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BARZELLETTE  E MOTTI DI SPIRITO

SULL'ARTE E GLI ARTISTI



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BARZELLETTE E MOTTI DI SPIRITO

SULL'ARTE E GLI ARTISTI



Un pittore sta accompagnando alcuni visitatori durante l'apertura della sua prima mostra spiegando il contenuto dei suoi quadri. Arrivati davanti ad un quadro completamente bianco dice: "E questo si intitola 'Insonnia' ". Alcuni visitatori protestano: "Ma e' una tela completamente bianca!". E il pittore: "Certo! E' l'espressione di una notte in bianco!".

Una pittrice ed un gallerista si incontrano in un bar per fare il punto della situazione sull'ultima mostra della pittrice. "Beh, Franco, come sta andando la mia mostra?". "Mi viene di risponderti "benissimo", ma non ne sono convinto!". "E questo cosa significa? Stiamo vendendo?". "Se è per questo abbiamo già venduto tutto!". "E allora cosa c'è che non va?". "Ieri è venuto un tipo e mi ha fatto strane domande. Mi ha chiesto se dopo la morte dell'artista il valore dei quadri aumenta ed io gli ho risposto di si! Così senza pensarci due volte li ha comprati tutti!". "Tutti? Un bel colpo! Deve essere un collezionista con molti soldi!". "A dir la verità non aveva mai comprato quadri e non è neppure ricchissimo. Lo conosci pure". "E chi è?". "Il tuo medico curante!".


In un paese sta per arrivare in visita il vescovo e il parroco chiama un pittore per dipingere un affresco sacro sui muri della chiesa. Il pittore si mette al lavoro e quando ha finito ricopre il dipinto con un grosso manto in modo da poterlo mostrare per la prima volta il giorno della venuta del vescovo. Arriva il giorno, il parroco dopo il discorso va a togliere il manto che copre il dipinto e si vede una scena apocalittica: gente che corre intorno ad un tavolo, che si picchia, calci in culo, violenze. Il prete allora chiama il pittore : "Cos'hai fatto, disgraziato?". E il pittore: "Ma scusi reverendo, io ho dipinto l'ultima cena e quando me ne sono andato li ho lasciati che erano ancora tutti a tavola felici e contenti..."


Sabato, 27 novembre 2004. Monnalisa! Ho rapito la Gioconda. Poi l'ho portata a letto ma con mio stupore è rimasta un pezzo di legno. Era sempre stato il mio sogno proibito farlo con quel capolavoro di donna. Le mie ex erano tutte delle bambole di pezza, questa si è rivelata di legno. Forse dovrei recarmi ad un sexy shop per prenderne una di gomma, magari ci faccio anche i palloncini. Adesso mi ride spudoratamente in faccia, con quel suo sorriso beffardo. Non me la da. Se la tira la Gioconda, come se fosse una grande modella, si fa vedere dietro vetrine anti-proiettili, fa le passerelle nei più famosi musei del mondo, ma guai a toccarla! Arriva la fine del mondo! Cioè do! Un po' come una prostituta d'alto bordo e di un certo spessore (5-10 centimetri?) di Amsterdam. Ma io l'ho rapita e adesso è qui con me a casa ma neanche sotto tortura vuole svelarmi il suo segreto. Sono solo. Ho paura. Io ho perso l'aereo e la mamma no. Si avvicina Natale e si allontana ferragosto; lei mi guarda, fuori qualche fiocco di neve. Dentro qualche fiocco e basta. Le gambe mi fanno "giacomo-giacomo" ma non risponde nessuno. Chi la vuol comprare? Qualcuno mi ha avvisato che forse è un falso. Un travestito? (Tan Drea)


Tre pittori discutono delle loro capacita' artistiche. Il primo dice: "Le mie nature morte sono cosi' vere che gli uccelli tentano di beccare l'uva e le ciliegie!". Il secondo dice: "Se qualcuno avvicina un termometro al mio quadro intitolato 'Polo Nord', questo scende subito a 40° sotto zero". Il terzo conclude: "Tutto questo e' niente, ho venduto il mio quadro 'Sansone' e il compratore si lamenta che ogni settimana deve fagli barba e capelli!". (da 'Uffa')


Un famoso pittore surrealista, all'inizio della sua carriera, non sapeva come porsi di fronte alla tela. La madre ogni giorno lo spronava: "Dai, inizia da qualche natura morta, prova con qualche ritratto, insomma, comincia da qualcosa di semplice, così come hanno fatto i tuoi predecessori...hai capito?". "Non molto mamma..." "Ma dai, che ci vuole... ad esempio... vedi quel gatto? Dai, Salvador, comincia Da lì". (Akel Barzo)


Il padre di Giotto va a scuola per parlare con gli insegnanti. Va dal prof di Italiano e gli dice: "Puomgiorno...sciono il papa` di Giotto mi scscussi sce arlo male ma ho a lingua utta blucciata... ome vva il io iglio ?". E il prof: "Suo figlio e' un gran somaro!". Il padre di Giotto va poi dal prof di Matematica e gli dice: "Puomgiorno...sciono il papa` di Giotto mi scscussi sce arlo male ma ho a lingua utta blucciata... ome vva il io iglio ?". E il prof: "Suo figlio fa schifo, non studia". Il padre di Giotto passa da tutti gli insegnanti ma la risposta e' uguale. Alla fine va dal prof di Disegno: "Puomgiorno ... sciono il papa` di Giotto mi scscussi sce arlo male ma ho a lingua utta blucciata, ome vva il io iglio ?". E il prof: "Suo figlio e` bravissimo, non ho mai avuto uno studente bravo come lui. Si figuri che oggi ha disegnato una mosca sul muro e sembrava cosi` vera che tutti la volevano prendere". E il padre di Giotto: "Non lo dica a mme... uesta attina a disegnato una figa sul tubo della sctufa... ".



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