Qui est là? Ah très bien,
faites entrer l'infini et Carl William Brown aussi! Louis Aragon
Questa è la stesura temporanea del
nuovo movimento surrealista, umorista e nichilista, ad opera di un'aggregazione culturale
e artistica non definitiva guidata dal fondatore del Daimon Club e della Daimonologia,
vale a dire Carl William Brown, al secolo l'erede e l'estimatore edegli artefici del
surrealismo, del dadaismo e di molte altre correnti letterarie, artistiche e filosofiche
che lo hanno preceduto.
Il Nuovo Manifesto del Movimento,
come la Daimonologia, nasce verso la fine del secondo millennio dopo Cristo, mentre i
maggiori intellettuali dell'epoca, oltre ad abusare arrogantemente delle loro labili e
vanesie posizioni di privilegio, stavano ancora adulando la divinità, il potere, la
politica, la religione, l'ipocrisia, l'autorità, l'economia, e la pubblicità, forse
anche per guadagnarsi un pezzo di pane, una bella casa, una bella macchina, un bel lavoro,
una bella famiglia, e un piccolo spazio nella grande e vanitosa enciclopedia della
stupidità.
La definizione del movimento, che si
rifà per la guida teorica alla Daimonologia, ha richiesto l'ampliamento dei termini della
sua definizione, in quanto da sempre i veri surrealisti sono i religiosi ufficiali, i vari
papi per esempio ne sono tipicamente i massimi esponenti, e quindi per ragioni di giusta
riconoscenza noi abbiamo per forza dovuto aggiungere i termini "Umorista" e
"Nichilista" , perché così facendo in futuro riusciremo meglio ad
identificarci e a sviluppare le nostre concezioni fondamentali dell'arte (non quella ricca
e commerciale delle aste, dei musei e delle mostre, si intende), dell'universo e
dell'esistenza.
Il Manifesto e il Movimento nascono
ufficialmente nella sede concreta e virtuale del Daimon Club ad opera dei suoi principali
artefici, guidati dall'eclettico C.W. Brown, che ritengono di dover usare qualsiasi mezzo,
la grande rete compresa, per diffondere e divulgare le proprie idee allo scopo di
coinvolgere nell'impresa sempre nuovi simpatizzanti, al di là del loro grado di
preparazione scolastica e di estrazione sociale ed economica.
Il Manifesto è un opera dell'ingegno
creativo della mente, dello spirito, del linguaggio e dell'azione pragmatica, è dunque
uno scritto letterario e come tale è quindi soggetto alle principali usanze e convenzioni
dell'arte e della comunicazione umana adottate sin dai tempi più remoti dell'espressione;
per questa ragione non è materialmente imputabile ad una particolare persona, ma si
avvale invece del contributo di molti personaggi e di molti pensatori di ogni tempo e di
ogni luogo, il suo narratore non è altro che un medium in contatto con gli spiriti
dell'universo, forse ormai è esso stesso una simile e indefinita entità. Il documento è
pertanto un'opera corale e alla fine vi verranno apposte alcune firme degli autori che lo
hanno ispirato e sostenuto.
Il Nuovo Manifesto di conseguenza
comunica, dichiara e divulga quanto segue:
1) Per noi saranno fondamentali, come
lo furono in parte anche per i futuristi, il coraggio, l'audacia, la ribellione, la lotta,
la ricerca, la protesta, la critica, la logica, la sintesi, la velocità, l'umiltà, il
buon senso, l'umorismo, la dialettica, la retorica, il linguaggio, l'azione, il
nichilismo, l'entusiasmo, la gioia, il dolore e quant'altro è sancito e divulgato dalla
Daimonologia, vale a dire il discorso sul genio.
2) Noi vogliamo, come ci hanno
insegnato Aristofane, Montaigne, Shakespeare, Bacon, Eliot, Byron, Shelley, Nietzsche,
Wittgenstein, Freud, Marx, Einstein, Kuhn, Breton, Marinetti, Kraus e molti altri,
distruggere per creare e creare per distruggere. In questa ottica non saremo per forza
devoti al potere, alle illusioni e alle convenzioni, ne tantomeno saremo servi ubbidienti
delle ordinarie istituzioni del tempo, quali potrebbero essere le biblioteche, le
accademie, le università, i musei, le organizzazioni politiche, gli agglomerati
commerciali, le mode della comunicazione, lo scientismo della tecnologia, la vanità della
stupidità e via dicendo.
3) La nostra patria è l'universo,
noi ci consideriamo apolidi e fratelli dell'essere umano, non facciamo distinzioni,
classificazioni, limitazioni, ne tantomeno ci sentiamo di inneggiare a qualsiasi forma di
ingenuo nazionalismo. Noi accettiamo, abbracciamo, studiamo e critichiamo la più completa
globalità. Per noi ciò che conta è l'arte della vita e la vita dell'arte, senza
peraltro avere l'obbligo imperioso della sopravvivenza, anche perché noi in un certo
senso siamo già morti.
4) Come già delineato dalla
Daimonologia la nostra è una ricerca senza fine basata sulla continua speculazione di
tutta la realtà. Al fine di creare nuovi modi di interpretare ciò che ci circonda e di
migliorare così il nostro comportamento noi ci affidiamo soventemente alle magiche
facoltà dell'arte, del linguaggio, della scienza, della poesia, e della provocazione, al
fine di modificare tutto ciò che è stupida e banale convenzione.
5) Il nuovo surrealismo non è altro
che l'esaltazione della vita e la negazione della morte ovvero la negazione della vita e
l'esaltazione della morte, vale a dire riso, eros e thanatos, scherno, amore e morte,
senza per questo dover giungere ad odiare l'umanità per averla troppo amata. Noi infatti
non siamo solo sopra la realtà, ma siamo anche in fianco, sotto e fuori dalla realtà
stessa. Anche perché se gli altri si ritengono perfettamente integrati noi siamo invece
ancora disintegrati.
6) Il nostro Movimento è
un'avanguardia ed è consapevole di portare alla ribalta un nuovo spirito e una nuova
spinta verso il progresso ed il miglioramento dell'essere, a questo proposito ritiene
fondamentale l'idea che tutti gli individui possano esprimersi e per fare ciò lotterà
affinché sia concretamente possibile trovare e realizzare i mezzi per raggiungere
pragmaticamente questo scopo, senza necessariamente dover scendere a patti con il potere,
con l'ipocrisia, e con le stupide velleità della gloriosa ed eterna stupidità.
7) Per il nostro movimento sono
fondamentali lo studio, la comunicazione, la collaborazione, l'umiltà, la comprensione,
la compassione, la condivisione, la critica, la sintesi, e, oltre la conoscenza dei
principi della Daimonologia, una forte dose di umorismo e di autoironia, elementi
essenziali della nostra filosofia nichilista ed umanista, i cui contenuti verranno attinti
ed elaborati dalla vasta e diversificata opera di Carl William Brown e non solo.
8) Proprio perché noi ci rendiamo
conto dell'insignificanza dell'universo, abbiamo deciso di contribuire a sviluppare una
metodologia che possa aiutare tutti a convivere, a superare e a contrastare i grandi
traumi e le forti assurdità che la vita ogni giorno ci propina. Per tale ragione il
nostro sapere attingerà e favorità indistintamente sia le discipline artistiche,
letterarie e filosofiche, sia le discipline scientifiche, sperimentali e tecnologiche.
9) Noi non ci riteniamo superiori ad
alcuna entità, ne tantomeno ci riteniamo inferiori o subalterni alle malefiche influenze
del potere, dell'adulazione, e dell'autorità della stupidità, o viceversa. In quanto
artisti siamo fortemente intenzionati a proseguire diretti per la nostra strada, anche se
questa dovesse portare all'inferno. Dunque per il momento ci limitiamo soltanto a lottare,
ad approfondire, a criticare, a divulgare e a responsabilizzare.
10) Anche per noi, come per i
surrealisti, il fine ultimo è la liberazione dello spirito e di tutto ciò che è affine
ad esso, quindi vale a dire anche del corpo. La nostra è perciò una rivoluzione
pedagogica e permanente, in cui la nostra ambizione fondamentale è quella di contribuire
a far si che la storia della specie umana possa procedere si con il metodo della prova e
dell'errore, ma che nel processo risultino anche più compatibili ed equamente distribuiti
i suoi costi ed i suoi benefici.
Dicembre 1998 In
fede Carl William Brown
P.S. Il nuovo Surrealismo non
pretende di essere elogiato dagli altri, anche se spera comunque di trovare sempre nuovi
simpatizzanti, preferisce invece poter creare le condizioni più favorevoli per essere
sempre in grado di criticare la realtà che lo circonda ogniqualvolta che essa mostra i
lati più paradossali delle proprie assurde contraddizioni.
Per il momento sottoscrivono il manifesto
i seguenti grandi spiriti dell'universo:
Aristofane; Eschilo; Plauto; Marziale; Spartaco; Seneca; Epicuro;
Lucrezio; Senofonte; Platone; Montaigne; Rablais; Cecco Angiolieri; Bacon; Shakespeare; R.
Hood; Molière; Voltaire con tutti gli illuministi; Hume; Swift; Sterne; Hazlitt;
Champfort; Heine, Goethe; Byron; P.B.Shelley e altri romantici; Baudelaire, Rimbuad;
Nerval; Bakunin; Twain; Nietzsche; Wittgenstein; Marx; Einstein; Pirandello; Breton;
Eluard; Aragon, Tzara con tutti i surrealisti, i dadaisti, e gli scapigliati italiani;
Beirce; Marcuse; Picasso; Dalì, Trilussa; Musil; Joyce; Shaw; Canetti; Cioran; Kraus; J.
Brown; Orwell; Longanesi; Mikes; Lec; J. Daimon; William; Daniels e Sybil.
P.S. Il termine
"Daimonologia" deriva dal termine greco Daimon che significa genio. Prima del
suo impiego da parte di Carl William Brown non era mai stato ufficialmente impiegato,
pertanto il sottoscritto ne è l'inventore a tutti gli effetti. Il nuovo termine sta
inoltre ad indicare una nuova disciplina oltre che una nuova metodologia di studio e di
indagine creativa, il suo elaboratore è stato pertanto il primo ad organizzarla, ad
esprimerla e a divulgarla, ed è pertanto a tutti gli effetti l'unico depositario teorico
dei suoi principi e dei suoi contenuti. Fa testo di ciò la pubblicazione dei
"Principi sintetici ed enigmatici" della nuova disciplina sui siti internet del
Daimon Club in data 13 Dicembre 1998 e la registrazione delle pagine che li contengono nei
motori di ricerca Altavista e Arianna. Chiunque ne faccia uso per recensioni o critiche
varie è pertanto pregato di citarne le fonti. Lo stesso discorso vale per il Manifesto
del Movimento Surrealista Umorista e Nichilista e per il nome Daimon Club.
Dicembre 1998 Copyright by Carl
William Brown
|