Il mondo
microbico è un grande sconosciuto e lo abbiamo sempre sottovalutato, mentre la maggior
quantità della materia vivente sulla terra è fatta da microrganismi. Mauro Moroni
A volte le nostre motivazioni sono così
oscure, enigmatiche, ingarbugliate, misteriose e drammatiche che non vale la pena di
scandagliarle più di tanto. Ciò che conta sono le nostre azioni, gli esempi che diamo
agli altri.
Carl William Brown
Noi in genere ci occupiamo di rompicapi e il
"Daimon" metaforico è la nostra guida. Per svelare il codice questo però non
basta, abbiamo bisogno di aiuto e dobbiamo diffondere il genio.
Carl William Brown
Basterebbero i soldi spesi per 12 partite di
un mondiale di calcio per fare qualcosa di concreto nella lotta all'Aids. Joep Lange,
nuovo presidente dell'International Aids Society
LAIDS può colpire
"chiunque", specie i giovani e le donne. Ogni anno abbiamo così 4.000 nuovi
infetti solo in Italia. Un numero crescente come quello dei già 120.000 sieropositivi.
Numeri fatti di persone che non possono ancora guarire. Bambini, madri e padri, donne e
uomini, come noi, condannati a dividere lintera vita con un virus impietoso,
portatore di sofferenze fisiche, di problemi psicologici e di paure, che generano
solitudine, emarginazione e indifferenza. Sono stati fatti molti passi avanti per la cura
dellAids, non bastano, lunica vera soluzione definitiva sarà il Vaccino
preventivo e quello terapeutico. Possiamo impedire altri contagi, possiamo sconfiggere
lAids. Associazione Anlaids
Si dovrebbero destinare al settore della
sanità e della ricerca risorse adeguate che tendano a raggiungere nel breve periodo una
percentuale almeno del 5% sul Prodotto Interno Lordo. (Oggi in Italia questa percentuale
è dell'1%) Ecco di seguito la nostra triste situazione. Risorse umane: numero di
ricercatori ogni 1000 lavoratori: 3,3 in Italia, 5,7 in Europa. Dottorato di ricerca.
15000 in Italia 30000 In Europa. Dottori di ricerca per anno: 4500 in Italia, 10000 in
Europa. Risorse Economiche. Spesa in % del PIL: 1,87 in Gran Bretagna; 2,32 in Germania;
2,20 in Francia; 1,43 in Irlanda; 1,03 in Italia; 0,5 in Grecia. Di cui per la ricerca di
base ('97): 0,50% in Francia di cui lo 0,06 è sostenuta da privati; 0,42% in Usa di cui
lo 0,11 è sostenuta da privati; 0,35% in Giappone di cui lo 0,13% è sostenuta da
privati; 0,24% in Italia di cui lo 0,01 è sostenuta da privati. Spesa in valore assoluto
nel 1999 in miliardi di Euro: 42 in Europa (a parità di popolazione e di PIL) e 11,5 in
Italia. Dobbiamo fare di più. Carl William Brown
Qui di seguito sono riportati alcuni testi
che illustrano chiaramente perché abbiamo scelto di donare i proventi della nostra manifestazione concerto del 1 giugno 2004 in favore della ricerca
scientifica e della lotta all'aids contro l'uso di droghe alla fondazione San Raffaele di
Milano e al suo nucleo di ricercatori che si occupa in particolare dell'unità di
Immunobiologia tra cui spicca la Dott.ssa Lucia Lopalco, alla quale vanno i nostri
ringraziamenti per la sua evidente disponibilità. La tematica in questione è assai
importante come dimostra il contenuto
del nostro appello diffuso nei mesi di dicembre e gennaio su internet e ancora in fase
di divulgazione. Inoltre il numero delle infezioni in Italia non è per niente in
diminuzione e la sensibilità relativa alla ricerca e alla prevenzione si sta in questi
ultimi anni notevolmente impoverendo. Dobbiamo ancora consideare che la prima emergenza
che busserà alle porte dell'Europa allargata che nascerà il 1 maggio si chiama Aids.
L'allarme è stata lanciato a Dublino dalla presidenza irlandese della Ue, che per
discutere dell'argomento ha convocato ministri ed esperti da 55 paesi. Il dato emerso dal
confronto è allarmante: mentre gli occhi del mondo si concentravano sull'Africa - che
resta comunque il continente più colpito - i tassi di Aids negli ultimi 10 anni facevano
registrare picchi record nell'Europa dell'Est, in Russia, Ucraina, Paesi Baltici e in Asia
centrale: dai 30 mila sieropositivi registrati nel 1995, si è passati a 1,5 milioni nel
2003. L'aumento, come sottolinea l'Unicef, è preoccupante e soprattutto fra i giovani:
nell'80 per cento dei casi infatti, la persona colpita dall'Hiv ha meno di 30 anni. I
giovani dunque sono l'80 per cento dei nuovi contagiati e la maggior parte di loro si
infetta usando droghe o con rapporti sessuali a rischio. Per questi motivi abbiamo deciso
di promuovere questo evento e questa nostra campagna di sensibilizzazione lanciando dei
messaggi chiari e di alto contenuto etico a tutti, in primo luogo ai giovani; abbiamo
cercato di coinvolgere molti artisti e vari esponenti del mondo dei media, della ricerca,
della cultura, delle associazioni, dell'imprenditoria e delle amministrazioni pubbliche,
non sempre, devo dire, trovando la giusta considerazione e la auspicabile generosità. Per
fortuna comunque qualcuno ha risposto alla nostra iniziativa e ai nostri appelli e quindi
spero che in futuro potremo fare delle cose di una certa rilevanza. Devo quindi
ringraziare tutte quelle persone che ci hanno aiutato, che ci hanno capito e che hanno
reso possibile l'organizzazione dell'evento e alle quali deve andare la nostra gratitudine
e il merito dell'iniziativa. In ogni caso deve essere chiaro a tutti che noi non ci
arrendiamo e andiamo avanti, sempre consapevoli del fatto che se c'è qualcosa che forse
resterà saranno di sicuro le nostre opere, non di certo noi.
Carl William Brown
Scoperto da un'équipe dellospedale
San Raffaele un anticorpo che protegge dal virus dellHiv Aids, speranze a Milano.
I ricercatori: per il farmaco occorre finanziare la sperimentazione. È stato scoperto a Milano un anticorpo che protegge dal virus
dellAids. Studiando per quattro anni 90 soggetti che non si infettavano con
lHiv nonostante avessero partner sieropositivi, un gruppo di ricercatori
dellospedale San Raffaele è riuscito a identificare un particolare anticorpo che
non è presente in coloro che, al contrario, contraggono il virus. La scoperta è stata
resa nota ieri a Milano da Lucia Lopalco, la biologa del dipartimento di biotecnologie del
San Raffaele che ha condotto la ricerca. Questo anticorpo - ha spiegato la ricercatrice -
si lega a una proteina, denominata CCR5, presente sulla superficie delle cellule del
sistema immunitario, la quale rappresenta unimportante via di ingresso per il virus.
Il meccanismo di azione di questo anticorpo è molto particolare: determina una modifica
della proteina cellulare CCR5 rendendola inaccessibile al virus. Limpossibilità di
accesso nella cellula crea quindi una protezione naturale allinfezione dal virus
Hiv. «È una strada che potrebbe portare a importanti sviluppi nella lotta allAids
- ha premesso Lucia Lopalco -, ma per il momento non è ancora una terapia. Potrebbe
diventarlo fra qualche anno se, con finanziamenti adeguati per la sperimentazione animale
e quella clinica, potremo utilizzare lanticorpo in questione come farmaco da
impiegare nella fase precoce dellinfezione». Unaltra strada suggerita dalla
ricercatrice è quella di un vaccino che riesca a stimolare il sistema immunitario
dellorganismo in modo da indurlo a produrre da sè questo anticorpo. «Ma in questo
caso - ha precisato - la strada da percorrere è più lunga, perché non sappiamo ancora
come procedere». Il vaccino però avrebbe un impiego più vasto e risolutivo perché
potrebbe essere sommi-nistrato a tutti i soggetti a rischio. La scoperta della biologa
riguarda il meccanismo di ingresso del virus Hiv nella cellula. «Tutti noi - ha spiegato
Lucia Lopalco - abbiamo una proteina, denominata CCR5, che si trova sulla superficie
esterna delle cellule e che rappresenta la chiave di ingresso dellHiv e di alcuni
altri virus della stessa famiglia. Solo pochissimi, grazie ad una mutazione genetica, non
ce lhanno e sono naturalmente protetti. Molti altri però, pur avendo la CCR5, hanno
anche un anticorpo che la nasconde allinterno della cellula stessa e il virus, non
trovando la sua "chiave di ingresso", non riesce ad entrare». In 90 di questi
ultimi soggetti (fra quelli dunque che hanno la CCR5) selezionati nella Clinica di
malattie infettive del San Raffaele diretta da Adriano Lazzarin, il gruppo di Lucia
Lopalco, al termine di quattro anni di studi, finanziati dallIstituto superiore di
sanità con 130 milioni di lire allanno negli ultimi tre anni, ha scoperto
lesistenza di questo particolare anticorpo. I dati relativi a questa scoperta sono
stati pubblicati ora sul Journal of Immunology. «In teoria - ha detto la ricercatrice -
riproducendo questo anticorpo in laboratorio, lo si potrebbe utilizzare come farmaco per
bloccare lingresso del virus nella cellula e fermare così linfezione. Ma,
attenzione - ha aggiunto -: se funziona (e per dimostrarlo scientificamente deve partire
la sperimentazione) abbiamo scoperto come bloccare una via. Ma non è detto che sia
lunica; nessuno ci dice infatti che il virus non abbia anche altre strade per
entrare nelle cellule e replicarsi». Esiste un rapporto - è stato chiesto alla
ricercatrice nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri mattina allospedale
San Raffaele - tra questa ricerca e quella sulla proteina Tat, anchessa finanziata
dallIstituto superiore di sanità? «No, non cè alcun rapporto - ha risposto
la Lopalco -, sono due ricerche che seguono vie parallele: la proteina Tat è di origine
virale, questo anticorpo è di origine cellulare. Si potrebbe dire che la ricerca sulla
Tat è condotta sullaggressore, sul virus, mentre questa studia laggredito, la
cellula». Marzo 2000 Lucia Lopalco Immunobiology of
HIV unit San Raffaele Scientific Institute
Via Stamira D'ancona 20, 20127 Milano, Italy tel +39.02.2643.7936 FAX +39.02.2643.7989 www.sanraffaele.org/research/lopalco
Nel 2002 due immunologi italiani, Lucia
Lopalco e Mario Clerici, hanno scoperto che proprio nelle mucose si trovano anticorpi in
grado di proteggere dal virus dell' Aids; inoltre sarebbe possibile potenziare questi
anticorpi protettivi (IgA) tramite un vaccino spray. E la scelta delle mucose come
bersaglio del vaccino non è casuale: un recente studio condotto fra l' Italia e gli Stati
Uniti su un campione di persone a rischio, ha dimostrato che circa il 10% di omosessuali e
prostitute non si infetta e che ''buona parte di questo 10% - afferma il professor Jorma
Hinkula, docente dell' istituto di malattie infettive Karolinska di Stoccolma - presenta
una buona immunità mucosale. Il vaccino spray entrerebbe in circolo attraverso il tessuto
linfatico del naso, diffondendosi con maggiore efficacia nell' organismo".
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Ho riflettuto sul valore umano. Ho
constatato la contraddizione di Istituzioni, la inettitudine di strutture. Ho deciso di
medicare la medicina. Ho riletto il Vangelo: "Andate, insegnate, guarite" è il
messaggio di cui "lOpera Monte Tabor" vuol essere conca e canale,
recuperandone la freschezza evangelistica. Noi ci appropriamo di queste parole di Gesù
Cristo come di un invito e di un dono. Un dono ad associarsi al riscatto dal male,
dallignoranza, dalla malattia, dalla morte che linserimento del Verbo nella
nostra carne va irresistibilmente attuando. Un invito dellUomo Dio - il cui sangue
scorre nel sangue di tutti gli uomini - a credere nelluomo e ad amarlo al di là di
ogni vestito. Invito a dare dovunque alluomo tutto quello che abbiamo e tutto quello
che siamo. Perciò noi ci facciamo obbliigo di "guadagnare" gli strumenti
migliori, la dottrina, la scienza, la tecnologia, la saggezza, la perfetta assistenza
senza condizionamento di costi, di fatica, di contesti sociali. Il meglio per luomo,
capolavoro del creato. Un dono: noi crediamo alla vitalià del Vangelo come proposta, ma
anche come efficiente carisma. Il Vangelo dona quello che chiede: "andate e
guarite". Raphael significa "Dio guarisce". Dio restaura il Suo capolavoro
con le mani degli uomini che nel mondo hanno tutto per essere vere immagini e mani di Dio.
Un tutto che è autentico prodotto delluomo, se "guadagnato"
dalluomo. Questa è lorigine e questa è la garanzia futura del S. Raffaele.
Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, via Olgettina 58, 20132 Milano, Italia -
Tel. 02 26 431 www.sanraffaele.org
Valorizzare la dignità umana, lottando
contro ogni forma di malattia e di indigenza. Sono queste le finalità pragmatiche ed
etiche perseguite dalla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor: una filosofia che
è anche un impegno concreto, un modo di essere e di operare. In altre parole, la volontà
di dare a un rapporto di assistenza e cura una più ampia dimensione morale e psicologica,
volta a riconoscere e sostenere le esigenze personali di chi soffre. A questi stessi
ideali si ispira l'Associazione Amici del San Raffaele, nata con l'obiettivo di
realizzarli con la collaborazione di tutti coloro che li condividono, e che proprio per
tale loro capacità di solidarietà sono pronti a sostenerli e a farli progredire. Con una
forte carica di umanità e di spirito d'amicizia.
Per tali motivi, gli Amici del San Raffaele si propongono di promuovere iniziative che
abbiano lo scopo di aiutare a combattere la sofferenza, cercando di creare i presupposti
per una migliore qualità della vita.
L'Associazione non ha fini di lucro. Proponendosi di crescere e svilupparsi sempre più
per meglio realizzare le sue finalità, opera sia all'interno sia all'esterno
dell'Ospedale, con iniziative a largo spettro d'azione, volte a dare sostegno e impulso
alle attività del San Raffaele in Italia e all'estero. www.aahsr.org Associazione Amici
del San Raffaele Via Olgettina, 60 - 20132 Milano
Tel. +39.2.26434466 - Fax. +39.2.26434469 sincinelli.laura@hsr.it
AISPO Il San Raffaele nel mondo. La
Fondazione San Raffaele è presente in diverse aree internazionali con i progetti
dellAISPO ed ha un centro di riferimento ospedaliero a San Salvador de Bahia.
L'AISPO, Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli, nasce come Associazione
no-profit nel 1984 su iniziativa dell'Ospedale San Raffaele di Milano per realizzare
progetti sanitari nei Paesi in Via di Sviluppo rispondendo al mandato evangelico
"Andate, insegnate e guarite". Nel 1985 viene riconosciuta dal Ministero degli
Affari Esteri Italiano, come Organizzazione Non Governativa (ONG) idonea a realizzare
progetti di cooperazione sanitaria ed attività di formazione nell'ambito della
Cooperazione Internazionale. Dal 1997 AISPO è divenuta di diritto una ONLUS -
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale.
AISPO é riconosciuta come partner ed ha collaborato nella realizzazione di progetti
specifici per le seguenti Organizzazioni Internazionali: UNICEF Organizzazione Mondiale
della Sanità Unione Europea MAE - Ministero Affari Esteri Italiano AISPO è
impegnata in progetti di aiuto allo Sviluppo soprattutto nel settore sanitario supportando
Istituzioni pubbliche e private locali e prestando una particolare attenzione allo
sviluppo delle risorse umane. Particolare enfasi nei progetti dell'Associazione hanno
sempre avuto le attività di formazione del personale sanitario ed amministrativo,
avvalendosi anche di numerose Istituzioni Accademiche sia italiane che internazionali,
coordinate dal network costituito dall'Istituto Scientifico San Raffaele. Infine, ma non
di minore importanza, vanno menzionati gli interventi di emergenza ed altre attività di
intervento sanitario integrato rispondente allo sviluppo di infrastrutture per uso
sanitario, formativo, agricolo e la Salvaguardia dell'ambiente. L'Associazione è presente
in 15 Paesi dell'America Latina, del Bacino del Mediterraneo, dell'Africa, dell'Asia e
dell'Est Europeo. Per qualunque informazione è possibile contattarci allo 02-2643.4481 o
visitare il sito ufficiale dell'Associazione Amici del San Raffaele. www.aahsr.org
Lettera agli studenti Carissimi Studenti dellUniversità Vita-Salute S. Raffaele,
Già il titolo della Università alla quale oggi Voi appartenete è tutto un programma.
Vita: si intende il potere che a ciascuno compete di sentirsi un "io". Vita
quindi di istanze intellettuali, di esigenze somatiche, di ispirazioni spirituali.
Vita-dono gratis affidato di eccelso valore, unico ed irripetibile, del quale, ognuno che
pensi, sa di dover render conto. Vita, quindi, responsabilità conseguente a
consapevolezza. Salute non soltanto fisica, ma eucrasica cioè armonia interattiva tra le
tre componenti dellio: corpo-psiche-spirito. La salute è una conquista affidata
alluomo come obiettivo della sua piena realizzazione in quanto individuo
contestualizzato nel mondo universo. EccoVi, in estrema sintesi, contenente e contenuti
che Vi accoglie e che Vi aspettano. EccoVi le grandi tematiche di tutti i tempi e che il
S. Raffaele Vi presenta perché collaboriate insieme ai Vostri docenti a renderle
accessibili, interessanti e facilitate per la Società del 21° secolo secondo le
chiarezze che il nuovo mondo da Voi si aspetta in tutte le branche della cultura guida
della Società; intendo le varie Facoltà di una Università nuova e perciò moderna. don
Luigi Il Rettore
QUID EST HOMO? E il quesito tema dellUniversità Vita-Salute San Raffaele. Un
postulato che io affaccio ai biologi, agli psicologi, ai clinici, ai filosofi, ai
giuristi, agli studiosi di antropologia, di economia, di socio-politica, di teologia ecc.,
cioè a tutti i lobi di pensiero che costituiranno la massa-cerebro San Raffaele
concentrata sulla identità e sul valore e potenzialità della vita e dellarmonia
psico-fisico-spirituale che sta alluomo pensante realizzare. Preveggo che nel San
Raffaele germoglieranno nuove vie di scienza e di sapienza per nuovi modelli di approccio
allo scibile, splendido orizzonte sul quale si stagliano agili lineamenti di fresche
generazioni. SEDE UNIVERSITARIA Segreteria Studenti Via Olgettina, 58 - 20132 Milano Tel.
02 26432794 - Fax 02 26433809 e-mail: uhsr.studenti@hsr.it
Tutti lo chiamano semplicemente San Raffaele
e certamente laspetto più noto e più straordinario del nostro Istituto è il suo
essere allavanguardia per organizzazione interna, strumentazione tecnica e modalità
di trattamento dei pazienti. La ragione di questa eccellenza è lamore per
luomo, per ogni uomo, per tutto luomo; un amore reso indomabile dalla
constatazione che Dio stesso si è fatto uomo. È stata questa lidea di fondo che ha
spinto il nostro fondatore, don Luigi M. Verzé a intraprendere questopera, che ha
visto in questi anni molte tappe importanti. La persona che soffre è al centro delle
attività assistenziali e ad essa sono destinate le tecnologie più avanzate offerte dal
progresso scientifico. Il rapporto assistenziale e terapeutico viene costantemente
accompagnato e sostenuto da una visione psicologica, sociale ed etica delle esigenze
personali. Lassetto direttivo dellIstituto si articola in tre dipartimenti:
Medicina Preventiva, Curativa e Riabilitativa suddivisi in quattro aree (Sanitaria,
Scientifica, Didattica, Amministrativa) Un costante collegamento operativo rende possibile
lattuazione di questa filosofia e il raggiungimento quotidiano dei suoi obiettivi.
Ogni attività sanitaria e didattica presuppone un retroterra di ricerca. Ecco
laltro aspetto che fa del San Raffaele qualcosa di molto più di un semplice
ospedale. Ricerca significa amore alla verità, volontà di raggiungere la sapienza,
interesse alluomo nellintegralità dei suoi aspetti fisici, psicologici e
spirituali. Imponente esempio di investimento nella ricerca è il Dipartimento di
Biotecnologie DIBIT nel quale centinaia di ricercatori si applicano sulle frontiere più
avanzate delle biologia sia di base, sia applicata. ISTITUTO SCIENTIFICO H SAN RAFFAELE
Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor Via Olgettina 60 - 20132 Milano Centralino
Telefonico 02-2643.1
UN GESTO DI CUORE PER IL CUORE
N.B. La
Fondazione San Raffaele è unorganizzazione senza scopo di lucro che comprende un
ospedale deccellenza tra i più grandi dItalia e uno dei più importanti
istituti di ricerca biomedica sulle cellule staminali e la terapia genica, per la
prevenzione e la cura di alcuni tipi di tumori, dell'AIDS, di malattie neurodegenerative
come la sclerosi multipla e di altre gravi patologie. Per sostenere la ricerca scientifica
le risorse non sono mai sufficienti. Per questa ragione il San Raffaele ha deciso di
promuovere la campagna di raccolta fondi "Un gesto di cuore per il cuore" a
favore della ricerca per la prevenzione e la cura delle malattie cardiovascolari anche con
l'utilizzo delle cellule staminali per riparare le lesioni provocate
dallinfarto. Il San Raffaele ha bisogno anche del tuo contributo per sostenere la
ricerca. (Ndr) Questa campagna ricca di iniziative mediatiche che durerà un anno è stata
lanciata alla fine di aprile del 2004 e tra le altre cose prevede anche le donazioni
attraverso semplici sms da inviare ad un numero unico 48584 valido per gli abbonati a
tutti gli operatori telefonici; l'appello del Daimon Club a favore della creazione di un
numero unico per la ricerca sull'Aids, qui sotto riportato, risale al Dicembre 2003,
Gennaio 2004 ed era stato inviato a diversi artefici del mondo della cultura e della
ricerca questo a significare che se c'è la volontà di qualche grossa istituzione tutto
è possibile. I problemi cardiovascolari sono senza dubbio una delle prime cause di morte
nel mondo ricco e sviluppato, non dimentichiamoci tuttavia che il virus dell'Aids resta
una delle prime cause di morte dell'intero pianeta terra e quindi cerchiamo di favorire
sempre di più la ricerca di un vaccino efficace contro questa grande e drammatica
epidemia. Facciamo dunque un gesto di
cuore per il cuore e prepariamoci magari anche a fare altri gesti di cuore per tutta
l'umanità! P.S. Mi auguro che
grazie ad Internet queste campagne possano essere rese permanenti e possano essere
divulgate da vari siti senza ulteriori costi pubblicitari per la ricerca, in genere assai
gravosi e mi auguro anche che i nostri governanti si decidano ad aumentare i finanziamenti
pubblici alla ricerca, magari diminuendosi al tempo stesso un po' i loro stipendi, infatti
i parlamentari europei del nostro paese sono quelli che guadagnano di più in Europa, pur
non risultandomi che siano i più brillanti, anzi!!! (Leggi alcuni articoli sul mondo del no-profit e della
beneficenza, non sempre popolato di generosi volontari)
CERCA IN TUTTO IL SITO
DEL DAIMON CLUB
APPELLO DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE "DAIMON CLUB"
Con l'età e con la malattia o si rinuncia o
si diventa molto impazienti. E noi non intendiamo rinunciare.
Carl William Brown and the Daimon Club
OGGETTO: proposta per la creazione di un numero unico a cui
poter donare delle risorse economiche, attraverso dei semplici sms e non solo, da
destinare alla ricerca contro il virus che genera l'Aids e ad altri progetti di aiuto per
le persone colpite dalla malattia e di sensibilizzazione di tutta la popolazione nei
confronti del grave problema.
Questo appello viene inviato in primo luogo all' Associazione Lila www.lila.it lila@lila.it,
all'Associazione Anlaids www.anlaids.it anlaids@anlaids.it , al centro di Ricerche Immunologiche dell'Ospedale San Raffaele di
Milano e per conoscenza a tutti (nei limiti delle nostre possibilità) gli esponenti
del mondo dei media, dell'editoria, dell'imprenditoria, della ricerca, della cultura,
delle libere professioni, della politica, della sanità, dell'educazione, del commercio,
del volontariato, dello spettacolo e pubblicato al tempo stesso nella sezione non-profit
del nostro sito. Questo è un appello che può interessare il futuro di tantissime
persone, vi prego perciò di non sottovalutarlo e, se ne avete la possibilità, magari
anche di diffonderlo!
La nostra associazione il Daimon Club www.daimon.org ed il suo fondatore Carl William
Brown da sempre si occupano di cultura, di questioni sociali, di creatività letteraria ed
artistica, di critica e di sensibilizzazione umanitaria, così nel corso degli anni hanno
elaborato vari progetti e lanciato diverse iniziative in più di un settore, ma questo
appello dovrebbe essere considerato con particolare attenzione, proprio perché riguarda
la salute ed il futuro di tantissime persone, che oltre al danno della malattia hanno
subito anche la beffa del destino, infatti hanno trovato sul loro cammino uno spietato e
subdolo virus che li attendeva, un perfido ed agguerrito nemico che si trova nelle
condizioni di creare un sacco di problemi a tutti. Sempre in un'ottica di
sensibilizzazione e di divulgazione della cultura e della ricerca in generale il Daimon
Club è anche disponibile ad offrire varie opere di ingegno in ambito letterario di
propria produzione devolvendo i relativi diritti d'autore alla causa della ricerca e della
solidarietà proprio in questi settori. Si spera così di far capire a tutti che la
ricerca in qualsiasi campo è in primo luogo gratificante di per se stessa, anche se
ovviamente deve essere pubblicamente riconosciuta. per fortuna in alcuni casi ciò
avviene, malauguratamente invece in molti altri casi questo non accade.
La salute è una questione sociale, economica e politica, ma soprattutto è un diritto
umano fondamentale. Ineguaglianza, povertà, sfruttamento, violenza ed ingiustizia sono la
vera causa delle malattie delle persone povere e socialmente emarginate. Negli ultimi
decenni, i cambiamenti economici intervenuti a livello mondiale hanno condizionato
profondamente la salute delle popolazioni, il loro accesso all'assistenza e ai servizi
socio-sanitari.
Dal 1987, anno di fondazione della Lila - Lega Italiana per la lotta contro l'AIDS - in
Italia si sono compiuti molti progressi nel campo della ricerca, della prevenzione e
dell'informazione rispetto all'HIV, ed è proprio a questa associazione, in collaborazione
magari con altri gruppi o enti, pensiamo ad esempio all'Istituto Superiore di Sanità, e a
diversi ottimi ospedali, che il Daimon Club si rivolge affinché si possa creare un numero
unico telefonico a cui donare delle risorse attraverso dei semplici sms o delle semplici
telefonate. Tale numero dovrebbe essere poi pubblicizzato sia sui media tradizionali, sia
nel vasto universo della rete in modo del tutto gratuito. Noi saremo tra i primi a farlo e
a cercare di convincere anche gli altri operatori ad agire nello stesso modo. Di pari
passo si potrebbe creare anche un fondo legato sempre a queste donazioni e a questi scopi,
gestito sempre dalla Lila, dall'Anlaids e magari da medici legati a gruppi di ricerca, si
pensi per esempio al San Raffaele di Milano o ad altri ospedali impegnati in questo
settore, dal quale si potrebbero poi attingere somme necessarie per pagare medici,
ricercatori, progetti di ricerca, borse di studio, aiuti per i paesi più poveri,
macchinari e via dicendo. Contemporaneamente non si dovrebbero dimenticare quei malati
colpiti dal virus che magari versano in condizioni economiche disagiate.
A questo riguardo dobbiamo ricordare alcuni dati di questa pericolosa realtà. Secondo
l'Onu il contagio da Hiv nel mondo supera ogni previsione e l'epidemia sarebbe solo
all'inizio. Nei prossimi vent'anni ci saranno infatti più di 70 milioni di vittime. I
farmaci in grado di tenere sotto controllo il virus sono usati principalmente in occidente
e in ogni caso le resistenze che si creano durante le terapie non fanno altro che creare
dei ceppi di virus sempre più temibili. Per questo vi è la necessità di scoprire
finalmente un vaccino preventivo e curativo che possa mettere in grado l'umanità di
debellare questo flagello. Noi che ci occupiamo, tra le altre cose, anche di filosofia
sappiamo fin troppo bene che nel lungo periodo saremo tutti morti e sappiamo inoltre che
talvolta è più facile per uno scrittore o per un'artista rimanere nel ricordo collettivo
della specie che non per un ricercatore qualsiasi o per un manager o un magnate
dell'industria, ma sappiamo anche che la vita è arte e l'arte è vita e per questo
vogliamo che tutti si impegnino affinché le conoscenze della nostra realtà si allarghino
sempre di più in modo tale che i problemi che assillano la nostra esistenza vengano via
via ridimensionati o persino eliminati. Sappiamo anche fin troppo bene che la ricerca nel
nostro paese non può competere con le forze delle grandi multinazionali o con le
possibilità economiche delle università americane, ma sappiamo pure che vi sono tante
menti brillanti anche nella nostra nazione e per questo motivo non siamo poi così
pessimisti sulle nostre attuali potenzialità.
E' vero che ora di Aids si muore di meno (almeno nel mondo occidentale, comunque per
maggiori informazioni a riguardo visitate la nostra pagina dei links dedicati a questa tematica), infatti grazie alle
terapie antiretrovirali la sindrome da immunodeficienza acquisita si sta trasformando in
una malattia cronica, tuttavia non certamente priva di gravi effetti collaterali, ed è
allo stesso tempo vero che il livello di allerta nei confronti del contagio è sceso in
maniera preoccupante. Il risultato è quindi che il numero di nuove infezioni che si
registrano ogni anno sta cominciando a risalire, facendo contemporaneamente crescere anche
i costi da sostenere per le relative terapie da somministrare. Negli Stati Uniti si stima
per esempio che siano circa 950.000 le persone che vivono con l'Hiv, in pratica il numero
più alto mai raggiunto dall'inizio dell'epidemia. Anche in Italia i dati non sono del
tutto rassicuranti e se a cavallo degli anni '90 si era registrata una netta diminuzione
delle nuove infezioni, ora il calo ha subito un forte rallentamento: nel 2002 le nuove
diagnosi attese sono solo 0,02% meno di quelle del 2001. Il messaggio è dunque chiaro,
come ha rimarcato anche il Ministro della Salute Italiano: "Il serbatoio di infezione
è in lento, ma continuo aumento".
Sempre parlando di virus e di malattie dobbiamo ancora ricordare che il padre del
Sudafrica Nelson Mandela lancia un appello a combattere la malattia che costituirebbe una
seria minaccia contro tutta l'umanità. Questa è l'ultima battaglia di Mandela che
afferma: "L'aids è il nuovo apartheid". Mandela continua sostenendo la tesi che
il mondo deve aiutare i paesi più colpiti dall'epidemia e paragona la battaglia contro il
male a quella per i diritti umani. Tuttavia queste emergenze non sono solo un incubo per
il terzo mondo, infatti in Italia i malati di Aids sono 18.500 e i sieropositivi sono
stimati in circa 120.000. Ma poiché non è così semplice convivere con delle terapie che
hanno pesanti effetti collaterali e lavorare quindi normalmente, come se nulla fosse, il
dato finale oggettivo, lo spiega appunto Bruno Vegro, presidente della Lila (Lega Italiana
di lotta contro l'aids) è che ci sono migliaia di persone costrette a vivere con la
pensione di invalidità, ovvero con poco più di 200 euro al mese. Ora, a queste persone
dobbiamo pensare quando vi sono delle giornate di beneficenza in cui gli ospiti vip che
intervengono o che presentano guadagnano anche più di 30.000 euro, ed è sempre per
motivi di ricerca e di solidarietà che si devono escogitare delle forme di donazione
permanenti, semplici, che non pesino eccessivamente sulle finanze dei cittadini, ma che
possano concretamente aiutare chi è in difficoltà. E' ovvio che questo impulso alla
ricerca e alla solidarietà dovrebbe coinvolgere tutti, dai politici agli industriali, dai
vips agli editori, dal semplice professionsita al più famoso studioso.
Tornando ora all'oggetto del nostro appello, ovvero l'istituzione di un numero unico a cui
inviare dei messaggi solidali che comporterebbero una reale e semplice donazione di denaro
da parte dei cittadini, da impiegare nella ricerca e nell'aiuto dei casi più bisognosi,
dobbiamo anche aggiungere che questi messaggi solidali dovrebbero inoltre essere resi
fiscalmente esenti da Iva, al momento infatti, non lo sono e dunque costano agli utenti il
20% in più di quanto viene effettivamente versato in beneficenza.
In occasione di altre campagne di solidarietà l'amministratore delegato di Vodafon
Omnitel Colao ha sottolineato che "come ogni servizio telefonico" anche gli sms
di beneficenza "sono sottoposti al 20% di Iva". L'amministratore delegato di
Omnitel, rivolgendosi al ministro del Welfare Maroni, ha auspicato che "la situazione
cambi al più presto". In seguito il ministro Maroni ha sottolineato che "la
proposta già rientra tra i progetti di defiscalizzazione previsti dal Governo".
Sempre in un'ottica di solidarietà e di impulso alla ricerca, vogliamo sottolineare che
alla speranza che gli utenti non debbano pagare l'Iva sulla beneficenza, si aggiunge la
nostra speranza che i gestori non lucrino sull'azione solidale degli utenti facendo pagare
il messaggio secondo quanto previsto dal profilo tariffario. E' quanto accaduto in passato
agli utenti Wind, che oltre alla somma versata in beneficenza e all'Iva, hanno dovuto
pagare il costo del messaggio al gestore.
Per terminare l'appello voglio aggiungere che la nostra associazione non ha né i mezzi
né la forza persuasoria per allestire e gestire questa forma di solidarietà e realizzare
appunto il numero unico o il fondo delle donazioni, per questo si rivolge ad altre
associazioni che operano specificatamente nel settore e che hanno di certo maggiori
contatti con il mondo della ricerca e del volontariato. Il nostro vuole solo essere un
input, noi vogliamo solo mettere sul tappeto delle idee, che potrebbero per esempio
contribuire ad utilizzare certamente meglio dei mezzi dalle grandi potenzialità, come
Internet per intenderci, tuttavia visto che siamo anche perfettamente consapevoli che non
è assolutamente facile coinvolgere il prossimo, soprattutto se privo di alcun problema,
possiamo comunque garantire che in ogni caso la nostra azione culturale continuerà, così
come il perseguimento dei nostri progetti, e
visto che ci occupiamo di molteplici tematiche cogliamo l'occasione per invitare tutti
quelli che non fossero interessati al presente appello a visitare i nostri forum sulla
creatività, sulla teoria della letteratura, sulla visione olistica della realtà, sulla
collaborazione tra le due culture, quella scientifica e quella umanistica, sulla lotta
alla stupidità e via dicendo, al seguente indirizzo www.daimon.org/lib/forum.htm
Grazie di cuore per la vostra gentile attenzione e buon lavoro a tutti.
Carl William Brown and the Daimon Club www.daimonclub.it
daimonclub@yahoo.com
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