Andare (o fare qualcosa) a bischero sciolto: essere
in preda a comportamento sconsiderato ed esserne pure contenti. (in pratica,
si va dietro all'istinto animale seguendo quello che ci dice il bischero,
ovvero il pipi, senza pensarci su)
Avere i' bischero pe' i capo: quando la sensazione di cui sopra dura per più
d'un quarto d'ora. Avere il quarto d'ora del bischero: ovvero un quarto d'ora di
pura,
considerata stupidità.
Bischeraccio: personaggio bonario, un po' indolente, lento di riflessi.
La ragione l'è de' bischeri: il fiorentino ama il contrasto, la ragione se
la vuole guadagnare e quindi diffida di chi troppo facilmente gliela dà.
Meglio puzzar di prete (o di m***) che di bischero: tutto tranne che passar
da bischero.
Oscare, 'un fare i' bischero, senno ti mando a scola con la cartella sola e
il desinare no: minaccia per prevenire azioni sconsiderate di tutti gli "Oscari"
del mondo.
Tra bischeri si annusano: e di conseguenza si associano.
Tre volte bono vol di' bischero: essere troppo buoni rende vulnerabili
Tutte le mattine s'alzano un furbo e un bischero: se s'incontrano l'affare
è fatto: chi trova un bischero trova un tesoro (affaristicamente parlando)
Gennaio: <<Chi vuole un buon agliaio lo ponga di gennaio>>. Si consiglia di
anticipare la semina, specialmente nel centro nord.
Febbraio: <<Per San Valentino fiorisce lo spino>>. Se la stagione è buona
nelle siepi più soleggiate si schiudono i primi fiori.
Marzo: <<Una rondine non fa primavera>>. Uno dei proverbi più antichi, già
ricordato ai tempi di Aristotele e citato anche da Dante nel Convivio.
Aprile: <<Terzo (quarto) aprilante quaranta dì durante>>. Questo detto
sembra inserirsi nei pronostici riguardo la pioggia. Il numero quaranta era
collegato con la pioggia già ai tempi del diluvio universale. Quaranta sono
i giorni passati nel deserto dagli ebrei; quaranta i giorni del digiuno di
Cristo; i giorni della quaresima, quelli tra la Resurrezione e l'Ascensione
e quelli da Natale alla Candelora.
Maggio: <<Fava e mela con l'acqua allega>>. Queste due piante hanno
necessità di molta freschezza nel terreno al momento dell'allegagione.
Giugno: <<Di Maggio ciliege per assaggio, di giugno ciliege a pugno>>.
Luglio: <<Se il grappolo è serrato il vino è assicurato>>. Il proverbo
descrive come deve presentarsi il grappolo d'uva in questo mese.
Agosto: <<Per l'Assunta l'oliva è unta>>. Per il 15 agosto l'oliva ha già
preso corpo e all'interno incomincia a formarsi l'olio.
Settembre: <<>>. Questi sono i principali frutti autunnali, che sono in
piena maturazione per il mese di settembre.
<<La luna settembrina settte lune si trascina>>
Se piove quando c'è la prima luna nuova di settembre, allora è probabile che
piova per le successive sette lune nuove, cosa che è accaduto negli utlimi
due anni, 2005 e 2006).
Ottobre: <<Di settembre l'uva matura e il fico pendePer San Simone il
galletto si fa Cappone>>. Questo è il periodo nel quale si evirano i
galletti per avere buoni capponi per le feste di Natale e Capodanno.
Novembre: <<>>. Il freddo aumenta progressivamente e da Santa Caterina (25
novembre) la neve può apparire sui rilievi.
Dicembre: <<Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi>>. Il Natale è la festa
della famiglia secondo la tradiziPer Santa Caterina o neve o brinaone e
specialmente in quella rurale, va trascorsa in famiglia.
Essere come lo strolago di Brozzi, che conosceva la merda al tasto.
Si dice a chi fa previsioni ovvie. Lo Strolago di Brozzi, al secolo Sesto
Caio Baccelli, era un astrologo del XVI secolo ideatore di un lunario per
agricoltori, tuttora esistente.
Abbi piuttosto il piccolo per amico, che il grande per nemico.
Al bisogno, si conosce l'amico.
Amicizia e nimistà, non sta ferma in verde età.
Amico certo, si conosce nell'incerto.
Amico di ventura, molto briga e poco dura.
Amico e vino voglion esser vecchi.
Chi più boschi cerca, più lupi trova.
Chi vuole tanti amici, ne provi pochi.
Con ognuno fai un patto, con l'amico fanne quattro.
Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io
Di pochi fidati, ma di tutti guardati.
Gli amici son come i fagioli parlano di dietro (spesso sono proprio le
persone di cui ci fidiamo che parlano male alle nostre spalle...)
La buona compagnia, è mezzo pane.
La mala compagnia, fa cattivo sangue.
Meglio soli, che male accompagnati.
Meglio una mano, che cento consigli.
Nel latte si conoscon meglio le mosche.
Non c'è miglior specchio, che l'amico vecchio.
Pari con pari, sta bene e dura.
Peggio è l'invidia dell'amico, che l'insidia del nemico.
Poca brigata, vita beata.
Simili co' simili, e impacciati co' tuoi.
Tal guaina, tal coltello.
Tra il cuoco e il canavaccio, non c'è mai nimicizia.
Val più un amico, che cento parenti.
Amore di tarlo, rode i crocifissi.
Amore e tosse non si nascondono.
Amore non conosce misura.
Bacio di bocca, spesso cuor non tocca.
Calcio di stallone, non fa male alla cavalla
Crudeltà consuma amore.
D'amor si tribola, ma non si muore
Di buone armi è armati, chi da donna è amato.
Dove ci son ragazze innamorate, è inutile tener porte serrate.
Dove son corna son quattrini.
I meglio amori, sono gli ultimi.
L'amore è cieco, ma vede da lontano.
L'amor non è bello se non è litigarello.
Quando la fame t'è arrivata al gozzo, abbandoni l'amore e torni al tozzo.
Sdegno d'amante, poco dura
Tanto è l'amore, quanto è l'utile.
Un cavaliere tra due dame fa la figura del salame
Anche le brutte si maritano.
Chi fila e fa filare, buona massaia si fa chiamare.
Chi nasce bella, la non è in tutto povera.
Da una donna a una mucca, ci corre un par di corna.
Donna e popone, beato chi se n'appone.
Donna specchiante, poco filante.
Donne e oche, tienne poche.
Donne, asini e noci, voglion le mani atroci.
Dove donna domina, tutto contamina.
Dov'è la civetta, ci cala sempre qualche uccello.
Femmine e galline, per girellar troppo, si perdono.
Figli, vigne e giardini, guardali dai vicini.
Figliole d'osti e caval di mugnai non te ne impicciare mai
La donna è come la castagna, bella di fori... è dentro la magagna.
Lacrime di donna, fontana di malizia.
Le belle senza dote, trovano più amanti che mariti.
Le buone donne non hanno né occhi, né orecchi.
Le donne e i ragazzi debbon parlare quando piscian le galline
Le donne: purgatorio della borsa, paradiso del corpo, inferno dell'anima.
Le donne dicono sempre il vero, ma non lo dicono tutto intero.
Le donne, pigliano bene le pulci.
Le smarrite si ritrovano, le perdute no.
Non fu mai sì bella scarpa, che non doventi una ciabatta.
Pecore e donne, a casa a buon'ora.
Una febbina da ben, e il pievan che la mantien
Chi beve vino prima della minestra saluta il medico dalla finestra
Chi ha mangia. Chi non ha, s'arrangia
Chi mangia il pesce, caca le lische.
Chi non beve il vino, Dio gli levi l'acqua.
Chi vuol vivere sano e lesto, mangi poco e ceni presto.
Mangia bene e caca forte, e non aver paura della morte.
Mangiare senza bere, murare a secco.
Ne ammazza più la gola che la spada.
Nell’uva son tre vinaccioli: uno di sanità, uno di letizia, e uno di
ubriachezza.
Non ti mettere in cammino, se la bocca non sa divino.
Quando è poco pane in tavola, mettine assai nella scodella.
Un buon pasto e un mezzano, tengono l’uomo sano.
Il buon marinaio si conosce al cattivo tempo.
Il buon nocchiero muta vela, non tramontana.
Ognuno sa navigare col buon vento.
Pallidezza nel nocchiero, di burrasca segno vero.
Per il mare non ci sono enoteche...
All'uomo moglie, al putto verga!
Chi cavalca la notte, conviene che posi il giorno.
Chi è geloso, è becco.
Chi ha bella moglie, la non è tutta sua.
Chi imbianca la casa, la vuole appigionare, chi s'adorna, si vuole accasare.
Chi lontano si va a maritare, o sarà ingannato, o vuol ingannare.
Chi si marita, fa bene e chi no, meglio.
Come uno piglia moglie, entra nel pensatoio.
Di buona terra to' la vigna, di buona mamma, to' la figlia.
È meglio una cattiva parola dal marito che una buona dal fratello.
Marito vecchio e moglie giovane, assai figliuoli!
Meglio marito senza amore, che con gelosia.
Moglie e ronzino, pigliali dal vicino.
Mogli e buoi dei paesi tuoi
Non segue matrimonio, che non c'entri il demonio.
Senza moglie a lato, l'uomo non è beato.
Spòsati in fretta e pèntiti con comodo
Tal figlia vuoi, tal moglie piglia.
Tra moglie e marito non mettere il dito
Uomo di paglia, vuole moglie d'oro.
A biscottini non si campa.
A pagare e a morire si è sempre a tempo
A rubar poco si va in galera
Chi fa mercanzia e non la conosce, i suoi denari diventan mosche.
Chi ha fatto la piscia a letto, la rasciughi
Chi non sa fare non sa comandare.
Chi si vergogna di lavorare, abbia vergogna di mangiare
Dal sapere vien l'avere.
I falli del dottore li copre la terra
I pensieri vanno falliti.
I quattrini vengon di passa e vanno di corsa
I soldi sono come i dolori. Chi ce l'ha se li tiene
Il vecchio pianta la vigna e il giovane la vendemmia
La gatta frettolosa fece i gattini ciechi
La scienza è follìa, se senno non la governa
Mercanzia non vuole amici.
Misura e pesa, non avrai contesa.
Chi lavora la terra colle vacche, va al mulino colla puledra
Più vale un sol remo che sia indietro, che dieci che vanno avanti.
Quando l’oste è sull’uscio, l’osteria è vuota.
Se tutti gli uomini fossero dotti, finirebbe il mondo
Sotto il buon prezzo ci cova la frode.
A goccia a goccia s'incava la pietra
A parole lorde, orecchie sorde.
A tutti i poeti manca un verso.
Acqua cheta vermini mena.
Al cieco non si mostra la strada.
Al pan si guarda prima che s'inforni
Al paragone si conosce l’oro.
Al primo colpo non cade l’albero.
All’entrar ci vuol disegno, all’uscir danari o pegno.
Animo risoluto non ha orecchi.
Bisogna guardar non a quello che entra, ma a quello che esce
Chi ben comincia è a metà dell'opera
Chi ben si guarda, scudo si rende.
Chi di passi n’ha fatti nove, è alla metà del cammino.
Chi è scottato una volta, l'altra vi soffia su
Chi guarda a ogni nuvolo, non fa mai viaggio.
Chi ha cervellièria di vetro non vada a battaglia di sassi.
Chi ha il mestolo in mano fa la minestra a modo suo
Chi ha tempo e tempo aspetta, tempo perde
Chi non consuma non rinnova.
Chi non ha testa abbia gamba.
Chi non piange non ha zuppa.
Chi perde ha sempre torto
Chi poco sa presto parla.
Chi ruba, pecca uno; e chi è rubato, pecca cento.
Chi segue il rospo, cade nel fosso
Chi semina spine, non vada scalzo.
Chi sempre tace, brama la pace.
Chi si loda s'imbroda
Chi vuol dell’acqua chiara, vada alla fonte.
Chi vuol essere stimato, stimi se stesso.
Con l’error d’altri il proprio si conosce.
Cosa fatta capo ha.
Di buone volontà è pien l'inferno
Dì di no, e fa di sì.
Di stoppa non si fa velluto.§
Dietro il fumo vien la fiamma.
Dove l’oro parla, la lingua tace.
È meglio camminare che essere spinto.
È meglio un libro corretto che bello
È meglio un moccolo che andare a letto al buio
Fatti un buon nome e piscia a letto e diranno che hai sudato
Fin che dura fa verdura.
Finché uno ha denti in bocca, non sa mai quel che gli tocca
Frà modesto non fu mai priore.
Guardati da matto attizzato, da uomo deliberato, da femmina disperata, da
cane che non abbaia, da uomo che non parla, da chi sente
due messe la
mattina, da giocar danari, da praticar con ladri, da osteria nuova, da
puttana vecchia, da far quistione di notte, da opinione di giudici, da
dubitazione di medici, da recipe di speziali, da eccetere di notaj, da
spacci d'usurai, da lagrime di moglie, da bugie di mercanti, da ladri di
casa, da nimico vecchio, da serva ritornata, da furore di popolo, da caval
che scappucci (o inciampi), da odio di signori, da compagnia di traditori,
da uomo giocatore, da lite con tuo maggiore
I paragoni son tutti odiosi.
I più savi, men sanno.
I ragli dei ciuchi non salgono al cielo
Le preghiere dei cattivi non vengono ascoltate
Il bambino piange per suo bene, e il vecchio pel suo male
Il buon pastore tosa, ma non iscortica
Il fare insegna fare.
Il morbido spacca il muro.
Il passo più difficile è quello dell’uscio.
Il pensare è molto lontano dall’essere.
Il più ciuco è fatto priore.
Il vento non entra mai in luogo di dove non possa uscire.
In bocca chiusa non entran mosche
In tempo di poponi non prestar coltello.
In terra di ciechi chi ha un occhio è signore.
L’acciaio si rompe, e il ferro si piega.
La buona carne fa di molta schiuma.
La natura può più dell’arte.
La pazienza è la virtù dei santi
La pazienza è una buona erba, ma non nasce in tutti gli orti
La troppa gran diligenza spesso diviene negligenza
La va male, quando si chiama a soccorso.
Le cose lunghe diventan serpi.
Loda, commenda, saluta, conforta, offera, proffera, ma non t’obbligare.
L'ultima cosa che si ha da fare è morire
Mal si giudica il cavallo dalla sella
Meglio assolvere un peccatore, che dannare un giusto
Mentre l'erba cresce, muore il cavallo
Mille piacer non vagliono un tormento.
Misura tre volte e taglia una.
Molte cose il tempo cura che la ragion non sana
Nessuno si pentì mai d’aver taciuto.
Non c’è avere che vaglia sapere.
Non credere ciò che odi, non dir ciò che sai.
Non è sempre savio chi non sa esser qualche volta pazzo.
Non entri tra fuso e rocca, chi non vuol esser filato.
Non far ciò che puoi, non spender ciò che hai.
Non ha il palio se non chi corre.
Non metter bocca dove non ti tocca.
Non si può volare senz’ale.
O d'albero o di noce tutti s'ha da aver la croce
Ogni campanile suona le sue campane.
Ogni parola non vuol risposta.
Ogni pazzo è savio quando tace.
Ogni vento non scuote il noce.
Opera fatta, maestro in pozzo.
Parlar senza pensare, è come tirare senza mirare
Parola detta e sasso tirato non fu più suo.
Pensa molto, parla poco e scrivi meno.
Per un bel detto si perde un amico.
Quello che tu vuoi dire in fine, dillo da principio.
Questa ruota sempre gira; chi sta lieto, e chi sospira.
Tante volte al pozzo va la secchia, ch’ella vi lascia il manico o
l’orecchia.
Temperanza t’affreni, e prudenza ti meni.
Tutti i nodi vengono al pettine
Un torso di pera cascata è la morte di mille mosche.
Val più un moccolo davanti che una torcia di dietro.
Val più un’oncia di sorte che cento libre di sapere.
Vede più un occhio solo, che cento uniti insieme.
Bacco, tabacco e Venere, riducon l'uomo in cenere.
Chi piglia medicina senza male, consuma l'interesse e il capitale
Chi vuol viver sano e lesto, mangi poco e ceni presto
Chi vuol vivere serenamente, viva sobrio e allegramente
Del matto, del medico e del cuoco, ognuno n'ha un poco
Finché bocca prende e culo rende, si va in barba alle medicine e a chi le
vende
Finché il medico studia, il malato muore
Fino ai 40 si burla e si canta, dai 40 in là, ohi qui ohi là
Guardati da medico ammalato
Il letto è una medicina
Mal che prurisce presto guarisce
Medici e guerre spopolano le terre
Ogni male ha la sua ricetta
Più che vecchi non si campa
Tal che gli duole il capo, si mendica il calcagno.
Una mela al giorno leva il medico di torno.
Ungi e frega, ogni male si dilegua.
Agosto pescaio
Aprile carciofaio
Aprile, dolce dormire.
Aria rossa a piove o soffia
Cerchio lontano acqua vicina, cerchio vicino acqua lontana
(il cerchio è l'alone di luce attorno alla luna)
Cielo a pecorelle acqua a catinelle
D'aprile ogni goccia un barile
Di marzo chi non ha scarpe vada scalzo
Dicembre favaio
Febbraio corto e brutto
Febbraio potatore
Gennaio zappatore
Giugno fruttaio
Il gran freddo di gennaio, il mal tempo di febbraio, il vento di marzo, le
acque dolci di aprile, le guazze di maggio, il buon mieter di
giugno, il
buon batter di luglio, le tre acque di agosto con la buona stagione, valgon
più che il tron di Salomone.
La prima rondine non fa primavera
La tramontana non buzzica se il libeccio non la stuzzica
La tramontana non muove se non batte 1, 3, 5, 7 o 9
Luglio agrestaio
Maggio ciliegiaio
Marzo amoroso
Marzo pazzo
Neve aspetta neve
Neve marzolina dalla sera alla mattina
Non nevica bene se dalla Corsica non viene
Novembre vinaio
Ottobre mostaio
Per tutti i santi manicotti e guanti
Pioggia il terzo aprilante (3 aprile) quaranta giorni durante
Quando piove d'agosto, piove miele e piove mosto.
Quando il sole non insacca Giove, non è sabato che piove
Se Giovedì il sole tramonte coperto, sabato pioverà
Rosso di sera bel tempo si spera
Se marzo non marzeggia c'e' april che lo pareggia
Se nevica prima del ceppo (Natale) sette volte sul tetto
Se per la candelora (2 Febbraio) nevica o fa gragnola dall'inverno siamo
fuori se invece c'e' sole o solicello siamo sempre dentro all'inverno
Se rannuvola sulla brina prima di buoi fa una piovutina
Settembre ficaio
Sole di marzo o ti tingo o ti ammazzo
Sotto la neve pane sotto la pioggia fame
Spogliati quando lo "zizzolo" si veste
Lo "zizzolo" (Giuggiolo) è una pianta che germoglia tardiva
Tempo fatto di notte non vale due pere cotte
Tramontana d'estate e maestrale d'inverno sono due diavoli dell'inferno
Chi di uomo s'innamora, piscio e merda fino a gola.
E non son tutti uomini, quelli che pisciano al muro.
Fidati era un buon uomo, non ti fidare era meglio.
Gli uomini hanno gli anni che sentono e le donne quelli che mostrano
Gli uomini non si misurano a canne.
Gli uomini sono come i tegoli: si danno da bere uno all'altro
Guardati da' segnati da Cristo.
La peggio carne a conoscere, è quella dell'uomo.
Non fu mai guercio senza maligna.
Quando la barba fa bianchino, lascia la donna e tienti il vino.
Se vuoi condurre un uomo a imbarbogire, fallo ingelosire.
Tanto è dir Raperino, quanto ladro e assassino.
Troppo lungo, non fu' mai buono.
Un bel naso, fa un bell'uomo.
Un uomo nuoce a cento, e cento non giovano a uno...
Uom che ghigna, can che rigna, non te ne fidare.
Uomo piccolo, uomo ardito.
Val più una berretta, che cento cuffie.
A nemico che fugge, ponti d'oro.
Accendi una candela a Dio e una al diavolo
Al fine pensa sovente, avrai sana la mente.
Al villan che mai si sazia, non gli far torto ne grazia.
Bacchettoni e colli torti, tutti il diavol se li porti
Benché la volpe corra, i polli hanno l'ale.
Ben venga, chi ben porta.
Chi causa il suo mal, pianga se stesso.
Chi dalla vipera è stato pinzato, della lucertola ha paura.
Chi ha le tegole di vetro non tiri sassi al vicino
Chi ha polli, ha pipite.
Chi la dura la vince.
Chi la fà, l'aspetti.
Chi non vuol piedi sul collo, non s'inchini.
Chi pecora si fa, il lupo se la mangia.
Chi pratica lo zoppo, impara a zoppicare.
Chi presto crede,tardi si pente
Chi ride leva un chiodo alla bara
Chi troppo vole nulla stringe
Chi 'un ha quattrini 'un abbia voglie
Da Dio le grazie e dagli uomini le disgrazie
Di se e di ma sono lastricate le strade dell'inferno
Dio ti guardi da chi legge un libro solo.
Donato ha rotto il naso a giusto
Fatta la legge trovato l'inganno
Fidati era un buon uomo. Non tifidare era meglio che mai
Figliole e frittelle, quante più se ne fa , più vengon belle.
Figliuoli e polli, smerdan la casa.
Il gioco, il letto, la donna e il fuoco, non si contentan mai di poco
Il mondo è un disteso quel che è fatto è reso
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti
Il villano unge chi lo punge e punge chi l'unge
Impara l'arte e mettila da parte
In tre si può decidere assai bene se uno è assente e quell'altro non viene
La buona fama, è come il cipresso.
La gallina che cammina torna sempre col gozzo pieno
La gente allegra i'dio l'aiuta e i bischeri li rigiuta
La mosca, tira calci come può.
La verità ha una buona faccia, ma cattivi abiti
Ladro piccolo non rubare ché il ladro grande ti farà impiccare
"L'occhio vole la su' parte", disse l'orbo
Mai lasciar strada nuova per una vecchia.
Meglio un morto in casa che un Pisano all'uscio
Mentre il cane si gratta, la lepre va via
Morso di pecora non passa pelle.
Nella botte piccina ci sta il vino bono
Non si fa mantello per un'acqua sola.
"Non tutti i mali vengono per nuocere", disse il farmacista
Omnia per omnia e tempera susina, per i coglioni non c'è medicina.
"Pochi, maledetti e subito" disse Giuda
Quando l'acqua tocca il culo s'impara a nuotare
Ride bene chi ride ultimo.
Sacco pieno rizza l'orecchio.
Se vuoi guardar la casa, fai un uscio solo.
Senza lìlleri 'un si lallera.
Troppi cuochi guastan la cucina
"Tutti i gusti son gusti" disse quello che succhiava un chiodo arrugginito.