COMITATO PER L'AMBIENTE E IL
RISPARMIO ENERGETICO DI BRESCIA
EFFETTO SERRA E CAMBIAMENTI CLIMATICI
Alcuni gas presenti nell' atmosfera generano l' effetto serra, cioè intrappolano il
calore irradiato dalla terra impedendone l' uscita nello spazio esterno, come il vetro
intrappola il calore in una serra.
Questo fenomeno, normalmente naturale e benefico (senza l' effetto serra la terra sarebbe
di almeno 15 gradi C più fredda), sta aumentando di importanza a causa dell' aumento di
concentrazione di questi gas (gas ad effetto serra, detti anche "gas-serra")
dovuto alle attività umane.
I principali gas ad effetto serra sono : biossido di carbonio( o anidride carbonica, CO2
), metano, fluorocarburi , protossido di azoto (N2O); anche il vapor d' acqua e l' ozono
troposferico contribuisce all' effetto serra.
Il Biossido di Carbonio
La concentrazione del più importante di questi gas, il biossido di carbonio, è aumentata
nell' atmosfera da 290 ppm (parti per milione) nel 1880 a circa 370 ppm nel 2001, e
continuerà ad aumentare nel prossimo futuro, poichè il biossido di carbonio, insieme
all' acqua, è il prodotto finale della combustione dei combustibili fossili (carbone,
petrolio e derivati, metano),delle foreste e delle biomasse. I combustibili fossili
possono essere considerati depositi di carbonio, formatosi milioni di anni fa ; la loro
combustione fa ritornare il carbonio (come biossido) nell' atmosfera, aumentando l'
effetto serra.
Il biossido di carbonio si scioglie facilmente in acqua : gli oceani ne contengono enormi
quantità, ma l' aumento di temperatura (dovuto all' effetto serra) diminuisce la
solubilità del gas in acqua, liberando nuovo gas nell' atmosfera e accelerando il
fenomeno.
Quali sono le principali conseguenze dell' effetto serra ?
Non è contestato che l' incremento dell' effetto serra sia dovuto alle attività umane ,
ma si discute ancora molto sulle sue possibili conseguenze. Gli studi più autorevoli sono
stati effettuati per conto dell' ONU dall' IPCC (International Panel on Climate Change);
un recente rapporto di questo comitato, di cui fanno parte centinaia di scienziati, (IPCC
WGI Third Assessment Report - SPM, pubblicato nel 2001) , sostiene che il mondo si sta
riscaldando:
- la temperatura media superficiale globale è aumentata nel 20° secolo di circa 0,6°C.
E' molto probabile che il decennio dal 1990 sia stato il più caldo del secolo, ed il 1998
l' anno più caldo da quando si hanno registrazioni strumentali (dal 1861).
- In base ad un rapporto annuale della NOAA (US National Oceanographic and Atmospheric
Administration), basato su ricerche in otto paesi, anche il 2002 è stato molto caldo,
secondo solamente solamente al 1998.
-Dati dai satelliti dimostrano una diminuzione di circa il 10% dell' area coperta dalle
nevi dalla fine degli anni sessanta. In particolare si stanno ritirando velocemente le
nevi e i ghiacciai equatoriali, sulle Ande peruviane e in Africa ( il 33% dei ghiacci del
Kilimangiaro è scomparso negli ultimi 20 anni); è diminuito lo spessore del ghiaccio
marino dell' Artico nella tarda estate.
- Per quanto riguarda l' Antartide, non è stato evidenziato un riscaldamento di tutto il
continente. Tuttavia nell' Antartide Occidentale, ed in particolare della Penisola
Antartica (a Sud dell' America Latina), si osservano spesso massicci crolli di vaste aree
ghiacciate con formazione di iceberg.
Immagine dal satellite Modis della NASA (Un
enorme blocco di ghiaccio, esteso 3250 Km2, quasi quanto la Valle d'Aosta, si stacca dalla
piattaforma Larsen B, ancorata alla Penisola antartica, 19 Marzo 2002)
-Il livello dei mari si sta innalzando a causa dell' espansione
termica delle acque (causa principale) e del ritiro dei ghiacciai : l' incremento durante
il 20° secolo è stato di 20-30 centimetri.
Le proiezioni dell' andamento climatico globale fino al 2100
Le proiezioni dell' IPCC, effettuate con metodi molto migliorati rispetto al passato,
indicano forti incrementi della concentrazione di CO2 nell' atmosfera dovute alle
attività umane, con notevoli conseguenze climatiche :
-Aumento della temperatura superficiale globale media da 1,4 a 5,8 °C nel periodo
1990-2100 : anche la velocità di riscaldamento dovrebbe aumentare rispetto al 20°
secolo.
Il riscaldamento dovrebbe essere più pronunciato in alcune aree del pianeta (parte nord
del Nord America, Asia del Nord e centrale).
-Ondate di calore, siccità, suoli più aridi.
-Evaporazione dell' acqua più intensa, con più energia nell' atmosfera : tempeste,
tornadi, uragani più violenti e frequenti.
-Continuerà l'innalzamento del livello dei mari: sono possibili erosioni delle spiaggie
di sabbia ed inondazioni di popolose aree costiere (delta del Nilo, Bangla Desh) e piccole
isole ( in particolare sono minacciati gli atolli del sud Pacifico).
-Più facile trasmissione di alcune malattie infettive, fra cui malaria e febbre gialla
Quanto dureranno i cambiamenti climatici ?
Le emissioni dei gas serra più persistenti (biossido di carbonio, protossido di azoto,
perfluorocarburi) hanno un effetto duraturo sul clima : per es., parecchi secoli dopo che
avvengono le emissioni di CO2, circa un quarto di esse permane nell' atmosfera.
Dopo una ipotetica stabilizzazione della concentrazione dei gas serra, le temperature
medie globali superficiali ed il livello dei mari continuerebbero ad innalzarsi per
centinaia di anni , a causa del grande ritardo con cui il profondo oceano segue il
cambiamento climatico.
Cosa si ha intenzione di fare contro l'effetto serra ?
Occorre notare che, sulla reale pericolosità del riscaldamento globale, non vi è
concordanza di opinioni: alcuni scienziati tendono ancora ad essere scettici ( vedi uno
dei siti segnalati);
ad esempio viene sottolineato il fatto che non sia stato dimostrato un riscaldamento di
tutto il continente antartico e si evidenziano lacune nei modelli climatici usati dall'
IPCC.
Per limitare l' effetto serra sono state suggerite alcune azioni :
- Risparmio energetico ; uso di energia da sorgenti rinnovabili (solare, eolico,
idroelettrico, geotermico, biomasse) o, fra i combustibili fossili, preferenza al gas
naturale rispetto al petrolio o al carbone (la combustione di metano genera meno biossido
di carbonio a parità di energia prodotta).
- Eliminazione graduale dei clorofluorocarburi ( vedi pagina sullo Strato di ozono );
riduzione degli altri gas serra
- Riduzione della deforestazione
PROTOCOLLO DI KYOTO
Protocollo di Kyoto Da Wikipedia,
l'enciclopedia libera. Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale ambientale. Il
protocollo è stato negoziato nel dicembre 1997 da oltre 160 paesi. Indice
[mostranascondi]
1 Termini dell'accordo
2 Paesi aderenti
3 Paesi non aderenti
4 Link
Termini dell'accordo
L'accordo prevede, per i paesi industrializzati, pei i paesi industrializzati, una
riduzione delle emissioni inquinanti del 5,2% rispetto a quelle del 1990, nell'arco
temporale 2008-2012.
Per entrare in vigore occorre la ratificazione di almeno 55 nazioni (condizione già
raggiunta), producenti almeno il 55% delle emissioni di gas serra (condizione non
raggiunta).
Paesi aderenti
A seguito della Conferenza di Marrakech (novembre 2001), la settima sessione della
Conferenza delle Parti, 40 Paesi hanno ratificato il Protocollo di Kyoto.
Al novembre 2003 i paesi aderenti erano saliti a 120.
Lista dei paesi che hanno aderito
Paesi non aderenti
Tra i paesi non aderenti figurano gli USA responsabile del 36,1% del totale delle
emissioni (annuncio fatto nel marzo 2001) e la Russia responsabile del 17,4%, che sembra
intenzionata a breve a siglare l'accordo, facendo raggiungere il quorum per rendere il
protocollo legalmente vincolante.
Link
Protocollo di Kyoto
(http://www.minambiente.it/Sito/settori_azione/pia/docs/protocollo_kyoto_it.PDF)
Il Protocollo di Kyoto
Si tratta di un accordo internazionale,
sottoscritto nel 1997 da 84 Paesi, che indica gli obiettivi per la riduzione dei gas ad
effetto serra : viene fissata per i paesi industrializzati una diminuzione del 5% in media
( 6,5% per l' Italia) entro il 2012, rispetto ai loro livelli di emissione del 1990.
Poichè l' attuale tendenza è di un aumento notevole delle emissioni, la riduzione del 5%
sarebbe un grande risultato ( i Paesi sviluppati dovrebbero ridurre le loro emissioni
anzichè incrementarle decisamente ), comunque non sufficiente a fermare l' aumento di
temperatura.
Quali gas e quali paesi
L' accordo riguarda sei gas ad effetto serra : biossido di carbonio, metano, protossido di
azoto, perfluorocarburi, idrofluorocarburi ed esafloruro di zolfo ; prevede limiti alle
emissioni di 39 paesi (quelli relativamente più sviluppati), fra cui, in ordine di
emissioni discendente:
USA
Unione Europea (15 paesi)
Russia
Giappone
Canada
Polonia
Bulgaria e altri paesi Est Europei
Svizzera
Norvegia
Nota
I CFC, clorofluorocarburi, non sono menzionati dal protocollo
di Kyoto perchè la loro limitazione è già prevista nel Protocollo di Montreal
La regola del 55%
Perchè il Protocollo di Kyoto entri in vigore lo dovranno ratificare almeno 55 Paesi
(questa condizione è già stata raggiunta : il trattato è ormai stato ratificato da più
di 100 Paesi), purchè le loro emissioni globalmente rappresentino almeno il 55% delle
emissioni dei paesi industrializzati del 1990.
Quest' ultima condizione risulta più critica dal momento che gli USA - lo stato che
inquina di più l' atmosfera con il 36% di emissioni di anidride carbonica - e l'
Australia non ratificheranno il Protocollo, che è stato invece approvato da Unione
Europea, Giappone, Canada, Polonia ed altri paesi, che rappresentano insieme il 43,7%
delle emissioni del 1990. Perchè il Protocollo vada definitivamente in vigore deve essere
ratificato dalla Federazione Russa, che "vale" il 17,4%.
I meccanismi di flessibilità
Per raggiungere gli obiettivi indicati a Kyoto, possono essere utilizzati strumenti che
intervengono sui livelli di emissioni di gas a livello locale, nazionale o transnazionale.
Il protocollo prevede tre strumenti :
- Emission trading (commercio delle emissioni) : le foreste piantate dopo il 1990 vengono
considerate depositi di carbonio, e vengono riconosciuti crediti che sostituiscono i tagli
alle emissioni.
I Paesi relativamente sviluppati possono acquistare e vendere permessi di emissione, per
ridistribuire nel modo più economico fra i vari Paesi e fra imprese le quote di emissione
concordate.
-Joint Implementation (Implementazione congiunta) e Clean Development (Sviluppo pulito) :
Consentono di realizzare la riduzione delle emissioni in Paesi Terzi, dove i costi di
abbattimento sono più bassi.
Le misure di flessibilità vengono considerate supplementari rispetto alle azioni
domestiche.
Critiche al Protocollo di Kyoto
La critica fondamentale riguarda l' efficacia dell' accordo : perfino una piena
implementazione del Protocollo avrebbe un impatto limitato, nonostante i costi elevati; in
ogni caso occorre prepararci ad un certo livello di cambiamento climatico.
Una seconda critica viene principalmente dagli USA, ed è relativa al fatto che
praticamente nessun sacrificio viene richiesto ai Paesi in via di sviluppo : questo in
seguito all' accoglimento del cosiddetto Principio di Responsabilità (secondo cui i Paesi
che hanno maggiormente contribuito ai livelli attuali di concentrazione dei gas devono
essere i primi a sostenere i costi ed a ridurre le emissioni).
Altre critiche riguardano i meccanismi di flessibilità, che vengono visti con un certo
sospetto. Per esempio, essi non considerano "debiti" di carbonio dovuti alla
distruzione di foreste esistenti, ma solamente "crediti" per quelle piantate
dopo il 1990. Recentemente si è tuttavia formato un mercato spontaneo per i permessi di
emissione, soprattutto da parte di industrie Nordamericane.
Alcuni siti selezionati :
Carbon Dioxide Information Analysis Center-Registrazioni storiche del contenuto di CO2 da
campioni di ghiaccio e dall' atmosfera
IPCC Intergovernmental Panel of Climate Change, gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sul
cambiamento climatico
World Warming in 2002 "near record", BBC News, 10 Aprile 2003
Global Warming , l' organizzazione degli scettici
Global Warming and Climate Change , Environmental News Network, rivista di notizie
ambientali on-line
Climate Ark, un portale dedicato ai cambiamenti climatici e all' energia rinnovabile
Il Protocollo di Kyoto ( in Italiano )
The Convention and Kyoto Protocol, il sito delle Nazioni Unite sul Protocollo di Kyoto,
con il testo originario
The sky is not the limit: The emerging market in Greenhouse gases Obiezioni ai Clean
Development Mechanisms
previsti dal Protocollo di Kyoto; pubblicazione di Carbon Trade Watch
allfonsit@yahoo.it Ultima revisione : Aprile 2003
Effetto serra: tensioni sul clima
Kyoto torna in carreggiata, nonostante Bush. Eolico boom nel vecchio continente. Il
Belpaese frena
La temperatura media del 2002 è stata la più elevata negli ultimi 120 anni dopo quella
del 1998 quando, in presenza di un forte fenomeno del Niño che aveva scaldato le acque
dellOceano Pacifico, si erano registrati 14.69 gradi C di temperatura media del
pianeta. Del resto, basta analizzare alcuni dati per avere conferma dellanomalia in
atto: i tre anni più caldi si sono misurati nellultimo quinquennio e i 15 anni
record sono tutti successivi al 1980. Non solo il trend è evidente ma cè la
possibilità che, trattandosi di fenomeni non lineari, lalterazione del clima possa
subire in questo secolo un'improvvisa accelerazione.
Un recente rapporto dellAccademia nazionale delle Scienze degli Usa dal
significativo titolo Abrupt climate change: inevitable surprises mette sullavviso.
Dalla storia del clima emerge infatti un andamento con nette discontinuità, come è
avvenuto 11.500 anni fa con un innalzamento di 8 °C nel giro di un solo decennio.
Lanalisi del paleoclima insegna che quando il sistema è stressato, bastano
variazioni minime di alcuni parametri per determinare drammatici salti. Considerando che
luomo ha forzato gli equilibri portando le concentrazioni dei gas
climalteranti sui livelli più alti degli ultimi 400mila anni, è possibile aspettarsi, in
questo secolo, improvvise accelerazioni dei cambiamenti climatici.
COMITATO CONTRO LA NUOVA CENTRALE TURBOGAS DI BRESCIA
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