Where joy most revels,
grief doth most lament; Grief joys, joy grieves, on slender accident. Hamlet (3.2), Player King
In tristitia hilaris, in hilaritate tristis. Giordano Bruno
Shakespeare era un uomo solo, con quel tipo di potere che oggi avrebbero un
milione di blogger. Libero perché anonimo. Rhys Ifans
La
prima edizione di questo libro
risale al 2002 e da allora nel mondo dell'editoria parecchie cose sono
cambiate, ma non per Shakespeare che continua imperterrito a riscuotere il
successo, la stima e l'ammirazione che merita. Il testo è disponibile
gratuitamente sia in formato html e pdf nel mio sito, sia in altri santuari
della letteratura libera online, logicamente per visionarlo si deve
sopportare un po’ di pubblicità e allora ho deciso di fare una nuova
edizione sia cartacea sia elettronica da diffondere a basso prezzo nei vari
bookstores in modo tale che il lettore potesse avere la disponibilità di
consultare un prodotto più curato e in un formato più consono ai nuovi mezzi
digitali di lettura, come Tablet, Ipad, Kindle, Smartphone e via dicendo. I contenuti del testo sono stati ampliati in tutte le varie sezioni, abbiamo
quindi più aforismi di Shakespeare in Italiano, più citazioni sul grande
bardo in inglese, e più brani tratti dalle opere dell'illustre drammaturgo,
inoltre sono stati aggiunti maggiori dettagli sia al saggio introduttivo di
presentazione, sia alla questione sulla vera identità del poeta e della
reale attribuzione delle sue opere, sia a quello che conclude il libro, sono
stati poi inseriti dei links a risorse documentali di grande interesse
presenti in rete e infine per rendere esteticamente più carino il tutto sono
state aggiunte varie immagini artistiche, sia ispirate dal maestoso influsso
avuto dall'immortale autore nel corso dei vari secoli, sia inerenti al
contesto storico dell’epoca. In pratica il nuovo libro dal formato 14x21
contiene quasi il doppio del materiale rispetto a quello della prima
edizione in formato 13x20 (ancora disponibile gratuitamente in rete).
Cosa dire oggi di Shakespeare e della sua attualità, se non per esempio
citare Matthew Arnold che afferma: “Il dialogo della mente con se stessa è
cominciato; i problemi moderni si sono presentati; udiamo già i dubbi,
vediamo lo scoraggiamento di Amleto e di Faust.” e rendersi così conto che
l’opera di questo grande genio non ha tempo, è immortale, e rappresenta al
meglio l’inquietudine, l’ambiguità e l’infelicità dell’uomo moderno in tutte
le sue sfumature, e così nei suoi sonetti il bene si mescola al male, il
bello col deforme, il desiderio con la repulsione, la passione con la
vergogna. Tuttavia non è importante sapere cosa sarebbe oggi Shakespeare se
fosse in realtà un nostro contemporaneo, come non è importante chiedersi
perché mai dei suoi centocinquantaquattro sonetti i primi centoventisei
siano dominati dalla figura di un giovane amico, il “fair friend”,
ammaliante figura dell’archetipo androgino, forma originaria dell’essere e
specchio di una perfezione edenica, e al centro dei restanti ventotto vi sia
invece un’oscura figura femminile, la “dark lady” appunto, la cosa che conta
infatti è la maestosità del suo linguaggio poetico, la sua originalità, il
magnifico procedere della sua inventiva attraverso tutte le contraddizioni
della nostra umanità. La sua opera rimane così estremamente aperta e anche
se tende verso l’esperienza profonda della totalità e dell’immortalità ci fa
perdere ogni volta nell’io dei suoi personaggi, sicché non riusciamo mai a
sapere in effetti cosa l’autore in realtà pensi e per chi parteggi. Il suo
linguaggio comunque attinge a tutti gli aspetti del vivere, spesso compare
sotto il provocatorio segno dell’ambiguo, dell’irrisolto, del problematico,
e attraverso la drammatica introspezione di alcuni tra i suoi migliori
protagonisti, Amleto su tutti, grazie alla sua figuralità ricca di
paradossi, giochi di parole e litoti concettuali riesce a scardinare sempre
e comunque i capisaldi della referenza più ordinaria e del potere più
autoritario e conformista, ed è proprio in questa sua devianza dalla norma
che risiede la splendida grandezza immortale della sua arte retorica,
stilistica e profondamente umana.
A quasi 400 anni dalla morte di Shakespeare il culto del bardo non accenna
minimamente ad affievolirsi, anzi, Shakespeare è oggi un marchio,
un'industria, la "Shakespeare Inc." come l'ha definita il Time, titolando la
copertina "Will Power". Nel suo nome si vende di tutto: dalle magliette alle
tazze, dai mouse-pads ai cavatappi. Per non parlare del turismo
shakespeariano che porta introiti notevoli nelle casse del regno unito. Il
nuovo Globe di Londra, modellato sul "suo" teatro seicentesco, è sempre
esaurito. "Ma questo mercato globale non intacca per nulla la sua grandezza,
non diminuisce il fascino sempre nuovo, la magia - diremmo con Prospero
nella Tempesta - che le parole dei suoi testi evocano, un vero universo di
parole". Lo sosteneva appunto Giovanna Franci che insegnava Letterature
Anglo-americane all’università di Bologna.
Anni fa, in un libro famoso, Jan Kott parlava di "Shakespeare nostro
contemporaneo". E ancora Bloom lo vede come uno dei fondatori del canone
occidentale. Il suo teatro, come forma conoscitiva superiore alle altre, è
veramente un teatro-mondo; i suoi testi sono, ancora oggi, copioni di
successo per innumerevoli versioni cinematografiche, non solo teatrali.
Shakespeare è "il più bravo sceneggiatore del mondo", come ebbe a dire un
produttore di Hollywood, che magicamente si presta a innumerevoli
interpretazioni: non uno, ma cento, mille Shakespeare. Sono solo pochi gli
esempi meno tradizionali: il film muto di Svend Gade del 1921 dove una
bravissima Asta Nielsen recita la parte di Amleto al femminile; "Un Amleto
di meno" di Carmelo Bene, del 1973; "Che cosa sono le nuvole" di Pier Paolo
Pasolini, con un Otello recitato dai pupi, del 1967; per finire poi con
Anonymous di Roland Emmerich, il regista, e Rhys Ifans, il protagonista.
Insomma, per concludere potremmo veramente riscrivere il titolo del più
recente film "Shakespeare in love", di John Madden, del 1998, come "In love
with Shakespeare", un amore ed un’ammirazione per uno dei letterati
occidentali più influenti di sempre, destinati a durare nel tempo.
Aforismi Geniali di William
Shakespeare a cura di Carl William Brown (Free E-book)
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