Voglio un taxi
che penetri
lo spazio
dell'insonnia
e trascuri
le notti
devastando
i dubbi,
voglio autostrade
di veritą
nei percorsi
della mia esistenza
una felicitą
nelle stagioni
che verranno domani.
Abitudini
come foglie
appese
sui giorni
dei compromessi
leciti
Ricorrenze
di pietra
come compleanni
ripetitivi
sempre uguali.
Questo mondo dell'anima
graffitica
che beve solo
matematica
bagliori illuminanti
capaci nell'assurdo
di farti
sentire normale.
Vieni con me
per vivere un giorno
l'incoscienza d'essere
la debolezza di amare
di prendere
di contemplare
Io termino
quando giunge l'abitudine.
Ci sono
cani randagi
nelle cascine cadenti
che discutono
nella notte
e cantano
canzoni
di libertą
occasionali.
Autostrade cosmiche
logorate
da automobili
e camion
arrostiti
per giungere.
Io li ho vissuti
i Tir della notte
come emblema
di una musica
in notturno
divoratrice
di solitudini economiche.
Giocare a dadi
coll'assoluto
sfoltire
le abitudini
dalla mente
e uscirne
falsificati.
Sensazioni forti
come radicchi
selvatici
seduti sul tempo.
Sensazioni forti
come sottaceti
d'inverno
incontrate per caso.
Nota dell'editore: i testi
sopra riportati sono tratti dal libro: Alternanze Contemporanee Brescia 1994
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