1) La Daimonologia
(Daimonology) ha dato origine alla Filosofia e la Filosofia a tutte le altre scienze.
Partendo dalle origini del principio noi giungeremo alla fine della ricerca.
2) La Filosofia intesa come amore per il
sapere ingloba tutte le scienze e ne è quindi l'affascinante genitrice. La Daimonologia
però va oltre e inizia dove termina il sapere.
3) La Daimonologia è una speculazione
interdisciplinare e multidisciplinare che deve la sua nascita al genio e la sua
divulgazione al nuovo movimento surrealista, nichilista ed umorista e naturalmente agli
artefici creativi del Daimon Club.
4) La Daimonologia è il discorso sul genio,
è la genialità che mette in discussione se stessa e la globalità, è una sintesi del
tutto e del nulla universale. E' la coincidentia oppositorum del dolore e della gioia. E'
la fine di ogni principio.
5) La Daimonologia è la realtà
dell'idealità che insegue l'idealità della realtà. E' una sintesi etica, estetica,
critica, dialettica ed enigmatica del pensiero globale ed universale.
6) La Daimonologia si riconcretizza alle
soglie del terzo millennio e segna la via per l'avvento della Daimon Age, epoca in cui
come al solito si continuerà a perseguire vanamente l'armonia globale dell'esistenza
universale.
7) La Daimonolgia nasce in primo luogo per
cercare di indagare e soprattutto lenire gli aspetti più paradossali delle assurde e
dogmatiche contraddizioni esistenziali.
8) La Daimonologia non fa differenza tra il
reale e l'ideale, tra la vita e la morte, i suoi cultori infatti non hanno bisogno, come i
medium, di evocare gli spiriti del passato o del futuro, perché sono essi stessi degli
spiriti in perenne contatto con l'essenza dell'universo.
9) La Daimonologia è una forma di indagine,
di critica, di studio e di divulgazione che si avvale di tutto lo scibile conosciuto e
sconosciuto e mira ad espandere la creatività e la capacità critica, sintetica ed
immaginativa degli individui.
10) La Daimonologia tende soprattutto a
diffondere, a condividere e a comunicare il sapere in modo tale che si possa perseguire la
critica ed il miglioramento della consapevolezza, della responsabilità, e della
realizzazione degli individui.
11) La Daimonologia intende perseguire la
condivisione, la comunicazione e la diffusione del genio umano, cosmico ed universale. Ed
è proprio perché nasce dal dolore del non sapere che è a sua volta in grado di superare
il limite della propria conoscenza.
12) La Daimonologia è consapevole che le
cose conosciute sono di gran lunga inferiori a quelle sconosciute e pertanto ritiene che
il fine dell'uomo non possa che essere quello della continua ricerca e della continua
lotta. La Daimonologia pertanto persegue umilmente una dotta ignoranza, la conoscenza del
se, degli altri, del potere e dell'universo.
13) La Daimonologia ritiene che sia
fondamentale la diffusione capillare del sapere, della critica e della metodologia
immaginativa, artistica, creativa, empirica, culturale e scientifica. La Daimonologia
infatti integra perfettamente lo scibile letterario e filosofico con lo scibile
scientifico e tecnologico.
14) La Daimonologia si propone di prodigarsi per migliorare le relazioni umane, favorendo
gli incontri, i rapporti intellettuali, sociali, politici, economici, sentimentali,
religiosi, mediante collaborazioni di ogni tipo rivolte a favorire la diffusione delle
idee e delle opere di quanti la coltivano e più diffusamente di tutta l'umanità.
15) La Daimonologia può essere considerata anche come una sorta di "terapia
vitalistica", una forma di bioenergia intellettiva che si propone di migliorare,
attraverso lo studio, la ricerca e i contatti di ogni tipo, la condizione esistenziale,
vale a dire psichica, fisica, sociale, economica e spirituale, di tutte le persone che
approveranno i principi delle sue metodologie e più diffusamente di tutti gli esseri
umani che leggeranno ed interpreteranno in maniera positiva le sue linee guida.
16) La Daimonologia non ha pregiudizi ed è
perfettamente conscia di non possedere la verità rivelata, come del resto non la
possiedono di sicuro neanche gli altri. In ogni caso l'esatta metodologia per applicare
correttamente tale disciplina è per il momento ancora riservata, pertanto la possono
conoscere solo gli artefici che l'hanno creata, organizzata ed elaborata.
17) La Daimonologia è consapevole che le
forze dell'universo sono al tempo stesso potenti e stupefacenti ed è dunque impossibile
dominarle completamente, esse al limite possono essere solo indagate pazientemente,
integralmente e tutt'al più possono essere umilmente e tenacemente contrastate.
18) La Daimonologia ha bisogno di essere nel
mondo e fuori dal mondo, pertanto essa si basa sull'osservazione, sulla demolizione, sulla
creazione, sulla divulgazione e sulla condivisione. E' quindi una parte ed un'estensione
dell'etica ed è a tutti gli effetti una disciplina teorica, pratica, sperimentale ed
applicata. Essa vuole in ogni caso incidere ed influire sul comportamento del pensiero e
dell'azione.
19) La Daimonologia non è
tuttavia una scienza esatta, ma è piuttosto una didattica, una metodologia, una
pedagogia, una filosofia applicata che si basa sul buon senso, sulla logica, sulla ricerca
e sulla massima espansione e condivisione del sapere.
20) La Daimonologia vera e perfetta sarebbe
una scienza se esistesse, in ogni caso non è comunque un'utopia ne tantomeno una forma di
ascesi o di religione. E' piuttosto una tecnica del pensiero, del linguaggio e del
ragionamento dialettico concreta ed applicabile, è dunque una metodologia conoscibile ed
auspicabile.
21) La Daimonologia si pone come obiettivo
fondamentale il globale miglioramento del pensiero e del comportamento della specie umana,
proponendosi di impiegare qualsiasi mezzo per il perseguimento di tale fine.
22) La Daimonologia è consapevole che il
grande è piccolo e il piccolo è grande. Essa sa che la Filosofia deve aiutarci a vivere
dandoci la forza di non temere la morte. La Daimonologia però va oltre, oltre la vita e
oltre la morte.
23) La Daimonologia è consapevole che per
l'uomo non c'è altra via che la perenne ricerca della propria pedagogia.
24) La Daimonologia è il punto di arrivo da
dove non possono partire il surrealismo, l'umorismo e il nichilismo, essa non è una
religione, ma è bensì la guida del genio che non esiste.
25) Chi vuole praticare la Daimonologia non
deve essere estraneo ad alcuna disciplina, ne tantomeno ritenere che la relatività sia
una cosa assoluta. Al limite è l'assoluto che è relativo.
26) La Daimonologia è costituita dalla
pluralità del genio ed ha ispirato l'uomo sin dall'età della pietra e continuerà ad
ispirarlo sino all'età del non ritorno. Dopo la fine del tempo e dello spazio.
27) La Daimonologia è la somma
complessità, in pratica è la somma di comportamenti semplici. La vera e perfetta
Daimonologia tuttavia è una scienza occulta, in quanto nessuno la conosce. E chi la
conosce non può trasmetterla.
28) La Daimonologia non ha un ordine, ma sa
navigare perfettamente nel Kaos dell'esistenza.
29) I Cultori della Daimonologia non si
preoccupano tanto di quello che dicono gli altri, quanto piuttosto di quanto essi sono in
grado di dire sugli altri.
30) Non sottovalutate la Daimonologia
perché la Daimonologia non vi sottovaluterà mai! E non deridetela, perché essa avrà
buon gioco a deridervi.
31) La Daimonologia è una sintesi di
contenuti, è una guida metodologica alle varie discipline e ai vari metodi di studio e di
organizzazione della realtà. E quindi una pedagogia, una didattica e una filosofia
applicata che tiene però in massima considerazione l'arte creativa.
32) La Daimonologia è una guida
all'interpretazione delle discipline e dei loro metodi di studio della realtà. E' una
forma di sapere che illumina le nostre indagini consce e può influire sui nostri
comportamenti condizionati, riflessi, inconsci, inconsapevoli e recidivanti.
33) La Daimonologia non ha alcuna gerarchia,
ma solo il fascino dell'universale anarchia.
34) La Daimonologia persegue la vera arte,
quella che non si vede, quella che non ha tempo, quella che non si crea e non si distrugge
e non è nemmeno eterna.
35) La Daimonologia indaga umilmente,
scetticamente, cinicamente, criticamente, dialetticamente la stupidità della realtà e
allo stesso tempo cerca di contrastare l'autorità del potere e della vanità.
36) La Daimonologia, al contrario della
psicologia, sostiene che la colpa non è della nostra responsabilità, ma è invece insita
nella assurda globalità. L'essere umano dunque deve prendere coscienza di questa buffa
realtà, solo così potrà avvicinarsi sempre più all'idealità.
37) La Daimonologia è una
guida allo sviluppo della genialità innata di qualsiasi individuo, per questo essa si
prefigge di porsi come la via da seguire per raggiungere nel modo intellettualmente più
elevato obiettivi particolari e obiettivi generali.
38) La daimonologia sostiene che geni si
nasce e si diventa, basta esserne convinti e impegnarsi per raggiungere la propria
aspirazione. Tanto più che vi sono diverse gradazioni della genialità. Per questo la
Daimonologia si prefigge di porsi come guida globale per il raggiungimento di eventuali
obiettivi prefissati.
39) La Daimonologia è una disciplina di
metodo e di contenuti che si avvale di tutte le altre conoscenze umane al fine di poter
così offrire una via sicura o più vie almeno affidabili sui cui percorrere la propria
labile esistenza.
40) La Daimonologia ha una natura
fondamentalmente e profondamente eclettica, per questo non può che basarsi
sull'approfondimento di tutti i saperi e perciò intende anche essere un punto di
riferimento per la loro diffusione.
41) La Daimonologia è una specie di
maieutica e predica chiaramente una dotta ignoranza, quindi un'educazione permanente.
Inoltre visto che lo scibile umano continua ad aumentare si prefigge di fare della sintesi
uno dei suoi principali metodi di lavoro. La sintesi è anche uno dei suoi fini mentre la
sua specializzazione è fare da guida alle varie specializzazioni.
42) La Daimonologia non ha alcun testo
sacro, ma ritiene invece che sia sacra la pluralità dei testi, per questo non può
minimamente concepire logiche di censura o di calcolo dell'interesse economico nella
diffusione della cultura. Questi sono abusi di potere e vanno contrastati.
43) La Daimonologia intende favorire lo
sviluppo della logica della conoscenza e offre il suo contributo come metodo e strategia
per la miglior organizzazione del processo.
44) La Daimonologia perseguendo la massima
diffusione e condivisione del sapere non può concepire l'arroganza delle elites del
potere, quindi prevede, consiglia e diffonde un'educazione permanente proprio per far si
che la gente possa usufruire dei mezzi idonei per protestare e rivendicare il proprio
diritto ad una vita migliore.
45) La Daimonologia non è come molte altre
una disciplina per fare soldi, ma il suo intento fondamentale è quello di diffondere la
conoscenza. Poiché però per aumentare il sapere servono anche i mezzi, la Daimonologia
si preoccupa di sviluppare anche quelli.
46) La Daimonologia non ha alcun idolo, ne
tantomeno alcuna divinità, anzi si prefigge proprio di abbattere le false impostazioni
della mente. Certamente non può comunque ignorare i grandi modelli che hanno ispirato e
guidato, non sempre nel modo più vantaggioso, la specie umana.
47) La Daimonologia usa per le sue pratiche
ed i suoi studi avanzate tecniche di lettura, di studio, di analisi, di critica, di
sintesi e di memorizzazione. Pertanto possiamo anche dire che la Daimonologia è una forma
di scienza linguistica teorica e applicata che tiene in massimo conto le scienze neuro
linguistiche e biologiche e la didattica del linguaggio. Potremmo anche dire che la
Daimonologia è una specie di metodo per la programmazione neuro linguistica.
48) La Daimonologia tende ad instaurare nei
suo cultori una profonda passione ed un sincero entusiasmo per tutte quelle attività che
consentono agli individui di migliorare le proprie conoscenze e le proprie capacità.
49) La Daimonologia ha tra i suoi scopi
principali il benessere del corpo, della mente, del proprio io, e dell'io dei propri
simili. Per questo la natura della Daimonologia è profondamente eclettica, democratica, e
collaborativa.
50) La Daimonologia tiene in massima
considerazione il rapporto tra la mente e il corpo e la conseguente ricerca del benessere
fisico necessariamente legato a quello psichico e spirituale; infatti sa perfettamente che
nel setting tradizionale dei consulti psicanalitici i contatti fisici sono vietati, mentre
nei centri di analisi transazionale e bioenergetica gli abbracci sono dei momenti
fondamentali.
51) La Daimonologia non ricerca facili soluzioni e risposte preconfezionate ne tanto meno
semplicistiche e banali ai più grandi dubbi e misteri esistenziali, infatti sa
perfettamente che questo limitirebbe la propria ricerca creativa che vede l'ostacolo ed il
non sapere come stimoli primari per l'arricchimento delle proprie conoscenze.
52) La Daimonologia tiene in massima considerazione lo studio delle lingue e della
linguistica, infatti il linguaggio è uno dei fenomeni più importanti in assoluto per la
nostra specie e non solo, ma è anche conscia che non si deve mai dimenticare l'importanza
della gestualità, dei segni e del corpo. Quindi il massimo è lo studio della linguistica
pragmatica applicata alle esigenze del corpo e della mente.
53) La Daimonologia non ha e nemmeno potrebbe sostenere delle idee politiche di parte,
pertanto non può schierarsi apertamente a favore di un qualsiasi partito politico,
infatti essa ricerca la sintesi delle proposte e delle azioni migliori presenti in ogni
raggruppamento culturale; è invece vero il contrario e cioè che per il proprio
sostentamento la Daimonologia può farsi supportare ed alimentare da qualsiasi
organizzazione sociale, politica, culturale, industriale, sindacale e commerciale.
54) La Daimonologia si nutre di se stessa e di tutto ciò che le sta intorno, impara sia
dalle cose positive sia dalle cose negative. La Daimonologia può essere ovviamente
ampliata e in assenza del suo creatore potrà essere di notevolissimo aiuto l'intera opera
aforistica di Carl William Brown da cui si potranno trarre ottimi spunti per elaborare
nuovi principi sintetici da aggiungere a questo vademecum. Ovviamente poi l'intero scibile
umano può e deve essere da stimolo alla Daimonologia.
55) La Daimonologia sa
perfettamente con Swift che l'uomo è abbastanza religioso per odiarsi ed ammazzarsi, ma
non lo è a sufficienza per amarsi ed aiutarsi. Questo la porta a concludere che la
religione non è altro che letteratura, mentre la letteratura è molto di più di una
religione.
56) La Daimonologia si sente vicina al Movimento per le Potenzialità Umane e alla nuova
Psicologia Transpersonale, consapevole che solo un nuovo spirito collaborativo e
collettivo potranno portare gli individui a superare il proprio egoismo ed a raggiungere
una più profonda ed umana integrazione universalistica.
57) La Daimonologia cerca di dominare i propri affetti ed i propri desideri, per questo
segue il saggio motto della tavola di smeraldo sulla quale il Trismegisto incise le
seguenti parole: "E' vero, è certo, è reale; ciò che è in alto è come ciò che
sta in basso, e ciò che sta in basso è come ciò che sta in alto, affinché si compia il
miracolo della cosa unica".
58) La Daimonologia ha messo a punto delle proprie originali tecniche di rilassamento, di
stimolazione, di meditazione, di visualizzazione, di immaginazione, di respirazione, e di
creazione; ovviamente tutte queste pratiche non possono non tenere conto delle conoscenze
orientali ed occidentali acquisite dall'umanità nel corso della sua evoluzione.
59) La Daimonologia anche se non coltiva dei riti particolari conosce a fondo tutte le
valenze simboliche, esoteriche, teosofiche, filosofiche e religiose del pensiero umano.
Naturalmente è anche a conoscenza di quelle organizzazioni note alla storia con i
seguenti nomi: Ordine del Tempio, Collegi della Rosa Croce, Massoneria, Templari, Mistici
e via dicendo.
60) La Daimonologia è una tecnica di pensiero che serve per migliorare le proprie
potenzialità, essa può essere praticata sia da chi ha un profondo sapere ed un'ampia
istruzione, sia dagli spiriti semplici che non hanno una particolare erudizione. La sua
essenza tende a superare i ruoli statici, convenzionali ed imposti dalle banali culture
dominanti; proprio per queste ragioni è ovviamente una pratica abbastanza pericolosa.
61) La Daimonologia è consapevole che solo chi sa superare le stupide e vanitose
illusioni del proprio egocentrismo, senza per questo affidarsi a nessun padre potenziato,
può alla fine intraprendere il percorso di ricerca della conoscenza più aggiornato ed
affidabile.
62) La Daimonologia, così come lo stadio più elevato della filosofia umoristica, è
consapevole di tutte le false pretenzioni al rango e di tutti gli egoistici privilegi del
potere dell'autorità che da sempre contribuiscono ad alimentare la stupida vanità
dell'umanità. Essa lotta per abbatterli.
63) La Daimonologia vuole diffondere la propria concezione dell'esistenza, consapevole che
l'arte è vita e la vita è arte, anche se non sempre risulta essere favorevole al
progresso, ma anzi contribuisce solo ad incancrenire i pensieri statici della tradizione.
64) La Daimonologia ha dei progetti talmente ambiziosi che si prefigge dopo la fine del
tempo di poter ancora sconfiggere le ultime valenze del male indagando i misteri più
intimi e nefasti del bene riposti nella comune ed umana conoscenza universale.
65) La Daimonologia invita i suoi cultori alla ricerca perpetua, consapevole che solo in
questo modo si possono contrastare gli strali dell'idiozia, i nefasti artifici
dell'ignoranza, le tragiche conseguenze dell'indifferenza, il potere dell'oblio, la
vanità dell'egoistica stupidità e l'arroganza dell'insensibile autorità.
66) La Daimonologia è affascinata dal passato e sa navigare nel futuro; essa cerca di
trarre il massimo delle informazioni da ogni epoca e da ogni luogo, ma sa perfettamente
che il tempo per essere felici deve essere il presente e sa anche troppo realisticamente
che le sue maggiori qualità nascono dal dolore di una sconfinata infelicità.
67) La Daimonologia è per una medicina olistica e tiene in massima considerazione la
salute, anche se non disdegna neppure la malattia. In caso di necessità inoltre non
esclude l'impiego di alcun tipo di cura per alleviare il dolore, incluso ovviamente quelle
più radicali e definitive.
68) La Daimonologia non è una sorta di religione gnostica, ma crede in ogni caso nei
valori della più alta conoscenza, anche se sa perfettamente che non ci porteranno da
nessuna parte, infatti nella grande opera alchemica dell'universo tutto deve putrefarsi e
dissolversi per rigenerarsi. Distruggere per creare, creare per distruggere.
69) La Daimonologia sa che solo la morte può annullare il potere in assoluto ed è per
questo che a ragione la ritiene una delle sue massime istruttrici, maestra di vita e fonte
inesauribile di conoscenza.
70) La Daimonologia tiene in massima considerazione i concetti di spiritualità,
ospitalità, lealtà, fratellanza, uguaglianza, libertà, carità, fede, compassione,
comprensione, concordia, pazienza, umiltà, empatia, sobrietà, generosità, e via
dicendo.
71) La Daimonologia non è una disciplina convenzionale, ne tanto meno può essere
racchiusa in sterili circoli accademici o esaminata in affollate aule universitarie,
tuttavia i suoi cultori per esigenze di approfondimento si suddividono in Apprendisti,
Allievi, Praticanti, Assistenti, Istruttori, Maestri, Grandi Maestri Esperti e Saggi
Illuminati. Ovviamente tale gerarchia è solo simbolica ed anche un po' umoristica, ma in
essa c'è comunque qualcosa di vero.
72) La Daimonologia sa grazie ad Einstein che nessun scienziato pensa per formule, ma ciò
su cui riflette sono le idee, le parole, il linguaggio. Per questo la letteratura e gli
aforismi sono il veicolo preferenziale della sua difficile comunicazione e della sua
perenne meditazione.
73) La Daimonologia sa che il protone per il momento non si rompe e così avviene anche
per la stupidità. Le forze subnucleari che li mantengono uniti sono troppo forti e per di
più aumentano con il passare del tempo e l'allungarsi dello spazio!
74) La Daimonologia sa che il patrimonio naturale con il fato (Daimon kai tuke) mescolati
ad un'ottima istruzione, non priva di molta esperienza, e spolverati da una buona dose di
fortuna decidono il destino di un uomo; di rado, forse mai, una sola di queste forze è in
grado di essere quella decisiva per la sua esistenza".
75) La Daimonologia sa che l'arte per essere tale deve essere meditativa ed anarchica. In
più è consapevole, come diceva il saggio Lao Tze, che gli artisti sono come i funghi: su
diecimila, soltanto uno è buono. Forse!
76) La Daimonologia sa che il potere è nella natura delle cose e sa che esso contribuisce
ai mille conflitti dell'animo umano e alle grandi contraddizioni dell'universo. Esso non
è né giusto, né sbagliato e nessuno può sottrarsi ad esso. Solo gli eroi e le persone
di grande coraggio possono però cercare di contrastarlo.
77) La Daimonologia sa usare la ragione con passione e la passione con ragione. La sua
natura filantropica non consente all'ego di eccedere nei sentimenti ristretti e perciò il
suo amore si allarga all'universo intero, senza per questo dimenticare le valenze
dell'odio.
78) La Daimonologia, con la forza della mente, è in grado di controllare il proprio
comportamento e quindi anche gli usi e gli abusi dei vari elementi. Inoltre essa consiglia
una corretta alimentazione, una consistente attività fisica ed intellettuale, ed una
profonda inclinazione alla meditazione, soprattutto creativa.
N.B.
Attualmente il numero dei principi della Daimonologia Applicata è 100, ma in questa sede
il suo elaboratore Carl William Brown ha ritenuto oppurtuno non pubblicarli tutti in
quanto per il momento tale disciplina è ancora in fase di revisione e di
evoluzione.
P.S.
Il termine "Daimonologia" deriva dal vocabolo greco Daimon che
significa genio, spirito guida, potere divino, e anche, divinità inferiore o eroe
divinizzato, ma non solo, infatti il verbo espresso da questa parola significava pure
dividere, distribuire, ripartire, condividere e il suffisso "da" era comune a
parole come democrazia, demiurgo e altri termini che derivavano dal nome "demos"
vale a dire popolo o terra. Questi tuttavia non sono che alcuni significati del
termine. Prima del suo impiego da parte di Carl William Brown non era mai stato
ufficialmente impiegato, se non in una breve citazione di un autore americano a riguardo
della cultura ellenica e delle religioni dell'epoca, pertanto il sottoscritto ne è
l'inventore a tutti gli effetti. Il nuovo termine sta inoltre ad indicare una nuova
disciplina oltre che una nuova metodologia di studio e di indagine creativa, il suo
elaboratore è stato pertanto il primo ad organizzarla, ad esprimerla e a divulgarla, ed
è pertanto a tutti gli effetti l'unico depositario teorico dei suoi principi e dei suoi
contenuti. Fa testo di ciò la pubblicazione dei "Principi sintetici ed
enigmatici" della nuova disciplina sui siti internet del Daimon Club in data
13-12-1998 e la registrazione delle pagine che li contengono nei vari motori di ricerca.
Chiunque ne faccia uso per recensioni o critiche varie è pertanto pregato di citarne le
fonti. Lo stesso discorso vale per il Manifesto del Movimento Surrealista Umorista e
Nichilista e per il nome Daimon Club. Si deve inoltre aggiungere che i testi manoscritti
dei principi sono in possesso di C.W. Brown che alla data del Settembre 2003 rimane
l'unico studioso in grado di interpretare giustamente questa metodologia e di applicarla
correttamente e legalmente a guisa di una sorta di guida terapeutica di natura letteraria,
filosofica, umanistica e culturale dell'esistenza.
N.B. Tale
metodologia non vuole, né pretende essere una vera e propria terapia per persone che
dimostrano segni di squilibrio o problemi a livello psicologico o mentale, in quanto la
sua attività principale risulta essere quella di potenziamento del corpo, delle capacità
intellettuali e creative e delle forze consce e inconsce dello spirito. Pertanto questa
metodologia non può essere adottata con chiunque, ma va riservata a persone completamente
sane ed equilibrate che presentino al limite il desiderio di raggiungere una migliore
condizione di benessere e di armonia esistenziale o che vogliano potenziare le loro
capacità, le loro facoltà, le loro competenze, le loro potenzialità, le loro
conoscenze, i loro rapporti interpersonali, le loro possibilità e via dicendo. Prima di
iniziare le pratiche di dialogo impostate sulla Daimonologia si rende pertanto necessario
un colloquio con il potenziale fruitore di questa metodologia onde escludere nel modo più
categorico forme di eventuale disagio che possano mascherare anche forme di instabilità
mentale o peggio ancora di malattia. Chi invece volesse confrontarsi dialetticamente,
criticamente e costruttivamente con i principi della Daimonologia e con i suoi cultori è
al contrario ben accetto e la sua partecipazione alle nostre sedute non potrà che essere
ben accetta. Per terminare voglio solo ancora una volta chiarire che la Daimonologia si
occupa della parte creativa e geniale che è in ognuno di noi, ma nel caso in cui queste
qualità fossero troppo celate da una patina di pregiudizi, di ignoranza, di arroganza, di
insensibilità o peggio ancora di patologia allora è chiaro che i suoi cultori non
potranno far altro che indirizzare gli eventuali e potenziali interessati a recarsi presso
altri studiosi o terapeuti. C'è ancora da aggiungere che tale metodologia si serve
delle più sofisticate tecniche di indagine culturale, delle più vaste fonti di
informazioni e delle più profonde consocenze in tutti i settori, perciò è anche
utilissima nel trovare risposte ai quesiti che riguardano il passato, il presente ed il
futuro. Tra i suoi principali obiettivi risultano poi esservi quelli che aiutano
l'individuo ad affrontare meglio i condizionamenti e lo stress della vita quotidiana,
quelli che aiutano a comunnicare meglio e ad essere più in armonia con il mondo che ci
circonda, quelli che aiutano a trovare la serenità e l'autorealizzazione personale e
professionale. H.P. Daimonologia