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André Breton nel suo primo manifesto presentava il Surrealismo (In English) come un automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altra maniera, il reale funzionamento del pensiero, il dettato del pensiero, fuori da ogni controllo esercitato dalla ragione, fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale; in fondo del resto il pensiero influenza il nostro linguaggio e così le parole a loro volta influenzano sia le nostre idee sia il nostro comportamento. E' il 1939 quando poi Salvador Dalì negli Stati Uniti pubblica la "Dichiarazione dindipendenza dellImmaginazione e dei Diritti dellUomo alla propria pazzia. Il suo argomento preferito: come si diventa un genio. La sua conclusione: oh Salvador, ora lo sai, se giochi a fare il genio lo diventi." Ma il genio, o Daimon in greco, (articolo in inglese sull'argomento) non era altro che lo spirito guida della coscienza, famoso quello di Socrate, che si identificava con le forze divine del male o del bene, a seconda delle religioni, e arrivava durante la notte, nei sogni, per consigliare ed illuminare. Col passar del tempo la parola venne identificata più con la natura del male , vale a dire cioè col Demonio, con le sue astuzie tentatrici e la sua indole malefica e bestiale; ma resta il fatto che tale genio è stato una delle prime entità angeliche a ribellarsi alla subdola autorità, a scegliere di governare preferibilmente negli inferi, piuttosto che servire in cielo e a divulgare così la sua filosofia di vita anche ai primi umani della storia. Da tutto ciò nasce così l'idea del Daimon Club, della Daimonologia, del Nuovo Manifesto Surrealista, Umorista e Nichilista, e per finire del Lascito del Daimon Club! che si affianca al Testamento di Carl William Brown! |
Concludendo voglio solo ricordare ancora Dalì, il quale soleva dire che lunica differenza tra lui e un pazzo, era che lui non era pazzo, prendendo appunto questo serio gioco di parole come saggia guida per tutte le nostre varie attività. Per il momento però questo ha solo una vaga attinenza con il nostro club, il quale si compone di diverse entità che si prefiggono però uno stesso scopo, vale a dire incitare alla rivolta e alla libertà, alla giustizia e alla serenità. Il tutto per far si che si possa raggiungere, attraverso la condivisione delle proprie esperienze e dei propri ideali, la conoscenza del proprio spirito, del proprio genio e della propria personalità, ovviamente al fine di raggiungere un po più di felicità. Come sosteneva Paul Valery, il vero genio è sconosciuto, sono invece gli stupidi ad essere molto popolari, anche perché ovviamente il loro numero è di gran lunga superiore. Ecco, il nostro compito è dunque quello di liberare il genio dalle catene dellumana stupidità, e per fare ciò chiederemo ovviamente aiuto a tutti i grandi del passato e del futuro, anche perché loro non ce lo negheranno! Liberté: Dada, Dada, Dada, hurlement des couleurs crispeés, entrelacement des contraires e de toutes les contradictions, des grotesques, des inconséquences: La Vie! .... E ogni uomo gridi: c'è un grande lavoro distruttivo, negativo da compiere. Spazzare, ripulire...e sia ben chiaro a tutti, aggiungo io, quando si parla di distruggere per creare, come affermavano anche Bacone e Eliot, il nostro pensiero va in primo luogo alla triste autorità della stupidità!! Tristan Tzara e C.W. Brown |
L'intento del nostro club è senza dubbio quello di agevolare qualsiasi tipo di ricerca e di percorso. A questo proposito non possiamo fare a meno di ricordare l'umana meschinità e il tremendo e diffusissimo egoismo della specie che ci portano comunque a dire con Canetti che noi apprenderemo da tutti, sia da quelli che potranno insegnarci qualcosa e vorranno collaborare con noi, sia da quelli più grettamente insensibili e ipocriti che ci ignoreranno e non ci aiuteranno. La stupidità in fondo per essere combatutta va in primo luogo conosciuta e pertanto noi siamo, come al solito, profondamente grati a tutti coloro che ci hanno fornito o ci forniranno qualsiasi tipo di pretesto e di materiale. Questo non potrà fare che bene alla nostra artistica disposizione. Confermiamo dunque loro la nostra perenne ed imperitura gratitudine, infatti essi saranno per sempre nei nostri pensieri, anche perché saranno sempre per noi una fonte inesauribile e gioiosa di divina ispirazione. Anche perché bisogna inoltre ricordare che la ricerca del partner è una delle forze più potenti nel regno animale e per questo non dobbiamo mai considerare concluso il nostro cammino, infatti se non è detto che esista un partner ideale, può darsi che esistano per certo l'idealità della ricerca e la banalità della stupidità! Lo diceva anche
Aragon infatti, come si sa, la
funzione propria del genio è quella di fornire idee ai cretini vent'anni dopo. E poi noi
lo sappiamo, anche Shakespeare
in fondo ce lo ricorda, che è povero quell'uomo che non ha pazienza e il genio, secondo Buffon, non è altro che la più grande
attitudine alla pazienza. Le nostre vie sono inoltre misteriose e poi avere genio
significa per Hofmannsthal
partecipare all'irrazionalità del cosmo! Impenniamoci dunque con Foscolo contro ogni sorta di servitù, e
lasciamo agli scribacchini che si inchinano all'autorità della vanità la misera
ricompensa della popolarità! Il genio in fondo non è nient'altro che la facoltà di
percepire la realtà in un modo un po' più inconsueto, meno triviale, meno conformista! E
se anche per Seneca non è mai
esistito ingegno senza un poco di pazzia, ricordiamoci anche con Valéry che il genio si muove si nella
follia, ma nel senso che si tiene a galla là dove i dementi annegano. Long live the Daimon Club Carl William
Brown |
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