COMITATO CONTRO LA NUOVA
CENTRALE TURBOGAS DI BRESCIA
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Legambiente sui problemi per la salute dovuti all'inquinamento dalle Centrali!!!
Il WWF presenta le osservazioni sulla centrale a turbogas
di Teramo Il WWF ha inviato alla Regione Abruzzo le osservazioni sullo Studio per la
Valutazione di Impatto Ambientale della centrale a turbogas che si vuole realizzare a
Teramo
Il WWF ha inviato alla Regione Abruzzo le osservazioni sullo Studio per la Valutazione di
Impatto Ambientale della centrale turbogas che la Sithe Global Italia srl vuole realizzare
in contrada Cortellucci nel Comune di Teramo al confine con i Comuni di Montorio al Vomano
e Barisciano.
La centrale, da 980 MW, occuperà circa 9 ettari (12 campi da calcio) con numerosi
impianti tra cui: 2 turbine a gas, 2 caldaie (o generatori di vapore), 1 turbina a vapore,
3 diversi alternatori, alcuni trasformatori principali, 1 condensatore, 1 torre di
refrigerazione e 1 camino alto fino a 80 metri (in pratica un palazzo di oltre 25 piani!).
La centrale, pur insistendo sul territorio del Comune di Teramo, è più vicina ai centri
abitati di Montorio al Vomano (6,3 km) e di Basciano (3 km) di quanto lo sia a quello di
Teramo (6,7 km): sia Montorio che Basciano, al pari di altri Comuni limitrofi, hanno già
dichiarato la loro contrarietà e va ricordato che poco più di un anno fa proprio a
Montorio si impedì la costruzione di unaltra centrale turbogas, peraltro di
dimensioni inferiori (450 MW).
Lopera è fuori da qualsiasi strumento di programmazione di settore,
dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Abruzzo. La Provincia di Teramo ha
sottolineato che fino a quando lAgenzia provinciale per lenergia e
lambiente non realizzerà il Piano energetico e ambientale non vanno costruiti
impianti del genere. La localizzazione dellimpianto poi non ci convince perché
contrasta con gli strumenti urbanistici vigenti. Larea in esame, infatti, ricade
nella categoria Conservazione integrale del Piano regionale Paesistico, tra le
aree ed oggetti di interesse bio-ecologico del Piano Territoriale Provinciale,
tra le aree agricole del Piano Regolatore Generale del Comune di Teramo: il PRG poi
colloca larea tra quelle Ambientalmente sensibili, assolutamente
incompatibili con una centrale turbogas da 980 MW come quella proposta. Ma non solo:
larea interessata dallintervento ricade allinterno di fasce definite a
media, elevata e molto elevata pericolosità idraulica del Piano
stralcio di Bacino per lassetto idrogeologico regionale adottato dalla Regione
Abruzzo nel 2004. In queste aree le Norme tecniche del Piano vietano la realizzazione di
strutture mobili o immobili (in particolare proprio nuovi impianti tecnologici fuori
terra). Senza considerare che la centrale dovrebbe sorgere allinterno di un Sito di
Interesse Comunitario istituito dallUnione Europea per la tutela di habitat e specie
prioritarie. E a nulla valgono le obiezioni che nelle vicinanze del sito scelto sono
presenti insediamenti industriali: laver commesso errori nel passato non può
costituire lalibi per commetterne altri, ma, al contrario, deve spingere ad una
maggiore tutela di questi luoghi ed allavvio di misure compensative.
È evidente, conclude Caserta, che la scelta di costruire questa
centrale non solo non rientra in alcuna programmazione di settore, ma è contraria a
qualsiasi pianificazione vigente. Ciò è dovuto al fatto che nessuna Pubblica
Amministrazione ha richiesto la realizzazione dellopera, ma è stata la Sithe Global
Italia srl a decidere se e dove costruire la centrale, lasciando alle Amministrazioni il
solo compito di modificare i propri strumenti di programmazione e pianificazione.
Dal punto di vista tecnico, le osservazioni del WWF hanno evidenziato una serie di pesanti
dubbi sullo Studio per la VIA presentato dalla Sithe Global Italia srl.
Innanzi tutto contestiamo che la motivazione di costruire la centrale possa essere
quella di colmare uno sbilancio tra produzione e richiesta energetica in Abruzzo,
dichiara Piero Angelini, Referente Energia del WWF Abruzzo. Nello Studio per la VIA
si legge che il fabbisogno energetico abruzzese sarebbe coperto al 50%, quando in realtà
il Bilancio dellenergia elettrica redatto dal Gestore della Rete di Trasmissione
Nazionale nel 2003 afferma che il deficit per quanto riguarda lAbruzzo non supera il
34%, con il 66% di energia autoprodotta. Un dato che peraltro va interpretato perché non
tiene conto che lenergia prodotta sia dalla Centrale di SantAngelo sul Fiume
Sangro, sia dalla Centrale di Balsorano sul Fiume Liri viene immessa direttamente nella
rete della Regione Lazio, né tiene conto della qualità dellenergia
prodotta. E quanto a qualità lenergia delle centrali idroelettriche,
come sul Fiume Vomano, è commercialmente definita di pregio per la sua capacità di
regolarizzare e stabilizzare il sistema elettrico primario a 380 KV. La
provincia di Teramo con il complesso sistema sul Fiume Vomano arriva ad una produzione di
circa 700 MW di alta qualità. La centrale più potente del sistema Vomano, quella di San
Giacomo, con i suoi 448 MW, è deputata ad effettuare, in caso di black-out, la
riaccensione sulla rete primaria sempre nel Centro-Sud, come avvenne nel
black-out del settembre 2003, quando consentì di far ripartire verso la stazione Termini
di Roma i treni bloccati da diverse ore. Una produzione di energia tanto pregiata ha però
avuto un impatto ambientale enorme sul Fiume Vomano e sul suo bacino idrografico, oggi in
parte ricompreso nel Parco Nazionale Gran Sasso-Laga e nella Riserva naturale di
Fiume Vomano. Non si può pensare di intervenire nuovamente su questarea già
fortemente danneggiata.
E proprio sugli impatti, lo Studio sulla VIA è carente. Lo Studio, continua
Angelini, non prende in considerazione il particolato fine (PM(2,5) da 0,1 a 2,5 NM)
ed ultrafine (PM(0,1) fino a 0,1 NM) che gli studi più recenti condotti negli USA
dimostrano essere il vero problema delle centrali turbogas. Questi tipi di particolato,
che non hanno una soglia minima di pericolosità, sono composti, principalmente da
nitrati, solfuri e cloruri di ammonio e sodio, carbonio elementare, carbonio organico,
polveri minerali e biogeniche di varia composizione che in determinate condizioni di
pressione atmosferica e temperatura si combinano con la pioggia formando acido nitrico,
solfirico, solfidrico e determinando le famigerate piogge acide che danno luogo a fenomeni
altamente distruttivi rispetto al patrimonio silvo-pastorale ed alle coltivazioni
agricole.
Le osservazioni del WWF mettono poi in luce come le centrali turbogas sono sicuramente una
valida scelta per la riconversione di vecchie centrali ad olio combustibile o a carbone,
ma nel caso della centrale di Teramo non vi è alcuna dismissione in atto, per cui si è
di fronte a qualcosa che si aggiunge alla produzione esistente, così da aumentare
lofferta di energia, il suo consumo e, di conseguenza, linquinamento.
Altri dubbi sono stati evidenziati perché lo Studio tace sullimpatto che sarà
provocato dalla costruzione di un nuovo metanodotto visto che quello esistente non può
essere utilizzato per trasportare i circa 1,5 miliardi di metri cubi di metano necessari
ogni anno per la centrale.
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