Aforismi di Gabriele Aldo Bertozzi
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Ogni revival (nuovo/a/i/e, neo-, post-,
trans-, ri-, ecc.), anche quello legato ai più validi momenti rivoluzionari
del passato, è reazione e impotenza. E l’impotenza è madre del crimine e
della follia. In nessun
fiume l’acqua è così scarsa come lo è l’inchiostro che ha tracciato il senso
inesauribile di questo volumetto. Il
rivoluzionario è come la bella Fenice, se muore di sera, rinasce di mattina. Ogni potere è
effimero, ciò che resta sono le idee. Non si deve
mai considerare un'operazione nella contingenza: il suo risultato dovrà
avere ripercussioni valide almeno quarant'anni dopo. I tempi
cambiano e cambiano pure i modi di fare rivoluzione: il rivoluzionario non
ha precursori, ma solo esempi da rispettare. Ciò che conta
è la rivoluzione... e tutto il resto è letteratura. La pazienza è
una delle tre virtù capitali del rivoluzionario. La quarta è il limite
stesso della pazienza. Il
rivoluzionario è uno scienziato. La sua preparazione è profonda. La
rivoluzione è un gesto d'amore per la vita, per il mondo. I tempi della
rivoluzione sono tre: negazione (rivolta), teorizzazione, applicazione
(RIVOLUZIONE). La
rivoluzione è Etica che precede Estetica. Il
rivoluzionario è sempre pronto per il Grande Viaggio. Non è l'abito
che fa il rivoluzionario. L'abito fa il postrivoluzionario. Il
rivoluzionario è sempre pronto a ricominciare. La
rivoluzione che si arresta per consolidare il proprio potere cade nel
meccanismo borghese e, a distanza di tempo, è destinata alla sconfitta. La
rivoluzione è un atto dinamico e, come tale, continuo. Per essere in
grado di condurre una rivoluzione bisogna almeno saperne preventivare una
seconda. Chi ama la
carriera guarda il proprio muro, chi ama la rivoluzione guarda l'orizzonte. La differenza
tra presunzione e ambizione è pari a quella tra una tallonite e un volo su
arcipelaghi. Occorre
sbarazzarsi delle convinzioni se non sono, come l’amore, scelte quotidiane. Le miserie
della contingenza impediscono di considerare il rapporto tra l’età della
Terra, dell’uomo e la sua vita. Il
rivoluzionario è un pensatore che non si limita a pensare. Il
rivoluzionario ha il senso del destino. Chi ha il senso del destino possiede
anche quello della storia. Non sono i
rivoluzionari che cambiano la società, è la società che va verso di loro, ma
i rivoluzionari sono coloro che, avendo compreso prima degli altri qual è il
corso dei tempi, cercano di accelerarlo facendo sì che molte energie latenti
non si perdano nella tristezza della notte, in quella solitudine da cui
molti si credono avvolti; offrono inoltre le condizioni di approfondire ciò
che è stato appena percepito. E’ inutile
circoscrivere il dominio della vita, della creazione come hanno fatto tutti
i teorici fino a oggi: è infinito e infinitesimale. Se l’autunno
ci può affascinare, se l’estate ci può stordire, è la primavera la vera
stagione mentale della creazione. Qualunque sia
la temperatura dei vostri piedi, è primavera. Si rinasce.
Ripercorreremo l’autunno al contrario come questa nostra primavera. Il
rivoluzionario di oggi è responsabile del Poeta di domani. Dalla Guida del Rivoluzionario
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