COMITATO PER L'AMBIENTE E IL
RISPARMIO ENERGETICO DI BRESCIA
Come dice il Talmud il mondo è in
mano agli stolti che lo governano, come da anni denuncia l'opera di Carl
William Brown, con le armi e l'arroganza di tutta l'universale stupidità.
Smog in Valpadana, ma anche su
tutta l’Italia che non si è data da fare per limitare i danni e adesso la
Commissione Europea c’appioppa una bella multa. 3.500 morti premature l’anno
per inquinamento da polveri sottili sono calcolate dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità nelle 8 grandi città italiane con più di 250.000
abitanti.
Il petrolio costa ora più o meno
intorno ai 70 dollari al barile. Tuttavia un "barile" contiene ben 158 litri
di petrolio, e facendo una semplice divisione ci accorgiamo che un litro del
prezioso greggio viene a costare 0,443 centesimi di euro e quindi in dollari
ancora meno. Poi chiaramente c'è da considerare la raffinazione per produrre
benzina, gasolio e via dicendo. Alla fine del processo industriale e della
commercializzazione quindi un litro di benzina viene a costare 0,20 euro
negli Emirati Arabi e ben 1,4 euro nella nostra ricca Italia (sic!!!) Per
fortuna però noi a Brescia abbiamo l'inceneritore e tanti rifiuti e così
almeno l'energia elettrica, il riscaldamento, e tanti altri servizi ci
costano poco, o no? Beh certo, in cambio dobbiamo soffrire un po' per
l'inquinamento, ma già è inquinato tutto il mondo e noi almeno ci guadagniamo
qualcosa, o no? E poi, dulcis in fundo, il traffico scorre fluidamente
e i lavori per la metropolitana procedono celermente, o no? Per non parlare
del resto. Per il momento!
In Italia poi, a fronte di un debito pubblico enorme e di un'incapacità per
niente inferiore, i nostri amministratori sono i meglio pagati d'Europa e
ogni fine mese incassano il triplo dei loro omologhi francesi e il doppio di
inglesi e tedeschi. Gli intellettuali invece, come i professori
universitari, guadagnano appena un terzo dei loro colleghi americani e
comunque anche molto meno di un semplice portaborse alle prime armi, ma
certamente molto di più di tutti i loro poveri colleghi del mondo della scuola,
della ricerca e dell'industria!! (Manager esclusi ovviamente!!)
ARTICOLI E
DOSSIER SULLE NANOPOLVERI E
LE
NANOPATOLOGIE
Il Gruppo Meet Up Amici di Beppe
Grillo di Brescia che conta più di trecento iscritti ha organizzato al
Palabrescia di Via San Zeno a Brescia un incontro sulle Nano-Particelle e le
Fonti Alternative di Energia per il 22 settembre con la partecipazione del
comico genovese e fustigatore di politici Beppe Grillo e l'intervento del
Dott. Stefano Montanari e del Dott. Maurizio Pallante. Con la partecipazione
del Gruppo Itinerante ambientalista (C.I.A.) il Patrocinio del Comune di
Brescia e di legambiente.
Breve
premessa. Come si può apprendere dal nostro sito, questo non è
che l'ultimo degli eventi organizzati dai comitati ambientalisti dei
cittadini, dai verdi, o da altri gruppi politici (vedi Italia dei Valori di
Di Pietro) sulle tematiche del risparmio energetico, delle fonti alternative
e sui rischi degli inceneritori, però, a differenza degli altri incontri,
che hanno visto una scarsissima presenza di pubblico, questo meeting è
riuscito a radunare più di 2000 persone e solo perché il teatro non poteva
contenerne di più. Quindi complimenti agli organizzatori e invece una nota
di rammarico per i cittadini che si muovono solo quando c'è qualcuno di
estremamente famoso e poi continuano tranquillamente ad ignorare la gravità
dei problemi, le angherie dei politici e degli amministratori di azienda, e
continuano imperterriti a comportarsi da beate pecore inconsapevoli ed
inquinanti.
Antefatti e
breve analisi della situazione.
Sebbene l’ASM dichiari che “le emissioni di polveri del termo-valorizzatore
siano ininfluenti, come dimostra uno studio dell’Università di Brescia del
2004”, l’inceneritore di Brescia sprigiona una quantità enorme di
nanopolveri: è un dato di fatto inconfutabile, dovuto al tipo d’impianto e
dal fatto che attualmente non esistono, al mondo, dei filtri in grado di
“fermarle” (essendo molto piccole, e quindi molto più cancerogene).
Quante siano di preciso queste nanopolveri, noi non possiamo saperlo, dato
che attualmente non sono monitorate, ma il dott. Montanari (uno dei massimi
esperti mondiali dell’argomento) sostiene che “la quantità in gioco sia
comunque enorme”.
Per completezza è importante ricordare alcune questioni fondamentali: gli
inceneritori, in fase di progettazione, non prendevano in considerazione le
emissioni di nanopolveri per il semplice fatto che all’epoca non erano
ancora state scoperte. Quindi non si possono imputare né imperizia né
malafede a chi ha “spinto” verso la combustione dei rifiuti, dato questa
fonte di energia poteva realmente sembrare “pulita” e innovativa. Inoltre
esistono molti altri fattori che incidono sulla quantità di nanopolveri: gas
di scarico delle automobili, cementifici, fonderie, ecc.
Il discorso dunque è di più ampio respiro, ma va
comunque affrontato da un punto di vista ambientale, sanitario ed anche
economico, infatti è ormai risaputo che il pianeta è gravemente inquinato, e
soprattutto lo è anche la nostra città, ma è altresì risaputo che i governi
e le aziende non rispettano le leggi dei vari protocolli internazionali
(vedi Kyoto), né tanto meno le leggi sul risparmio energetico e la
certificazione energetica degli impianti, e visto che in mezzo a tutto
questo smog criminale c'è chi continua a guadagnarci lautamente (vedi
aziende e amministrazioni pubbliche) e al contempo invece c'è chi continua a
pagare alti prezzi per l'energia, i servizi pubblici, le tasse (il tutto per
far arricchire e finanziare le allegre scorribande di industriali, politici
e burocrati, vedi per esempio il caso Telecom, i debiti di Alitalia e di
Trenitalia e più in generale il deficit abissale del nostro stato) direi che
per i cittadini è giunta proprio l'ora di chiedere almeno un risarcimento da
definirsi in funzione dei danni materiali, psicologici, etici ed estetici
subiti in tutti questi anni e proporzionali all'ubicazione delle loro
abitazioni nel territorio super inquinato e bruttissimo della città di
Brescia.
Vogliamo a questo proposito ricordare che una recente sentenza ha condannato
l’Enel a quasi tre milioni di euro di risarcimento-danni: è stato dimostrato
infatti che, relativamente al sito di Porto Tolle, nonostante le emissioni
rispettassero la normativa vigente, l’Enel sapeva di inquinare. Pur
trattandosi di un caso completamente diverso da quello di Brescia, in campo
giuridico ci si dimentica che il concetto di buona e cattiva fede è
rilevante: chi inquina sapendo di inquinare è colpevole; se poi ci marcia e
ci guadagna anche da un punto di vista industriale e finanziario sfruttando
la buona fede e l'ignoranza dei cittadini con la complicità degli
amministratori pubblici, i quali eletti per fare l'interesse della comunità
pensano invece solo a mungerla o a spennarla, è chiaro che è ancora più
colpevole e le sue vittime devono essere risarcite. (Non è sufficiente dare
dei finanziamenti, un tanto al chilo... di rifiuti bruciati, solo
all'assessorato ecologista (sic!) del comune, a qualche partito verde, o ad
alcune associazioni o fondazioni care alla giunta di maggioranza o vicino ai
devoti potenti di turno delle varie gerarchie! )
L'ASM e l’Amministrazione Pubblica devono prendere atto della nuova
situazione delineatasi: da quel camino fuoriescono milioni di particelle
cancerogene, attualmente non rilevate da nessuna centralina, quindi
“invisibili”; e comportarsi di conseguenza, prendendo adeguate contromisure.
C’è in gioco la salute nostra e dei nostri figli, dovremmo imparare quindi a
essere più aperti, costruttivi e desiderosi di un progresso sano e coerente.
Per questo sono nati vari Comitati ambientalisti e varie associazioni
ecologiste a Brescia e in provincia e tra queste il Meetup “Amici di Beppe
Grillo” di Brescia che ha organizzato l'incontro del 22 settembre con beppe
Grillo, Montanari e Pallante.
Non c’è alcun dubbio che non sia compito dell’ASM installare delle
centraline in grado di rilevare queste particelle. Ma questo non elimina un
problema, che inizia molto più a monte: produrre energia tramite
l’incenerimento dei rifiuti è sempre sconveniente. Siamo sicuri che
l’energia “spesa” per produrre quella che abitualmente consumiamo è
inferiore? Come mai il nostro Stato è l’unico che in tutta Europa finanzia
gli inceneritori paragonandoli , scorrettamente, alle fonti rinnovabili
pulite, fonti di energia non "esauribili" nella scala dei tempi "umani" o
percepibili dall'uomo o dalla società? Un riciclaggio intelligente, ed
intenso, potrebbe annullare quasi completamente lo smaltimento dei rifiuti;
non è forse più opportuno confrontarsi per studiare soluzioni più consone e
più facilmente attuabili?
Bruciare il “pattume” non è
un’energia “pulita”. Dati alla mano, il dott. Montanari spiega che: “un
inceneritore produce residui più o meno per il doppio della massa trattata.
Se immettiamo nell'inceneritore una tonnellata d'immondizia, aggiungendo
acqua e calce viva, si avrà dall'altra parte una tonnellata di fumi, da 280
a 300 chili di ceneri solide, 30 chili di ceneri volanti, 650 chili d'acqua
sporca che deve essere trattata, e 25 chili di gesso. Le ceneri vanno
smaltite per legge nelle discariche B1, quelle per rifiuti tossici, e,
dunque, dire che con gli inceneritori spariscono le discariche è uno delle
tante falsità che si spacciano a chi di queste cose sa poco.”Concludendo, la
domanda a cui chiediamo di dare risposta è molto semplice: “l’ASM può
dichiarare ufficialmente che, dal camino del “termo-valorizzatore”,
fuoriesce una quantità trascurabile di nanopolveri e permettere delle
rilevazioni esterne?”
P.S.
Bollette record per luce e gas nel 2006 oltre 1400
euro a famiglia e d'ora in poi per entrare in auto nel centro storico di
Brescia, così come in altre città, si dovrà pagare. Se questo tipo di
politica verrà diffuso a tutti i comuni, l'emergenza traffico, così come
l'emergenza rifiuti o quella energetica, sarà un ottimo pretesto per delle
enormi entrate che andranno a finanziare i nostri cari burocrati, i nostri
attenti politici, e i nostri generosi industriali.
Nel frattempo la California si schiera contro le auto e chiede i danni
dell'effetto serra e dell'inquinamento ai big dei motori. (Da noi invece
l'amministrazione pubblica e gli industriali sono in società e si sono
coalizzati, e non mi sembra a favore dei cittadini, ma piuttosto delle loro
finanze!!!) Già, la love story fra i californiani e le macchine si sgretola
e procede verso un divorzio che si annuncia problematico e finanziariamente
costoso. Il procuratore generale mette sotto accusa i sei più grandi marchi
nipponici e statunitensi, nel mirino i 46 milioni di marmitte catalitiche,
imputate per polveri e ozono e querela per danni ambientali le seguenti case
automobilistiche: Ford, Daimler-Chrysler, general Motors, Toyota, Nissan e
Honda con l'accusa di aver asfissiato i 37 milioni di persone che vivono in
California, più gli altri milioni che vivono nella clandestinità, non
censiti. L'imminenza delle elezioni ha provocato la prima "causa per danni
ambientali" intentata dal governo Usa contro i costruttori di auto e la
prospettiva di risarcimenti inimmaginabili, capaci di far apparire i 300
miliardi di dollari inflitti ai produttori di sigarette (ma mai pagati) come
una tosse passeggera. Da ricordare che la California da sola supera le
emissioni di inquinanti degli altri stati americani ed è la settima nazione
al mondo per la quantità di gas riversati nell'atmosfera, e per questo al
suo interno le sensibilità ecologiche sono più acute. E infine non
dimentichiamo la causa collettiva nei confronti del sindaco di New York e
dell’agenzia per la protezione ambientale portata avanti da ben 8.000
cittadini e 2.000 squadre di pronto soccorso e pulizia che hanno respirato,
nei giorni successivi al disastro delle torri gemelle, un mucchio di polvere
super inquinata, confortati dal fatto che le amministrazioni avevano detto
che non vi era alcun pericolo! (Questo perché Wall Street doveva riaprire al
più presto!) I dati scientifici di molti ricercatori hanno però smascherato
le falsità dell'autorità e hanno dato così il via libera alla procedura
legale con richiesta del risarcimento dei danni! Ma non è tutto! Secondo un
recente sondaggio realizzato dalla ‘Scripps Survey Research Center presso l’Universita’
dell’Ohio’, piu’ di un terzo degli americani sospetta che il governo abbia
favorito gli attacchi o che non abbia intrapreso alcuna azione per
bloccarli, mentre il 66,6% dei newyorkesi chiede la riapertura della
Commissione dell’11 settembre. (See the Video “Confronting the
Evidence” on Internet! Look for it with Google!)
SERATA DELL'EVENTO. PALABRESCIA 22
SETTEMBRE 2006
«La politica ha bisogno di parole nuove. E le parole
nuove sono sostenibiltà, fonti di energia alternative, efficienza, aria,
acqua, territorio e ambiente».
È l’appello lanciato da Beppe Grillo, introducendo il dibattito sui pericoli
causati dalle polveri sottili e sulle fonti energetiche alternative,
svoltosi ieri sera in un Palabrescia gremito. Il comico genovese tra una
battuta e l'altra e analisi molto serie della situazione non ha risparmiato
le sue critiche veementi e, a tratti, esilaranti verso il mondo politico
italiano e verso le storture del nostro Paese. «In Italia - ha denunciato
Grillo - oggi è tutto un proliferare di comitati di cittadini, e la ragione
del moltiplicarsi di queste iniziative è che ormai non ci sono più le
istituzioni e che la politica è scollata dalla gente. I nostri politici sono
vecchi, sono dei settantenni che progettano un futuro che non vedranno mai».
Nel corso del suo intervento, Grillo non ha rinunciato a qualche battuta sul
caso Telecom, che tiene banco in questi giorni. «Telecom sarà il più grande
disastro della Galassia», ha annunciato il comico, il quale ha anche parlato
della situazione dell’industria automobilistica in Italia e nel mondo.
Ficcanti anche le osservazioni nei confronti del premier Romano Prodi, in
particolare sulla recente missione di Governo e imprenditori in Cina: «Siamo
andati in Cina a mendicare il lavoro - ha detto Grillo - quando sono i
cinesi i veri capitalisti. L’ho ripetuto più volte: l’unico modo per fermare
la Cina è mandare là i sindacati».
Infine, riavvicinandosi al tema centrale del dibattito, il comico genovese
ha denunciato la mancanza nel nostro Paese di un vero piano energetico, e se
l’è presa con la gestione delle municipalizzate che, a suo avviso, non sono
più tali ma «hanno superato i Comuni e li tengono in ostaggio, controllando
acqua ed energia, e guadagnando soldi a palate senza tenere in alcun conto
le reali esigenze della popolazione e dell'ambiente. Si vedano a questo
proposito la gestione mafiosa dei rifiuti e delle discariche in quasi tutta
Italia (N.d.R.).
Dopo il suo infuocato intervento Beppe Grillo ha
ceduto la parola a Stefano Montanari, ricercatore dell’Università di Modena,
il quale ha spiegato al pubblico i rischi connessi alla presenza nell’aria
di polveri sottili, prodotte dalle combustioni ad alte temperature, come
quelle che si verificano nei motori delle automobili, nei cementifici e
negli inceneritori. «Le microparticelle - ha sottolineato il ricercatore -
penetrano negli organi e nei tessuti in modo irreversibile, aumentando i
rischi di sviluppare gravi malattie».
Ad un certo punto dal pubblico è stata rivolta una domanda al sindaco di
Brescia Paolo Corsini, presente in sala insieme all’assessore all’Ambiente
Ettore Brunelli, sulle misure che il Comune ha adottato per la raccolta
differenziata e per controllare la qualità dell’aria e le emissioni. Il
sindaco ha risposto che «l’obiettivo è di portare la raccolta differenziata
al 50% e che il posizionamento delle centraline di controllo per la qualità
dell’aria viene deciso dall’Arpa e non dal Comune. L’Amministrazione - ha
aggiunto Corsini - è disponibile ad un incontro per discutere su questi
temi, prendendo spunto anche dal dibattito di questa sera».
L’ultimo intervento è stato quello di Maurizio Pallante, consulente del
Ministero dell’ambiente, ed ha avuto al centro il tema dell’energia. «La
questione centrale quando si parla di energia, - ha spiegato Pallante - è
come ridurre gli sprechi energetici, dal momento che disperdiamo il 70%
dell’energia prodotta. Dunque non c’è diritto a costruire nuove centrali nè
da un punto di vista economico nè ambientale, fino a che continueremo a
sprecare energia. Bisogna ridurre i consumi, reinvestire in fonti
rinnovabili e produrre energia, a partire da queste, in modo decentrato per
l’autoconsumo». Il problema grave però è che in Italia le regioni non hanno
un vero piano energetico e la nazione stessa non ha nemmeno una seria
politica energetica né tanto meno industriale. Anzi il più delle volte gli
amministratori, i burocrati e gli industriali fanno di tutto per rovinare il
nostro cosìdetto "Belpaese".
Questioni strettamente collegate al dibattito.
COME SUPERARE
IL PROBLEMA
DEGLI INCENERITORI
(Schede Tecniche)
INIZIATIVA: “Non imbavagliamo la ricerca sul cancro da nanoparticelle”
Dalle torri gemelle a Beppe Grillo: passando per una
Onlus di Reggio Emilia si garantirà la ricerca scientifica sul cancro da
nanoparticelle
Uranio impoverito, torri gemelle, centrali ad olio combustibile, cancro da
nanoparticelle … ricerche scomode degli scienziati Dott.ssa Antonietta Gatti
e Dott. Stefano Montanari stoppate perché privati dell'indispensabile
strumento di lavoro. Ci pensano ora Beppe Grillo e l’Associazione Carlo
Bortolani Onlus.
La Dottoressa Antonietta Gatti dell’Università di
Modena e Reggio e il dottor Stefano Montanari hanno svolto ricerche sulle
nanopatologie con risultati importantissimi riconosciuti a livello mondiale.
Ricerche a volte “scomode”, come quelle sul crollo delle Torri Gemelle
(commissionate dalla Fase di Los Angeles), sulla “sindrome del Golfo” (dove
la Commissione del Senato ha dato l’ok alle tesi della dott.sa Gatti) sui
morti causati da centrali ad olio combustibile come a Rovigo (dove Montanari
è consulente del PM), sui danni degli inceneritori, studi che hanno visto
anche il riconoscimento di Nobel come Richard Smalley.
(Il curriculum dei due scienziati è comunque facilmente reperibile su
internet e sul sito del laboratorio www.nanodiagnostics.it .)
Improvvisamente però, pare che i due scienziati non siano più in grado di
lavorare al meglio per la mancanza di uno strumento fondamentale per le loro
ricerche: un potentissimo microscopio che “è dovuto tornare, chissà perché,
al CNR” sostiene il dott. Montanari.
A questo punto, piuttosto che rallentare o,
peggio ancora, stoppare ricerche così importanti per la salute dell’uomo
–per qualsiasi uomo-, è nata immediatamente una spontanea gara di
solidarietà finalizzata all’acquisto di un analogo potente microscopio
indispensabile per gli studi sulle nanopatologie e prevenzione dei tumori.
Una gara che è stata lanciata da Beppe Grillo e che ha il proprio centro
d’azione a Reggio Emilia. Il collettore nazionale sarà infatti la Carlo
Bortolani Onlus nata nel 2002 in memoria di Carlo Bortolani.
Da oggi, lunedì 13 marzo, si cercherà di raccogliere da generosi donatori
italiani 550.000 euro: questo è infatti il costo del microscopio necessario
ai due scienziati per poter proseguire nelle proprie ricerche.
Chi intendesse aderire alla sottoscrizione attraverso il versamento di un
contributo economico (ricordando che potrà beneficiare della detrazione
fiscale) potrà farlo sul seguente
Conto Corrente n. 513111, intestato
ad Associazione Carlo Bortolani Onlus ABI: 05018, CAB: 12100, presso BANCA
ETICA (Sede centrale di Padova) CIN: J, IBAN: IT45J0501812100000000513111,
Codice BIC: CCRTIT2T84A
Per garantire massima trasparenza all’iniziativa, tutte le donazioni
verranno pubblicate sulla testata on line nazionale
www.dilloadalice.it e su quella
locale www.reggionelweb.it
Ovviamente garantendo la privacy dei donatori: ciascuno potrà riconoscere e
identificare il versamento del proprio contributo dalle iniziali e
dall’importo. L’elenco verrà pubblicato seguendo l’ordine cronologico di
ricezione dei versamenti e verrà aggiornato almeno una volta alla settimana.
Da martedì 21 marzo 2006, quindi, chiunque potrà consultare on line in
qualsiasi momento l’evolversi della gara di solidarietà per l’acquisto del
microscopio indispensabile ai due scienziati per la ricerca sul cancro da
nanoparticelle.
Il primo sottoscrittore è stato Beppe Grillo che ha versato l’incasso di una
serata di spettacolo al Palapanini di Modena avvenuto la scorsa settimana.
“Un’altra iniziativa –che non ha colore politico- in difesa della vita nel
ricordo di Carlo Bortolani, perché va difesa la vita di tutti: del non
abbiente, del condannato a morte, del concepito, del bambino, della donna,
dell’anziano, dell’immigrato e di chi ha il diritto ad avere tutelata la
propria salute”.
Associazione Carlo Bortolani Onlus
NEL FRATTEMPO A BRESCIA E IN REGIONE
........
Alla Regione sono pervenute ultimamente 13 richieste per effettuare o
ingrandire discariche sul territorio bresciano. Se tutte venissero accolte
entro breve ci troveremmo con 13 milioni di milioni di tonnellate di rifiuti
solidi urbani in più. Basta pensare che a Montichiari in poco meno di dieci
anni sono stati smaltiti l4 milioni di tonnellate di rifiuti. «La proposta
fatta alla Regione per le nuove discariche non segue nessuna logica di
programmazione e noi come, Ds chiediamo che prima di approvare il progetto
vengano fatte delle adeguate valutazioni sul fabbisogno reale» ha dichiarato
Leone Orizio, responsabile dell'Ambiente per i Democratici di Sinistra. Al
momento Brescia ha più discariche (5 di rifiuti speciali) di tutte le altre
province lombarde sommate tra loro e funge da «pattumiera della regione»,
come ha sottolineato il consigliere regionale Arturo Squassina. "II problema
va affrontato e va risolto. Quello che noi chiediamo è che i Comuni si
oppongano all'amministrazione regionale, che la Provincia stenda un piano
ragionato e che si dichiari la necessità dell'autosufficienza". Certo le
discariche, soprattutto quelle per i rifiuti speciali, rappresentano un
business: nel 2002 sono stati smaltiti a Brescia 3 milioni e mezzo di
tonnellate di questo tipo di rifiuti provenienti da tutta la provincia, piu'
un altro milione e 800 mila tonnellate provenineti da tutta la Lombardia.
"E' necessario che il governo con la nuova finanziaria non si accanisca di
nuovo sui Comuni e sugli enti locali, altrimenti questi ultimi sono
costretti a finaniziarsi in altri modi, uno dei quali e' proprio quello di
trarre profitto dalle discariche" ha aggiunto Squassina.
Lo scenario si fa ancora più sconcertante se si osserva il "Piano regionale
sulla gestione dei rifiuti" deliberato dalla giunta, in cui si legge (a
pagina 89) che il territorio della provincia rappresenta una grande, risorsa
per la Lombardia e a pagina 130 che Brescia ha una naturale vocazione
all'import dei rifiuti. "Noi non siamo contrari alle discariche, ma salo se
sono necessarie e destinate a smaltirei nostri rifiuti" ha spiegato Orizio.
"Chiediamo una moratoria per le richieste appena inoltrate in Regione" ha
dichiarato Carlo Fogliata, capogruppo dei Ds in Provincia. La preoccupazione
e' che le richieste per le nuove discariche vengano approvate nel giro di
poche settimane senza possibilità di intervento.
Or bene, gia' Voltarie nel 1700 diceva che la terra e' il cesso
dell'universo e i bresciani, secondo alcuni uno dei popoli piu’ ottusi
dell’occidente e sagacissimi lavoratori, in questa ottica devono aver
pensato che allora tanto vale cercare di guadagnarci qualcosa, diventando al
contempo almeno la piu' grande pattumiera d'Europa, in fondo il denaro come
diceva Lutero e' lo sterco del diavolo e qui di fervidi credenti ve ne sono
parecchi e in fondo la fede aiuta nelle grandi imprese, o no !!!
COMITATI PER L'AMBIENTE DI
BRESCIA E PROVINCIA
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