AFORISMI CONTRO IL POTERE E LA
STUPIDITA'.
DI CARL WILLIAM BROWN
ALBALIBRI EDITORE
SFOGLIA LA FOTOGALLERY DELLE VARIE
PRESENTAZIONI
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New Edition 2015 Youcanprint Self-publishing
Luglio 2007. Sto scrivendo queste riflessioni in
piena estate dopo aver pubblicato con Albalibri il
primo libretto di
aforismi contro il potere e la stupidità e averlo presentato in varie
occasioni, sia a Brescia, sia a Milano, e
qui potete vedere un po' di
fotografie dei vari eventi, mentre su YouTube potete invece
godervi i vari videoclips
delle rispettive presentazioni. L'editore è in Toscana per lavoro e mi ha
chiesto di preparargli un'altra selezione di aforismi per il secondo libro,
sempre sull'argomento, e sempre tratti dalla mia produzione già presente
online nel mio sito. Allora in questa pagina voglio inserire un po' di
appunti che mi sono serviti per le varie presentazioni e alcuni spunti che
mi serviranno per l'introduzione al nuovo libro. Nel frattempo il sud del
nostro paese, l'Italia, sembra essere attanagliato dall'emergenza per la
scarsità di acqua potabile, Taranto e la Puglia in primo luogo, ma le altre
regioni non scherzano, e la Campania, con Napoli, Salerno, Caserta e Acerra
in testa, soffrono della ormai perenne e ultradecennale catastrofe dei
rifiuti, questo per dire che Carl William Brown, ovvero il sottoscritto,
dovendo studiare la stupidità, ha fatto bene a non abbandonare la triste
penisola, perché qui di materiale per le sue analisi ne trova sempre a iosa.
Tuttavia la burocrazia, gli amministratori e i vari politici sono
inflessibili nell'applicare le leggi, più di 150.000 al momento, e questo
naturalmente per il bene della nazione e per la salvaguardia dei diritti
dei vari personaggi che lo inquinano, per l'appunto; vedi a questo proposito
la vicenda della Siae che ha interessato il nostro eroe. Ma lasciamo
perdere, in questa sede per il momento: passiamo oltre e concentriamoci
ancora sulla stupidità, che è in realtà il
tema principale della nostra discussione, e prima di enucleare alcune delle
sue leggi fondamentali, citiamo a nostro supporto un po' di aforismi per
mettere bene subito in chiaro alcune questioni:
Benché il mondo non sia stato creato da
scienziati, ingegneri, avvocati o burocrati vari, da questi sarà certamente
distrutto.
Carl William Brown
Un tempo la gente era ignorante e per fregarla bastavano poche leggi, oggi
la gente è molto più colta ed informata, ecco perché il numero delle leggi è
cresciuto a dismisura.
Carl William Brown
Le leggi talvolta sono stupide e crudeli, ma ancora più stupidi e crudeli
sono quelli che con grande orgoglio ed ottusità, abusando frequentemente del
loro potere, le fanno osservare alla lettera.
Carl William Brown
Per essere malvagi non serve infrangere le leggi, basta osservarle alla
lettera.
Carl William Brown
Se i burocrati non ammettono l'ignoranza della legge, io non ammetto
l'ignoranza dei burocrati.
Carl William Brown
Sin da quando il popolo ha conquistato il diritto di voto i burocrati si
sono impegnati per rendere i sistemi di governo sempre più stupidi e caotici
e purtroppo ci sono riusciti.
Carl William Brown
La forza governa il mondo ( purtroppo ) e il non sapere: perciò chi lo
regge, può e suole essere ignorante.
V. Alfieri Del
principe e delle lettere
Meglio che non ci rubino niente: almeno così non si avranno guai con la
polizia.
Karl Kraus
Gli avvocati sono le uniche persone che non vengono punite per ignoranza
della legge.
Carl William Brown
Terrorismo: la violenza dei perdenti. Legge: la violenza dei vincenti
Carl William Brown
L'applicazione più rigorosa della legge si
risolve nella più grave delle ingiustizie.
Terenzio
La Legge, nella sua maestosa imparzialita`, proibisce tanto al ricco quanto
al povero di dormire sotto ai ponti, di chiedere l'elemosina, e di rubare il
pane.
Anatole France
Ed ora che ci siamo scaldati un po',
addentriamoci nella oscura foresta dell'imbecillità, per fare un po' di
luce, sulle più ordinarie leggi della stupidità.
Se è comprensibile che si dedichi così tanto
impegno allo studio dell’intelligenza, è stupefacente constatare come il
fenomeno molto più diffuso, palesemente pericoloso e potenzialmente
devastante, della stupidità sia completamente trascurato.
James Welles
L'un per cento della popolazione mondiale detiene il 40 per cento della
ricchezza planetaria. Un terzo dei miliardari risiede negli Stati Uniti e in
Giappone, in Italia abbiamo solo il 4 per cento degli uomini più ricchi. Il
50 per cento della popolazione ha meno dell'1 per cento della ricchezza
mondiale. I più poveri sono in Africa. Ma alla gente comune, agli
intellettuali e soprattutto ai politici non gliene frega un cazzo, basta che
si magni, e fino a che il fuoco non cominci a bruciare i peli dei propri
coglioni, che in genere contengono forse più neuroni dei rispettivi cervelli
atrofizzati dalla sempre più ubiqua divinità.
Carl William Brown
Sradicare la povertà è un sistema molto più efficace della guerra per
combattere il terrorismo. Muhamed Yunus
economista bengalese pioniere del microcredito e premio Nobel per la pace
2006
Sii tu il cambiamento che vorresti per il mondo.
Mahatma Gandhi
L'egoismo è il male peggiore.
Immanuel Kant
L'uomo è un animale stupido, a giudicare da me.
Nicolas Chamfort
Gli uomini sono così perversi che la sola speranza e persino il solo
desiderio di correggerli, di vederli finalmente ragionevoli e onesti, è
un'assurdità, un'idea romanzesca che si perdona soltanto all'ingenuità della
prima giovinezza.
Nicolas Chamfort
Questo è un fenomeno abbastanza noto. Uno dei modi in cui è stato riassunto
è il cosiddetto Rasoio di Hanlon: «Non attribuire a consapevole malvagità
ciò che può essere adeguatamente spiegato come stupidità». Il concetto è
stato ribadito da Robert Heinlein in una frase ancora più semplice: «Non
sottovalutare mai il potere della stupidità umana».
A James Welles va riconosciuto anche il merito di essere uno dei pochissimi
autori che, invece di scaricare la stupidità solo sugli altri, riconosce
anche la propria. «Sono stato perseguitato – dice – durante la scrittura del
mio libro dalle vivide memorie dei miei più stupidi fallimenti. Ho
continuamente ripensato ai miei più sciocchi errori». Credo che una tale
autocoscienza, prima ancora che autocritica, sia necessaria per poter
ragionare in modo un po’ meno banale del solito sul problema della
stupidità.
James Wells Dal libro di Livraghi Il potere
della Stupidità
La differenza fra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi
limiti.
Albert Einstein
Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, e non sono
sicuro della prima.
Albert Einstein
Stupefacenza della materia. La materia è la stupidità.
Carl William Brown
La sapienza aveva incoraggiato i più forti a governare, poi subito dopo,
visti i risultati, colta da orrore e pentimento si suicidò. Per tale motivo,
da allora, il mondo è prosperato nell'imbecillità.
Carl William Brown
La stupidita' e' il terrificante e drammatico "fatal flaw" dell'umanita'.
Carl William Brown
Le persone colte, benpensanti e potenti evitano di studiare la stupidita'
per il timore di essere confuse con l'argomento.
Carl William Brown
If it is understandable that so much energy and effort should be devoted to
the scientific study of intelligence, it is somewhat bewildering to find the
much more common, actually dangerous and potentially devastating phenomenon
of stupidity totally neglected.
James F. Welles, Ph. D.
Cosi' come i medici per curare l'umanita' hanno bisogno di ammalati, io per
scrivere contro la stupidita' ho bisogno di stupidi. Di certo non resteremo
mai senza lavoro. Il vero problema e' che io guadagno di meno. I casi dunque
sono due, o il sistema non mi ritiene una valido terapeuta, o non considera
la stupidita' una malattia.
Carl William Brown
Talvolta alcuni pensieri contenuti nei miei scritti possono sembrare persino
troppo cinici e crudeli, addirittura quasi criminali, ma ciò è da imputare
solo ad una tecnica umoristica spinta ai suoi massimi livelli filosofici e
nichilistici, che si può ben comprendere leggendo quanto ci ricorda appunto
Freud:
"Con la cattiveria, l'uomo si vendica contro la società per i limiti che
essa gli impone. Questo desiderio di vendetta anima tutti. Il selvaggio può
mozzarti la testa, può mangiarti, torturarti, ma ti risparmia le continue
punzecchiature che a volte rendono la vita quasi intollerabile in una
comunità civile".
S. Freud in The glimpses of the great di G.S.
Viereck 1930
E poi come ci ricorda Eliot, per creare bisogna distruggere e del resto il
ruolo del filosofo, come ci ha insegnato Montaigne, è quello di insegnare a
morire, infatti chi non teme la morte, non accetta neanche la schiavitù e
può quindi lottare per una sempre maggiore libertà. Del resto poi questo è
anche un'idea fondamentale della psicanalisi che portava appunto
Freud a dire:
"La morte fa coppia con l'amore. Insieme governano il mondo. Questo è il
messaggio del mio libro Al di là del principio di piacere. Da principio la
psicanalisi riteneva che solo l'amore fosse importante. Oggi sappiamo che la
morte lo è altrettanto. Da un punto di vista biologico ogni essere vivente,
per quanto intensamente la vita bruci in lui, anela al Nirvana, anela alla
cessazione di quella "febbre chiamata vita" (E.A. Poe For Annie), anela al
petto di Abramo. Il desiderio può essere mascherato dalle più varie
circonlocuzioni. Ciò non toglie che lo scopo ultimo della vita sia la sua
stessa estinzione!....(op.cit.)
Le tre grandi divinità madri dei popoli orientali sembra fossero generatrici
e annientatrici insieme; dee della vita e della fecondità nello stesso tempo
che dee della morte.
Sigmund Freud
Eros e Thanatos, due tematiche inseparabili, profondamente romantiche e
affascinanti. Amore per il buon senso e odio per la vanità; pulsione di vita
verso l'equità e pulsione di morte verso la stupidità.
Carl William Brown
Si spendono milioni di dollari nelle ricerche sull’intelligenza, ma quasi
nulla si fa per capire come viene travolta da sconvolgenti atti di
stupidità.
Robert Sternberg
Non attribuire a consapevole malvagità ciò che può essere adeguatamente
spiegato come stupidità. Non sottovalutare mai il potere della stupidità
umana
Robert Heinlein
Il genio può avere il suoi limiti, ma la stupidità non soffre di tali
menomazioni.
Elbert Hubbard
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SFOGLIA LA FOTOGALLERY DELLE VARIE PRESENTAZIONI
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LEGGI DELLA STUPIDITA’ CIPOLLA
C.M. Cipolla (2) ci ha offerto un piccolo, ma significativo, contributo e in
un suo libricino dal titolo - Allegro, ma non troppo -, arriva addirittura
ad enunciare delle leggi fondamentali della stupidità, che a suo dire
sarebbero: "1) Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero
di individui stupidi in circolazione; 2) La probabilità che una certa
persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della
stessa persona; 3) Una persona stupida è una persona che causa un danno ad
un'altra persona o gruppo di persone senza al contempo realizzare alcun
vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita." Cipolla sostiene anche
che la stupidità sarebbe determinata geneticamente da madre natura e questo
lo porta considerevolmente vicino alla mia tesi che considera appunto la
stupidità una caratteristica innata dell'universo e della materia stessa.
Tesi che del resto incontra anche il favore di James Watson, lo scienziato
che insieme a Francis Crick, un collega dell'università di Cambrige, 50 anni
fa scopri il Dna. Secondo James, la stupidità non è causata né da bassi
livelli di istruzione, né dall'assenza di stimoli nell'infanzia: si nasconde
nel profilo genetico dell'uomo. Per questo, grazie alle nuove tecnologie
genetiche, per lo scienziato la stupidità si può e si deve sconfiggere,
rimuovendo il gene responsabile.
DALL'ELOGIO DELL'IMBECILLE DI PINO APRILE
Il codardo scappa e ingravida la vedova dell'eroe. Il potere di
un'organizzazione sociale umana è tanto più forte, quanto maggiore è la
quantità di intelligenza che riesce a distruggere. La santa inquisizione per
esempio scelse con estrema cura gli uomini più liberi e coraggiosi per
bruciarli o imprigionarli. Scrisse Darwin che spiegò in questo modo il
perché la Spagna fosse rimasta così arretrata. Nella selezione naturale e
culturale della specie prevale il peggio, se il peggio è più utile. Da qui
derivano due conferme alla Prima Legge sulla fine dell'intelligenza: 1)
l'evoluzione preferisce un cretino vivo a un genio morto; 2) per darci la
vita, chiede in cambio cervello. Si arriva poi alla Seconda Legge sulla fine
dell'intelligenza: 2) L'uomo moderno vive per rincretinire. Un grande
studioso sovietico, Jury Lotman, aveva definito la cultura il cervello della
società. E intendeva quell'insieme di conoscenze teoriche e pratiche che
possediamo in condominio con gli altri membri della comunità.......Le idee e
le scoperte di poche menti illuminate entrano a far parte di questo bagaglio
e si ritrovano, così, a disposizione di tutti, anche di chi non le
capisce.......Un colpo di genio portò un uomo eccezionale a scoprire il
fuoco; ma a quel falò si scaldarono pure i cretini. Queste considerazioni
conducono verso la Terza Legge sulla fine dell'intelligenza, che ha forma
articolata. L'intelligenza opera a beneficio della stupidità e ne alimenta
l'espansione. Quarta legge sulla fine dell'intelligenza. L'imbecillità può
solo aumentare.
Pino Aprile
L'imbecillità è al potere. E il potere non ha bisogno di genio.
L'intelligenza, per le società umane, è sabbia negli ingranaggi; rischia di
fare inceppare i meccanismi. Il genio è sovversivo non soltanto perché,
invece di applicare la norma, la discute; ma perché, così facendo, blocca il
cammino regolare dell'intero sistema burocratico. L'intelligenza, mentre
valuta con spirito critico il funzionamento delle strutture sociali, di
fatto lo rallenta o lo interrompe. L'acume, o semplicemente il buon senso,
portano confusione. Se il sistema reagisce, riaffermando la supremazia della
propria imbecillità, fa bene: si difende, come un organismo qualsiasi contro
un agente esterno che ne metta in pericolo la sicurezza, l'esistenza.
Pino Aprile
La scuola, infatti, è uno strumento potentissimo per livellare le doti
intellettuali verso il basso. La scuola sforna persone che entrano nell'età
adulta con un identico, scarso e dannoso bagaglio nozionistico. Ashley
Montagu ha esposto queste idee nel suo appassionato libro sulla neotenia
(l'insieme dei caratteri infantili che conserviamo anche da adulti). In
quelle pagine racconta che l'istruzione di massa rappresenta, di fatto, una
delle ultime forme di stragi rituali, perché indebolisce l'attitudine a
pensare. La genialità. egli sostiene, è soffocata progressivamente, dalle
elementari all'università, fino a che il bambino diventa un adulto capace
solo di uniformarsi a comportamenti "socialmente accettati". La scuola,
così, anziché essere una palestra dell'intelligenza, è una macelleria del
genio.
Pino Aprile
E quando un incapace giunge al vertice di una burocrazia, si pone il
problema di mascherare o compensare la propria insufficienza. Il metodo cui
ricorre ha tutta l'aria di essere una specie di "furbizia evolutiva", con
cui le strutture sociali si assicurano un'ulteriore crescita di dimensioni e
imbecillità. Ancora una volta, è stato Lord
Parkinson a scoprire il principio
moltiplicatore, che recita così: "L'incompetente tende a nascondere la
propria incompetenza dietro l'aumento delle competenze".
Pino Aprile
Ho raggiunto alcune conclusioni, dei punti fermi. Sono anch'io profondamente
persuaso che la società tenda sempre, necessariamente, a reprimere
l'individuo, a mortificarne le capacità. Come lei afferma, le strutture
burocratiche sono organizzate in modo da obbligare tutti a comportarsi
secondo regole prestabilite e uguali per tutti. Al contrario, l'individuo
dovrebbe poter essere libero di sviluppare le proprie qualità, senza
costrizioni. Quasi sempre, alle origini delle gerarchie vi sono uomini
d'eccezione, che creano qualcosa di irripetibile. Cavour, Bismarck, De
Gaulle concepiscono l'Italia unita, l'Impero tedesco, la Francia
contemporanea e riescono nel loro progetto, in virtù delle proprie doti. Le
grandi aziende, quasi tutte, sono parimenti sorte per l'energia e la
capacità (anche visionaria) di persone di valore. Ma il genio muore (va in
pensione, passa alla concorrenza), portandosi appresso i suoi talenti. La
struttura sociale, invece, una volta messa in piedi, deve continuare il
proprio cammino.
Pino Aprile
"C’è poi, in secondo luogo, il gravissimo problema di come il pianeta Terra
possa sostenere più di sei miliardi di viventi (ancora in forte crescita)
senza collassare. Questo collasso è evidenziato dal fatto che respiriamo
aria sempre più avvelenata, che la terra è sempre più scaldata (assieme ai
mari) dai gas serra che immettiamo nell’atmosfera, che il clima sta
pericolosamente cambiando, che l’acqua è sempre più scarsa (così come lo
sono le risorse energetiche), e così via. Eppure i più—ancora moltissimi —
di questa imminente catastrofe ecologica se ne infischiano. Se ne
infischiano perché non ascoltano e non danno credito agli scienziati e agli
esperti che in grandissima maggioranza denunziano questa situazione. Il che
equivale a dire, per la mia definizione, che siamo stupidi, e anzi più
stupidi che mai vista l’enormità del problema. "
Giovanni Sartori dall'editoriale del Corriere
della Sera del 15/08/06 L'intelligenza decrescente
PERCHE' IL CAPO E' UN IMBECILLE (Ovvero
perché la società è necessariamente stupida N.d.R.)
Perché i comportamenti dei sistemi gerarchici sono così immancabilmente
stupidi? È mai possibile che tutti gli imbecilli si siano concentrati nei
ruoli di responsabilità? E che tutti gli intelligenti, nessuno escluso, ne
siano stati eliminati? In realtà, nei posti chiave delle gerarchie non ci
sono più stupidi che in qualsiasi altro gruppo umano; il tasso di
imbecillità è lo stesso tra i manager, i politici, e i parrucchieri. Le
gerarchie si comportano in modo stupido, non perché siano tutti cretini
coloro che ne fanno parte, ma perché non possono, per questioni di
funzionalità, agire diversamente. In una burocrazia non è possibile
"mettersi a fare gli intelligenti". Tutti i sistemi gerarchici funzionano
tendenzialmente allo stesso modo; i loro comportamenti collettivi sono
dettati da semplici regole generali. La più importante è questa: le norme e
le consuetudini vanno rispettate. Esiste un modo, e uno solo, di fare le
cose; e a quello bisogna attenersi. Al contrario, la mente umana è
portata al dubbio, alla critica, all'innovazione. Chi è abituato a mettere a
frutto le proprie doti intellettuali si chiederà sempre cosa sta facendo,
perché lo fa, e se non ci sia un altro modo (magari migliore) di farlo.
La struttura gerarchica della società prevede, invece, che in ogni
determinato caso, ci si comporti secondo la regola prefissata. Qualcuno,
dotato di mente sveglia e curiosa, potrebbe cominciare a obiettare:
"Perché?". "Non c'è un sistema meno sciocco di fare la tal cosa...?" (sì, di
solito c'è). "Possibile che nessuno si sia reso conto che..."
(possibilissimo. E anche quando se ne rende conto, se è furbo, sta zitto).
Ma le ragioni della gerarchia sono profonde. E le sue norme più sono
stupide, più vanno considerate indiscutíbili. (Le regole intelligenti si
difendono da sole). La ragione principale è questa: se tutti cominciassero a
sollevare dubbi, a mettere in discussione i comportamenti e le soluzioni
date, l'attività della struttura ne resterebbe paralizzata. Nelle gerarchie
conta chi fa qualcosa, non chi cerca il modo migliore di farla.
L'intelligenza, per le società umane, è sabbia negli ingranaggi; rischia di
farne inceppare i meccanismi. Il genio è sovversivo non soltanto perché,
invece di applicare la norma, la discute; ma perché, così facendo, blocca il
cammino regolare dell'intero sistema burocratico. L'intelligenza, mentre
valuta con spirito critico il funzionamento delle strutture sociali, di
fatto lo rallenta o lo interrompe. L'acume, o semplicemente il buon senso,
portano confusione. Se il sistema reagisce, riaffermando la supremazia della
propria imbecillità, fa bene: si difende, come un organismo qualsiasi contro
un agente esterno che ne metta in pericolo la sicurezza, l'esistenza. Ecco
perché la stupidità è necessaria: è la vera linfa vitale della società
umana. È la regola, il motore che la fa marciare.
Pino Aprile
L'imbecillità sarà anche un fenomeno originato
da basi biologiche ma di sicuro è fortemente determinato, regolato e
potenziato da fattori socioculturali.
Carl William Brown
Tanto maggiore sarà la concentrazione del potere
in un sistema, tanto maggiore sarà il livello di Imbecillità da esso
coltivato per il suo mantenimento, anche mediante la cooptazione di
imbecilli in posti di livello elevato nella gestione del sistema stesso.
Interi sottoinsiemi potranno così essere caratterizzati da una pressoché
totale imbecillità.
Piero Paolicchi
Quando il livello di imbecillità di un sistema è
tale che gli unici a passare per imbecilli finiscono per essere quelli che
la denunciano e la combattono, la strategia va ripensata alla luce non del
Logos ma del Mythos e del Ludus.
Piero Paolicchi
L'imbecillità è un avversario serio o almeno
sempre serioso: lo scontro quindi è serio, e proprio per questo le armi da
usare con la massima serietà sono quelle dell'utopia e della fantasia,
dell'umorismo e dell'ironia.
Piero Paolicchi
I leaders non potrebbero diventare tali e
assumere il potere se non trovassero sempre una folta schiera di imbecilli
che li sostengono e li ammirano, identificandosi. L'imbecillità dunque è una
risorsa fondamentale ed indispensabile per il potere della stupidità.
Carl William Brown
E PER APPROFONDIRE ULTERIORMENTE L'ARGOMENTO VI
INVITO A VISITARE IL NOSTRO FORUM SULLA STUPIDITA'. AUGURI!
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