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LA NUOVA MATURITA'

Dal prossimo anno 1998-99  partirà la nuova maturità e sarà così strutturata: al posto del tema, altri tipi di "scritti"; un commento di un testo letterario, una recensione, un saggio breve, un testo narrativo o una sceneggiatura. Vi sarà poi una prova basata su quesiti singoli o multipli, inerenti magari anche casi pratici e professionali o sviluppo di progetti. L'orale verterà su argomenti di carattere multidisciplinare attinenti ai programmi dell'ultimo anno e potrà cominciare anche con un progetto multimediale. Sparirà il giudizio di ammissione e per essere promossi si dovrà ottenere una votazione di almeno 60 centesimi. Contribuiranno a tale risultato sia il "credito scolastico" (punteggio attribuito dal consiglio di classe nello scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni ad ogni alunno che ne sia meritevole) ed il "credito formativo" (costituito da ogni esperienza culturale, artistica, sportiva o lavorativa inerente al corso di studi frequentato). Indice


SCUOLA ADDIO

Avevo perparato un bell' intervento da mandarvi che riguardava i tagli nella scuola che il governo aveva in programma per il prossimo anno, ma sfortunatamente il breve scritto è andato perso; al suo posto perciò ve ne invio un'altro che fa vedere come la scuola non sia messa bene in Italia e purtuttavia per voler a tutti i costi risparmiare non ci si ferma di fronte a nulla, ma si continua a razionalizzare, vale a dire ad accorpare scuole, così gli studenti per classe aumentano, gli insegnanti si scocciano e quindi insegnano senza passione e gli allievi scappano. In più diminuiscono i posti di lavoro. Ma vediamo alcuni dati. Ogni anno mancano all'appello circa 35 mila  ragazzi.  Secondo uno studio del Ministero dell'interno il 76% degli Italiani che vivono ai margini della giustizia è analfabeta, o quasi. Su 1.085 ragazzi finiti in galera nel '91 per esempio, il 62% non ha la licenza media e il 16% non ha neppure quella elementare. per di più molte scuole non segnalano neanche gli abbandoni, il tutto a significare che la nostra società non è in grado di affrontare seriamente determinati problemi. pensate che nelle regiuoni del sud vi è un buon 2% di abbandono scolastico ed i minorenni entrati in carcere sono il 10% a Bari, il 9,52 a Palermo, il 9,45 a Napoli e l'8,45 a Lecce. Don Bosco diceva che costruire scuole poteva servire a non costruire carceri, ma qui, come del resto in America, sembra che sia più conveniente fare il contrario.


STATUTO STUDENTI E SUICIDI

Maggio 1998. In questi giorni è appena stato riabilitato e promosso uno studente che si era suicidato l'anno scorso. Il risultato delle indagini degli ispettori tra le altre cose recitava: "Scandalosamente superficiale lo scrutinio finale".  Pensate che nel 1996 si sono suicidati 288 giovani tra i 14 e i 24 anni (234 maschi, 54 femmine); 241 maschi e 394 femmine, tra i 14 e i 24 anni,  hanno tentato nello stesso periodo di togliersi la vita; nello stesso anno   sono invece 129 gli studenti (92 maschi e 37 femmine) che si sono ammazzati e 241 (67 maschi e 174 femmine) quelli che invece ci hanno provato. (Le fonti sono dell'Istat). Per cercare di arginare la triste situazione e anche grazie ad altri motivi arriva così lo statuto degli studenti. Non ci saranno più espulsioni, non si potrà essere bocciati per cattiva condotta, le sanzioni potranno essere convertite in attività utili, e gli studenti potranno essere consultati su decisioni importanti. Ma gli studenti non sono soddisfatti, mancano infatti nella nuova legge il diritto al referendum, allo sciopero, alla laicità dell'insegnamento e via dicendo. Ma il ministro parlando dello sciopero ha detto che tale pratica non è contemplabile per gli studenti, perchè riguarda solo il mondo del lavoro e per di più dipendente. Quindi a suo avviso il diritto allo sciopero concesso agli studenti sarebbe un'estensione impropria. Dalle sue parole possiamo dunque  dedurre che anche la grande stagione del '68 è stata, per lui grande uomo, educatore, burocrate ed intellettuale di sinistra, un'estensione impropria.   Indice


A SCUOLA FINO AI 15 ANNI

Dopo secoli di dibattiti la riforma verso la nuova scuola fa un passo avanti e due indietro. La maggioranza di governo si trova dunque d'accordo a prolungare l'obbligo scolastico fino a 15 anni. Prima si pensava di rendere obbligatoria la frequenza fino ai 16 anni, ma poi hanno pensato che è inutile perdere tempo sui banchi di scuola, già chi governa riuscirà sempre a fregare qualsiasi persona per ben colta che sia. Naturalmente il Ministro è entusiasta dell'accordo, un po' meno le altre componenti sociali.  I sindacati sono scettici, gli studenti sono arrabbiati, tutti, al di là delle simpatie politiche, e gli insegnanti pure. In ogni caso questo non è che l'ennesimo compromesso per non mettere mano definitivamente alla riforma globale della scuola. Del resto si sa, in Italia ci vogliono tempi molto lunghi per le riforme, e poi dovremo pur bene restare dietro agli altri, o no! Comunque un po' alla volta le riforme in ogni caso avanzano, infatti la sperimentazione della seconda lingua nelle scuole medie entrerà definitivamente in vigore con l'anno scolastico 1999-2000 e in più ques'anno prende anche l'avvio il corso di Laurea in scienze della formazione primaria, così dal 2003 per insegnare nelle scuole lementari servirà la laurea, cosa che già avviene in tutti i paesi d'Europa. Meglio tardi che mai.


GLI ESAMI DI MATURITA'

Questa lettera vuole esprimere e segnalare il disappunto e lo sdegno di un gruppo di docenti che sono stati impegnati in una commissione per gli esami di maturità in una scuola media superiore dello stivale. La protesta nasce in quanto tale commissione è stata sobbarcata da un carico enorme di privatisti da esaminare, in pratica una media di 60 candidati. La mole di lavoro da svolgere se sommata a quella da espletare per i normali candidati della scuola è notevolmente aumentata tanto che per ogni giorno si è lavorato dalle otto alle dieci ore per ricevere una paga inferiore alle 40.000 lire giornaliere. Se si pensa che un artigiano ordinario guadagna questa cifra in meno di un'ora e se si pensa al tempo stesso alle paghe eccessive di tanti altri professionisti si può ben capire come mai quest'anno almeno un buon cinquanta per cento dei docenti nominati per le commissioni abbia, come si suol dire, marcato visita. Il gruppo quindi si chiede quando cambieranno le cose in questa nazione che ahimé si definisce con un pizzico di arroganza civile e democratica e quando verrà finalmente considerata un po' meglio la classe docente, e di conseguenza, tenuto conto dell'alto valore sociale della sua professione, pagata anche un po' di più?   Indice


AMNESTY INTERNATIONAL

Devo dire che ho sempre subito il fascino delle organizzazioni interazionali che si battono per la difesa dei diritti umani lottando al tempo stesso contro gli abusi del potere. E' anche pur vero però che vuoi per pigrizia, vuoi per i numerosi impegni che oggigiorno assillano un po' tutti, non è sempre facile dare il proprio contributo. La cosa però singolare è che anche all'interno delle scuole, delle università o delle associazioni culturali non sempre tali organizzazioni vengono pubblicizzate nel modo giusto. Per tale motivo il Daimon Club ha deciso di dare all'interno dei suoi spazi il giusto valore a queste associazioni che vivono tra le altre cose proprio dell'impegno di collaboratori volontari e sempre per questa ragione pubblica qui di seguito un appello della sezione italiana e vi invita anche a visitarne  il sito.  A.A.A. CERCASI persone ambosesso, grande volontà, mente autonoma, disponibilità anche ore serali, per arricchimento personale. retribuzione? La libertà non ha prezzo. E' questo l'invito che Amnesty International rivolge a tutti coloro che vogliono collaborare con il Movimento che da più di trent'anni opera in difesa dei diritti nel mondo. L'appuntamento è per lunedì 22 settembre, alle ore 21.00, presso la Croce Verde, in via S. Vincenzo 25, a Milano. Scopo di questo incontro è spiegare a tutti coloro che per la prima volta entrano in contatto con Amnesty International quanto sia semplice - oltreché di importanza vitale per migliaia di persone - collaborare attivamente con l'organizzazione, contribuendo in prima persona alla difesa dei diritti umani nel mondo. Amnesty International si basa quasi esclusivamente sull'impegno dei soci che, volontariamente, offrono la loro disponibilità e il loro tempo lavorando all'interno dei gruppi e delle sezioni. Tra questi, sono 100.000 le persone che si sono "attivate" concretamente, mettendo a disposizione un po' del loro tempo in difesa di persone che, da qualche parte del mondo, ogni giorno vengono perseguitate, torturate, condannate a morte. Per impegnarsi concretamente nella difesa dei diritti umani non serve avere una competenza specifica. Ci sono infatti moltissimi modi per sostenere Amnesty: si può cominciare scrivendo appelli, oppure entrare subito direttamente nella vita dell' organizzazione, per esempio lavorando nell' ufficio stampa o nel servizio di raccolta fondi, facendo interventi nelle scuole oppure contribuendo a organizzare le diverse manifestazioni. Se volete comunque saperne di più vi consiglio di visitare il sito italiano di Amnesty International    Indice

 

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