NOTIZIE DELLA PAGINA 8

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71)  Ospedali in Italia 72)  Il Boom delle Pensioni
73)  Incidenti stradali (II) 74)  Senza Condom
75)  Redditi Province Italiane 76)  Le Eco droghe
77)  Scippi e Rapine 78)  La Crescita Economica
79)  Il Business della Bontà 80)  Prostituzione in Italia

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71) OSPEDALI IN ITALIA

In Italia oltre la metà delle strutture sanitarie ha una media di 70 anni e perciò capite bene che la nostra salute è sempre più in serio pericolo, anche se ovviamente non solo per queste ragioni. Vediamo gli ospedali in cifre: il 57% degli ospedali italiani ha più di 70 anni, oltre il 50% sono stati infatti costruiti tra la fine del 1800 ed il 1940; il 12% sono stati realizzati tra il 1940 e il 1950; i miliardi a disposizione del governo per ristrutturare la rete ospedaliera è di circa 22.000 miliardi e quand'anche fossero spesi bene, cosa tuttavia molto improbabile, i posti letto ignorati dagli investimenti sarebbero ancora ben 18.000; nel 1989 pensate che gli investimenti per la rete ospedaliera sono stati di 1.800 miliardi, mentre sono scesi a 250 miliardi nel 1998. Il processo dunque procede molto a rilento. Certo i costi sono esorbitanti, pensate che un posto letto in un moderno ospedale arriva a costare ben 400.000 milioni. Ma io dico, di sicuro ci deve essere qualcuno che ci guadagna in mezzo a questo ricco andazzo, di certo però mi sento in grado di affermare che chi ci perde sono come al solito i malati ed i cittadini più deboli.  INDICE


72) IL BOOM DELLE PENSIONI

In nove anni c'è stato un aumento di ben due milioni e mezzo di pensionati, ma la cosa ridicola è che chi oggi paga queste pensioni, domani non vedrà di certo contraccambiati i propri sforzi. Facciamo il raffronto tra alcuni dati del 1989 e alcuni dati del 1997. Il numero delle pensioni è passato da 14.920.400 a 17.497.100, i contribuenti erano 20.859.100 ora sono 20.428.400, la spesa totale è passata da 134.298 a 271.204 miliardi. Vediamo ora i numeri per le diverse categorie di lavoratori. Dipendenti privati: sono passati da 9.853.800 a 10.647.200, i contribuenti da 11.887.100 a 11.669.500, mentre la spesa è passata da 86.399 a 158.608 miliardi; i dipendenti pubblici sono passati da 1.781.700 a 2.542.500, i contribuenti da 3.734.500 a 3.826.700, la spesa da 29.418 a 71.204; gli autonomi sono passati da 3.142.000 a 4.102.700, i contribuenti da 4.698.000 a 4.280.000 e la spesa è passata da 17.700 a 39.370. Questi dati che emergono dall'ultima analisi effettuata dal Nucleo di valutazione della spesa previdenziale che opera presso il ministero del lavoro confermano il crescente squilibrio tra lavoratori attivi e lavoratori in pensione
e ci fanno capire che in futuro la pensione dovremo scordarcela!    INDICE


73) INCIDENTI STRADALI (II)

Gli incidenti non fanno altro che continuare ad aumentare, e ormai la chiamano la guerra dei centomila morti. Sono sotto accusa le strade vecchie e le auto insicure, tutto scuse per nuovi interventi che costeranno un bel po' di soldi ai soliti ingenui cittadini, la vera causa è come al solito la grande velocità dei Nuvolari italiani, che sfogano così le loro numerose e paurose frustrazioni. Ma vediamo alcune cifre. Nel decennio 1988-1997 sono 97.000 le persone morte per incidenti; ogni anno in media muoiono sulle strade 7.000 persone, vale a dire un morto ogni 75 minuti. Il costo annuo per questi incidenti è di 16.000 miliardi, nello stesso periodo i feriti sono 2,5 milioni, in media 238.000 feriti all'anno, cioè un ferito ogni 2 minuti. Le cause sono come al solito per il 23,4% eccesso di velocità, per il 13,6% guida distratta e/o pericolosa, per il 5% mancanza di distanza di sicurezza, e via via segueno le altre vaire cause, mancata precedenza allo stop 4,3%, per uso di alcol e sostanze stupefacenti 1,9%, perché si procedeva contro mano 8,3%, per attraversamento pedonale 4,3%, e infine per altre cause 39,4%.  La mobilità comunque continua ad aumentare, e l'unica cosa che ci può confortare è che anche nelle altre nazioni le cose non vanno proprio meglio. Per esempio in Europa muoiono ogni anno oltre 45.000 per incidenti, mentre negli USA il numero è comunque di oltre 42.000 unità. Mal comune, mezzo gaudio, o no?   INDICE


74) SENZA CONDOM

Riportiamo di seguito i dati di una ricerca che l'Anlaids ha condotto su 10.000 ragazze di ventuno città; i risultati evidenziano come siano in molte per amore e per fiducia nel partner a non usare l'ormai famoso preservativo; vediamo dunque perché le donne accettano il partner senza condom: il 79,3% perché lo conosce bene, il 74,6% perché ha fiducia in lui, il 63,7% per l'emozione del momento, il 61,4% perché lui non vuole, il 59,9% per timore di rovinare la poesia, il 55,33% per vergogna di comperare i preservativi, il 49,9 perché il prorpio compagno ha fatto il test, il 43,5 per paura di offendere il partner. Del resto il preservativo in Italia non piace a tutti, per esempio il Papa non lo gradisce molto e anche il ministro della sanità non è di certo un suo sponsor. A questo proposito l'immunologo F. Aiuti conferma appunto che in Italia, su questo tema, c'è ancora una grande incoscienza e che la strada da seguire per limitare le infezioni è proprio un'altra, nel frattempo comunque i casi di donne che si ammalano sono in aumento e non tra le tossicodipendenti, che al contrario fanno registrare un'inversione di tendenza. Contemporaneamente cresce anche l'età della diagnosi.    INDICE


75) REDDITI PROVINCE ITALIANE

Ecco di seguito la classifica sul reddito procapite delle province italiane. Come al solito si confermano più ricche le piccole città del nord. I dati sono in milioni di lire: Milano 43,09-Bologna 42,69-Modena 39,85-Firenze 37,07-Parma 36,85-Reggio Emilia 36,49-Aosta 35,84-Prato 35,51-Vicenza 34,64-Biella 34,53-Mantova 33,93-Trieste 33,56-Roma 33,51-Bolzano 33,48-Torino 33,43-Padova 33,22-Brescia 33,15-verona 32,90-Como 32,70-Agrigento 13,36-Crotone 13,41-Vibo Valentia 13,52-Caltanisetta 13,95-Enna 14,52-Lecce 14,83-Reggio Calabria 14,86-Trapani 15,12-Catania 15,31-Cosenza 15,39-Foggia 15,45-Caserta 15,63-oristano 15,98-Brindisi 16,18-Sircusa 16,30-Nuoro 16,50-Potenza 16,86-Palermo 17,12-Benevento 17,16-Messina 17,22. Cresce per questi dati l'importanza dell'agricoltura e non solo nel meridione. Ora, senza fare i paragoni con i dati degli anni scorsi che vedono, a parte alcuni leggeri e insignificativi mutamenti, la situazione sostanzialmente immutata, ricordo che questa è una media, è come la storia che in una tale regione tutti mangiano un pollo a testa, in effetti se c'è gente che guadagna svariati miliardi è sin troppo chiaro che moltissima gente guadagnerà molto meno di quelle cifre sopra riportate, anzi alcuni non guadagnano proprio un bel niente. E' il caso dei disoccupati!   INDICE


76) LE ECO DROGHE

Chiaramente quasi tutte le droghe derivano da sostanze che si trovano in natura, solo che poi vengono trattate chimicamente e quindi raffinate. Nel caso invece delle droghe naturali, la chimica si limita a valutarne gli effetti. Vediamo quali sono. Abbiamo i cactus, i funghi e le piante con effetti allucinogeni, i consumatori le chiamano sostanze leggere, se paragonate con le droghe sintetiche come l'ecstasy. Queste sostanze sono diffuse in vari ambienti naturalisti e possono essere comunque molto pericolose. Abbiamo poi i funghi che contengono "psilocibina", in gergo vengono chiamati "SHROOMS", e di questi se ne vendono addirittura dei kit per coltivarli in giardino. Poi ancora abbiamo le erbe allucinogene, tra le quali la più conosciuta è l'AYAHUASCA, che provoca visioni e vertigini. Vi sono inoltre le erbe psicoattive che dovrebbero in teoria migliorare le proprie prestazioni psichiche, fisiche e sessuali, queste sono in libera vendita in erboristeria o farmacia e sono il ginseng, il gingko, la biloba, l'erba gatta e altre. Infine vi sono i drink energetici che contengono in genere sostanze eccitanti come caffé, guaranà, e vitamine varie e ultime le herbal ecstasy, che contengono efedra e erbe euforizzanti come il guaranà, il gingko biloba ed il peperoncino. Naturalmente queste non sono tutte le droghe di tipo naturale, ma del resto in questa sezione non possiamo nemmeno elencarle tutte ed in ogni caso potete visitare la pagina dedicata alla salute all'interno del club e lì troverete di certo altre utili indicazioni.   INDICE


77) SCIPPI E RAPINE

In questo mondo di ladri e vampiri come al solito sono sempre i più deboli a farne le spese ed ecco che nel 1995, ad esempio, il 58% degli scippi e il 43% dei borseggi ha coivolto degli ultrasessantenni, mentre per quanto riguarda i furti in casa, le vittime sono per il 35,4% pensionati che vivono da soli e per il 10,3 coppie di anziani. Aumentano però anche i furti nelle banche, o meglio le rapine, visto che i sistemi di allarme sembrano funzionare. E così non resta che assaltare le casse. Nel 1996, per la prima volta, le rapine hanno superato quota 2000 (2300 gli eventi criminosi, 1.141 quelli portati a termine), con un incremento del 16% rispetto all'anno precedente. A livello nazionale si sono verificate 8,8 rapine ogni 100 sportelli, con un incasso complessivo di oltre 115 miliardi di lire, in media 54 milioni a colpo. Il 61% degli assalti è stato compiuto con armi bianche, improprie o finte, il 45% delle rapine è stato portato a termine nei confronti di filiali piccole e ha avuto una durata media dai 3 ai 7 minuti.  La regione più colpita è la Lombardia con 417 rapine, seguono poi il Lazio con 234, il Piemonte con 218 e l'Emilia Romagna con 215. A livello provinciale invece Milano è in testa con 227 assalti, seguita da Roma con 190, Torino con 164 e Napoli con 106. Per i furti invece la regione più colpita è la Toscana.    INDICE


78) LA CRESCITA ECONOMICA

Nel 1998, la crescita economica dell'Italia non sembra andare così bene, la ripresa tarda e le entrate fiscali calano. Ma come al solito vediamo dei dati concreti con l'ovvio raffronto alle crescite percentuali degli altri paesi. L'Irlanda guida la classifica con più 8,7%, seguono Finlandia più 4,6%, Lussemburgo più 4,4%, Portogallo più 4,0%, Grecia più 3,8%, Olanda più 3,7%, Spagna più 3,6%, Francia più 3,0%, l'Austria più 2,8%, il Belgio più 2,8%, Danimarca più 2,7%, Germania più 2,6%, Svezia più 2,6%, Svezia più 2,6%, l'Italia con più 2,4%. In coda troviamo il regno Unito con più 1,9% e la media dei vari paesi si attesta attrono al più 3% per gli Euro11, e al 2,8% per gli Euro15. Stime Commissione UE.   INDICE


79) IL BUSINESS DELLA BONTA'

Il grande G.B. Shaw diceva che i ricchi fanno la beneficenza e la beneficenza fa i ricchi, mai frase fu più sensata in proposito.   Ormai anche le aziende per la solidarietà sono diventate vere e proprie imprese del profitto e la tematica della bontà nei confronti del prossimo non è ormai che una favola per bambini un po' addormentati. Certo magari saranno almeno più efficienti dello stato, che guarda caso è governato proprio dai più grandi filantropi dell'umanità, i politici. La Chiesa in queste materie, come sempre insegna. Pensate che era partita 2000 anni fa come una semplice impresa no-profit. Ma i tempi cambiano e tutto evolve, soprattutto per interesse. Ormai dieci americani su 100 lavorano in questo settore, più di quanti non siano impiegati nella pubblica amministrazione. Sempre gli americani hanno donato a queste organizzazioni no-profit ben 143 miliardi di dollari, oltre 200 mila miliardi di lire, e per tre quarti come singoli individui. Per gestire questa enorme valanga di fondi servono dunque manager esperti anche perché per poter fruire delle loro agevolazioni fiscali queste aziende devono investire ogni anno almeno il 5%, del loro introito, cioè, visto che gestiscono un patrimonio di circa 268 miliardi di dollari, almeno  ventimila miliardi di lire. Quindi la linea di demarcazione tra impesa no-profit e profit decade  istantaneamente. Ed ecco che il presidente della più importante fondazione privata americana, il Lilly Endowment, ha incassato nel 1997 uno stipendio di oltre un miliardo di lire. No-profit naturalmente.    INDICE


80) PROSTITUZIONE IN ITALIA

Tutti vorrebbero eleminare il mestiere più vecchio del mondo che tra le altre cose viene sempre esercitato per necessità e male e non invece per pura passione o per naturale vocazione. Tutte le città vorrebbero almeno nascondere questo fenomeno, ma come si fa?  Pensate che si scomodano persino gli psichiatri col dire che chi va con le prostitue di sicuro ha dei problemi, loro invece di problemi forse ne hanno anche senza andarci. E così si attuano varie strategie, fasulle ed inutili, tanto per gettare un po' di fumo negli occhi. Vedrete che moriremo intossicati. In ogni caso c'è da dire che in sei anni è cresciuto di cinque volte il volume delle rimesse di lire inviate dagli immigrati residenti regolarmente in Italia alle famiglie nei rispettivi paesi d'origine. Certo perché talvolta sono proprio i regolari che gestiscono dei buoni affari e in ogni settore, poi naturalmente c'è chi lavora. Comunque il problema resterà a lungo e alcuni paesi, tra cui anche la Svezia, hanno persino pensato di multare i clienti di queste pseudo professioniste del sesso a pagamento. Insomma gli istinti vanno regolati, o no? E allora ecco che dopo alcuni mesi anche molti sindaci del nord e del centro Italia decidono di fare lo stesso, fino a un milione di multa ai clienti fermi lungo le strade a contrattare prestazioni sessuali con le varie ragazze e se non si concilia il verbale verrà spedito a casa.  Comunque vediamo un po' di numeri: le prostitute che battono lo stivale sarebbero circa 50.000 di cui la magioranza sono straniere; i clenti del sesso facile invece sarebbero circa 9 milioni; il giro di affari complessivo sarebbe di circa 32 mila miliardi l'anno. Le denunce legate allo sfruttamento invece sono in aumento, erano 285 nel '90, 737 nel '94 e 1080 nel '95. La distribuzione delle prostitute sul suolo italiano è abbastanza uniforme anche se ve ne sono un po' di più al nord e poi chiaramente le troviamo concentrate nelle grosse città. Le più giovani infine sono quelle nigeriane e albanesi, mentre la prostituzione maschile è in prevalenza formata da viados brasiliani.  INDICE

 

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