MR. DAIMON CLUB  AND  THE  DAIMON ANGEL

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Eccovi giunti finalmente, vi stavo aspettando da un bel po' di tempo, e così ora potremo svelare una volta per tutte il famoso sesso degli angeli, spero soltanto che non vi scandalizzerete più di tanto, viceversa potrete sempre cambiar aria, o no? Ma ora è meglio che vi lasci alla nostra guida, al nostro navigatore, anche perché io sono soltanto il suo ispiratore, il suo genio. Non abbiate timore dunque e inoltratevi in quello che è forse il mistero più affascinante della vita stessa, vale a dire: il sesso, l'amore, l'eros, e tutto ciò che vi ruota intorno. Buon viaggio dunque, ma non preoccupatevi io sarò sempre con voi, sarò il vostro angelo ed il vostro genio. Ciao, ciao.  Daimonland Angel

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EROS E THANATOS

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Ah dimenticavo, prima di lasciarvi al vostro cammino voglio raccontarvi una breve storiella. Eccola. Nella Genesi c'è scritto che Dio creò l'uomo a sua immagine (e somiglianza genesi 2, 27); a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Come bene scrive Rosella Simone sembra che in questo inizio venga ribadito il concetto della potenza creatrice del maschio contro il mistero del corpo femminile che genera la vita e di conseguenza la morte. Quello che conta è distruggere il potere delle antiche divinità, molte anche femminili, e creare così un nuovo ordine, un nuovo potere; solo il culto più antico e glorioso, vale a dire quello della dea madre, verrà via via ripristinato in parte nella figura della madonna, madre di cristo, e icona avida di adorazione e di apparizioni. La grandiosa intuizione del popolo di Giuda dell'esistenza di un unico Dio servirà dunque a sgombrare il cielo del divino femminile. Il popolo di Israele infatti, che voleva farsi potente e invincibile, anche nei confronti della morte, doveva liberarsi non solo della schiavitù dalla Babilonia, ma anche dal grembo della madre, che porta con se l'oscuro legame tra la vita e la morte. Ci si doveva liberare dal corpo della donna che genera si vita, corpi, ma pur sempre di carne deperibile. Avviene così la più grande inversione di simboli dell'occidente e l'uomo dio partorisce il mondo e un popolo, i figli di Israele, che diviene a sua volta la sposa di Dio. Non per nulla questa ossessione della genealogia è sancita sempre nel nome del padre: Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Ed così infatti che inizia il Vangelo di Matteo, che elenca puntiglioso gli ascendenti maschi del salvatore fino a Guseppe. Persino Gesù dunque non è figlio di Maria, in quanto questa non ha mai copulato, ma è concepito dallo Spirito Santo. Ha inizio da lì la sublimazione della vita per cercare di sconfiggere la morte, ha origine da lì l'eros e il thanatos, i sentimenti contrastanti di amore e morte degli artisti romantici e non solo, e l'inizio di una repressione, di un rimosso e di tante illusioni che contribuiranno non poco al disagio della nostra civiltà, come bene ha sottolineato Freud. Ha origine da lì il concetto della lussuria fermentata che produce atrocità e al tempo stesso anche la filosofia.
All'inizio dunque Dio era il verbo, la parola e quindi anche la menzogna, la falsità, l'inganno, l'illusione, l'abuso del potere, ma anche la protesta, la ribellione e il rinnovamento; ben presto però l'immagine prende il sopravvento e ce lo rivela Giobbe quando dice: "Io ti conoscevo per sentito dire, ora i miei occhi ti vedono." Ed è da qui che inizia la dialettica tra parola e visione che tanto successo ebbe ed ha nelle arti pittoriche, grafiche e plastiche prima e televisive poi. Fino a creare una perfetta identità e una subdola simbiosi che si rivela nel Deuteronomio 4,11-12 in cui troviamo che il volto di dio è la sua stessa voce. In ogni caso nessuno ha mai saputo di preciso che aspetto avessero i personaggi della bibbia, cristo, la vergine maria o l'arcangelo raffaele e tantomeno dio stesso, a parte ovviamente gli artisti che vissero alle spese della chiesa e delle sue manie di grandezza.
Ma l'istinto di vita per continuare a sollecitarsi e quindi a perpetuarsi aveva bisogno di stimoli erotici e sessuali e tutti a loro volta avevano bisogno delle immagini e delle azioni e fu così che man mano che la povertà incalzava ed i bisogni vitali aumentavano si diffuse appunto quello che per l'economia è il più vecchio mestiere del mondo. Senza tracciare qui la storia della prostituzione e delle prostitute, anche perché la cosa sarebbe un po' difficile, visto per esempio che solo nella Roma antica su 400.000 abitanti, 200.000 si prostituivano, vogliamo solo ricordare come la figura della meretrice sia stata propiziata sin dall'inizio della storia proprio dalla nuova divinità emergente.
Siamo appunto nel XIII secolo a.c., in piena guerra santa. Giosuè, deve attraversare il Giordano e conquistare Gerico, ma prima di sferrare l'attacco finale manda due spie a esplorare il territorio (una di queste doveva essere Salomon), le quali stranamente, invece di girare per la città a caccia di notizie, vanno direttamente alla casa di Rahab, una meretrice, che era addossata al muro di cinta. E naturalmente non parlano molto, ma semplicemente dormono da lei, o meglio si riposano, si fa per dire ovviamente. Forse l'avrebbero interrogata il giorno dopo se non fosse stato che il re di Gerico già sulle loro tracce arrivò proprio alla dolce dimora. Ma la buona Rahab non li tradisce, sa che essi rappresentano il nuovo potere e quindi li aiuta a nascondersi sul tetto, dopo aver strappato loro la promessa di essere salvata con tutta la sua famiglia, una volta che essi avranno conquistato la città. Passato il pericolo i due ritornano da Giosuè ed in seguito ripartono con il grosso dell'esercito alla volta di Gerico, attraversano il Giordano, che per farli passare trattiene ovviamente le acque, e arrivano in città, girano per sette giorni e alla fine lanciano il loro grido di guerra, suonano le trombe, abbattono le mura e occupano la città uccidendo ogni uomo, ogni donna, ogni vecchio, ogni giovane e persino il bue, l'ariete e l'asino, ma lasciando naturalmente in vita e salvando Rahab la prostituta, la casa di suo padre e tutto quanto le apparteneva. La donna era stata capace di entrare nelle grazie dei nuovi potenti e così sarà proprio lei, una donna, ad aprire con il fascino delle sue grazie, con la propria umida grotta, simbolo di vita e di morte al tempo stesso, metafora del cielo e della terra, del paradiso e dell'inferno, della montagna e degli abissi, dicevo sarà proprio una donna ad aprire al nuovo signore le porte di Gerico.
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