzione teatrale, e così
lunità di tempo, di luogo e di azione naturalmente andavano a farsi friggere per
dare spazio alla grandezza del suo linguaggio, delle sue invenzioni artistiche e della sua
eccezionale umanità letteraria. Egli fu in grado di sostituire la povertà delle
scenografie con la ricchezza dei suo testi, e così grazie alla maestosità della sua
prosa poetica riuscì, in unatmosfera mista di tragicità e di comicità, a dare
unità ai suoi capolavori.
Unaltra caratteristica geniale del suo teatro è quella di aver dato al
Clown, sotto le mentite spoglie di una strana e divertente follia, una sorta
di magnetismo popolare e filosofico, veramente saggio e indipendente. Se gli altri appunto
sono normali, noi dobbiamo per forza essere pazzi e dobbiamo criticare la vanità della
nostra umanità. I drammi storici sono infatti drammi del potere, i drammi classici sono
pure drammi del potere, unimmensa varietà di consigli e di rimproveri a chi governa
e a chi è governato per non fargli mai dimenticare la stupidità dellautorità e
dellarroganza e le ancora più miserabili illusioni della funesta ambizione di
onnipotenza.
Levoluzione delle sue tragedie sembra voler sempre sottolineare che luomo è
in grado di capire quali sono le forze buone e cattive che dirigono la propria esistenza,
ma la sua mente è troppo debole per fare sempre la scelta giusta e così ecco che si
compie il dramma della nostra vita. Tutto questo ci viene veicolato attraverso un grande e
maestrale uso di immagini linguistiche, un esemplare impiego di tutte le figure retoriche,
una massiccia varietà di simboli, di contrasti e di paradossi.
Talvolta i personaggi meno importanti rivestono un ruolo fondamentale per
levoluzione della storia e questo come a sottolineare che ogni persona così come
ogni cosa hanno unestrema importanza in questo nostro misterioso universo. Talvolta
invece lo studio del carattere dei personaggi prevale sulla narrazione degli eventi e
grazie ad una saggezza superiore, acquisita tramite lesperienza, latmosfera
dei suoi drammi si trasforma diventando via via più serena e quieta, abbandonando così
limpeto della passione e la tragicità degli eventi.
Da buon autore rinascimentale Shakespeare mette tutto in discussione e si appresta ad
indagare con grande perizia allinterno dei più grandi misteri del suo tempo: la
natura del potere, lattitudine della gente nei confronti dellautorità,
lonestà e la disonestà dellessere umano, la corruzione dei costumi, la
pazzia e la saggezza, la virtù ed il vizio, la viltà e ed il servilismo, il coraggio e
la dignità, lipocrisia del linguaggio e la falsità della natura, il tragico
contrasto tra il reale e lideale, tra ciò che è e ciò che sembra, tra la realtà
e lapparenza, e ancora la passione dellambizione, i dogmi della dottrina e i
dubbi di una mente libera, incerta e anelante di giustizia, di uguaglianza, di libertà e
di felicità.
Nel rinascimento infatti il dubbio assale ogni cosa e così, quasi come un buon dadaista,
Dada dubita di tutto, anche Shakespeare si fa interprete delle istanze
intellettuali del suo tempo e mette in discussione la nobiltà del potere, così come la
dignità dellautorità. La violazione di questo senso di ordine e di unità ci
lascia chiaramente spaesati, ma liberi, liberi di riflettere e di interpretare il nostro
destino, alla ricerca di sempre nuove conoscenze e di nuovi artifici che ci possano
aiutare a vivere meglio.
Anche il tema della vendetta ricorre spesso, ma alla fine, come nellAmleto, lascia
spazio anchesso al dubbio, alla riflessione, allangoscia, alla speculazione,
alla ricerca, alla colpa e allambiguità del nostro procedere. E così si cercano le
somiglianze tra le cose più disparate e le disuguaglianze tra le cose che apparentemente
sembrano più simili: si inizia così il percorso della ricerca più meticolosa
allinterno della nostra vita e della nostra arte, che rende la letteratura del tutto
simile alla filosofia e alla scienza.
Carl William Brown
LA REPUTAZIONE DI SHAKESPEARE
Le persone che non hanno unistruzione hanno uninventiva esuberante, e sono
senzaltro libere dai pregiudizi. Shakespeare fu poco istruito, come risulta chiaro
tanto dalla freschezza della sua immaginazione quanto dalla varietà dei suoi concetti.
Milton invece sa di accademia, tanto nel pensiero, come nel sentimento. Shakespeare non
aveva dovuto svolgere a scuola dei temi in favore della virtù e contro il vizio. Dobbiamo
a questa circostanza il tono sano e non affettato del suo teatro. Se desideriamo conoscere
la forza del genio umano dobbiamo leggere Shakespeare. Se vogliamo constatare quanto sia
insignificante listruzione umana possiamo studiare i suoi commentatori.
William Hazlitt 1778-1830, British Writer and Critic
Cazamian parlando dellumorismo di Shakespeare notava : « Le réalisme, point de
départ et loi constante dune oeuvre humoristique, nest pas seulment le
principe accepté de son art, mais en est la vie même. Une telle ouverture à la
variété infinie des choses et des êtres exclut tout parti pris, toute théorie et tout
choix préconçu. Or lhumour justement réclame la liberté d'une penseé sans
aucune attache. »
Cazamian, Louis Scrittore e critico francese
Se gli altri sono saggi, noi allora dobbiamo per forza essere pazzi; anche perché, come
diceva il grande Shakespeare, se il folle pensa seriamente di essere saggio, in realtà è
il saggio che sa per certo di essere folle.
Carl William Brown 1960-200.., Italian teacher, surrealistic reformer and writer.
To see him act is like reading Shakespeare by flashes of lightning.
Samuel Taylor Coleridge 1772-1834, British Poet, Critic, Philosopher
England has two books, one which she has made and one which has made her: Shakespeare and
the Bible.
Victor Hugo 1802-1885, French Poet, Dramatist, Novelist
If those gentlemen would let me alone I should be much obliged to them. I would say, as
Shakespeare would say... Sweet Friend, for Jesus sake forbear.
Thomas Carlyle 1795-1881, Scottish Philosopher, Author
We do not fear censorship for we have no wish to offend with improprieties or obscenities,
but we do demand, as a right, the liberty to show the dark side of wrong, that we may
illuminate the bright side of virtue - the same liberty that is conceded to the art of the
written word, that art to which we owe the Bible and the works of Shakespeare.
David Wark Griffiths 1875-1948, American Pioneer Film Director
Find enough clever things to say, and youre a Prime Minister; write them down and
youre a Shakespeare.
George Bernard Shaw 1856-1950, Irish-born British Dramatist
Dreaming is an act of pure imagination, attesting in all men a creative power, which, if
it were available in waking, would make every man a Dante or Shakespeare.
Francis Herbert Hedge 1846-1924, British Philosopher
There is hardly a pioneers hut which does not contain a few odd volumes of
Shakespeare. I remember reading the feudal drama of Henry V for the first time in a log
cabin.
Alexis De Tocqueville 1805-1859, French Social Philosopher
If a man is called to be a streetsweeper, he should sweep streets even as Michelangelo
painted, or Beethoven composed music, or Shakespeare wrote poetry. He should sweep streets
so well that all the hosts of heaven and earth will pause to say, here lived a great
streetsweeper who did his job well.
Martin Luther King Jr. 1929-1968, American Black Leader, Nobel Prize Winner, 1964
If you write fiction you are, in a sense, corrupted. Theres a tremendous
corruptibility for the fiction writer because youre dealing mainly with sex and
violence. These remain the basic themes, theyre the basic themes of Shakespeare
whether you like it or not.
Anthony Burgess 1917-1993, British Writer, Critic
When I heard the word stream uttered with such a revolting primness, what I
think of is urine and not the contemporary novel. And besides, it isnt new, it is
far from the dernier cri. Shakespeare used it continually, much too much in my opinion,
and theres Tristam Shandy, not to mention the Agamemnon.
James Joyce 1882-1941, Irish Author
You ask whether I have ever been in love: fool as I am, I am not such a fool as that. But
if one is only to talk from first-hand experience, conversation would be a very poor
business. But though I have no personal experience of the things they call love, I have
what is better - the experience of Sappho, of Euripides, of Catallus, of Shakespeare, of
Spenser, of Austen, of Bronte, of anyone else I have read.
C. S. Lewis 1898-1963, British Academic, Writer, Christian Apologist
Here Greek and Roman find themselves alive along these crowded shelves; and Shakespeare
treads again his stage, and Chaucer paints anew his age.
John Greenleaf Whittier 1807-1892, American Poet, Reformer, Author
The artist is of no importance. Only what he creates is important, since there is nothing
new to be said. Shakespeare, Balzac, Homer have all written about the same things, and if
they had lived one thousand or two thousand years longer, the publishers wouldnt
have needed anyone since.
William Faulkner 1897-1962, American Novelist
In real life, unlike in Shakespeare, the sweetness of the rose depends upon the name it
bears. Things are not only what they are. They are, in very important respects, what they
seem to be.
Hubert H. Humphrey 1911-1978, American Democratic Politician, Vice President
Single-mindedness is all very well in cows or baboons; in an animal claiming to belong to
the same species as Shakespeare it is simply disgraceful.
Aldous Huxley 1894-1963, British Author
Playing Shakespeare is really tiring. You never get to sit down, unless youre the
king.
Josephine Hull Actress
Now we sit through Shakespeare in order to recognize the quotations.
Orson Welles 1915-1985, American Film Maker
A remarkable thing about Shakespeare is that he is really very good in spite of all the
people who say he is very good.
Robert Graves 1895-1985, British Poet, Novelist
Shakespeare, Leonardo Da Vinci, Benjamin Franklin, and Lincoln never saw a movie, heard a
radio, or looked at a TV They had loneliness and knew what to do with it. They were not
afraid of being lonely because they knew that was when the creative mood in them would
mark.
Carl Sandburg 1878-1967, American Poet
Raphael paints wisdom; Handel sings it, Phidias carves it, Shakespeare writes it, Wren
builds it, Columbus sails it, Luther preaches it, Washington arms it, Watt mechanizes it.
Ralph Waldo Emerson 1803-1882, American Poet, Essayist
Young women... you are, in my opinion, disgracefully ignorant. You have never made a
discovery of any sort of importance. You have never shaken an empire or led an army into
battle. The plays by Shakespeare are not by you, and you have never introduced a barbarous
race to the blessings of civilization. What is your excuse?
Virginia Woolf 1882-1941, British Novelist, Essayist
The aim, if reached or not, makes great the life: try to be Shakespeare, leave the rest to
fate!
Robert Browning 1812-1889, British Poet
Each writer is born with a repertory company in his head. Shakespeare has perhaps 20
players, and Tennessee Williams has about 5, and Samuel Beckett one - and maybe a clone of
that one. I have 10 or so, and thats a lot. As you get older, you become more
skillful at casting them.
Gore Vidal
The characteristic of Chaucer is intensity: of Spencer, remoteness: of Milton elevation
and of Shakespeare everything.
William Hazlitt 1778-1830, British Writer and Critic
APHORISMS QUOTES AND IDEAS
BY WILLIAM SHAKESPEARE
A SMALL REFERENCE LITERARY
DICTIONARY
LE OPERE DI WILLIAM SHAKESPEARE
La lista seguente è ripresa dalla prefazione generale di Sylvan Barnet alla serie Signet
Classic Shakespeare.
DRAMMI E COMMEDIE
1588-1593 The Comedy of Errors
1588-1594 Loves Labors Lost
1590-1591 2 Henry VI
1590-1591 3 Henry VI
1591-1592 1 Henry VI
1592-1593 Richard III
1592-1594 Titus Andronicus
1593-1594 The Taming of the Shrew
1593-1595 The Two Gentlemen of Verona
1594-1596 Romeo and Juliet
1595 Richard II
1594-1596 A Midsummer Nights Dream
1596-1597 King John
I596-1597 The Merchant of Venice
1597 1 Henry IV
1597-1598 2 Henry IV
1598-1600 Much Ado About Nothing
1598-1599 Henry V
1599-1600 Julius Caesar
1599-1600 As You Like It
1599-1600 Twelfth Night
1600-1601 Hamlet
1597-1601 The Merry Wives of Windsor
1601-1602 Troilus and Cressida
1602-1604 Alls Well That Ends Well
1603-1604 Othello
1604-1605 Measure for Measure
1605-1606 King Lear
1605-1606 Macbeth
1606-1607 Antony and Cleopatra
1605-1608 Timon of Athens
1607-1609 Coriolanus
1608-1609 Pericles
1609-1610 Cymbeline
1610-1611 The Winters Tale
1611-1612 The Tempest
1612-1613 Henry VIII
POEMS
1592 Venus and Adonis
1593-1594 The Rape of Lucrece
1593-1600 Sonnets
1600-1601 The Phoenix and the Turtle
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di
William Shakespeare (Solo in Inglese)
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