GRAFICA UMORISTICA


 

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Il ruolo dell'arte umoristica dovrebbe essere quello di fustigare il potere ed i suoi artefici più stupidi, in quanto è sin troppo chiaro che l'autorità i benefici e le agevolazioni provvede a darseli da sé. la satira pertanto non può permettersi il lusso di essere indulgente, viceversa verrebbe meno al suo ruolo intellettuale. Purtroppo però questa verità non sembra essere molto conosciuta da tanti artisti che creano le loro opere proprio grazie alla loro abilità grafica. E' infatti molto difficile trovare delle creazioni grafiche o pittoriche che siano al tempo stesso anche fortemente satiriche, fatto naturalmente eccezione per alcuni grandi autori, tra i quali mi sentirei per esempio di citare Goya.

Per trovare delle grandi opere grafiche che abbiano il valore aggiunto della critica satirica o perlomeno fortemente provocatoria ed irriverente nei confronti della tradizione classica ed ortodossa dobbiamo forse rifarci alle grandi invenzioni dei surrealisti e di Duchamp, vale a dire dei suoi ready-made come la ruota di bicicletta, l'urinatoio, lo scolabottiglie, la fontana e via dicendo; oppure la mitica merda d'artista in scatola del famoso Manzoni. In alternativa dovremmo ricorrere all'arte della fotografia e ai vari effetti artistici che si possono ottenere attraverso una particolare ed accurata associazione di idee!

In questo caso siamo in presenza però più di un'arte concettuale nella quale la raprressentazione dell'oggetto acquista un significato artistico proprio perché viene estraniato dal proprio contesto e quindi assume delle nuove valenze simboliche e quindi anche ideologiche. L'artista non fa altro che cambiare la funzione dell'oggeto a cui intende fornire una nuova dignità segnica. L'arte quindi invade il mondo, le cose di tutti i giorni, l'arte diventa vita e si carica di nuovi significati critici veicolati proprio grazie alla deviazione del nostro comune e convenzionale modo di assegnare certi significati a certi significanti.

Per il momento questo è tutto, ma penso tuttavia che una ricerca più vasta ed approfondita ed un impegno magari maggiore di alcuni artisti potrebbe dare in futuro molto più materiale utile per il riempimento di questa sezione che intende appunto attraverso l'arte della grafica, della pittura, della fotografia e delle tecniche digitali più moderne offrire un proprio contributo alla comicità e all'umorismo della nostra triste e risibile esistenza. A presto dunque e se avete delle buone idee non esitate a contattarci, il confronto incontro infatti può alla lunga dare i suoi pregevoli frutti!

Le seguenti pagine saranno riempite al più presto, nella miglior tradizione della "satura" latina e  nostrana!! Non scordatevi dunque di venire presto a trovarci. Ciao, ciao !!!

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Un' opera non è di un autore e neppure la vita lo è.  Carmelo Bene

Nel sito artistico del Daimon Club, ovvero il Daimon Art erano contenute 19 fotografie di opere di Dalì, Duchamp e Magritte, per far capire al pubblico che la nostra associazione no-profit, che annovera membri che da anni lavorano gratuitamente per la promozione dell'arte e della cultura, ha chiaramente una certa ispirazione surrealista. Nel luglio del 2007 il suo presidente ha patteggiato con la Siae una cifra di 2000 euro più iva per pagare i corrispettivi diritti d'autore agli eredi di questi artisti, perché fino a dopo 70 anni dalla morte vige ancora questa tutela e la legge in Italia non consente per il momento scappatoie, anche se le cose presto si auspica dovrebbero cambiare. A fronte di questo increscioso incidente che mina sotto vari punti di vista il diritto alla divulgazione e alla fruizione della cultura, Carl William Brown si è trovato costretto a dover sostituire il famoso orinatoio di Marcel Duchamp con i ben più miseri, ma di ottima qualità e soprattutto moderni, sanitari del bagno di casa sua.  In effetti non è che il nostro picaro voglia competere con l'opera d'arte più rappresentativa del XX secolo, secondo quanto ha espresso nel 2004 un folto gruppo di personalità influenti nel mondo dell'arte britannico, chiamato appunto a giudicare una serie di realizzazioni di artisti famosi dalla società Gordon's di Londra, ma in ogni caso per dare sempre quel tocco di surrealità alle pagine del suo sito e non dover al contempo sborsare ingenti somme di denaro penso che il suo bidet e il suo water vadano più che bene! In ogni caso mi sentirei di aggiungere che le cose gestite in questo modo non possono far altro che condurre alla morte della nostra creatività e al funerale dell'arte, allestimento e teoria del resto già  ben evidenziati dal noto artista Andros in più di un'occasione. Tuttavia in un secondo momento, il giovane vecchio Carl William Brown, resosi conto che i suoi sanitari non potevano competere con la sublime opera del maestro Duchamp, si è prodigato per cercare, e alla fine lo ha trovato, proprio a Villa Mazzotti, sede della rassegna della microeditoria italiana, un orinatoio a dir poco imperiale, per poter appunto far bella figura nei confronti del grande surrealista suo maestro e predecessore, e perché no, anche nei confronti della nostra cara, vecchia, e anacronistica Siae. (Ecco perché sfogliando la Fotogallery della manifestazione troverete anche lui, anzi sarete in grado di veder ben tre foto di questa incomparabile opera d'arte, ovvero il fatidico orinatoio imperiale, ormai assurto a simbolo di lotta e adottato dalla nostra organizzazione il Daimon Club International.)

N.B. Per tutti coloro che comunque volessero visionare l'opera in porcellana bianca che l'artista francese presentò nel 1917 in una galleria di New York, con il nome d'arte «La fontana», si tiene a precisare che essa attualmente è esposta al Centre Pompidu di Parigi. Viceversa per tutte le altre immagini potete cercarle su Google Images e anche vederle senza problemi (a dispetto del diritto d'autore e della Siae), perché negli Stati Uniti e anche in altri paesi, grazie al Fair Use, non ci sono diritti da pagare e questo consente alle loro pagine web di attirare visitatori e quindi diffondere la loro pubblicità, noi invece in Italia, patria appunto delle belle arti, preferiamo, grazie anche all'ottusità di tanti burocrati e di tante leggi, promuovere il pattume della Campania o l'ignoranza dei nostri amministratori pubblici e privati, ma questo ovviamente è un altro discorso, e con la gestione dell'arte e dei suoi diritti non ha nulla a che vedere o forse sì?

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