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BARZELLETTE  E MOTTI DI SPIRITO

SULL'EGOISMO



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BARZELLETTE E MOTTI DI SPIRITO

SU ALTRUISMO E EGOISMO



Samuele va spesso a fare la spesa (la ragione vera e' che incontra spesso delle massaie che cerca di intortare). Un giorno conosce Maria e organizzano un incontro a casa di lei. Lei gli dice: "Vieni questa sera dopo le 9; mio marito esce verso quell'ora e non ritorna mai prima di mezzanotte. Ma siccome non so l'ora esatta in cui esce, tu aspetta di sotto, perche' dopo che e' uscito ti tiro giu' una moneta da 100 lire". La sera Maria aspetta che il marito esca, poi getta la monetina dalla finestra e si metta in trepida attesa del suo amante. Ma aspetta aspetta e questi non arriva. La mattina dopo esce per fare alcune spese e trova Samuele ancora giu' in giardino e gli chiede: "Beh, cosa e' successo? Perche' non sei salito?". E Samuele: "Non riesco a trovare la monetina!".

Un ebreo di nome Giacobbe si trova in cattiva situazione economica, per cui entra nella sinagoga e prega Dio: "Dio, per favore, aiutami, fammi vincere una lotteria, una qualsiasi delle tante che ci sono. Cosi’ sistemo i miei affari e la mia famiglia". Viene il giorno dell’estrazione, ma in nostro amico non vince. La settimana dopo ritorna nella sinagoga: "Dio, per favore, sono disperato, se non vinco sono rovinato, io, mia moglie e i miei figli. Fammi vincere alla lotteria". Ma anche questa volta non vince nulla. Cosi’ la storia si ripete per varie settimane senza che l’ebreo vinca nulla. Un giorno dopo l’ennesima preghiera nella sinagoga Dio si fa vivo con lampi e tuoni ed esclama: "Giacobbe, insomma, io ti voglio aiutare, ma vienimi incontro: compra un biglietto!".


Uno scozzese va a registrare una nascita al suo comune. Allo sportello dello "Stato Civile" chiede: "Quando costa la registrazione di un bambino". L'impiegato risponde: "Nulla. La registrazione e' completamente gratuita". E lo scozzese: "Molto bene! Allora registro anche la nascita del gemello".


Un genovese ed un ebreo vanno a mangiare insieme al ristorante per concludere una lunga e laboriosa trattativa d'affari. Il pasto e' quanto di meglio offra la cucina ligure, ed entrambi alla fine si sentono tanto soddisfatti dell'accordo quanto dell'abbondante mangiata. Nasce pero' il problema del pagamento, non specificato ovviamente in precedenza. Si sente allora la voce del genovese che piano piano dice: - Pago io! Il giorno dopo i giornali riportano a tutta pagina: "Noto ventriloquo ebreo sgozzato per un regolamento di conti".


Un gruppo di scozzesi sta discutendo animatamente in casa Mc Gregor. "Che caldo fa oggi !" esclama il primo. "Si', fa proprio un caldo asfissiante, oggi !" aggiunge il secondo. "Ci vorrebbe qualcosa! Si', ci vorrebbe proprio qualcosa di fresco!" aggiunge il terzo. Ed il padrone di casa, chiamando la figlia: "Anne! Dobbiamo rinfrescarci. Per favore vieni qui e ..... apri le finestre".


Muore lo scozzese McCohen. Un suo amico ebreo, Levi, va alla sede del giornale per dettare l'annuncio funebre. Scrive sul foglio: LEVI PIANGE MCCOHEN. L'impiegata: "Fino a cinque parole il prezzo e' lo stesso!". Levi ci pensa un po' su poi scrive: LEVI PIANGE MCCOHEN. VENDESI FURGONCINO.


Uno scozzese morente dice alla moglie: "Cara, prima di morire vorrei che esaudissi un mio ultimo desiderio. Vorrei una tazzina di caffe' con due cucchiaini di zucchero". "Certo caro, te lo faccio subito. Ma perche' la desideri tanto ?". "Perche' durante tutta la mia vita ho sempre bevuto il caffe', a casa, con mezzo cucchiaino di zucchero ed, al bar, con quattro. Mentre a me piace tanto con due cucchiaini !".


Uno scozzese, dopo anni di fidanzamento, si decide per il grande passo e sposa la sua non piu' giovane compagna. Partono per il viaggio di nozze (che lei ha voluto a tutti i costi) e albergano in un hotel di prima categoria (non nel senso di 5 stelle, ma di una sola stella, ovvio, no?!). La mattina dopo lo scozzese al risveglio si accorge che la mogliettina, forse per gli eccessi della notte, e' morta. E' disperato, non sa cosa fare. Alla fine telefona alla reception e urla: "Per favore, la prima colazione oggi e' solo una!".


Un giovane noto per la sua avarizia è stato ospite di un amico per oltre un mese vivendo per tutto il tempo completamente "a sbafo". Arriva il giorno della partenza e l'amico lo accompagna alla stazione. Entrano in un bar per fare l'ultimo brindisi e, quando l'amico fa il gesto di pagare, l'avaro lo trattiene e dice: "Ah nooo! Per un mese ho vissuto alle tue spalle, ora basta!!! Questa volta tiriamo a sorte!"


Un sacerdote genovese va in gita in Israele e rimane sorpreso quando gli chiedono un prezzo esorbitante per essere traghettato attraverso il lago Tiberiade. Mentre si allontana gli sentono dire: "Non è un miracolo che Gesù ci sia passato a piedi!".


Uno scozzese deve comprare della stoffa per fare un regalo alla sua fidanzata. Per risparmiare ne taglia un pezzettino per farsi delle mutande. Si fa confezionare le mutande e decide di andarle a far vedere alla ragazza. Ma l'abitudine gli fa scordare d'indossarle e quando si presenta da lei si alza il gonnellino e chiede: "Ti piace?". E la ragazza: "Uhmmmm, niente male!!!". E lo scozzese: "A casa ne ho altri due metri da regalarti".


Due scozzesi passeggiano sul bordo di un fiordo quando a un certo punto vedono un cartello: "Cento sterline a chi salva qualcuno che sta per annegare". "Dài, buttati. Io faccio finta di salvarti e poi facciamo a mezzo!". "Ci sto". E uno dei due si butta. Effettivamente non sa nuotare e, appena caduto in acqua, implora l'amico di fare presto. "Aspetta! C'è un altro cartello più avanti!". "E cosa dice?". "Dice: "Duecento sterline a chi recupera il corpo di un annegato"!


Palermo, al bar. Cliente: "Ma che minchia di caffè è chistu? Amaro è!". Barista: "Mischino! Scusasse vossìa, ce lo mittissi subito lo zuccaro!"
Bari, al bar. Cliente: "Mooo, e 'ci é? C'sort' d'café ié cuss? Amar'com'u'fiel'! Chidd'e'mmurt!". Barista: "Madonn'u'me', ci'uè da me? E chiapp' u'zucchr'! vafangùl!"
Napoli, al bar. Cliente: "Ué, Genna', e cchess'è nu'cazz'è café! Senz'o zuccher'rint'!Amar' comm'a mort'! Maronn'!". Barista: "Nè, Peppi', e m'aggio sbagliato! Mittìt'c o'zuccher'n copp', ué, scusate, teng'che 'ffà..."
Roma, al bar. Cliente: "Ma li mortacci tua! Nun ci'hai messo un cazzo de zzucchero! È amaro arabbiato! Ahò! Che, mme stai a cojonà?". Barista: " Ahò, e qua me stanno a ffa'n'casino! Ecchelo, arimetticetelo lo zucchero e nun me rompe' li'cojoni!".
Firenze, al bar. Cliente: "Icché ti gira il boccino, oggi? 'Un ti sei rihordato punto di zuccherare il caffè? L'è amaro boia, maremma !". Barista: "Maiala bona! 'e mi pareva 'un ci facessi haso, l'è giusto qui la zuccheriera! Te tu metticelo tutto!".
Sassari, al bar. Cliente: "Pattagarrissa 'e mama rua, su caffé amarrissimo é!". Barista: "Butturrau, sa capra s'u mangiau! A comprarre lo vaddo!"
Bologna, al bar. Cliente: "At'vegna un cancher, mo' ti sei dimenticato lo zucchero? ". Barista: "Socc'mel, non me n'ero accorto brisa! To' la zuccheriera!"
Milano, al bar. Cliente: "Ciula! t'el chi, crapùn! Cuma l'è quel caffè lì? Sensa succaro?". Barista: "Uh, la bestia, ciapa chi la sucarera!"
Torino, al bar. Cliente: "Càspita Umbérto, è un po' amaro...". Barista: "Basta là, me l'avrà spostato un terrone, lo zucchero! Si serva pure, monsù".
Udine, al bar. Cliente: "[bestemmia]". Barista "Ce mût isal?". Cliente "Al è vonde amâr, [bestemmia]". Barista prende una bottiglia dallo scaffale: "Un toc di sgnape par mandailu ju".
Genova, al bar. Cliente: "Belìn che caffè amaro, figgieu. Manca lo zucchero, besugo!". Barista: "L'ha girato bene?".


Uno scozzese dibatteva molto animatamente con il controllore riguardo al prezzo del biglietto: 50 cts. oppure 75. Alla fine il controllore, disgustato, raccolse la valigia dello scozzese e la gettò fuori dal finestrino proprio mentre passavano su di un ponte. La valigia termino' la sua corsa con uno splash! "Uomo! - grido' lo scozzese - non solo stai tentando di fregarmi sul prezzo. Ora cerchi anche di annegare mio figlio?!".


Un genovese si reca in macelleria, intenzionato ad acquistare un coniglio da fare in padella. Vede esposti vari conigli, di vari prezzi e chiede delucidazioni all'esercente: "Mi dica, come mai ci sono queste differenze di prezzo? Ce ne sono da 15.000 lire, e ce n'e' pure uno da mille lire? Perche'? Ma sono buoni?". E il macellaio: "Guardi... i conigli da 15.000 sono animali perfetti, cresciuti in modo naturale, spazio, movimento, gli altri, piu' o meno... cambia magari l'alimentazione, forse hanno fatto meno moto... comunque si tratta di animali di buona qualita' ". "E quello la', quello da mille lire?". "Quello? Meglio lasciar perdere... e' un coniglio che viene da un laboratorio di ricerca... l'hanno usato per fare esperimenti, l'hanno siringato con schifezze inenarrabili... e poi ha pure l'AIDS!". "L'AIDS? Beh, mi dia pure quello li'! Me lo devo mangiare, mica lo devo inculare!"


Un uomo entra in un caffe' per fare colazione. Dopo aver finito paga la consumazione e lascia per mancia 3 monete da 10 lire. Il tizio e' quasi arrivato alla porta quando la barista, parlando con un altro cliente, dice: "Lei lo sa che da queste tre monetine e' possibile sapere molte cose dell'uomo che le ha lasciate?". L'uomo, che ha sentito, si volta e incuriosito ritorna dalla barman e le chiede: "Mah veramente? E mi dica, che cosa dice la prima monetina?". "Bene, questa monetina mi dice che lei e' un uomo molto parsimonioso". E l'uomo: ""Hemm, si', e' abbastanza vero. E cosa dice la seconda monetina?". "Questa monetina mi dice che lei e' scapolo". E l'uomo: "Sorprendente! Brava! E' proprio vero! E la terza monetina?". La terza monetina mi dice che lo era... anche suo padre!"


Un genovese si va a confessare: "Padre, mi perdoni perche' ho molto peccato". "Cosa hai fatto figliolo ?". "Eh padre, in guerra ho dato rifugio ad un ebreo". "Ma figliolo, non hai peccato! Anzi, e' insegnamento di Nostro Signore dare asilo ai perseguitati !!!". "Si' padre, ma c'e' dell'altro...". "Dimmi figliolo". "La verita' e' che io mi facevo pagare... un tanto al mese...". "Eh, figliolo... un genovese che si fa pagare da un ebreo! Vergogna! Comunque non vedo ancora peccato in cio' che hai fatto...". "Si' padre, pero' c'e' altro...". "Dimmi figliolo...". "E' che non gli ho ancora detto che la guerra e' finita !!!".



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