COMITATO PER L'AMBIENTE E IL
RISPARMIO ENERGETICO DI BRESCIA
L'inceneritore di Reggio
Emilia e le Nanopolveri
Martedì e mercoledì scorso, nel corso dei due spettacoli al Palapanini di
Modena è intervenuto Stefano Montanari, il ricercatore modenese che, insieme
con la moglie Antonietta Gatti, ha studiato gli effetti sull'organismo delle
particelle inorganiche prodotte da tutti i tipi di combustione, dalle bombe
all'uranio impoverito alle centrali elettriche ad oli pesanti e a carbone
cosiddetto pulito, dai motori d'automobile con gli pseudofiltri
antiparticolato fino agli inceneritori costruiti secondo le BAT (Best
Available Technologies, vale a dire le migliori tecnologie disponibili).
La scoperta è che quelle particelle sono capaci di entrare con grande
facilità nell'organismo, fino al nucleo delle cellule, e di provocare tutta
una serie di malattie, alcune forme di cancro comprese, senza che esistano
meccanismi biologici capaci di eliminarle. E più queste sono piccole, più
penetrano e più guai fanno.
Gli inceneritori producono quantità immense di questa roba, trasformando
rifiuti grossolani e puzzolenti, ma non dannosi, in oggettini micidiali. Il
trucco sta nell'innalzare la temperatura d'esercizio dell'impianto in modo
da produrre particelle così piccole da sfuggire alle centraline di controllo
(quelle arrivano a vedere le particelle di 10 micron e gli inceneritori
moderni fanno polveri molto più fini) e da far sembrare l'aria pulita,
quando, invece, è piena di sozzura molto più aggressiva per la salute che
non le vecchie PM10.
A Reggio Emilia, il Comune ha deciso di costruire un altro inceneritore
oltre a quello che esiste già e, nonostante le richieste dei cittadini,
rifiutava di ascoltare i risultati dei ricercatori modenesi (i quali
lavorano, tra l'altro, a New York sui sopravvissuti al crollo dell' 11
settembre, e in Bosnia ed Iraq sui militari ammalati di Sindrome del Golfo e
dei Balcani, e sono anche stati anche a riferire delle loro ricerche alla
Camera dei Lords di Londra).
Cosi sono state raccolte 800 firme, per statuto più che sufficienti per far
parlare Montanari in consiglio comunale, e mercoledì a mezzogiorno siamo
andati ìn municipio a consegnarle al sindaco il quale, un po' imbarazzato,
davanti ad un sacco di gente ha ascoltato la spiegazione del perché, tra
tutte le maniere di liberarsi dei rifiuti, l'incenerimento è quello che non
regge dal punto di vista scientifico.
Sempre per statuto il comune ha 30 giorni di tempo per invitare Montanari a
riferire in consiglio.
Tutti gli studi sono eseguiti con un microscopio particolare e molto costoso
che i due ricercatori rischiano di vedersi tolto dopo la pubblicazione delle
loro analisi.
E allora bisogna dargliene un altro. Per ora, l'incasso di una delle due mie
serate è andato per intero in conto acquisto dell'apparecchio. Poi, vedremo.
www.beppegrillo.it
COSA SONO ESATTAMENTE
LE
NANOPATOLOGIE
Ieri mattina irruzione
pacifica in municipio. Il comico è sceso in piazza con i comitati. di Linda
Pigozzi Nanopolveri e inceneritore.
Ironico e provocatorio, Beppe Grillo ha fatto irruzione ieri mattina Comune.
Il comico genovese stringeva in una mano il «Breviario di don CamIIlo»,
nell'altra le ottocento firme di cittadini che permettevano al dottor
Stefano Montanari - lo scienziato che studia gli effetti delle nanopolveri -
di esporre al sindaco Delrio le scoperte sugli effetti nocivi
dell'inquinamento. Tra battute al vetriolo condite a serissime riflessioni,
Grillo si è fatto megafono per i comitati per la tutela della salute che da
tempo portano avanti un secco no alla costruzione del nuovo inceneritore.
«La scienza è più avanti della politica» ha buttato lì, il comico, dopo che
l'amico scienziato Montanari aveva esposto le teorie. Preoccupanti. Perché,
da quanto accertato dal ricercatore, il particolato prodotto dalla
combustione è dannoso per la salute. «Si deve arrivare a produrre per usare
e non per consumare - ha polemizzato Grillo - e bisogna puntare sul
riutilizzo più che sul riciclaggio. Gli inceneritori non solo sono
dannosissimi, ma il loro bilancio energetico è passivo, poiché producono
meno eneria di quella che consumano. Perché, poi, si vuole l'alleanza di
Enìa con Asm di Brescia
che è il simbolo degli incerieritori, avendo costruito il più grande
impianto d'Europa».
Poi, per concludere, la stoccatina al prima cittadino. «Sindaco, lei sembra
una brava persona ed è anche un ricercatore, io quasi un ricercato, dica ai
cittadini se vuole il mega inceneritore?».
Non si è fatto in alcun modo «travolgere» dalla verve del comico, Graziano
Delrio. «Ci siamo impegnati - ha detto il sindaco - in un programma che
punta sulla raccolta differenziata e su una politica di riduzione alla fonte
dei rifiuti. Il nuovo inceneritore (che dovrebbe sorgere nell'area di
Gavassa o Mancasale, ndr) non sarà un mega impianto.
La strada che abbiamo intrapreso per lo smaltimento dei rifiuti è un'altra e
la vera sfida è cambiare la mentalità della gente».
Sull'argomento è intervenuto anche Franco Colosimo, consigliere della
Margherita «Da tempo ho sostenuto la necessità di politiche alternative
all'incenerimento».
Brescia Il Caso
Termovalorizzatore presto in Comune, dove il gruppo di Grillo vuole fare
parlare un esperto.
Scandaloso che non ci siano centraline per le nanopolveri, ben più
pericolose delle Pm10.
L'inquinamento a Brescia si sa è molto elevato, soprattutto per quanto
riguarda le polveri sottili, ma un problema molto più grave risiede nelle
nanopolveri, che vanno da 2,5 fino a 0,5 micron e che nessuno controlla.
Questo tipo di sostanze sono liberate da molteplici attività, ma una grande
quantità è prodotta dall'incenerimento dei rifiuti. A lanciare l'allarme,
assieme a vari gruppi di ambientalisti e al sito ecologista del Daimon Club
è il gruppo bresciano che fa capo al blog di Beppe Grillo. Tra città e
provincia gli iscritti sono circa 250 e stanno organizzando una serie di
iniziative per portare l'attenzione sulla pericolosità delle nanopolveri,
prima fra tutte quella di farsi ascoltare dal Consiglio Comunale. "La cosa
scandalosa è che non ci sono nenache centraline per il rilevamento di queste
polveri, tanto più pericolose delle Pm10", dice Massimo Renaldini, uno degli
organizzatori del gruppo e continua: " Il termovalorizzatore, così come
viene impropriamente chiamato visto che non valorizza proprio niente (a
parte i guadagni dei privati e del comune N.d.R.), produce una quantità
enorme di polveri sottilissime e non è un caso che nel bresciano i tumori
vadano aumentando. Il paradosso è che in Italia l'energia ottenuta
dall'incenerimento è considerata come quelle rinnovabili cioè come quella
eolica e solare e da qui una serie di finanziamenti. Presto il gruppo farà
domanda al Comune per far parlare Stefano Montanari. Se la domanda verrà
respinta procederemo alla raccolta di firme. Montanari è candidato al Nobel
per la Medicina ed è, assieme alla moglie Antonietta Gatti, tra i
ricercatori italiani più apprezzati nel mondo.
Ancora una volta dunque Brescia è al centro di roventi polemiche, tra una
certa oligarchia politico industriale e finanziaria e la gente di buon senso
che attraverso varie analisi denuncia l'egoismo e la stupidità delle scelte
cittadine e provinciali. Non è un caso infatti che Brescia, città leader
nella produzione di armi e non solo, piena di industriali, banchieri,
politici e professionisti molto ricchi, sia al primo posto in Lombardia e
non solo per traffici di droga, per prostituzione, per morti da incidenti
stradali, per morti sui luoghi di lavoro, per morti di Aids, per malati di
tumore, per caos e inquinamento sulle strade, e per insensatezza in molte
delle sue decisioni, anche se èpoi si cerca di spacciarla come città d'arte,
volta alla comunicazione interculturale, alla fratellanza e alla
solidarietà. Carl William Brown
COME SUPERARE
IL PROBLEMA
DEGLI INCENERITORI
(Schede Tecniche)
COSTI E INGIUSTIZIE
DELL'INCENERIMENTO
Vi invitiamo a diffondere, copiare-incollare il
testo in rosso e inviarlo alla trasmissione televisiva "Mi Manda RaiTre" -
mimandaraitre@rai.it , o
alla trasmissione Report di RaiTre -
report@rai.it denunciando l'ingiusto prelievo di risorse, pro
incenerimento dei rifiuti, che devono invece essere impiegate per una seria
politica a sostegno di una razionalizzazione dei consumi, del risparmio di
materia e delle fonti di energia rinnovabile.
Attraverso un'interpretazione estensiva ed
impropria della Legge n° 9 del 1991, comunemente detta Cip6 poi dei
"Certificati verdi", i soggetti pubblico-privati che ricorrono
all'incenerimento dei rifiuti hanno ottenuto fino ad oggi sovvenzioni
valutate in circa trenta miliardi di euro, tra il 60 e l'80% delle risorse
destinate alle energie rinnovabili, grazie all' "assimilazione" dei rifiuti
alle medesime.
Denunciamo questo ingiusto prelievo dalle tasche degli italiani evidenziando
che:
Gli inceneritori costringono a elevati consumi di materie plastiche; per
produrle si usa petrolio, che è in via di esaurimento e materia prima non
rinnovabile.
Paghiamo all'ENEL, con una quota della nostra bolletta, finanziamenti per le
fonti rinnovabili, ma che vengono invece destinati in gran parte, tra il 60
e l'80%, all'incenerimento dei rifiuti. La poca energia prodotta dagli
inceneritori viene ingiustamente pagata tre volte.
Siamo sotto procedura di infrazione da parte dell'Europa, visto che i
rifiuti non sono fonte di energia rinnovabile.
Paghiamo costi per la salute non affatto trascurabili, minimizzati se non
negati. Una tonnellata di rifiuti incenerita comporta per il contribuente
ogni anno da 30 a 180 euro l'anno (vedi 4° Rapporto della Società di
Medicina Ecologica Britannica - dicembre 2005).
Sono maturi i tempi per gestire in altro modo la questione rifiuti e per
affrontare e far conoscere in una trasmissione di servizio, di prestigio e
di grande diffusione come "Mi Manda RaiTre", questa anomalia tipicamente
italiana.
Grazie. Cordiali saluti.
Nome, cognome, città Eventuale Ente, associazione, comitato ecc
Carl William Brown del Daimon Club
www.daimon.org
COMITATO PER L'AMBIENTE E IL RISPARMIO ENERGETICO DI BRESCIA
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