L'UOMO E IL MARE
Sempre il mare, uomo libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda
l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l'abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d'ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!
Charles Baudelaire
AMORE E MORTE
Fratelli, a un tempo stesso,
Amore e Morte
ingenerò la sorte.
Cose quaggiù sì belle
altre il mondo non ha, non han le stelle.
Nasce dall'uno il bene,
nasce il piacer maggiore
che per lo mar dell'essere si trova;
l'altra ogni gran dolore,
ogni gran male annulla.
Giacono Leopardi
I RICORDI
I Ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo,
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli già apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.
E tu non sei più che un ricordo.
Sei trapassata nella mia memoria.
Ora sì, posso dire
che m'appartieni
e qualche cosa fra di noi è accaduto
irrevocabilmente.
Tutto finì così rapido!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse
di fuggevoli istanti ordì una storia
ben chiusa e triste.
Dovremmo saperlo che l'amore
brucia la vita e fa volare il tempo.
Vincenzo Cardarelli
FOTTIAMOCI
Fottiamoci, anima mia, fottiamoci presto,
poiché tutti per fotter nati siamo;
e se tu 'l cazzo adori, io la potta amo,
e saria 'l mondo un cazzo senza questo.
E se post mortem fotter fosse onesto,
direi: tanto fottiam, che ci muoiamo;
e di là fotterem Eva e Adamo,
che trovarno il morir sì disonesto.
Veramente egli è ver, che se i furfanti
non mangiavan quel frutto traditore,
io so che si sfoiavano gli amanti.
Ma lasciam'ir le ciancie, e sino al core
ficcami il cazzo, e fà che mi si schianti
l'anima, ch'in sul cazzo hor nasce hor more;
e se possibil fore,
non mi tener della potta anche i coglioni,
d'ogni piacer fortuni testimoni.
Pietro Aretino
SONETTO DELL'ASINO
O sant'asinità, sant'ignoranza,
Santa stolticia e pia devozione,
Qual sola puoi far l'anime si buone,
Ch'uman ingegno e studio non l'avanza;
Non gionge faticosa vigilanza
D'arte qualunque sia, o 'nvenzione,
Né de sofossi contemplazione
Al ciel dove t'edifichi la stanza.
Che vi val, curiosi, il studiare,
Voler saper quel che fa la natura,
Se gli astri son pur terra, fuoco e mare?
La santa asinità di ciò non cura;
Ma con man gionte e 'n ginocchion vuol stare,
Aspettando da Dio la sua ventura.
Nessuna cosa dura,
Eccetto il frutto de l'eterna requie,
La qual ne done Dio dopo l'essequie.
Giordano Bruno
Ritorna alla Pagina Precedente
|