When all the souls had chosen
their lives, they went before Lachesis. And she sent with each, as the
guardian of his life
And the fulfiller of his choice, The daimon that he had chosen.
(Plato, Republic X)
Great Zeus, Father of men, You would deliver
them all from the evils that oppress them, If you would show them what is
the Daimon of whom they make use.
(Pythagoras)
Il nostro
pianeta da oggi non è più lo stesso (bella stronzata), infatti d'ora in avanti
qualcosa di profondamente innovativo, originale e creativo continuerà a svilupparsi con
metodo e rigore scientifico. Questa è dunque una sorta di vademecum del pensiero creativo
e di potenziamento delle facoltà mentali elaborato da Carl William Brown, che per la sua
elaborazione ha attinto sia dalla sua vasta produzione letteraria e filosofica, sia dalla
sua complessa esperienza di vita. Ricordiamo che il nostro C.W. Brown, che si impegna da
anni nell'ambito dell'insegnamento, della divulgazione culturale e della
provocazione artistica, è autore di ben più di 8000 aforismi originali, di vari saggi e
di vari articoli, nonché di varie raccolte di massime e di aforismi. Nel 1997 fonda il
Daimon Club, un'associazione culturale di stampo eclettico e surreale che trova il suo
terreno ideale di crescita negli sterminati spazi della grande rete e conta oggi al suo
interno parecchi artisti e più di 850 pagine in costante evoluzione. Questi principi di
Daimonologia applicata (Applied Daimonology) rivestono quindi, assieme al Testamento di
C.W. Brown ed al Lascito del Daimon Club una sorta di eredità spirituale che il nostro
autore vuole lasciare alla stanca umanità, insieme ovviamente al resto della sua opera e
delle sue varie iniziative. E' nata dunque una nuova disciplina, un nuovo modo di
intendere e organizzare il sapere e la sua divulgazione. E' nata la Daimonologia. Quelli
che potrai quindi trovare nella pagina seguente non sono che alcuni dei Principi Sintetici ed Enigmatici della Daimonologia, estratti dalla
più vasta opera di Carl William Brown dedicata all'argomento e messi a disposizione del
vasto pubblico. Certamente non si può pretendere di poter esaurire una tematica così
ampia in alcune pagine e pertanto magari non tutto all'inizio ti sarà chiaro, anche
perché per conoscere a fondo la nuova disciplina si dovrebbe leggere il trattato completo
e si dovrebbe inoltre fare dell'esperienza sul campo. Pertanto la seguente sintesi è da
ritenersi esclusivamente di natura informativa e divulgativa e non può quindi essere
considerata un discorso esaustivo e definitivo sull'argomento. Spero comunque che sia lo
stesso illuminante per chi farà l'azione di leggerla e per chi vorrà accettare la nostra
eredità, la cui entità può essere appresa leggendo il Lascito
del Daimon Club oppure il testamento di Carl William Brown!
Ancora una volta perciò, grazie in anticipo!
P.S. Aggiornamento
Settembre 2006. Come si legge nella pagina dedicata alla filosofia del
Daimon Club all'interno della Daimon Library è ovvio che essendo noi
estremamanete consapevoli con André Breton che il nostro sapere rispetto alla nostra ignoranza è poca
cosa, da anni noi cerchiamo di veicolare con le nostre parole, con le nostre idee,
i nostri desideri entusiastici di comunicare e le nostre
iniziative un modo originale, progressista e dinamico di intendere l'educazione e la
diffusione delle risorse intellettive del nostro pianeta. Poiché come
sostenevamo in quelle pagine la filosofia
che sta alla base del nostro progetto culturale si rifà all'"etica della
conoscenza" di Monod e si fonda oltre che su una concezione olistica del sapere anche
sulla completa fede nella continua ricerca e nella continua sperimentazione, sola ed unica
possibilità di migliorare le nostre potenzialità e quindi anche la nostra esistenza,
abbiamo in questi ultimi anni ampliato le nostre azioni e i nostri sforzi in
tal senso, integrando l'etica
della conoscenza, con la filosofia pragmatica,
lo studio dell'energia e dell'ecologia
ambientale, la storia della scienza, la logica in tutte le sue
manifestazioni, l'etica economica, il
non-profit e il marketing etico,
la fisica e la tecnologia superiori, e le
antiche pratiche di meditazione e di saggezza orientali. Sempre più che
mai consapevoli dunque che l'unica cosa che può ormai dare un seppur labile scopo alla nostra
vita non può essere altro che una continua ed interminabile ricerca dei fondamenti
scientifici, sociali e spirituali della nostra realtà noi vogliamo impegnarci affinché tutti si rendano conto
che il sapere, le sue fondamenta e tutti i mezzi per diffonderlo ed ampliarlo devono
essere resi pubblici e disponibili a tutti i cittadini del mondo, è infatti solo in
questo modo che possiamo elevare la qualità della nostra permanenza su questa bizzarra
navicella spaziale. Pertanto deve essere un concetto basilare e consolidato che la scuola,
l'educazione permanente e la ricerca disciplinare ed interdisciplinare devono essere
patrimonio di tutti e devono essere alla base del nostro cammino quotidiano, senza
diventare motivo di scontri politici, economici o peggio ancora marziali. I nostri peggior
nemici sono la nostra ignoranza, la nostra stupidità, il nostro egoismo e la
nostra vanità, perciò insieme e con il contributo di
tutti, dobbiamo cercare di eliminarli. Proprio per queste ragioni nasce e si sviluppa
l'opera di Carl William Brown e del
Daimon Club con tutte le sue iniziative e le sue
ramificazioni.
Δαίμων Καί Тύχη
"... Ci rifiutiamo di stabilire un'opposizione di
principio tra le due serie di fattori etiologici (quelli costituzionali e
quelli accidentali), ammettiamo invece che esse agiscono sempre
congiuntamente nella produzione dell'effetto osservato. Daimon kai tuke
(patrimonio naturale e fato) decidono il destino di un uomo; di rado, forse
mai, una sola di queste forze".
S. Freud (1912): Dinamica della traslazione.
Il termine "Daimonologia" deriva dal vocabolo greco
Daimon che significa genio, spirito guida, potere divino, e anche,
divinità inferiore o eroe divinizzato, ma non solo, infatti il verbo espresso da questa
parola significava pure dividere, distribuire, ripartire, condividere e il suffisso
"da" era comune a parole come democrazia, demiurgo e altri termini che
derivavano dal nome "demos" vale a dire popolo, e forse è per questo che
non è mai stato visto di buon occhio dal potere ufficiale, che non voleva appunto mettere
in comune i suoi privilegi e ha visto nel genio della critica il demonio del male. Così
dal genio è nato Satana, per il Carducci "la forza vindice della ragione", per
Baudelaire "le plus savant et le plus beau des anges". Prima del suo impiego da
parte di Carl William Brown non era mai stato ufficialmente utilizzato, se non in una
breve citazione di un autore americano a riguardo della cultura ellenica e delle religioni
dell'epoca. Tale constatazione è stata verificata e confermata attraverso
un'approfondita ricerca su vari testi enciclopedici sia cartacei sia elettronici, sia
attraverso un'estesa ricerca in rete utilizzando per lo scopo i migliori motori di
ricerca. In ogni caso poiché il termine "daimon" già
esisteva non era del tutto impossibile aggiungergli magari un suffisso o un prefisso;
diverso è invece il discorso se intendiamo la Daimonologia come una vera e propria
disciplina e come una rigorosa ed efficace metodologia di ricerca e di studio, in questa
accezione infatti non era mai stata impiegata: il sottoscritto ne è pertanto l'inventore,
il creatore e l'organizzatore a tutti gli effetti.
Il termine nuovamente coniato sta inoltre ad indicare una vera e
propria corrente di pensiero oltre che, come abbiamo già detto, una nuova ed innovativa
metodologia di studio e di indagine creativa. Come il termine Lucifer, ovvero luce, così
anche il nome Daimon sta ad indicare un nuovo simbolo di fratellanza, di uguaglianza, di
libertà, anche in onore di Voltaire che chiamava D'Alembert e Diderot "suoi fratelli
nel diavolo", vuole in pratica rappresentare una sorta di nuovo illuminismo! La
Daimonologia è dunque una sorta di nuova "coincidentia oppositorum", che vuole
agevolare la genialità di ogni individuo, superando le barriere del bene e del male. Il
suo elaboratore è stato pertanto il primo ad organizzarla, ad esprimerla e a divulgarla,
e ne è quindi a tutti gli effetti il referente teorico, creatore dei suoi principi e dei
suoi contenuti. Fa testo di ciò la pubblicazione dei "Principi Sintetitici ed
Enigmatici" della nuova disciplina sui siti internet del Daimon Club in data 13-12-1998 e la registrazione delle pagine che li contengono nei
vari motori di ricerca. In primo luogo Arianna ed Altavista. Pertanto chiunque ne faccia
uso per recensioni o critiche varie è fermamente pregato di citare le fonti. E' inoltre
fuori dubbio che maggiori informazioni si potranno avere scrivendo direttamente al Daimon
Club, a Carl William Brown o inviando dei testi scritti ai vari forum del Club.
PRINCIPI SINTETICI ED ENIGMATICI
DI
DAIMONOLOGIA APPLICATA
1) La Daimonologia (Daimonology) ha dato
origine alla Filosofia e la Filosofia a tutte le altre scienze. Partendo
dalle origini del principio noi giungeremo alla fine della ricerca.
2) La Filosofia intesa come amore per il sapere ingloba tutte le scienze e
ne è quindi l'affascinante genitrice. La Daimonologia però va oltre e inizia
dove termina il sapere.
3) La Daimonologia è una speculazione interdisciplinare e multidisciplinare
che deve la sua nascita al genio e la sua divulgazione al nuovo movimento
surrealista, nichilista ed umorista e naturalmente agli artefici creativi
del Daimon Club.
4) La Daimonologia è il discorso sul genio, è la genialità che mette in
discussione se stessa e la globalità, è una sintesi del tutto e del nulla
universale. E' la coincidentia oppositorum del dolore e della gioia. E' la
fine di ogni principio.
5) La Daimonologia è la realtà dell'idealità che insegue l'idealità della
realtà. E' una sintesi etica, estetica, critica, dialettica ed enigmatica
del pensiero globale ed universale.
6) La Daimonologia si riconcretizza alle soglie del terzo millennio e segna
la via per l'avvento della Daimon Age, epoca in cui come al solito si
continuerà a perseguire vanamente l'armonia globale dell'esistenza
universale.
7) La Daimonolgia nasce in primo luogo per cercare di indagare e soprattutto
lenire gli aspetti più paradossali delle assurde e dogmatiche contraddizioni
esistenziali.
8) La Daimonologia non fa differenza tra il reale e l'ideale, tra la vita e
la morte, i suoi cultori infatti non hanno bisogno, come i medium, di
evocare gli spiriti del passato o del futuro, perché sono essi stessi degli
spiriti in perenne contatto con l'essenza dell'universo.
9) La Daimonologia è una forma di indagine, di critica, di studio e di
divulgazione che si avvale di tutto lo scibile conosciuto e sconosciuto e
mira ad espandere la creatività e la capacità critica, sintetica ed
immaginativa degli individui.
10) La Daimonologia tende soprattutto a diffondere, a condividere e a
comunicare il sapere in modo tale che si possa perseguire la critica ed il
miglioramento della consapevolezza, della responsabilità, e della
realizzazione degli individui.
11) La Daimonologia intende perseguire la condivisione, la comunicazione e
la diffusione del genio umano, cosmico ed universale. Ed è proprio perché
nasce dal dolore del non sapere che è a sua volta in grado di superare il
limite della propria conoscenza.
12) La Daimonologia è consapevole che le cose conosciute sono di gran lunga
inferiori a quelle sconosciute e pertanto ritiene che il fine dell'uomo non
possa che essere quello della continua ricerca e della continua lotta. La
Daimonologia pertanto persegue umilmente una dotta ignoranza, la conoscenza
del se, degli altri, del potere e dell'universo.
13) La Daimonologia ritiene che sia fondamentale la diffusione capillare del
sapere, della critica e della metodologia immaginativa, artistica, creativa,
empirica, culturale e scientifica. La Daimonologia infatti integra
perfettamente lo scibile letterario e filosofico con lo scibile scientifico
e tecnologico.
14) La Daimonologia si propone di prodigarsi per migliorare le relazioni
umane, favorendo gli incontri, i rapporti intellettuali, sociali, politici,
economici, sentimentali, religiosi, mediante collaborazioni di ogni tipo
rivolte a favorire la diffusione delle idee e delle opere di quanti la
coltivano e più diffusamente di tutta l'umanità.
15) La Daimonologia può essere considerata anche come una sorta di "terapia
vitalistica", una forma di bioenergia intellettiva che si propone di
migliorare, attraverso lo studio, la ricerca e i contatti di ogni tipo, la
condizione esistenziale, vale a dire psichica, fisica, sociale, economica e
spirituale, di tutte le persone che approveranno i principi delle sue
metodologie e più diffusamente di tutti gli esseri umani che leggeranno ed
interpreteranno in maniera positiva le sue linee guida.
16) La Daimonologia non ha pregiudizi ed è perfettamente conscia di non
possedere la verità rivelata, come del resto non la possiedono di sicuro
neanche gli altri. In ogni caso l'esatta metodologia per applicare
correttamente tale disciplina è per il momento ancora riservata, pertanto la
possono conoscere solo gli artefici che l'hanno creata, organizzata ed
elaborata.
17) La Daimonologia è consapevole che le forze dell'universo sono al tempo
stesso potenti e stupefacenti ed è dunque impossibile dominarle
completamente, esse al limite possono essere solo indagate pazientemente,
integralmente e tutt'al più possono essere umilmente e tenacemente
contrastate.
18) La Daimonologia ha bisogno di essere nel mondo e fuori dal mondo,
pertanto essa si basa sull'osservazione, sulla demolizione, sulla creazione,
sulla divulgazione e sulla condivisione. E' quindi una parte ed
un'estensione dell'etica ed è a tutti gli effetti una disciplina teorica,
pratica, sperimentale ed applicata. Essa vuole in ogni caso incidere ed
influire sul comportamento del pensiero e dell'azione.
19) La Daimonologia non è tuttavia una scienza esatta, ma è piuttosto una
didattica, una metodologia, una pedagogia, una filosofia applicata che si
basa sul buon senso, sulla logica, sulla ricerca e sulla massima espansione
e condivisione del sapere.
20) La Daimonologia vera e perfetta sarebbe una scienza se esistesse, in
ogni caso non è comunque un'utopia ne tantomeno una forma di ascesi o di
religione. E' piuttosto una tecnica del pensiero, del linguaggio e del
ragionamento dialettico concreta ed applicabile, è dunque una metodologia
conoscibile ed auspicabile.
21) La Daimonologia si pone come obiettivo fondamentale il globale
miglioramento del pensiero e del comportamento della specie umana,
proponendosi di impiegare qualsiasi mezzo per il perseguimento di tale fine.
22) La Daimonologia è consapevole che il grande è piccolo e il piccolo è
grande. Essa sa che la Filosofia deve aiutarci a vivere dandoci la forza di
non temere la morte. La Daimonologia però va oltre, oltre la vita e oltre la
morte.
23) La Daimonologia è consapevole che per l'uomo non c'è altra via che la
perenne ricerca della propria pedagogia.
24) La Daimonologia è il punto di arrivo da dove non possono partire il
surrealismo, l'umorismo e il nichilismo, essa non è una religione, ma è
bensì la guida del genio che non esiste.
25) Chi vuole praticare la Daimonologia non deve essere estraneo ad alcuna
disciplina, ne tantomeno ritenere che la relatività sia una cosa assoluta.
Al limite è l'assoluto che è relativo.
26) La Daimonologia è costituita dalla pluralità del genio ed ha ispirato
l'uomo sin dall'età della pietra e continuerà ad ispirarlo sino all'età del
non ritorno. Dopo la fine del tempo e dello spazio.
27) La Daimonologia è la somma complessità, in pratica è la somma di
comportamenti semplici. La vera e perfetta Daimonologia tuttavia è una
scienza occulta, in quanto nessuno la conosce. E chi la conosce non può
trasmetterla.
28) La Daimonologia non ha un ordine, ma sa navigare perfettamente nel Kaos
dell'esistenza.
29) I Cultori della Daimonologia non si preoccupano tanto di quello che
dicono gli altri, quanto piuttosto di quanto essi sono in grado di dire
sugli altri.
30) Non sottovalutate la Daimonologia perché la Daimonologia non vi
sottovaluterà mai! E non deridetela, perché essa avrà buon gioco a deridervi.
31) La Daimonologia è una sintesi di contenuti, è una guida metodologica
alle varie discipline e ai vari metodi di studio e di organizzazione della
realtà. E quindi una pedagogia, una didattica e una filosofia applicata che
tiene però in massima considerazione l'arte creativa.
32) La Daimonologia è una guida all'interpretazione delle discipline e dei
loro metodi di studio della realtà. E' una forma di sapere che illumina le
nostre indagini consce e può influire sui nostri comportamenti condizionati,
riflessi, inconsci, inconsapevoli e recidivanti.
33) La Daimonologia non ha alcuna gerarchia, ma solo il fascino
dell'universale anarchia.
34) La Daimonologia persegue la vera arte, quella che non si vede, quella
che non ha tempo, quella che non si crea e non si distrugge e non è nemmeno
eterna.
35) La Daimonologia indaga umilmente, scetticamente, cinicamente,
criticamente, dialetticamente la stupidità della realtà e allo stesso tempo
cerca di contrastare l'autorità del potere e della vanità.
36) La Daimonologia, al contrario della psicologia, sostiene che la colpa
non è della nostra responsabilità, ma è invece insita nella assurda
globalità. L'essere umano dunque deve prendere coscienza di questa buffa
realtà, solo così potrà avvicinarsi sempre più all'idealità.
37) La Daimonologia è una guida allo sviluppo della genialità innata di
qualsiasi individuo, per questo essa si prefigge di porsi come la via da
seguire per raggiungere nel modo intellettualmente più elevato obiettivi
particolari e obiettivi generali.
38) La daimonologia sostiene che geni si nasce e si diventa, basta esserne
convinti e impegnarsi per raggiungere la propria aspirazione. Tanto più che
vi sono diverse gradazioni della genialità. Per questo la Daimonologia si
prefigge di porsi come guida globale per il raggiungimento di eventuali
obiettivi prefissati.
39) La Daimonologia è una disciplina di metodo e di contenuti che si avvale
di tutte le altre conoscenze umane al fine di poter così offrire una via
sicura o più vie almeno affidabili sui cui percorrere la propria labile
esistenza.
40) La Daimonologia ha una natura fondamentalmente e profondamente eclettica,
per questo non può che basarsi sull'approfondimento di tutti i saperi e
perciò intende anche essere un punto di riferimento per la loro diffusione.
41) La Daimonologia è una specie di maieutica e predica chiaramente una
dotta ignoranza, quindi un'educazione permanente. Inoltre visto che lo
scibile umano continua ad aumentare si prefigge di fare della sintesi uno
dei suoi principali metodi di lavoro. La sintesi è anche uno dei suoi fini
mentre la sua specializzazione è fare da guida alle varie specializzazioni.
42) La Daimonologia non ha alcun testo sacro, ma ritiene invece che sia
sacra la pluralità dei testi, per questo non può minimamente concepire
logiche di censura o di calcolo dell'interesse economico nella diffusione
della cultura. Questi sono abusi di potere e vanno contrastati.
43) La Daimonologia intende favorire lo sviluppo della logica della
conoscenza e offre il suo contributo come metodo e strategia per la miglior
organizzazione del processo.
44) La Daimonologia perseguendo la massima diffusione e condivisione del
sapere non può concepire l'arroganza delle elites del potere, quindi prevede,
consiglia e diffonde un'educazione permanente proprio per far si che la
gente possa usufruire dei mezzi idonei per protestare e rivendicare il
proprio diritto ad una vita migliore.
45) La Daimonologia non è come molte altre una disciplina per fare soldi, ma
il suo intento fondamentale è quello di diffondere la conoscenza. Poiché
però per aumentare il sapere servono anche i mezzi, la Daimonologia si
preoccupa di sviluppare anche quelli.
46) La Daimonologia non ha alcun idolo, ne tantomeno alcuna divinità, anzi
si prefigge proprio di abbattere le false impostazioni della mente.
Certamente non può comunque ignorare i grandi modelli che hanno ispirato e
guidato, non sempre nel modo più vantaggioso, la specie umana.
47) La Daimonologia usa per le sue pratiche ed i suoi studi avanzate
tecniche di lettura, di studio, di analisi, di critica, di sintesi e di
memorizzazione. Pertanto possiamo anche dire che la Daimonologia è una forma
di scienza linguistica teorica e applicata che tiene in massimo conto le
scienze neuro linguistiche e biologiche e la didattica del linguaggio.
Potremmo anche dire che la Daimonologia è una specie di metodo per la
programmazione neuro linguistica.
48) La Daimonologia tende ad instaurare nei suo cultori una profonda
passione ed un sincero entusiasmo per tutte quelle attività che consentono
agli individui di migliorare le proprie conoscenze e le proprie capacità.
49) La Daimonologia ha tra i suoi scopi principali il benessere del corpo,
della mente, del proprio io, e dell'io dei propri simili. Per questo la
natura della Daimonologia è profondamente eclettica, democratica, e
collaborativa.
50) La Daimonologia tiene in massima considerazione il rapporto tra la mente
e il corpo e la conseguente ricerca del benessere fisico necessariamente
legato a quello psichico e spirituale; infatti sa perfettamente che nel
setting tradizionale dei consulti psicanalitici i contatti fisici sono
vietati, mentre nei centri di analisi transazionale e bioenergetica gli
abbracci sono dei momenti fondamentali.
MANIFESTO DEL NUOVO MOVIMENTO
SURREALISTA, UMORISTA E NICHILISTA.
51) La Daimonologia non ricerca facili
soluzioni e risposte preconfezionate ne tanto meno semplicistiche e banali
ai più grandi dubbi e misteri esistenziali, infatti sa perfettamente che
questo limitirebbe la propria ricerca creativa che vede l'ostacolo ed il non
sapere come stimoli primari per l'arricchimento delle proprie conoscenze.
52) La Daimonologia tiene in massima considerazione lo studio delle lingue e
della linguistica, infatti il linguaggio è uno dei fenomeni più importanti
in assoluto per la nostra specie e non solo, ma è anche conscia che non si
deve mai dimenticare l'importanza della gestualità, dei segni e del corpo.
Quindi il massimo è lo studio della linguistica pragmatica applicata alle
esigenze del corpo e della mente.
53) La Daimonologia non ha e nemmeno potrebbe sostenere delle idee politiche
di parte, pertanto non può schierarsi apertamente a favore di un qualsiasi
partito politico, infatti essa ricerca la sintesi delle proposte e delle
azioni migliori presenti in ogni raggruppamento culturale; è invece vero il
contrario e cioè che per il proprio sostentamento la Daimonologia può farsi
supportare ed alimentare da qualsiasi organizzazione sociale, politica,
culturale, industriale, sindacale e commerciale.
54) La Daimonologia si nutre di se stessa e di tutto ciò che le sta intorno,
impara sia dalle cose positive sia dalle cose negative. La Daimonologia può
essere ovviamente ampliata e in assenza del suo creatore potrà essere di
notevolissimo aiuto l'intera opera aforistica di Carl William Brown da cui
si potranno trarre ottimi spunti per elaborare nuovi principi sintetici da
aggiungere a questo vademecum. Ovviamente poi l'intero scibile umano può e
deve essere da stimolo alla Daimonologia.
55) La Daimonologia sa perfettamente con Swift che l'uomo è abbastanza
religioso per odiarsi ed ammazzarsi, ma non lo è a sufficienza per amarsi ed
aiutarsi. Questo la porta a concludere che la religione non è altro che
letteratura, mentre la letteratura è molto di più di una religione.
56) La Daimonologia si sente vicina al Movimento per le Potenzialità Umane e
alla nuova Psicologia Transpersonale, consapevole che solo un nuovo spirito
collaborativo e collettivo potranno portare gli individui a superare il
proprio egoismo ed a raggiungere una più profonda ed umana integrazione
universalistica.
57) La Daimonologia cerca di dominare i propri affetti ed i propri desideri,
per questo segue il saggio motto della tavola di smeraldo sulla quale il
Trismegisto incise le seguenti parole: "E' vero, è certo, è reale; ciò che è
in alto è come ciò che sta in basso, e ciò che sta in basso è come ciò che
sta in alto, affinché si compia il miracolo della cosa unica".
58) La Daimonologia ha messo a punto delle proprie originali tecniche di
rilassamento, di stimolazione, di meditazione, di visualizzazione, di
immaginazione, di respirazione, e di creazione; ovviamente tutte queste
pratiche non possono non tenere conto delle conoscenze orientali ed
occidentali acquisite dall'umanità nel corso della sua evoluzione.
59) La Daimonologia anche se non coltiva dei riti particolari conosce a
fondo tutte le valenze simboliche, esoteriche, teosofiche, filosofiche e
religiose del pensiero umano. Naturalmente è anche a conoscenza di quelle
organizzazioni note alla storia con i seguenti nomi: Ordine del Tempio,
Collegi della Rosa Croce, Massoneria, Templari, Mistici e via dicendo.
60) La Daimonologia è una tecnica di pensiero che serve per migliorare le
proprie potenzialità, essa può essere praticata sia da chi ha un profondo
sapere ed un'ampia istruzione, sia dagli spiriti semplici che non hanno una
particolare erudizione. La sua essenza tende a superare i ruoli statici,
convenzionali ed imposti dalle banali culture dominanti; proprio per queste
ragioni è ovviamente una pratica abbastanza pericolosa.
61) La Daimonologia è consapevole che solo chi sa superare le stupide e
vanitose illusioni del proprio egocentrismo, senza per questo affidarsi a
nessun padre potenziato, può alla fine intraprendere il percorso di ricerca
della conoscenza più aggiornato ed affidabile.
62) La Daimonologia, così come lo stadio più elevato della filosofia
umoristica, è consapevole di tutte le false pretenzioni al rango e di tutti
gli egoistici privilegi del potere dell'autorità che da sempre
contribuiscono ad alimentare la stupida vanità dell'umanità. Essa lotta per
abbatterli.
63) La Daimonologia vuole diffondere la propria concezione dell'esistenza,
consapevole che l'arte è vita e la vita è arte, anche se non sempre risulta
essere favorevole al progresso, ma anzi contribuisce solo ad incancrenire i
pensieri statici della tradizione.
64) La Daimonologia ha dei progetti talmente ambiziosi che si prefigge dopo
la fine del tempo di poter ancora sconfiggere le ultime valenze del male
indagando i misteri più intimi e nefasti del bene riposti nella comune ed
umana conoscenza universale.
65) La Daimonologia invita i suoi cultori alla ricerca perpetua, consapevole
che solo in questo modo si possono contrastare gli strali dell'idiozia, i
nefasti artifici dell'ignoranza, le tragiche conseguenze dell'indifferenza,
il potere dell'oblio, la vanità dell'egoistica stupidità e l'arroganza
dell'insensibile autorità.
66) La Daimonologia è affascinata dal passato e sa navigare nel futuro; essa
cerca di trarre il massimo delle informazioni da ogni epoca e da ogni luogo,
ma sa perfettamente che il tempo per essere felici deve essere il presente e
sa anche troppo realisticamente che le sue maggiori qualità nascono dal
dolore di una sconfinata infelicità.
67) La Daimonologia è per una medicina olistica e tiene in massima
considerazione la salute, anche se non disdegna neppure la malattia. In caso
di necessità inoltre non esclude l'impiego di alcun tipo di cura per
alleviare il dolore, incluso ovviamente quelle più radicali e definitive.
68) La Daimonologia non è una sorta di religione gnostica, ma crede in ogni
caso nei valori della più alta conoscenza, anche se sa perfettamente che non
ci porteranno da nessuna parte, infatti nella grande opera alchemica
dell'universo tutto deve putrefarsi e dissolversi per rigenerarsi.
Distruggere per creare, creare per distruggere.
69) La Daimonologia sa che solo la morte può annullare il potere in assoluto
ed è per questo che a ragione la ritiene una delle sue massime istruttrici,
maestra di vita e fonte inesauribile di conoscenza.
70) La Daimonologia tiene in massima considerazione i concetti di
spiritualità, ospitalità, lealtà, fratellanza, uguaglianza, libertà, carità,
fede, compassione, comprensione, concordia, pazienza, umiltà, empatia,
sobrietà, generosità, e via dicendo.
71) La Daimonologia non è una disciplina convenzionale, ne tanto meno può
essere racchiusa in sterili circoli accademici o esaminata in affollate aule
universitarie, tuttavia i suoi cultori per esigenze di approfondimento si
suddividono in Apprendisti, Allievi, Praticanti, Assistenti, Istruttori,
Maestri, Grandi Maestri Esperti e Saggi Illuminati. Ovviamente tale
gerarchia è solo simbolica ed anche un po' umoristica, ma in essa c'è
comunque qualcosa di vero.
72) La Daimonologia sa grazie ad Einstein che nessun scienziato pensa per
formule, ma ciò su cui riflette sono le idee, le parole, il linguaggio. Per
questo la letteratura e gli aforismi sono il veicolo preferenziale della sua
difficile comunicazione e della sua perenne meditazione.
73) La Daimonologia sa che il protone per il momento non si rompe e così
avviene anche per la stupidità. Le forze subnucleari che li mantengono uniti
sono troppo forti e per di più aumentano con il passare del tempo e
l'allungarsi dello spazio!
74) La Daimonologia sa che il patrimonio naturale con il fato (Daimon kai
tuke) mescolati ad un'ottima istruzione, non priva di molta esperienza, e
spolverati da una buona dose di fortuna decidono il destino di un uomo; di
rado, forse mai, una sola di queste forze è in grado di essere quella
decisiva per la sua esistenza".
75) La Daimonologia sa che l'arte per essere tale deve essere meditativa ed
anarchica. In più è consapevole, come diceva il saggio Lao Tze, che gli
artisti sono come i funghi: su diecimila, soltanto uno è buono. Forse!
76) La Daimonologia sa che il potere è nella natura delle cose e sa che esso
contribuisce ai mille conflitti dell'animo umano e alle grandi
contraddizioni dell'universo. Esso non è né giusto, né sbagliato e nessuno
può sottrarsi ad esso. Solo gli eroi e le persone di grande coraggio possono
però cercare di contrastarlo.
77) La Daimonologia sa usare la ragione con passione e la passione con
ragione. La sua natura filantropica non consente all'ego di eccedere nei
sentimenti ristretti e perciò il suo amore si allarga all'universo intero,
senza per questo dimenticare le valenze dell'odio.
78) La Daimonologia, con la forza della mente, è in grado di controllare il
proprio comportamento e quindi anche gli usi e gli abusi dei vari elementi.
Inoltre essa consiglia una corretta alimentazione, una consistente attività
fisica ed intellettuale, ed una profonda inclinazione alla meditazione,
soprattutto creativa.
N.B.
Attualmente il numero dei principi della Daimonologia Applicata è 100, ma in questa sede
il suo elaboratore Carl William Brown ha ritenuto oppurtuno non pubblicarli tutti in
quanto per il momento tale disciplina è ancora in fase di revisione e di
evoluzione.
P.S. Il termine
"Daimonologia" deriva dal vocabolo greco Daimon che significa genio, spirito
guida, potere divino, e anche, divinità inferiore o eroe divinizzato, ma non solo,
infatti il verbo espresso da questa parola significava pure dividere, distribuire,
ripartire, condividere e il suffisso "da" era comune a parole come democrazia,
demiurgo e altri termini che derivavano dal nome "demos" vale a dire popolo o
terra. Questi tuttavia non sono che alcuni significati del termine. Prima del suo
impiego da parte di Carl William Brown non era mai stato ufficialmente impiegato, se non
in una breve citazione di un autore americano a riguardo della cultura ellenica e delle
religioni dell'epoca, pertanto il sottoscritto ne è l'inventore a tutti gli effetti. Il
nuovo termine sta inoltre ad indicare una nuova disciplina oltre che una nuova metodologia
di studio e di indagine creativa, il suo elaboratore è stato pertanto il primo ad
organizzarla, ad esprimerla e a divulgarla, ed è pertanto a tutti gli effetti l'unico
depositario teorico dei suoi principi e dei suoi contenuti. Fa testo di ciò la
pubblicazione dei "Principi sintetici ed enigmatici" della nuova disciplina sui
siti internet del Daimon Club in data 13-12-1998 e la registrazione delle pagine che li
contengono nei vari motori di ricerca. Chiunque ne faccia uso per recensioni o critiche
varie è pertanto pregato di citarne le fonti. Lo stesso discorso vale per il Manifesto
del Movimento Surrealista Umorista e Nichilista e per il nome Daimon Club. Si deve inoltre
aggiungere che i testi manoscritti dei principi sono in possesso di C.W. Brown che alla
data del Settembre 2003 rimane l'unico studioso in grado di interpretare giustamente
questa metodologia e di applicarla correttamente e legalmente a guisa di una sorta di
guida terapeutica di natura letteraria, filosofica, umanistica e culturale dell'esistenza.
N.B. Tale
metodologia non vuole, né pretende essere una vera e propria terapia per persone che
dimostrano segni di squilibrio o problemi a livello psicologico o mentale, in quanto la
sua attività principale risulta essere quella di potenziamento del corpo, delle capacità
intellettuali e creative e delle forze consce e inconsce dello spirito. Pertanto questa
metodologia non può essere adottata con chiunque, ma va riservata a persone completamente
sane ed equilibrate che presentino al limite il desiderio di raggiungere una migliore
condizione di benessere e di armonia esistenziale o che vogliano potenziare le loro
capacità, le loro facoltà, le loro competenze, le loro potenzialità, le loro
conoscenze, i loro rapporti interpersonali, le loro possibilità e via dicendo. Prima di
iniziare le pratiche di dialogo impostate sulla Daimonologia si rende pertanto necessario
un colloquio con il potenziale fruitore di questa metodologia onde escludere nel modo più
categorico forme di eventuale disagio che possano mascherare anche forme di instabilità
mentale o peggio ancora di malattia. Chi invece volesse confrontarsi dialetticamente,
criticamente e costruttivamente con i principi della Daimonologia e con i suoi cultori è
al contrario ben accetto e la sua partecipazione alle nostre sedute non potrà che essere
ben accetta. Per terminare voglio solo ancora una volta chiarire che la Daimonologia si
occupa della parte creativa e geniale che è in ognuno di noi, ma nel caso in cui queste
qualità fossero troppo celate da una patina di pregiudizi, di ignoranza, di arroganza, di
insensibilità o peggio ancora di patologia allora è chiaro che i suoi cultori non
potranno far altro che indirizzare gli eventuali e potenziali interessati a recarsi presso
altri studiosi o terapeuti. C'è ancora da aggiungere che tale metodologia si serve
delle più sofisticate tecniche di indagine culturale, delle più vaste fonti di
informazioni e delle più profonde consocenze in tutti i settori, perciò è anche
utilissima nel trovare risposte ai quesiti che riguardano il passato, il presente ed il
futuro. Tra i suoi principali obiettivi risultano poi esservi quelli che aiutano
l'individuo ad affrontare meglio i condizionamenti e lo stress della vita quotidiana,
quelli che aiutano a comunnicare meglio e ad essere più in armonia con il mondo che ci
circonda, quelli che aiutano a trovare la serenità e l'autorealizzazione personale e
professionale.
Dicembre 1998 - Luglio 2003
Carl William Brown and The Daimon Club.
(Vietato l'uso
commerciale)
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