SPECIALE NANOPOLVERI A BRESCIA (E non Solo!)

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COMITATO PER L'AMBIENTE E IL RISPARMIO ENERGETICO DI BRESCIA


Come dice il Talmud il mondo è in mano agli stolti che lo governano, come da anni denuncia l'opera di Carl William Brown, con le armi e l'arroganza di tutta l'universale stupidità.

Smog in Valpadana, ma anche su tutta l’Italia che non si è data da fare per limitare i danni e adesso la Commissione Europea c’appioppa una bella multa. 3.500 morti premature l’anno per inquinamento da polveri sottili sono calcolate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle 8 grandi città italiane con più di 250.000 abitanti.

Il petrolio costa ora più o meno intorno ai 70 dollari al barile. Tuttavia un "barile" contiene ben 158 litri di petrolio, e facendo una semplice divisione ci accorgiamo che un litro del prezioso greggio viene a costare 0,443 centesimi di euro e quindi in dollari ancora meno. Poi chiaramente c'è da considerare la raffinazione per produrre benzina, gasolio e via dicendo. Alla fine del processo industriale e della commercializzazione quindi un litro di benzina viene a costare 0,20 euro negli Emirati Arabi e ben 1,4 euro nella nostra ricca Italia (sic!!!) Per fortuna però noi a Brescia abbiamo l'inceneritore e tanti rifiuti e così almeno l'energia elettrica, il riscaldamento, e tanti altri servizi ci costano poco, o no? Beh certo, in cambio dobbiamo soffrire un po' per l'inquinamento, ma già è inquinato tutto il mondo e noi almeno ci guadagniamo qualcosa, o no?  E poi, dulcis in fundo, il traffico scorre fluidamente e i lavori per la metropolitana procedono celermente, o no? Per non parlare del resto. Per il momento!

In Italia poi, a fronte di un debito pubblico enorme e di un'incapacità per niente inferiore, i nostri amministratori sono i meglio pagati d'Europa e ogni fine mese incassano il triplo dei loro omologhi francesi e il doppio di inglesi e tedeschi. Gli intellettuali invece, come i professori universitari, guadagnano appena un terzo dei loro colleghi americani e comunque anche molto meno di un semplice portaborse alle prime armi, ma certamente molto di più di tutti i loro poveri colleghi del mondo della scuola, della ricerca e dell'industria!! (Manager esclusi ovviamente!!)


ARTICOLI  E  DOSSIER  SULLE NANOPOLVERI  E  LE NANOPATOLOGIE


Il Gruppo Meet Up Amici di Beppe Grillo di Brescia che conta più di trecento iscritti ha organizzato al Palabrescia di Via San Zeno a Brescia un incontro sulle Nano-Particelle e le Fonti Alternative di Energia per il 22 settembre con la partecipazione del comico genovese e fustigatore di politici Beppe Grillo e l'intervento del Dott. Stefano Montanari e del Dott. Maurizio Pallante. Con la partecipazione del Gruppo Itinerante ambientalista (C.I.A.) il Patrocinio del Comune di Brescia e di legambiente.

Breve premessa. Come si può apprendere dal nostro sito, questo non è che l'ultimo degli eventi organizzati dai comitati ambientalisti dei cittadini, dai verdi, o da altri gruppi politici (vedi Italia dei Valori di Di Pietro) sulle tematiche del risparmio energetico, delle fonti alternative e sui rischi degli inceneritori, però, a differenza degli altri incontri, che hanno visto una scarsissima presenza di pubblico, questo meeting è riuscito a radunare più di 2000 persone e solo perché il teatro non poteva contenerne di più. Quindi complimenti agli organizzatori e invece una nota di rammarico per i cittadini che si muovono solo quando c'è qualcuno di estremamente famoso e poi continuano tranquillamente ad ignorare la gravità dei problemi, le angherie dei politici e degli amministratori di azienda, e continuano imperterriti a comportarsi da beate pecore inconsapevoli ed inquinanti.

Antefatti e breve analisi della situazione.

Sebbene l’ASM dichiari che “le emissioni di polveri del termo-valorizzatore siano ininfluenti, come dimostra uno studio dell’Università di Brescia del 2004”, l’inceneritore di Brescia sprigiona una quantità enorme di nanopolveri: è un dato di fatto inconfutabile, dovuto al tipo d’impianto e dal fatto che attualmente non esistono, al mondo, dei filtri in grado di “fermarle” (essendo molto piccole, e quindi molto più cancerogene).
Quante siano di preciso queste nanopolveri, noi non possiamo saperlo, dato che attualmente non sono monitorate, ma il dott. Montanari (uno dei massimi esperti mondiali dell’argomento) sostiene che “la quantità in gioco sia comunque enorme”.

Per completezza è importante ricordare alcune questioni fondamentali: gli inceneritori, in fase di progettazione, non prendevano in considerazione le emissioni di nanopolveri per il semplice fatto che all’epoca non erano ancora state scoperte. Quindi non si possono imputare né imperizia né malafede a chi ha “spinto” verso la combustione dei rifiuti, dato questa fonte di energia poteva realmente sembrare “pulita” e innovativa. Inoltre esistono molti altri fattori che incidono sulla quantità di nanopolveri: gas di scarico delle automobili, cementifici, fonderie, ecc.

Il discorso dunque è di più ampio respiro, ma va comunque affrontato da un punto di vista ambientale, sanitario ed anche economico, infatti è ormai risaputo che il pianeta è gravemente inquinato, e soprattutto lo è anche la nostra città, ma è altresì risaputo che i governi e le aziende non rispettano le leggi dei vari protocolli internazionali (vedi Kyoto), né tanto meno le leggi sul risparmio energetico e la certificazione energetica degli impianti, e visto che in mezzo a tutto questo smog criminale c'è chi continua a guadagnarci lautamente (vedi aziende e amministrazioni pubbliche) e al contempo invece c'è chi continua a pagare alti prezzi per l'energia, i servizi pubblici, le tasse (il tutto per far arricchire e finanziare le allegre scorribande di industriali, politici e burocrati, vedi per esempio il caso Telecom, i debiti di Alitalia e di Trenitalia e più in generale il deficit abissale del nostro stato) direi che per i cittadini è giunta proprio l'ora di chiedere almeno un risarcimento da definirsi in funzione dei danni materiali, psicologici, etici ed estetici subiti in tutti questi anni e proporzionali all'ubicazione delle loro abitazioni nel territorio super inquinato e bruttissimo della città di Brescia.

Vogliamo a questo proposito ricordare che una recente sentenza ha condannato l’Enel a quasi tre milioni di euro di risarcimento-danni: è stato dimostrato infatti che, relativamente al sito di Porto Tolle, nonostante le emissioni rispettassero la normativa vigente, l’Enel sapeva di inquinare. Pur trattandosi di un caso completamente diverso da quello di Brescia, in campo giuridico ci si dimentica che il concetto di buona e cattiva fede è rilevante: chi inquina sapendo di inquinare è colpevole; se poi ci marcia e ci guadagna anche da un punto di vista industriale e finanziario sfruttando la buona fede e l'ignoranza dei cittadini con la complicità degli amministratori pubblici, i quali eletti per fare l'interesse della comunità pensano invece solo a mungerla o a spennarla, è chiaro che è ancora più colpevole e le sue vittime devono essere risarcite. (Non è sufficiente dare dei finanziamenti, un tanto al chilo... di rifiuti bruciati, solo all'assessorato ecologista (sic!) del comune, a qualche partito verde, o ad alcune associazioni o fondazioni care alla giunta di maggioranza o vicino ai devoti potenti di turno delle varie gerarchie! )

L'ASM e l’Amministrazione Pubblica devono prendere atto della nuova situazione delineatasi: da quel camino fuoriescono milioni di particelle cancerogene, attualmente non rilevate da nessuna centralina, quindi “invisibili”; e comportarsi di conseguenza, prendendo adeguate contromisure. C’è in gioco la salute nostra e dei nostri figli, dovremmo imparare quindi a essere più aperti, costruttivi e desiderosi di un progresso sano e coerente. Per questo sono nati vari Comitati ambientalisti e varie associazioni ecologiste a Brescia e in provincia e tra queste il Meetup “Amici di Beppe Grillo” di Brescia che ha organizzato l'incontro del 22 settembre con beppe Grillo, Montanari e Pallante.

Non c’è alcun dubbio che non sia compito dell’ASM installare delle centraline in grado di rilevare queste particelle. Ma questo non elimina un problema, che inizia molto più a monte: produrre energia tramite l’incenerimento dei rifiuti è sempre sconveniente. Siamo sicuri che l’energia “spesa” per produrre quella che abitualmente consumiamo è inferiore? Come mai il nostro Stato è l’unico che in tutta Europa finanzia gli inceneritori paragonandoli , scorrettamente, alle fonti rinnovabili pulite, fonti di energia non "esauribili" nella scala dei tempi "umani" o percepibili dall'uomo o dalla società? Un riciclaggio intelligente, ed intenso, potrebbe annullare quasi completamente lo smaltimento dei rifiuti; non è forse più opportuno confrontarsi per studiare soluzioni più consone e più facilmente attuabili?

Bruciare il “pattume” non è un’energia “pulita”. Dati alla mano, il dott. Montanari spiega che: “un inceneritore produce residui più o meno per il doppio della massa trattata. Se immettiamo nell'inceneritore una tonnellata d'immondizia, aggiungendo acqua e calce viva, si avrà dall'altra parte una tonnellata di fumi, da 280 a 300 chili di ceneri solide, 30 chili di ceneri volanti, 650 chili d'acqua sporca che deve essere trattata, e 25 chili di gesso. Le ceneri vanno smaltite per legge nelle discariche B1, quelle per rifiuti tossici, e, dunque, dire che con gli inceneritori spariscono le discariche è uno delle tante falsità che si spacciano a chi di queste cose sa poco.”Concludendo, la domanda a cui chiediamo di dare risposta è molto semplice: “l’ASM può dichiarare ufficialmente che, dal camino del “termo-valorizzatore”, fuoriesce una quantità trascurabile di nanopolveri e permettere delle rilevazioni esterne?”

P.S. Bollette record per luce e gas nel 2006 oltre 1400 euro a famiglia e d'ora in poi per entrare in auto nel centro storico di Brescia, così come in altre città, si dovrà pagare. Se questo tipo di politica verrà diffuso a tutti i comuni, l'emergenza traffico, così come l'emergenza rifiuti o quella energetica, sarà un ottimo pretesto per delle enormi entrate che andranno a finanziare i nostri cari burocrati, i nostri attenti politici, e i nostri generosi industriali.
Nel frattempo la California si schiera contro le auto e chiede i danni dell'effetto serra e dell'inquinamento ai big dei motori. (Da noi invece l'amministrazione pubblica e gli industriali sono in società e si sono coalizzati, e non mi sembra a favore dei cittadini, ma piuttosto delle loro finanze!!!) Già, la love story fra i californiani e le macchine si sgretola e procede verso un divorzio che si annuncia problematico e finanziariamente costoso. Il procuratore generale mette sotto accusa i sei più grandi marchi nipponici e statunitensi, nel mirino i 46 milioni di marmitte catalitiche, imputate per polveri e ozono e querela per danni ambientali le seguenti case automobilistiche: Ford, Daimler-Chrysler, general Motors, Toyota, Nissan e Honda con l'accusa di aver asfissiato i 37 milioni di persone che vivono in California, più gli altri milioni che vivono nella clandestinità, non censiti. L'imminenza delle elezioni ha provocato la prima "causa per danni ambientali" intentata dal governo Usa contro i costruttori di auto e la prospettiva di risarcimenti inimmaginabili, capaci di far apparire i 300 miliardi di dollari inflitti ai produttori di sigarette (ma mai pagati) come una tosse passeggera. Da ricordare che la California da sola supera le emissioni di inquinanti degli altri stati americani ed è la settima nazione al mondo per la quantità di gas riversati nell'atmosfera, e per questo al suo interno le sensibilità ecologiche sono più acute. E infine non dimentichiamo la causa collettiva nei confronti del sindaco di New York e dell’agenzia per la protezione ambientale portata avanti da ben 8.000 cittadini e 2.000 squadre di pronto soccorso e pulizia che hanno respirato, nei giorni successivi al disastro delle torri gemelle, un mucchio di polvere super inquinata, confortati dal fatto che le amministrazioni avevano detto che non vi era alcun pericolo! (Questo perché Wall Street doveva riaprire al più presto!) I dati scientifici di molti ricercatori hanno però smascherato le falsità dell'autorità e hanno dato così il via libera alla procedura legale con richiesta del risarcimento dei danni! Ma non è tutto! Secondo un recente sondaggio realizzato dalla ‘Scripps Survey Research Center presso l’Universita’ dell’Ohio’, piu’ di un terzo degli americani sospetta che il governo abbia favorito gli attacchi o che non abbia intrapreso alcuna azione per bloccarli, mentre il 66,6% dei newyorkesi chiede la riapertura della Commissione dell’11 settembre. (See the Video “Confronting the Evidence” on Internet! Look for it with Google!)


SERATA DELL'EVENTO. PALABRESCIA 22 SETTEMBRE 2006

«La politica ha bisogno di parole nuove. E le parole nuove sono sostenibiltà, fonti di energia alternative, efficienza, aria, acqua, territorio e ambiente».
È l’appello lanciato da Beppe Grillo, introducendo il dibattito sui pericoli causati dalle polveri sottili e sulle fonti energetiche alternative, svoltosi ieri sera in un Palabrescia gremito. Il comico genovese tra una battuta e l'altra e analisi molto serie della situazione non ha risparmiato le sue critiche veementi e, a tratti, esilaranti verso il mondo politico italiano e verso le storture del nostro Paese. «In Italia - ha denunciato Grillo - oggi è tutto un proliferare di comitati di cittadini, e la ragione del moltiplicarsi di queste iniziative è che ormai non ci sono più le istituzioni e che la politica è scollata dalla gente. I nostri politici sono vecchi, sono dei settantenni che progettano un futuro che non vedranno mai».

Nel corso del suo intervento, Grillo non ha rinunciato a qualche battuta sul caso Telecom, che tiene banco in questi giorni. «Telecom sarà il più grande disastro della Galassia», ha annunciato il comico, il quale ha anche parlato della situazione dell’industria automobilistica in Italia e nel mondo.
Ficcanti anche le osservazioni nei confronti del premier Romano Prodi, in particolare sulla recente missione di Governo e imprenditori in Cina: «Siamo andati in Cina a mendicare il lavoro - ha detto Grillo - quando sono i cinesi i veri capitalisti. L’ho ripetuto più volte: l’unico modo per fermare la Cina è mandare là i sindacati».
Infine, riavvicinandosi al tema centrale del dibattito, il comico genovese ha denunciato la mancanza nel nostro Paese di un vero piano energetico, e se l’è presa con la gestione delle municipalizzate che, a suo avviso, non sono più tali ma «hanno superato i Comuni e li tengono in ostaggio, controllando acqua ed energia, e guadagnando soldi a palate senza tenere in alcun conto le reali esigenze della popolazione e dell'ambiente. Si vedano a questo proposito la gestione mafiosa dei rifiuti e delle discariche in quasi tutta Italia (N.d.R.).

Dopo il suo infuocato intervento Beppe Grillo ha ceduto la parola a Stefano Montanari, ricercatore dell’Università di Modena, il quale ha spiegato al pubblico i rischi connessi alla presenza nell’aria di polveri sottili, prodotte dalle combustioni ad alte temperature, come quelle che si verificano nei motori delle automobili, nei cementifici e negli inceneritori. «Le microparticelle - ha sottolineato il ricercatore - penetrano negli organi e nei tessuti in modo irreversibile, aumentando i rischi di sviluppare gravi malattie».

Ad un certo punto dal pubblico è stata rivolta una domanda al sindaco di Brescia Paolo Corsini, presente in sala insieme all’assessore all’Ambiente Ettore Brunelli, sulle misure che il Comune ha adottato per la raccolta differenziata e per controllare la qualità dell’aria e le emissioni. Il sindaco ha risposto che «l’obiettivo è di portare la raccolta differenziata al 50% e che il posizionamento delle centraline di controllo per la qualità dell’aria viene deciso dall’Arpa e non dal Comune. L’Amministrazione - ha aggiunto Corsini - è disponibile ad un incontro per discutere su questi temi, prendendo spunto anche dal dibattito di questa sera».

L’ultimo intervento è stato quello di Maurizio Pallante, consulente del Ministero dell’ambiente, ed ha avuto al centro il tema dell’energia. «La questione centrale quando si parla di energia, - ha spiegato Pallante - è come ridurre gli sprechi energetici, dal momento che disperdiamo il 70% dell’energia prodotta. Dunque non c’è diritto a costruire nuove centrali nè da un punto di vista economico nè ambientale, fino a che continueremo a sprecare energia. Bisogna ridurre i consumi, reinvestire in fonti rinnovabili e produrre energia, a partire da queste, in modo decentrato per l’autoconsumo». Il problema grave però è che in Italia le regioni non hanno un vero piano energetico e la nazione stessa non ha nemmeno una seria politica energetica né tanto meno industriale. Anzi il più delle volte gli amministratori, i burocrati e gli industriali fanno di tutto per rovinare il nostro cosìdetto "Belpaese".

Questioni strettamente collegate al dibattito.


COME SUPERARE IL PROBLEMA DEGLI INCENERITORI   (Schede Tecniche)


INIZIATIVA: “Non imbavagliamo la ricerca sul cancro da nanoparticelle”  

Dalle torri gemelle a Beppe Grillo: passando per una Onlus di Reggio Emilia si garantirà la ricerca scientifica sul cancro da nanoparticelle

Uranio impoverito, torri gemelle, centrali ad olio combustibile, cancro da nanoparticelle … ricerche scomode degli scienziati Dott.ssa Antonietta Gatti e Dott. Stefano Montanari stoppate perché privati dell'indispensabile strumento di lavoro. Ci pensano ora Beppe Grillo e l’Associazione Carlo Bortolani Onlus.


La Dottoressa Antonietta Gatti dell’Università di Modena e Reggio e il dottor Stefano Montanari hanno svolto ricerche sulle nanopatologie con risultati importantissimi riconosciuti a livello mondiale.
Ricerche a volte “scomode”, come quelle sul crollo delle Torri Gemelle (commissionate dalla Fase di Los Angeles), sulla “sindrome del Golfo” (dove la Commissione del Senato ha dato l’ok alle tesi della dott.sa Gatti) sui morti causati da centrali ad olio combustibile come a Rovigo (dove Montanari è consulente del PM), sui danni degli inceneritori, studi che hanno visto anche il riconoscimento di Nobel come Richard Smalley.
(Il curriculum dei due scienziati è comunque facilmente reperibile su internet e sul sito del laboratorio www.nanodiagnostics.it .)
Improvvisamente però, pare che i due scienziati non siano più in grado di lavorare al meglio per la mancanza di uno strumento fondamentale per le loro ricerche: un potentissimo microscopio che “è dovuto tornare, chissà perché, al CNR” sostiene il dott. Montanari.

A questo punto, piuttosto che rallentare o, peggio ancora, stoppare ricerche così importanti per la salute dell’uomo –per qualsiasi uomo-, è nata immediatamente una spontanea gara di solidarietà finalizzata all’acquisto di un analogo potente microscopio indispensabile per gli studi sulle nanopatologie e prevenzione dei tumori.
Una gara che è stata lanciata da Beppe Grillo e che ha il proprio centro d’azione a Reggio Emilia. Il collettore nazionale sarà infatti la Carlo Bortolani Onlus nata nel 2002 in memoria di Carlo Bortolani.
Da oggi, lunedì 13 marzo, si cercherà di raccogliere da generosi donatori italiani 550.000 euro: questo è infatti il costo del microscopio necessario ai due scienziati per poter proseguire nelle proprie ricerche.
Chi intendesse aderire alla sottoscrizione attraverso il versamento di un contributo economico (ricordando che potrà beneficiare della detrazione fiscale) potrà farlo sul seguente

Conto Corrente n. 513111, intestato ad Associazione Carlo Bortolani Onlus ABI: 05018, CAB: 12100, presso BANCA ETICA (Sede centrale di Padova) CIN: J, IBAN: IT45J0501812100000000513111, Codice BIC: CCRTIT2T84A

Per garantire massima trasparenza all’iniziativa, tutte le donazioni verranno pubblicate sulla testata on line nazionale www.dilloadalice.it e su quella locale www.reggionelweb.it  Ovviamente garantendo la privacy dei donatori: ciascuno potrà riconoscere e identificare il versamento del proprio contributo dalle iniziali e dall’importo. L’elenco verrà pubblicato seguendo l’ordine cronologico di ricezione dei versamenti e verrà aggiornato almeno una volta alla settimana.
Da martedì 21 marzo 2006, quindi, chiunque potrà consultare on line in qualsiasi momento l’evolversi della gara di solidarietà per l’acquisto del microscopio indispensabile ai due scienziati per la ricerca sul cancro da nanoparticelle.

Il primo sottoscrittore è stato Beppe Grillo che ha versato l’incasso di una serata di spettacolo al Palapanini di Modena avvenuto la scorsa settimana.
“Un’altra iniziativa –che non ha colore politico- in difesa della vita nel ricordo di Carlo Bortolani, perché va difesa la vita di tutti: del non abbiente, del condannato a morte, del concepito, del bambino, della donna, dell’anziano, dell’immigrato e di chi ha il diritto ad avere tutelata la propria salute”.

Associazione Carlo Bortolani Onlus



NEL FRATTEMPO A BRESCIA E IN REGIONE ........

Alla Regione sono pervenute ultimamente 13 richieste per effettuare o ingrandire discariche sul territorio bresciano. Se tutte venissero accolte entro breve ci troveremmo con 13 milioni di milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani in più. Basta pensare che a Montichiari in poco meno di dieci anni sono stati smaltiti l4 milioni di tonnellate di rifiuti. «La proposta fatta alla Regione per le nuove discariche non segue nessuna logica di programmazione e noi come, Ds chiediamo che prima di approvare il progetto vengano fatte delle adeguate valutazioni sul fabbisogno reale» ha dichiarato Leone Orizio, responsabile dell'Ambiente per i Democratici di Sinistra. Al momento Brescia ha più discariche (5 di rifiuti speciali) di tutte le altre province lombarde sommate tra loro e funge da «pattumiera della regione», come ha sottolineato il consigliere regionale Arturo Squassina. "II problema va affrontato e va risolto. Quello che noi chiediamo è che i Comuni si oppongano all'amministrazione regionale, che la Provincia stenda un piano ragionato e che si dichiari la necessità dell'autosufficienza". Certo le discariche, soprattutto quelle per i rifiuti speciali, rappresentano un business: nel 2002 sono stati smaltiti a Brescia 3 milioni e mezzo di tonnellate di questo tipo di rifiuti provenienti da tutta la provincia, piu' un altro milione e 800 mila tonnellate provenineti da tutta la Lombardia. "E' necessario che il governo con la nuova finanziaria non si accanisca di nuovo sui Comuni e sugli enti locali, altrimenti questi ultimi sono costretti a finaniziarsi in altri modi, uno dei quali e' proprio quello di trarre profitto dalle discariche" ha aggiunto Squassina.
Lo scenario si fa ancora più sconcertante se si osserva il "Piano regionale sulla gestione dei rifiuti" deliberato dalla giunta, in cui si legge (a pagina 89) che il territorio della provincia rappresenta una grande, risorsa per la Lombardia e a pagina 130 che Brescia ha una naturale vocazione all'import dei rifiuti. "Noi non siamo contrari alle discariche, ma salo se sono necessarie e destinate a smaltirei nostri rifiuti" ha spiegato Orizio. "Chiediamo una moratoria per le richieste appena inoltrate in Regione" ha dichiarato Carlo Fogliata, capogruppo dei Ds in Provincia. La preoccupazione e' che le richieste per le nuove discariche vengano approvate nel giro di poche settimane senza possibilità di intervento.

Or bene, gia' Voltarie nel 1700 diceva che la terra e' il cesso dell'universo e i bresciani, secondo alcuni uno dei popoli piu’ ottusi dell’occidente e sagacissimi lavoratori, in questa ottica devono aver pensato che allora tanto vale cercare di guadagnarci qualcosa, diventando al contempo almeno la piu' grande pattumiera d'Europa, in fondo il denaro come diceva Lutero e' lo sterco del diavolo e qui di fervidi credenti ve ne sono parecchi e in fondo la fede aiuta nelle grandi imprese, o no !!!


COMITATI  PER  L'AMBIENTE  DI   BRESCIA  E  PROVINCIA

 

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