AFORISMI SUL BISOGNO E LA NECESSITA' AFORISMI, MASSIME, CITAZIONI, FRASI SUL BISOGNO E LA NECESSITA' Non tutte le domande necessitano una
risposta. A volte la democrazia necessita di essere lavata nel sangue. La responsabilità è una sana necessità. Nello sport, da quando sono
professionista, mi sento sotto esame. La guerra è una necessità biologica...
decide in modo biologicamente giusto, poiché le sue decisioni poggiano sulla
vera natura delle cose. Comune alla democrazia,
all'oligarchia, (alla monarchia) e ad ogni costituzione è la necessità di
badare a che nessuno si innalzi in potenza tanto da superare la giusta
misura. La legge è fatta
esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai
quali la brutale necessità non permette di rispettarla. I capitani d'industria
hanno sostituito i capitani di ventura, gli operai i soldati degli eserciti
votati al massacro, la ricerca del denaro quella dell'immortalità e così chi
è dominato dalla fissazione del potere e dal bisogno di conquistarlo non fa
altro che esibire un vuoto interiore talmente grande da far dubitare persino
che l'uomo non sia altro che un automa impazzito creato da un'insaziabile e
malefica potenza. L'etica del
lavoro è l'etica degli schiavi, e il mondo moderno non ha bisogno di
schiavi. I miserabili troveranno il
paradiso terrestre nell'Aldilà, i potenti non hanno bisogno di aspettare,
l'hanno già trovato. Una volta i
medici non avevano bisogno di usare una grafia incomprensibile, la gente
infatti non sapeva leggere, poi... Ho sempre avuto l'abilità di vedere i difetti nel disegno di uno strumento
per il quale veniva completamente trascurata la necessità della sua
manutenzione. Ognuno di noi sente la necessità di mostrare quanto ci teniamo agli altri e,
nel frattempo, di occuparsi di se stesso. Viviamo in un'epoca in cui il superfluo è la nostra unica necessità. Vi sono momenti in cui ci si trova nella necessità di scegliere fra il
vivere la propria vita piena, intera, completa, o trascinare una falsa,
vergognosa, degradante esistenza quale il mondo, nella sua grande ipocrisia. La guerra è una necessità biologica....decide in modo biologicamente giusto,
poiché le sue decisioni poggiano sulla vera natura delle cose. La natura fa prosperare il suo frutteto sfrondando e potando, la guerra è il
suo falcetto potatore; non possiamo fare a meno dei suoi servizi. La guerra, per quanto la possiamo odiare, è ancora il fattore supremo del
progresso evolutivo." e anche l'antropologo Keith sosteneva: "La natura fa
prosperare il suo frutteto sfrondando e potando, la guerra è il suo falcetto
potatore; non possiamo fare a meno dei suoi servizi.". Comune alla democrazia, all'oligarchia, (alla monarchia) e ad ogni
costituzione è la necessità di badare a che nessuno si innalzi in potenza
tanto da superare la giusta misura. La legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la
capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla. Combattere l'ingordigia e l'avidità del nostro prossimo significa dichiarare
guerra all'egoismo della razza umana, significa aggredire ciò che anche Kant
definiva come il " Male radicale." della società; in questi termini la lotta
diventa dunque un dovere etico e la protesta una necessità esistenziale. Mi sono sempre reputato talmente autonomo che non ho mai neanche avvertito
il desiderio o la necessità di lavorare. Le nostre necessità non sono mai pari ai bisogni. La necessità non ha legge. L'asceta fa una necessità della virtù. Ogni volta che è tolto agli uomini il combattere per necessità, essi
combattono per ambizione, la quale è tanto potente nei loro petti che mai, a
qualunque grado salgano, li abbandona. La differenza fra la scienza e gli elementi che necessitano una spiegazione
è che la scienza richiede ragionamento mentre il resto richiede una mera
educazione scolastica. La civiltà è un illimitato moltiplicarsi di inutili necessità. Per necessità, per naturale propensione, per il piacere di farlo, tutti noi
citiamo. Questa è la prosa del mondo quale appare alla propria e all'altrui
coscienza, un mondo fatto di finitezza e di mutamenti, inviluppato nel
relativo, oppresso dalla necessità, alla quale il singolo non è in grado di
sottrarsi. La bellezza della necessità è materia di scandalo per il pubblico abituato
alla necessità della bellezza. Il lusso è un'esigenza che comincia dove la necessità finisce. Non mi sento rappresentato da una religione. Mi sento nella necessità di
credere nell'esistenza di un dio, ma non ce la faccio più a riconoscermi in
una religione che, l'ho detto più volte, in certi aspetti è macabra e ha
tutta una scelta di rappresentazioni che sono lugubri. Il grado di civiltà di una nazione è misurato dal suo disprezzo per le
necessità dell'esistenza. Finché il mondo avrà bisogno di essere
governato, la stupidità non andrà in pensione. E' pur vero che
gli esseri umani hanno sempre avuto bisogno di governanti, ed è per questo
che è anche pur vero che hanno sempre dovuto ribellarsi. Solo chi ha paura
della morte ha bisogno di credere in dio, di governare, di arricchirsi;
tutto ciò infatti lo fa sentire immortale. Mi hanno colpito i film di alcuni giovani registi: penso ai bambini di
Crialese a Lampedusa, ai pescatori di Marra, agli emarginati di Sorrentino.
Sono storie semplici che recuperavano la marginalità, la necessità di
sopravvivere, di resistere, di rimanere uomini in situazioni difficili.
L'unico limite, secondo me, è che gli autori quando arrivano a un nocciolo,
a un monumento duro si sottraggono. Si fermano un attimo prima, come se
scattasse una sorta di pudore, forse culturale. Che cosa possono fare gli uomini? Che cosa possono opporre alle leggi eterne
della vita? Ecco la necessità del rifugio in Dio. Ma tuttavia noi medici
dobbiamo cercare di alleviare la sofferenza. E' compito educativo e formativo dello Stato, che ha sempre il fine di
creare nuovi e più alti tipi di civiltà, di adeguare la "civiltà" e la
moralità delle più vaste masse popolari alle necessità del continuo sviluppo
dell'apparato economico di produzione, quindi di elaborare anche fisicamente
dei tipi nuovi di umanità. Ma come ogni singolo individuo riuscirà a
incorporarsi nell'uomo collettivo e come avverrà la pressione educativa sui
singoli ottenendone il consenso e la collaborazione, facendo diventare
"libertà" la necessità e la coercizione? Tutto ciò che esiste nell'universo è frutto del caso e della necessità. Fra le cose che la legge prescrive come giuste, quella che è comprovata come
utile dalle necessità dei rapporti sociali reciproci deve esser considerata
come avente il requisito del giusto, sia essa la stessa per tutti o no; ma
se si ponga una legge che non risulti coerente all'utilità nei rapporti
reciproci, essa non possiede la natura del giusto. Se poi ciò che era utile
secondo giustizia viene a decadere, pur avendo per un certo tempo
corrisposto alla prenozione del giusto, ciò non vuol dire che non lo fosse
durante quel tempo, se non ci si vuole turbare per vane chiacchiere ma
guardare sostanzialmente ai fatti. L’uomo è innanzitutto essere di bisogno [...] Nell’uomo, considerato per
intero, in tutte le sue attività il bisogno in generale appare e riappare
come fondamento. Non c’è nulla che non corrisponda a un bisogno o che non
susciti un bisogno. I bisogni sono naturali – ma il modo di soddisfarli? Il bisogno ti insegni a ragionare in guisa da renderti persuaso che nessuna
virtù può eguagliare il bisogno. L’immaginario, le cui radici affondano a un tempo nella natura e nella
cultura, costituisce il fondamento ultimo del bisogno. La cosa principale che l’individuo di buon
senso vuole realmente non è la soddisfazione dei bisogni che ha, ma più e
migliori bisogni [...] Fondamentalmente la vita non è una lotta per certi
fini, per soddisfarli, ma piuttosto per creare le basi per ulteriori lotte.
In nessuna cosa l’uomo sa fermarsi al punto del suo bisogno. Sono quattro: 1) bisogno della sicurezza e dell’appoggio dei due genitori
presenti; 2) bisogno del loro affetto e della loro comprensione; 3) bisogno
di un periodo ottimale di gratificazione dei suoi desideri sessuali
infantili; 4) bisogno di poter esprimere la propria ostilità, l’antagonismo,
l’aggressività, in modo da imparare come sono questi sentimenti e come
affrontarli efficacemente. Nelle frequenti dichiarazioni a proposito dei bisogni oggettivi degli
individui [...] oggettivamente sta semplicemente ad indicare le opinioni di
qualcuno su ciò che gli altri dovrebbero desiderare. La necessità è un male, ma non vi è nessuna necessità di vivere nella
necessità. La necessità non fece mai un buon affare. La necessità avvilisce, come la ricchezza insuperbisce, umilia l'uomo
dabbene, fa un birbante del cattivo. Non sono i frutti della ricerca scientifica che elevano un uomo ed
arricchiscono la sua natura, ma la necessità di capire e il lavoro
intellettuale. La prima necessità dell'uomo è il superfluo. La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non
necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la
luce solare, la primavera, il riflesso nell'acqua scura di quella conchiglia
d'argento che chiamiamo luna. Il valore di un'idea non ha niente a che fare con la sincerità di chi la
espone. E' molto più probabile che quanto meno si è sinceri, tanto più
l'idea sarà intellettualmente limpida, perché non sarà contagiata dalle sue
necessità, desideri o pregiudizi. La vita non necessita di essere mutilata per essere pura. Nella società opulenta non si può fare nessuna valida distinzione tra i
lussi e le necessità. C'è chi fa debiti per necessità, chi per leggerezza, chi per vizio. Solo il
primo, di solito, li paga. Siamo arrivati a un tal grado di imbecillità, da considerare il lavoro non
solo come onorevole, ma persino come sacro, mentre non è che una triste
necessità. L'uomo crea a sé stesso mille necessità che gli fanno una vita da schiavo.
Ma quanto agevolmente, liberamente, si potrebbe vivere, se si rigettasse
quella somma enorme di bisogni artificiali che pesa su di noi, che ci
condanna ai lavori forzati! La necessità è madre dell'invenzione. È saggezza riconoscere la necessità quando tutte le altre vie sono state
soppesate, benché possa sembrare follia a chi si appiglia a false speranze. La cultura non è un lusso, è una necessità. Non vi fate schiavi del vostro stomaco: questo viscere capriccioso, che si
sdegna per poco, pare si diletti di tormentare specialmente coloro che
mangiano più del bisogno, vizio comune di chi non è costretto dalla
necessita al vitto frugale. L'acquirente necessita di cento occhi, il venditore di nessuno. Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura – in
senso specifico o, meglio, classista – è un possesso: e niente necessita di
una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso. Sapete chi era Aspasia, signore?... Quantunque ella vivesse in un'epoca in
cui le donne non avevano ancora un'anima, era un'anima; un'anima color rosa
e porpora, più ardente del fuoco, più fresca dell'aurora. Aspasia era
creatura in cui i due estremi della donna s'univano; era la prostituta dea.
Socrate più Manon Lescaut. Aspasia fu creata nel caso fosse necessitata una
meretrice a Prometeo. E' necessario trovare nel Regime, anche per la cultura, un sufficiente
rapporto di libertà-organizzazione, che sia consono ad un tempo alle
esigenze tecniche, politiche e sociali dello Stato moderno guidato dalle
prementi necessità di una organizzazione collettiva e collettivistica, e
alle esigenze critiche e individuali della cultura. Vedere è per noi una necessità. Anche per il pittore il problema è vedere.
Ma mentre per il pittore si tratta di scoprire una realtà statica, o anche
un ritmo se vogliamo, ma un ritmo che si è fermato nel segno, per un regista
il problema è cogliere una realtà che si matura e si consuma, e proporre
questo movimento, questo arrivare e proseguire come una nuova percezione. L'elemosina dà solo al donatore l'impressione di fare qualcosa e chi
raccoglie denaro mendicando non è motivato a migliorarsi. Mendicare priva
l'uomo della sua dignità, togliendoli l'incentivo a provvedere alle proprie
necessità con il lavoro, lo rende passivo. La semplicità è la necessità di distinguere sempre, ogni giorno,
l'essenziale dal superfluo. Un elemento fondamentale che mi ha portato verso la moda è stata la
passione, la necessità quasi fisica, di un rapporto diretto con la materia
del mio creare. C'è chi fa debiti per necessità, chi per leggerezza, chi per vizio. Solo il
primo, di solito, li paga. Poiché coabitiamo tutti lo stesso pianeta, dobbiamo imparare a vivere in
armonia e in pace l'uno con l'altro e con la natura. Questo non è solo un
sogno, ma una necessità. Dipendiamo gli uni dagli altri. Il fatto che le morali religiose siano
molto spesso parossisticamente ridicole non significa che l'uomo non abbia
bisogno di una morale sociale. La gente ha
bisogno di credere in qualcosa di superiore, di avere degli idoli e dei
signori che comandino, è per questo che più dei due terzi dell'umanità vive
in povertà. Mentire per necessità è sempre perdonabile. Ma chi dice la verità senza
esservi costretto non merita nessuna indulgenza. Dico dunque che questa proposizione, "Dio esiste", è in sé stessa e di per
sé evidente, perché il predicato s'identifica col soggetto; Dio infatti è il
suo essere: ma siccome noi ignoriamo l'essenza di Dio, per noi non è
evidente, ma necessita di essere dimostrata per mezzo di quelle cose che
sono a noi più note, [...] cioè mediante gli effetti. [A un giovane] Mi dicono della eccessiva inclinazione della tua carne verso
i piaceri del sesso. Ebbene, se non violi le leggi ed i buoni costumi, né
offendi il tuo prossimo, né debiliti la tua carne, né dissipi le tue
sostanze, fa come vuoi. Bada però che non è possibile non essere ridotto in
alcuna di queste necessità; i piaceri del sesso non giovarono mai: già è
molto se non fanno male. Il saggio che si è adattato alle necessità sa meglio spartire con gli altri
che prendere tutto per sé; nell'autosufficienza ha trovato un tesoro così
grande. Chi dice che tutto avviene per necessità non ha nessun argomento per
contraddire colui che dice che non tutto avviene per necessità. Questa
proposizione è, in base a quello ch'egli dice, essa stessa per necessità. La necessità è un male, ma non è necessario vivere nella necessità. Da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni. Degli uomini son vari gli appetiti: / a chi piace la chierca, a chi la
spada, / a chi la patria, a chi gli strani liti. Una sola cosa è necessaria: tutto. Il resto è vanità delle vanità. Si sente la necessità assoluta di muoversi. E soprattutto di muoversi in una
direzione particolare. Una doppia necessità: muoversi e sapere in che
direzione. La storia dell'Uomo è anzitutto e soprattutto una storia di coraggio: la
prova che senza il coraggio non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno
l'intelligenza ti serve. E il coraggio ha molti volti: il volto della
generosità, della vanità, della curiosità, della necessità, dell'orgoglio,
dell'innocenza, dell'incoscienza, dell'odio, dell'allegria, della
disperazione, della rabbia, e perfino della paura cui rimane spesso legato
da un vincolo quasi filiale. Non si può vivere senza una scena politica, e quando questa non c'è come in
Italia, emerge allora la necessità di una finzione di scena politica. E, per
renderla credibile a chi non ci crede, si esagerano gli effetti: in assenza
di cause e anche di idee, si è deciso di calcare appunto la mano e la voce
sugli effetti. La fretta è quella eccitantissima perversione di vita: la necessità di
compiere qualcosa in un tempo minore di quanto in realtà ne occorrerebbe. Avere un cuore da bambino non è una vergogna. È un onore. Un uomo deve
comportarsi da uomo. Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente,
con le probabilità a suo favore, ma in caso di necessità deve combattere
anche contro qualunque probabilità e senza preoccuparsi dell'esito. Deve
seguire i propri usi e le proprie leggi tribali, e quando non può, deve
accettare la punizione prevista da queste leggi. Ma non gli si deve dire
come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un'onestà da
bambino, una freschezza e una nobiltà da bambino. A chi nulla desidera, soverchia il poco. Ogni cosa necessaria è molesta per natura. Senza nutrimento gli uomini non possono vivere. Soltanto dopo aver dato loro
di che vestirsi e nutrirsi è possibile insegnare le regole della convenienza
e del dovere, o intimidirli con pene. Ventre affanné n’a point d’oreilles. [Ventre affamato non presta orecchio.] Il bisogno insegnerà alla lepre ad accendere i fiammiferi. Ricercare la scala umana, la funzione umana, significa definire i bisogni
umani. Non sono molto numerosi; e poiché gli uomini sono fatti su uno stesso
stampo, fin dalle più remote epoche a noi note, essi risultano assolutamente
identici per ogni uomo. La più forte di tutte le cose è la necessità perché tutto vince. Il minimo vitale oggi è [...] il minimo di consumo imposto. I nostri bisogni sono le sole cause che determinano lo sviluppo delle nostre
facoltà. Sono quelli che vengono sovraimposti all’individuo da parte di interessi
sociali particolari, cui preme la sua repressione: sono i bisogni che
perpetuano la fatica, l’aggressività, la miseria e l’ingiustizia. Può darsi
che l’individuo provi estremo piacere nel soddisfarli, ma questa felicità
non è una condizione che debba essere conservata e protetta se serve ad
arrestare lo sviluppo della capacità (sua e di altri) di riconoscere la
malattia dell’insieme e afferrare le possibilità che si offrono per curarla.
(Il risultato è pertanto una euforia nel mezzo dell’infelicità.) La maggior
parte dei bisogni che oggi prevalgono, il bisogno di rilassarsi, di
divertirsi, di comportarsi e consumare in accordo con gli annunci
pubblicitari, di amare e odiare ciò che gli altri amano o odiano,
appartengono a questa categoria dei falsi bisogni. Tali bisogni hanno un
contenuto e una funzione sociali che sono determinati da forze esterne,
sulle quali l’individuo non ha alcun controllo. Il metodo stoico di provvedere ai nostri bisogni sopprimendo i desideri
equivale a tagliarsi i piedi per non avere più bisogno delle scarpe. Nella società opulenta non si può fare nessuna valida distinzione tra i
lussi e le necessità. A prescindere da cultura alto o bassa, è il racconto della realtà che ti
incunea la realtà nella testa, e te la fa esplodere dentro. I fatti
diventano tuoi o quando ti schiantano la vita, direttamente, o quando
qualcuno te li compone in racconto e te li spedisce in testa. Che vuol dire
anche: raccontare non è un vezzo da dandy colti, è una necessità civile che
salva il reale da un'anestetizzata equivalenza. Il racconto, e non
l'informazione, ti rende padrone della tua storia. I miracoli per Gesù furono una violenza che gli fece il suo secolo, una
concessione strappatagli da una necessità passeggera. Tanto ciò è vero che
l'esorcista e il taumaturgo sono caduti; ma vivrà eternamente il riformatore
religioso. Noi adoperiamo il termine ‘bisogno’ e l’espressione ‘disposizione al
bisogno’, per far riferimento a quella forza della personalità,
approssimativamente misurabile, che coordina le attività in direzione di uno
scopo più o meno determinabile; mentre adoperiamo il termine ‘fine’ per
indicare lo scopo specifico di questo bisogno. Molta della confusione che obnubila le discussioni scientifiche di problemi
sessuali deriva dal fatto che noi non differenziamo abbastanza il bisogno di
affetto e il desiderio sessuale. I francesi distinguono tra il besoin de
tendresse e il besoin de volupté. Il primo è più forte nelle donne, e, di
regola, in esse precede il secondo. Questo invece è più forte nell’uomo e
supera in importanza il primo. Chi dà quello che spetta a ciascuno per timore della pena capitale agisce
dietro comando altrui e costretto dalla paura di un male, né può chiamarsi
giusto; mentre chi attribuisce a ciascuno il suo perché conosce la vera
ragione delle leggi e la loro necessità agisce con coerenza e secondo
decisione propria, non altrui, e perciò è a buon diritto chiamato giusto. Al punto di evoluzione in cui si situa la scienza contemporanea, lo
scienziato si trova di fronte alla necessità, sempre rinascente di
rinunciare alla sua propria intellettualità. Senza quest'esplicita rinuncia,
senza la privazione dell'intuizione e l'abbandono delle immagini favorite,
la ricerca oggettiva perde subito non solo la sua fecondità, ma anche il
vettore stesso della scoperta, lo slancio induttivo. Il progresso, quindi, non è un accidente, ma una necessità. La civiltà non è
un prodotto dell'arte, ma è parte della natura: è una cosa sola con lo
sviluppo dell'embrione o lo schiudersi di un fiore. Le modificazioni che
l'umanità ha subito e cui è ancora soggetta discendono da una legge che
sottende l'intera creazione organica; e se la razza umana non si estingue e
l'insieme delle condizioni resta immutato, tali modificazioni devono infine
realizzarsi compiutamente. Il tormento, per alcuni, è una necessità, un bisogno, un appetito, un
compiacimento. La necessità è la madre dell'invenzione" è un proverbio stupido. "La
necessità è la madre di futili espedienti" è molto più vicino alla verità. L'algebra rovescia l'importanza relativa dei fattori nel linguaggio
ordinario. È essenzialmente un linguaggio scritto, e si sforza di
esemplificare nelle sue strutture scritte i modelli che è il suo scopo
trasmettere. Il modello dei segni sulla carta è un caso particolare di
quello che deve essere trasmesso al pensiero. Il metodo algebrico è il
nostro migliore approccio all'espressione della necessità, a causa della sua
riduzione dell'accidente al carattere da fantasma della variabile reale. Il rispetto
che l'umanità conferisce ai morti, che d'altronde non ne hanno bisogno,
dovrebbe invece essere impiegato per i vivi. Banche e
assicurazioni meglio delle montagne, Maometto non ha più bisogno di
spostarsi. Anche se la droga
rovina il cervello, vi sono molti cantanti, molti artisti e forse anche
molti politici e uomini di grido che la usano, ma già questi personaggi non
hanno bisogno di molto cervello. I furbi parlano
molto di solidarietà, ma ne parlano troppo con chi avrebbe bisogno di
riceverla, più che di farla. Oggidì era acquisito dalla scienza che le giovani e belle donne erano più
necessarie ai vecchi che ai giovani. Naturalmente, oltre che la sorpassata
legge morale, perché a questa necessità sia corrisposto, c'era l'ostacolo
che anche alle giovani e belle donne era concessa la libertà di disporre di
sé. Forse contro ogni giustizia, perché per la loro giovinezza e per la loro
bellezza esse alla libertà non sono preparate. Oggetti troppo preziosi,
venivano distribuiti anche più ingiustamente dell'oro stesso. Si
conquistavano anche con un paio di mustacchi bene impomatati. Ai vecchi non
si concedevano che in casi rarissimi: Gerontomania. Matrimonio = guerra e necessità; vita da single = pace e prosperità. Quanto più uno possiede in se stesso, di tanto meno egli necessita del mondo
esterno. Ecco perché la superiorità dello spirito rende poco socievoli. Sono in grado di dire, su quasi tutti i temi, quello che potrebbe dire o
fare Andreotti. Dopo la condanna di Perugia ci siamo visti quasi ogni
giorno. Io passavo ogni mattina da lui, anche il sabato e la domenica.
Stavamo talmente male che avevamo necessità di stare insieme e parlare. Ma
non del processo. Di politica, religione, attualità, cronaca, giustizia. E' importante migliorare l'efficienza dei sistemi di asilo a livello
europeo, per permettere di identificare coloro che davvero necessitano di
protezione, e per agire in modo equo ed efficiente nei confronti di coloro
che non necessitano di protezione. Sono ciò che sono a causa del caso e della necessità. Fra il cane e l'uomo c'è un'altra grande differenza. L'uomo cambia d'umore
ad ogni istante come una lepre furba di direzione. Invece ce ne vuol altro
per far cambiare d'umore al cane. Talvolta Argo è lieto e vuol bene a tutti.
Taglia l'aria con la coda perché in lui manca ogni sospetto e sa che non c'è
nessuno che voglia pigliarlo per quella parte inerme. Poi è assalito da un
dubbio: Forse qualcuno non gli vuol bene. Ma il dubbio è domato dalla sua
coda che grida al vento: Tutto va bene e sono tutti amici. È difficile
frenarla se non si presenta l'evidente necessità di celarla fra le gambe. Ma
l'uomo è un animale disgraziato perché non ha la coda. Non posso certo sottrarmi in alcun modo ai difetti e alle debolezze inerenti
per necessità alla mia natura come a ciascun'altra: ma non li accrescerò con
indegni compromessi. Stato in cui si trova un essere riguardo a ciò che gli manca per realizzare
i propri scopi. Nessun essere umano fugge la necessità di concepire attorno a se qualcosa di
buono verso cui il pensiero muta in un movimento di desiderio, supplica e
speranza. Un'abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità. Da ciascuno secondo le sue abilità, a ciascuno secondo le sue necessità. Un tavolo, una sedia, un libro, qualcosa da mangiare e da bere; di cos'altro
necessita un uomo per essere felice? Un determinato desiderio che sprigiona energie e che presta a certi oggetti
un carattere specifico di richiamo. Occuparsi del pane e del lavoro è ancora occuparsi dell’anima. Dio è l'unico essere che per regnare non
ha bisogno di esistere, né perciò di indire nuove elezioni. Dopo la caduta
dell'impero sovietico, tutti i ladroni politicanti dei nostri governi si
sono giustificati dicendo che ciò che avevano fatto era stato dettato dal
bisogno di difendere la propria nazione democratica dal pericoloso orso
comunista russo. Per timore che un
giorno finisse la materia prima, ho deciso di lavorare sulla stupidità e
l'ignoranza, non c'è bisogno di riciclarla, si rigenera da sola, e
all'infinito. La fortuna ama
assistere maggiormente i più stupidi, d'altronde loro ne hanno più bisogno. L'individuo abbandonato alla sola pressione dei propri bisogni, non
ammetterà mai di essere arrivato al limite estremo dei suoi diritti. L’organismo cerca di adeguare i suoi bisogni al suo ambiente, e di adattare
l’ambiente ai suoi bisogni. Il primo processo è chiamato adattamento ‘autoplastico’,
il secondo, adattamento ‘alloplastico’. Copyleft © 1997-2020 www.daimon.org C.W. Brown |