AFORISMI SULL'UNIVERSITA' |
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E' degradante che certa gente si consoli
della stupidità del mondo pensando che il proprio figlio fa l'università.
Per assecondare il vostro desiderio, dovrò
parlare della "scienza come professione". Ebbene, è una specie di pedanteria
di noi altri economisti, alla quale non voglio fare eccezione, quella di
prender sempre le mosse dalla situazione esteriore, e quindi, nel caso
nostro, dalla domanda: come si configura la scienza come professione nel
senso materiale della parola? E questo, in sostanza, oggi praticamente
significa: qual è la situazione di un laureato che abbia deciso di dedicarsi
per professione alla scienza, nell'ambito della vita universitaria?
All'università ho studiato lingue e
letterature straniere e non filosofia, se avessi infatti studiato filosofia,
non sarei certamente diventato un filosofo.
Molti giovani universitari sono come un fiume
in perenne piena. Sono sempre fuori corso.
Le università cattoliche sono ottime, infatti
è stato là che ho cominciato a studiare la stupidità.
Nanni Moretti mi ha sempre messo in guardia
dal voler continuare a recitare, e forse tiene di più alla mia carriera
universitaria. Andava fiero dei miei risultati alla maturità e del fatto che
non volessi fare l’attrice.
Per carità non mettete in prigione i
politici, sono già dei delinquenti nati, se poi li mandate anche per un po'
nell'università del crimine, siamo rovinati.
Per quanto riguarda il semplice fornire
informazione, nessuna università ha avuto una qualsivoglia giustificazione
per la sua esistenza dopo la popolarizzazione della stampa nel quindicesimo
secolo.
Remori del Gesù che fu partorito da una
madonna vergine, all'università cattolica di Roma i chirurghi plastici,
ricostruendo l'imene, ridonano la verginità.
Oxford, 1124 d.C. L'università con i suoi
edifici, le sue cappelle e i suoi chiostri domina la città. Brescia, 1994.
Gli studenti di alcune facoltà della città fanno lezione in aule diverse,
molto distanti tra di loro, compreso anche saloni in genere adibiti alle
proiezioni di films, volgarmente chiamati, cinema.
I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le
istituzioni a partire dal governo, gli enti locali, gli enti di previdenza,
le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università,
la Rai tv, alcuni grandi giornali.
Certo all'università i professori guadagnano
di più, ma lì, si sa, i rifiuti sono tossici, speciali ed altamente nocivi,
quindi il maggior indennizzo è ampiamente giustificato.
Negli anni '60 quando da noi si occupavano le
fabbriche, in America la protesta finiva sui palchi universitari. Non c'è
paragone tra quel movimento e il nostro spessore ideologico.
Ho imparato di più sulla stupidità
frequentando qualche mese una ragazza albanese, superbamente falsa ed
imbecille, che non in un paio d'anni d'università
L'università deve essere focolaio di attività
scientifica, vero laboratorio nel quale maestri e scolari collaborano ad
indagare nuovi veri e a rivedere questioni già discusse. Così nello studente
si educa lo spirito critico e, quel che più importa dato lo scopo speciale
che la nostra università ha, lo spirito di ricerca.
Ricordo che sono andato a Friburgo da
studente per conoscere Heidegger e per assistere ai suoi corsi universitari.
Avevo la ferma intenzione di scrivere la tesi sul suo pensiero. Era il
periodo in cui Heidegger era già molto celebre e quindi non era difficile
riconoscere in lui un maestro. Tutto quello che affermava era, al tempo
stesso, stupefacente ed enunciato con autorità. Io non ero ancora bene al
corrente dei rapporti tra Heidegger e Hitler e, inoltre, all'epoca il
presunto nazionalsocialismo di Heidegger non costituiva un problema come
oggi, perché Heidegger aveva un indiscutibile carisma personale. La sua
simpatia per il nazismo appariva secondaria e irrilevante rispetto al suo
modo di dominare i problemi filosofici. Era un personaggio assolutamente
affascinante. Esercitava un'influenza molto forte anche sui suoi colleghi,
sui filosofi. Si aveva l'impressione che se Heidegger diceva qualcosa non
valeva la pena discuterne ulteriormente.
E' impossibile separare la scienza dal suo
contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in
laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la
scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute:
l'università, l'industria sempre più immateriale, i grandi centri medici e
farmacologici, l'esercito. La portata ideologica della scienza lievita
dentro questi interessi.
Credo di poter dire che, nella mia persona,
rappresento la sintesi dell'educazione universitaria "mens sana in corpore
sano".
L'astrologia fu bandita dalle università nel
XVII° secolo; ora quanto dovremo ancora aspettare per far si che sia bandita
anche la teologia.
Dio non ha mai detto: andate all'università
per conoscere chi è Dio veramente. Dio è un concetto semplice che anche i
bambini possono sapere.
Lo scopo della risata è quello di liberare
dall’ansia e da una certa aggressività, come sostiene Farnè (vedi articolo
Focus), questo ci ricorda l’analisi di Ceccarelli sulla “Falsa pretesa al
rango” e i vari attacchi contro la falsa autorità, infatti l’umorismo si
realizza in modo più completo se i suoi attacchi sono rivolti proprio contro
l’autorità, come sostiene Dolf Zillman, dell’università dell’Indiana di
Bloomington; in un suo esperimento egli ha selezionato alcune vignette
umoristiche nelle quali persone diverse (professori, banchieri, poliziotti
ecc.) si trovavano nell’identica situazione di pericolo. Poi ha chiesto a 76
studenti di valutare il grado di comicità di ogni disegno. Il risultato è
stato schiacciante: le vignette ritenute più comiche riguardavano tutte
personaggi altolocati.
Heidegger pensava ad un'università senza più
ruoli gerarchici. A qualcosa che fosse un corpo unico, in cui le
specializzazioni non diventassero così importanti da impedire la
comunicazione fra le parti; desiderava che si stabilisse una sorta di
comunione tra docenti e studenti. Ecco perché è sempre stato considerato un
filosofo di destra, un nazista.
Il Futurismo è guerra contro l'accademia,
contro l'università, contro lo scolarismo, contro la cultura ufficiale, è
liberazione dello spirito dai vecchi legami, dalle forme troppo usate...è
forsennato amore dell'Italia e della grandezza d'Italia... è odio smisurato
contro la mediocrità, l'imbecillità, la vigliaccheria, l'amore dello status
quo e del quieto vivere, delle transazioni e degli accomodamenti.
Mentre è giusto che la destra pretenda, nel
campo intellettuale e universitario, che il ventennio fascista venga
studiato senza prevenzioni come un periodo della storia degli italiani, ai
cui fasti e nefasti la maggioranza di essi prese parte e responsabilità,
sarebbe sbagliato e pericoloso per la destra qualunque atto o manifestazione
che potesse giustificare il pregiudizio generale contro il fascismo che ha
giovato tanto ai comunisti.
C'era una volta un tizio, un fotografo, che
voleva creare l'università della creatività, senza pensare che l'aveva già
fatto la stupidità.
L'astrologia ha ormai più di 5000 anni; da
quando però, nel 1666, fu bandita in Francia dalle università si è riversata
nella più affollata facoltà della stupidità.
Questo aforisma lo dedico a tutti quei
giornalisti che per pagarsi la casa al mare, il mercedes, l'università
straniera per i figli e un bel po' di altre cose, scrivono in favore dei
poveri e delle vittime della società.
Mio padre mi ha sempre insegnato un grande
rispetto per gli addetti ai lavori e per tutti quelli che lavoravano nel
cinema e mi diceva sempre: "Il nostro è un mestiere fatto sull'acqua".
Rossellini,
Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia
dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti
provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i
manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro
e fuoco le città.... Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono
delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e
carabinieri.... Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i
manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che
tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a
sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano.
La scienza di quelle soluzioni che, se uno
non si affretta a immaginarle per malvagità e malizia, saranno ben presto
immaginate da qualcuno, e sul serio, e senza malizia [...] la cacopedia ha
il fine, santamente ignobile, di porre freni all'immaginazione umana e di
mandare a vuoto numerosi futuri concorsi a cattedre universitarie.
Ucciso un uomo del governo, dei sindacati,
dell’università, della consulenza, dell’editoria e delle riforme, un uomo…….
Speriamo almeno che dalla triste ed inumana tragedia si creino alcuni posti
di lavoro.
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