Il Libro dei Cambiamenti I CHING
Caro visitatore, simpatica
navigatrice, questa pagina sarà completata al più presto e vedrai sarà veramente
interessante! Per il momento dunque dovrai accontentarti solo di questa antica
storiella, in futuro poi qui troverai informazioni sulla filosofia orientale, sul
Buddhismo, sul Taoismo, sulle pratiche Tantriche e Yoga, sul Tai Chi, sulla Meditazione e
l'Induismo. Ciao, e a presto! Saggezza orientale
Nell'antico Tibet in un famoso
monastero vi era una scuola buddhista molto rinomata, guidata da uno dei personaggi più
straordinari e carismatici dell'epoca. Un giorno furono messi alla prova diversi
studenti monaci i quali avrebbero dovuto progettare il più grande tempio mai immaginato,
e avrebbero poi dovuto consegnare i frutti della loro arte al capo spirituale che avrebbe
poi scelto il lavoro migliore. Passarono mesi e mesi di intenso e duro lavoro
dopo di che finalmente il grande giorno arrivò. I disegni erano in genere stupendi e molto ben
elaborati, ma su tutti ne spiccava uno, che alla fine venne scelto e premiato con
grandissime lodi dal maestro; raffigurava uno scenario suggestivo di alta montagna, con
delle vette isolate ed imponenti, tra due di queste, sospesa su un pauroso precipizio, una
sottile passerella faceva da ponte, al centro vi era seduto in solitudine, piccolo punto
insignificante nel grigio azzurro dell'immenso cielo, un monaco in catartica meditazione.
William Daimon IL LIBRO DEI
CAMBIAMENTI I CHING Questa grande ed antica opera vi
potrà aiutare a gestire i cambiamenti e vi consiglierà nelle vostre
decisioni, le quali ovviamente influenzeranno il vostro futuro, così come il
vostro presente. Questo libro di natura pratica ed enigmatica, il cui autore
è anonimo, ha influenzato profondamente le scuole classiche del pensiero
cinese: il taoismo e il confucianesimo. La filosofia di base dell'I Ching è
la semplicità stessa: in ogni situazione della vita, si può scegliere una
mossa buona o una cattiva, ma visto che l'esistenza è una sequenza
ingarbugliata di situazioni molto complesse, l'I Ching cerca di semplicare
il contesto in due vie, quella migliore e quella peggiore. Se siete saggi
scieglierete quella migliore, se siete stupidi sceglierete quella peggiore.
Il libro e le sue indicazioni vi aiutano a interpretare il vostro cammino e
a riflettere sulle vostre decisioni. Ovviamente le situazioni attuali sono
influenzate, ma non determinate completamente da quelle passate, e le
situazioni future sono determinate in parte dalla situazione presente,
eredita a sua volta dal passato, e in parte dalle vostre decisioni odierne.
Si è dunque liberi di scegliere le azioni migliori che potranno rendere la
nostra vita più serena, o quelle peggiori che la metteranno a dura prova.
L'I Ching ci aiuta a riflettere, ci indica alcune strade e alcuni consigli,
ci fa meditare e alla fine lascia a noi la scelta. Senza lanciare le
monetine, o interpretare gli esagrammi, ci sono dei software che oggigiorno
ci possono venire in aiuto.
Scaricalo
dal nostro sito e buona fortuna! Hai mai fatto l'i Ching? Come funziona? I testi dell'oracolo sono
articolati in 64 figure, dette esagrammi, perché sono composte da sei linee
ciascuna. Ogni esagramma corrisponde a un messaggio o consiglio. Il libro è
corredato da cinquanta bastoncini, o, nella versione più moderna, da tre
monete, che riproducono i diversi esagrammi. Si formula una domanda e poi si
lanciano i bastoncini o le monete. Quindi si confrontano gli esagrammi
ottenuti e si consulta il Libro per interpretarli. Comprendere il responso
non è semplicissimo. «II primo scoglio da superare è sganciarsi dalla
mentalità pragmatica e razionale, che ci porta a desiderare soluzioni
concrete e risposte precise: un sì o un no immediato» spiega lo
psicoterapeuta. «L'I Ching, invece, non può rispondere chiaramente a domande
nette, come: "Devo fare questo?". È preferibile formulare dubbi come: "Ecco
ciò che mi piacerebbe fare, ma come si inserisce nel mio destino?". Questo
procedimento» continua l'esperto «sposta il baricentro del pensiero dal
controllo razionale verso un'altra dimensione, più fluida: quella della
libera associazione di immagini e sensazioni che scorrono nella mente».
Facciamo un esempio. Dal consulto emerge la risposta: "La scossa libera il
pantano". «II verbo "liberare", però, può assumere diversi significati»
osserva Shantena Sabbadini. «Potrebbe voler dire: "La scossa penetra nel
pantano" o: "La scossa non ostacola il pantano". Dove , per "pantano" si può
intendere il problema, o, al contrario, la soluzione. Quindi, il criterio
giusto è scegliere la lettura che tocca di più emotivamente o che nasce da
un'associazione spontanea. Proprio come quando si guarda la forma di una
nuvola: a qualcuno potrà sembrare una pecora, a un altro un carro o un
albero». Quali legami ha con la psicologia? II
linguaggio dell'I Ching ha affascinato anche Carl Gustav Jung. Secondo il
grande psicoanalista, leggere e comprendere il significato dei 64 esagrammi
può aiutarci ad ascoltare la voce dell'inconscio per interpretare meglio noi
stessi e la vita. Jung considerava questa tecnica un mezzo efficace per
allenare le capacità intuitive di cui tutti siamo dotati, ma che vengono
soffocate dal continuo ricorso alla logica che caratterizza il nostro
pensiero. La mentalità occidentale pone ogni cura nell'analizzare, valutare,
classificare la realtà in base al principio lineare di causa-effetto. Invece
l'idea che un cinese si fa del momento presente è "rotonda". «Ogni istante,
cioè, è vissuto anche nella sua "qualità", fatta di emozioni, passioni,
sogni. E non soltanto nella sua rigidità, scandita dall'orologio o dal
calendario» chiarisce Shantena Sabbadini. «Quest'idea si avvicina molto al
concetto di "sincronicità" elaborato da Jung, che è diametralmente opposto a
quello della causalità che determina gli eventi. Sincronicità vuol dire
saper cogliere ogni sfaccettatura della situazione che si sta vivendo.
Scorgendo nelle coincidenze un indizio e un invito per dare una svolta alla
propria esistenza. Il fatto che interpretiamo un responso in un senso o in
un altro, secondo Jung, non è un caso, ma un segnale che arriva
dall'inconscio, che indica una possibile strada da seguire. E che siamo
liberi di imboccare».
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