Narrativa Varia

Umoristica Comica

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Un po' di sano e terapeutico umorismo nero. Cazzo, non c'è lavoro! Porca puttana, non mi pagano! Fuck the world, questa crisi ci sta massacrando! Ma dico io, un po' di fantasia e di efficace, efficiente e competitiva imprenditorialità. Cominciate a costruire dei grandi cimiteri, e poi li riempirete con managers, politici, amministratori, qualche impresario di pompe funebri, un po' di gente dello spettacolo, burocrati vari e poiché la salute, lo spirito, il corpo ed il denaro sono molto importanti, ci aggiungerete anche dei banchieri, dei finanzieri, qualche puttana, dei religiosi e dei medici, ah, mi raccomando, non fate mancare degli uomini di scorta, professionisti o meno non importa, ma che siano di buona volontà, perché non si sa mai, al giorno d'oggi, con la gente che c'è in giro. E chi ci paga? Beh, in primo luogo potete sempre chiedere un finanziamento pubblico o della comunità europea, e in secondo luogo dovete capire che il salario è tutto sommato un'invenzione e una conquista piuttosto recente nella storia dell'umanità. Ah, dimenticavo, se volete anche strafare e dare quel tocco di orientale esoticità alla ricetta, con tutto il rispetto per il sushi, potreste aggiungere pure qualche cinese, a piacere, sono così in tanti che probabilmente nessuno si acorrgerà della loro mancanza, ed inoltre il problema mondiale dell'overpopulation non è da sottovalutare per una buona riuscita del piatto.
Carl William Brown

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CENONE CAPODANNO 2000

ANTIPASTI
Smaneggiata di chiappe alla veneziana............6000
Strofinata di verga all'imbarcadero..............6500
Spompinata alla rialtina.........................9500
Capezzolini in agrodolce.........................8000

MINESTRE
Pippette alla traditora..........................5000
Ripassata di tetta alla pomiciona................9500
Seghini di sottoportico..........................4000
Clitoridi di goduria............................15000

PIATTI DELLA SERATA
Sponda di pancetta alla principiante.............6500
Testicoli alla torera...........................11000
Passato di lingua alla puttanesca...............15500
Mess in kul alla viennese.......................21500
Fava in petto alla madrilena....................15000
Spezzatini di capezzolini alla bavarese.........18500

PIATTI FREDDI
Lingua in bocca alla milanese...................17000
Succhiatini di tettine alla gondoliera..........10000
Inculatina alla negriera........................22000
Masturbine alla seminarista......................6500
Invasata alla pecorina..........................21500

PIATTI DA FARSI
Leccatina di fica alla bolognase................16500
Infracoscia di verginella alla stazione.........25000
Saltinculo all'amburghese.......................20000
Corsa in vaso alla sporcacciona..................8500
Uccelletto in vagina con polenta................27000

FORMAGGI
Caciocappella nostrano...........................4000
Venuta di vergine olandese.......................5500
Gorgonzola di sottocoscia........................6500

FRUTTA
Fava fresca......................................4000
Fica d'India alla diavola........................7000
Banane di allevamento............................6500
Meloni da succhiare..............................5500

DOLCI
Culottini alla D'Annunzio........................6500
Spermini all'uva passita.........................4500
Bignè di sburrina calda..........................5500
Goduriette all'africana..........................5500
Sperm caramel....................................6000

VINI
Scorreggia d'oro (rirerva reale).................8500
Merdot...........................................9000
Pisciata di vedova (1986).......................14000
Lacrime di vulva (1978).........................23000
Umore di fica (imbottigliato all'origine).......25000
Il cibo attraverso i secoli...
... a parte la scontata conclusione che marcisce, ed anche a metterlo nel frigorifero non e' che si mantenga poi tanto bene... passiamo ad una analisi gastronomica della storia del mondo. Pensando al passato remoto ed al presente imperfetto ci sovviene che l'uomo discende dalla scimmia, anche se mi e' francamente difficile pensare cosa ci fosse andato a fare, sopra la scimmia. Questa particolarita', che gli etologi, gli antropologi, i paleontologi, i filosofi e gli alcolisti hanno ampiamente dimostrata e' forse la questione piu' importante da considerare quando si parla di cibo attraverso i secoli. E' praticamente impossibile che a questo punto non venga in mente a tutti la scena di 2001 Odissea nello spazio in cui le scimmie lanciano in aria l'osso spolpato... Per evitare di essere scambiati davvero per alcolisti, proviamo a ricominciare...
"In principio fu la mela..." - Come incipit (certo che questa parola mi piace, eh ? Ma da qualche parte bisogna pure cominciare, come disse quello che si accingeva a trombare Claudia Koll) ci sembra storicamente appropriato, ma abbastanza poco indicato visti gli effetti catastrofici del primo assaggio. La mela e' uno dei cibi piu' disprezzati. Basti pensare che le volgarissime "chiappe" in alcuni luoghi vengono appunto dette "mele". Un proverbio afferma testualmente che un delinquente e' null'altro che una "mela marcia". Inoltre i semini sembra siano abbastanza velenosi se mangiati in grosse quantita' (circa 15-20 chili, non vi preoccupate... Come diceva qualcuno, anche l'acqua puo' essere pericolosa se te ne bevi 50 litri). L'unico elemento a loro discolpa e' che con le mele si produce il sidro, le torte di mele e qualche altra ghiottoneria dello stesso genere. Ma facciamo un salto in avanti nel tempo.
Gli Ebrei attraversano il deserto, ad un certo punto rimangono senza cibo. Ok essere il popolo eletto (da chi, poi ? Uno, o anche un popolo, che si autoelegge ha diritto alla carica ?), pero' certo che andare a farsi un viaggetto di diverse settimane nel deserto e non programmare accuratamente la quantita' di vivande da portarsi dietro piu' che da popolo eletto mi sembra un'azione da bischeri. Fatto sta che il Gran Dio che a tutto pensa ed a tutto provvede (anche a fornire le merendine ai suoi figlioletti piu' distratti), zot, e manda loro La Manna dal cielo (invece di fulminarli subito e risparmiare tanti conflitti successivi). Ora, ancora si discute di che cosa si trattasse esattamente: Potrebbe essersi trattato di Carmelo La Manna, noto ristoratore palermitano, sembra addirittura l'inventore delle "Sarde a pappafico", che avrebbe sfamato gli itineranti ebrei con un pasto a base di specialita' siciliane. Potrebbe anche essersi trattato di un assortimento di cispie agli occhi, che sebbene schifose sembra siano commestibili. Tale teoria ha un supporto linguistico, visto che in vari dialetti meridionali "manna" vuol dire appunto "cispia". Se tale supporto sia vero o falso, non si sa, rimane comunque interessante constatare come cio' darebbe una possibile spiegazione della futura miopia storica degli ebrei (con gli occhi incispiati non avrebbero visto tanto bene nel passato...).
Per la par condicio, ci rechiamo immediatamente nel mondo arabo. E quando si pensa al mondo arabo ed alla sua cucina, una parola viene subito in mente: "Cuscus" (o Couscous o come altro lo volete chiamare). La creazione di tale vivanda risale ad una visita del tenente Lafayette, francese di Francia, ma di stazione presso la Legione Straniera nel deserto algerino, ad un suo amico arabo. In tale occasione infatti, l'amico arabo di Lafayette si trovo' preso di sorpresa, e non avendo particolarmente a cuore l'appetito del francese, invento' e gli cucino' a vapore un piatto con quanto di piu' economico si ritrovasse in casa, cioe' farina di semolino e stufato di montone. Lafayette, che aveva una fame da muflone sardo (mai mangiato in un forte della Legione Straniera ?!? Ah, ecco perche' ridete...), si avvento' sulla pentola quando questa comincio' ad esalare uno stuzzicante profumino, e chiese, con gli occhi umidi dall'emozione (o sara' stata fame pregressa ?!?!), all' amico arabo: "Quoi c'est ce ?" (piccola parentesi: tale domanda sara' anche scritta male e sgrammaticata, ma dovete ricordarvi che Lafayette era una vita che stava nel deserto, ed ormai il francese se l'era quasi scordato, comunque la cosa piu' importante e' quello che capi' il suo amico arabo, visto che la pronuncia e': Cheschesse' ? Piu' o meno, per l'amor di Dio, non vorremmo offendere a morte i puristi...). L'amico arabo era ancora rincoglionito dai bagordi della notte prima (c'era un harem in liquidazione e non si era fatto sfuggire l'occasione di farsi un abbondante giro di prova prima di acquistarlo), e pertanto si lascio' sfuggire il punto interrogativo alla fine della frase, credendo si trattasse di una affermazione. Intimorito dalla fama di grandi gourmet dei francesi, non contraddisse l'amico, limitandosi ad un laconico "Oui...", dando per scontato che "Couscous" (come senti' lui la pronuncia di Lafayette. Si sa infatti, io lo so da poche settimane, cioe' da quando Ammo Stefo l'ha spiegato su ihu, che gli algerini hanno una pronuncia araba piuttosto strana, e di conseguenza recepiscono il francese in modo erratico) fosse il nome della vivanda in francese. Quando Lafayette torno' al forte narro' quanto fosse buono il piatto che gli aveva preparato l'amico, e cosi' inizio un flusso regolare di legionari che andavano a visitare l'amico di Lafayette, per scroccare un piatto di Couscous. L'arabo fece fortuna facendo pagare un prezzo simbolico ai legionari per ogni piattata di cibo, ed in seguito emigro' in Francia, dove introdusse definitivamente tale ricetta nella cultura locale delle banlieu parigine, pullulanti di algerini (si ringrazia Daniel Pennac per l'affitto della parola banlieu e degli algerini. Come dite ? Non l'ha inventata lui ? Non erano suoi ? Ma chi se ne frega...).
Ma andiamo a guardare gli scheletri nel nostro armadio. Gli armadi italiani, come e' arcinotorio, traboccano di spaghetti. Per associazione di idee, i vispi ihuisti (I.H.U. italia.hobby.umorismo) avranno gia' afferrato... Certo, come no, Marco Polo. Il nostro bravo giovanottone veneziano (che da pensionato si dedico' all'industria dell'abbigliamento, sfondando in Scandinavia con la griffe Marc O'Polo) aveva una sola passione: quando si dice il destino in un nome... voleva fare l'esploratore polare, arrivare perlomeno al Polo Nord. Cosi' un bel giorno attrezzo' la sua enorme gondola d'altura e parti' via mare. Attraverso' l'Adriatico, usci' dal Mediterraneo, circumnavigo' l'Africa (incrocio' Cook dalle parti del Capo di Buona Speranza e Cook, grande gastronomo, anche lui il destino in un nome, gli disse che in Cina si mangiava da Dio, anche se la frase originale era: Nel Catai si mangia da Buddha), risali' l'Africa orientale, costeggio' l'Arabia e l'India, giro' attorno al Siam, si riverso' nel Mar della Cina, ma inavvertitamente continuo' il suo viaggio (la gondola aveva un' inerzia mostruosa), e pertanto arrivo' alle Isole Aleutine. Notando che la strada verso il Polo gli era cosi' sbarrata, prosegui' imperterrito (o impermarito ?) lungo la costa pacifica dell'America, risvolto' di nuovo l'angolo presso Capo Horn (mai sentito della fama di gran cornutoni degli argentini e dei cileni che vivono nella Terra del Fuoco ? No ? Neanche io, comunque la toponomastica non e' un' opinione), dove incontro' Magellano e Drake che facevano a botte per stabilire chi fosse stato il primo a passarci (la vecchia tradizione marinaresca del "te meno tanto finche' non mi dai ragione"), continuo' su per l'Atlantico, giro' a sinistra presso Terranova e si inoltro' nella Baia di Hudson. Qui, quando ormai era ad un paio di remate dal Polo Nord, decise che in fondo non gli interessava poi tanto di arrivare al Polo, e poi non voleva privare Spencer Tracy della fama futura che avrebbe raccolto con il suo "Passaggio a Nord-Ovest", visto che poi nel film sarebbe apparso anche lui, e Marco credeva che un tale anacronismo non sarebbe passato inosservato neanche ad Hollywood). Cosi' decise di tornare sui suoi passi (o sulle sue correnti, o remate, o come vi pare). Se proprio doveva scegliere un posto dove fermarsi, beh, allora tanto valeva fare una pausa in Catai, dove si mangiava davvero bene (in fondo Cook godeva di un minimo di credibilita', non per niente poi fondo' una banca, di credito appunto, internazionale che sopravvive fino ai nostri giorni, eh, il buon Thomas... che un pochino si approfittava delle splendide donzelle che venivano a chiedere un prestito, in onore al suo nome proprio, Tommaso, usava accoglierle con un esplicito: Se non tocco, non credito..).
A questo punto occorre fare una digressione. Nel Catai era successa una tragedia: erano scomparsi gli spaghetti. Si', proprio cosi', uno stregone mongolo aveva scavalcato la Grande Muraglia (ovviamente nottetempo) ed aveva fatto scomparire gli spaghetti da tutte le pentole cinesi. Questi erano disperati, non sapevano cosa mangiare, avevano perso il riso (no, non era sparito anche quello, erano semplicemente tristi da morire... di fame). Quando Polo sbarco', volle essere introdotto al regnante cinese perche' credeva di avere la soluzione. Si fece portare una pentola dove erano a bollire gli spaghetti e, miracolo, pesco' una bracciata di spaghetti di soya !!! Lo stregone mongolo infatti non aveva fatto veramente sparire la pasta, ma aveva usato un trucchetto da maghetto di serie B, da prestidigitatore, da Silvan insomma: nello spazio di una sola notte aveva passato in rassegna tutte le case dove si stava cucinando, ed aveva sostituito gli spaghetti "regolari" con spaghetti di soya, che diventano invisibili in acqua dopo soltanto un paio di minuti di cottura. Ecco cosi' che miliardi di mandibole cinesi ripresero alacremente a funzionare. Ed a Polo, quale premio, fu offerto di diventare in vero scopritore degli spaghetti, e primo importatore ufficiale e rappresentante per l'Europa. Dopo un leggero spuntino a base di chop suey ed involtini primavera, il nostro riparti' e torno' a Venezia, dove visse felice e contento fino alla sua dipartita (uno spareggio in due partite, andata e ritorno, tra Mestre e Venezia per la permanenza in serie A).
Altro cibo che grande seguito ha avuto anche nella cucina moderna viene dal lontano e civilizzato Regno Unito che, a dir la verita', nei secoli non e' mai stato cosi' unito come puo' sembrare. Grandi differenze dilaniavano il cuore della grande isola; differenze culturali, religiose e culinarie. Alla grande raffinatezza delle "volpi in salmi'" inglesi (non mi dite che erano lepri, perche' io non ho mai sentito un inglese fare la 'caccia alla lepre'), si contrapponeva la truculente cucina degli high-landers. Tant'e' che nella meta' del XVI secolo, la dolce, acculturata, longeva e vergine Elisabetta I decise di donare una sua personale ricetta ai ribelli scozzesi. Allenata nei gusti succulenti dalla sorellona Maria (di cui pero' non condivideva il trend religioso. Infatti mentre Maria, per le amiche Mary la Cattolica, per le nemiche Bloody Mary (che diede il nome ad un noto cocktail, ma questa e' un'altra storia) era per l'appunto cattolica e perseguitava i protestanti, Litz era Protestante e mandava a morte i cattolici), Elisabettina preparo' un poltiglione sanguinolento che rappresentasse le tradizioni e non solo del suddito popolo suddetto. Il poltiglione era cosi' composto: una pecora, spezie varie, frattaglie scozzesi; nel primo esemplare queste appartenevano alla fuggitiva Maria Stuart (o Stuarda quando lavorava in aereo): i gonnellati pensarono che scozzesi fossero le pecore stesse e continuarono a cucinarlo con tali. Restava solo il dubbio del nome da dargli. Naturalmente doveva essere qualcosa di pratico, nazionale e possibilmente poco costoso. Un simpaticone barese, assaggiato l'intruglio esclamo' "Ma ci ha chiss'? 'St'nghimm'ridd' fasc'n' sckif'!" "What's?" "C'hia Chiss!". Naturalmente i Tartanati erano rozzi e non capirono l'idioma e lo confusero con il vero nome del piatto: l'haggis. Ai nostri tempi, un pronipote di quelli che per primi provarono l'essenza della Scozia, ne hanno ricavato una versione piu' compatta e veloce da preparare ma che conserva l'idea del piatto del tempo che fu. Il signore e' un nobile il cui nome pare essere Donato (o Donald per gli amici, con il prefisso Mac nelle ricorrenze ufficiali).
Ma questa e' storia moderna. (Una coproduzione Peppe Cortese-Andrea-CarloIV)
Ma cos'è un organismo transgenico, una cosa che si mangia? Siiiiì! dicono alcuni. Fossi matto! dicono altri. Io faccio fatica a capire, c'è confusione. Così ho chiesto a un mio amico professore come stanno le cose. Mi ha detto che un transgenico è un organismo ottenuto in laboratorio dagli ingegneri molecolari. Prendono una cellula di canguro, di lumaca o di carciofo, tirano fuori certi pezzi di certe molecole e le sparano in una cellula di patata, di pettirosso o di cinghiale. Poi cercano di farla crescere. Quasi sempre la cellula muore, vorrei vedere voi se vi cangurassero il DNA, anche solo un pochettino.... Però una su mille di queste cellule di pettirosso carciofate sopravvive. Se è sfigata si sviluppa e diventa un esserino. Il risultato è un organismo transgenico. La natura da sola non lo farebbe nemmeno in miliardi di anni. Loro lo fanno in tre mesi. Sono vere e proprie creazioni. Siamo passati dai creatori di moda alla Armani alla moda della creazione alla Monsanto. A volte gli ingegneri molecolari cercano di fare cose che sembrano sensate. Sembrano. Per esempio un riso transgenico con vitamina A, quella che normalmente sta nelle carote e nei pomodori. Ma non è più semplice farsi un bel risotto con le carote o i pomodori, piuttosto che un riso in bianco con la vitamina A incorporata dagli ingegneri? E non ci avrà i suoi buoni motivi il riso per non avere la vitamina A? Il buon motivo degli ingegneri è che mentre gli indonesiani il riso e le carote naturali ce li hanno già, le sementi artificiali del riso vitaminizzato dovrebbero comprarle ogni anno dagli ingegneri statunitensi. Ma poi durerà? Hanno inventato eucalipti transgenici con il legno fatto su misura per le cartiere. Peccato che sono così smidollati che non stanno più in piedi da soli e sono così deboli che se li pappano le formiche. Altro che le cartiere! Insomma se la natura ottimizza un organismo in milioni di anni, siamo sicuri di fare meglio noi in tre mesi? Gli ingegneri potrebbero anche accontentarsi di poco. Dai, un trapiantino di due genietti da una carota a una rapa... non si nega a nessuno. No, loro vogliono strafare. Geni di antigelo di merluzzo nei pomodori, per coltivare i Sanmarzano sull'Adamello. Geni di lucciola nel tabacco, per trovare le sigarette anche al buio. Insomma si sono un po' montati la testa. E se uno di questi scarraffoni gli scappa? Se è un cinghiale cangurato è facile beccarlo. Boing, boing, boing.... Pum! Ma se è un branzino viperato? Chi lo becca più? Chi fa più il bagno? Se è un insettino, un microbino, un'amebuccia con qualche vizzietto nuovo, chi li trova più? Gli ingegneri genetici statunitensi hanno creato un pecora che produce seta. Hanno preso un gene di ragno e lo hanno sparato in una cellula di pecora. Ci credereste? La cellula pecoreccia è sopravvissuta a questo stupro aracnoide. Per sua sfiga è diventata un vera "pecora". Anzi un pecoragno. Fa la lana e la seta. Con una piccola modifica farà anche le uova. Ma la seta pecoreccia non è dove la avrebbe messa un ingegnere figlio di contadini. E' dove la metterebbe un ingegnere figlio di ingegneri: si munge dalle mammelle del pecoragno. Serve all'esercito statunitense per fare giubbotti antiproiettile più leggeri e resistenti. Il filo di seta del ragno ha una resistenza superiore a quella di qualunque filo di qualunque materiale prodotto dall'uomo. Nessuno conosce ancora la resistenza biologica delle pecore arragnate. Non ci sono limiti alla fantasia degli ingegneri. L'unico limite è la sopravvivenza. Solo un esserino sperimentale su mille gli sopravvive. Voi chiamereste ingegneri quelli che su mille case gliene cadono 999? Praticoni, pasticcioni forse li chiamerste. O la va o la spacca. Per questo è più giusto parlare di manipolazioni che non di modificazioni genetiche. Anni fa gli uffici marketing delle multinazionali transgeniche avevano escogitato questa storiella. Da sempre l'uomo crea specie nuove: ha creato il mulo dall'asino e dal cavallo; ha creato le specie dei cani; ha creato le rose; ha creato gli ibridi del mais. Gli ingegneri genetici fanno la stessa cosa che gli antichi agricoltori e gli antichi allevatori. Continuano quest'opera di miglioramento della natura, aiutandola a creare nuove specie dove lei non arriva da sola. Negli ultimi anni è stato anche questo argomento pubblicitario, secondo cui un mulo e un pecoragno sarebbero egualmente naturali o egualmente innaturali, a minare talmente la credibilità delle multinazionali transgeniche che le azioni di molte di loro sono crollate. La Deutsche Bank ha consigliato la sua clientela di disinvestire dal transgenico, rendendono il crollo ancora più pesante. La maggioranza degli europei non ne vuole proprio sapere di cibi transgenici. Ormai a queste aziende la gente non crede più nemmeno quando dicono la verità. Se leggi un giornale britannico ti rendi conto che quei giornalisti hanno spiegato bene ai loro lettori la differenza tra un mulo e un pecoragno e la necessità di diffidare della propaganda commerciale. In Italia invece è l'opposto. Molti dei maggiori giornali conducono una campagna militante a favore dei cibi transgenici. Usano però argomenti che gli stessi pubblicitari delle multinazionali transgeniche hanno abbandonato perchè controproducenti. Qualche tempo fa si poteva leggere su un giornale italiano (i punti esclamativi sono miei): "I nostri alpini durante la ritirata di Russia si nutrirono a malincuore dei carissimi muli, caduti stremati. Era carne transgenica (!), ottenuta artificialmente (!) accoppiando un asino a una cavalla. Il mulo è un animale il cui DNA ibrido è identico (!) a quello che gli scienziati creano in laboratorio tra tanta paura. Nessun alpino soffrì per il cibo transgenico (!), molti ne ebbero salva la vita." (...) "... i cani e i gatti che amiamo, le specie di ovini, bovini e suini che proteggiamo con cura non sono "naturali" (!). Sono ibridi, innestati, selezionati, da antichi ingegneri genetici (!) che si chiamavano contadini e pastori." Ma perchè se compro un giornale inglese mi chiariscono le idee ma se compro un giornale italiano me le confondono? Quando il risultato di un articolo è di fare confusione invece che chiarezza, siamo di fronte a una mutazione, a un giornalismo transgenico. Definire "cibo transgenico" la carne di mulo e "ingegneri genetici" gli antichi contadini e pastori è una tale sciocchezza, che non salverebbe uno scolaro delle medie dalla insufficienza in un compito in classe. Definire non naturali gli ovini e suini ottenuti facendo copulare diverse varietà, non è solo ostentazione di ignoranza. E' anche socialmente pericoloso. Secondo la stessa logica anche il bambino mulatto di un piemontese e di una nigeriana sarebbe non naturale. Capisco che un giornalista non specialista possa avere le idee così confuse sulla biologia e le aziende transgeniche. Ma non capisco chi lo obblighi a scriverci sopra un editoriale. Il giornalista transgenico attribuisce la diffidenza verso i cibi transgenici alla "paura" (tre volte), alla "irrazionalità" (due volte) e alla "fobia". Forse non si rende conto che è proprio la confusione il terreno più favorevole per la irrazionalità. Definisce "innoqui" i cibi transgenici e assicura che questi ridurranno l'uso dei pesticidi e sfameranno il mondo. Ma come fa un giornalista a sapere cose che gli stessi scienziati e le stesse multinazionali transgeniche ammmettono di non sapere? Lo hanno scritto anche in internet: nessuno - nemmeno loro - può ancora accertare se una pianta o un cibo transgenico siano innoqui oppure no. Le due speranze "meno pesticidi" e "più cibi per gli affamati" sono già state smontate da numerosi biologi e agronomi e anche dalla lettera aperta scritta agli inglesi dal loro futuro re, il principe di Galles, sul Daily Mail. Le stesse multinazionali sono ora più prudenti con questi argomenti. Il giornalista transgenico però ha una sicura attenuante che depone per la sua incorruttibilità: la sua teoria della "carne di mulo transgenica". Questa per me è la prova del nove. Se un propagandista delle multinazionali dell'ingegneria genetica scrivesse ancora queste cose nei suoi comunicati stampa, probabilmente verrebbe licenziato in tronco e citato per danni dal suo ex-datore di lavoro. (Beppe Grillo)
Ricetta di tacchino al whisky: Acquistare un tacchino di circa 5 chili per 6 persone e una bottiglia di whisky; sale, pepe, olio d'oliva e lardo.
Lardellare il tacchino, cucirlo, aggiungere sale e pepe e un filo d'olio.
Scaldare il forno a 250 gradi per 10 minuti.
Nell'attesa versarsi un bicchiere di whisky.
Mettere in forno il tacchino su di un piatto di cottura.
Versarsi due bicchieri di whisky.
Bettere il dermosdado a 300 gradi ber 20 minuti.
Versciarsci dre bicchieri di whisky.
Dopo una messci'ora, aprire il forno della porta e sciorvegliare la bollitura del tacchetto.
Brendere la vottiglia di vishschi e infilarscene una bella golata nel gargarozzo.
Dopo un'altra bezz'ola, trascinarsci verscio il forno, spalancare quella merda di porta e ributtare - no, rimirare - no insomma, mettere la gallina nell'altro verscio.
Uscitionarsci la mano con la merda di porta e chiuderla - porca puttana.
Cercare di scedersci su una merda di scedia e verscarsci un uissski di bikkiere - o il contrario, non scio' piu'.
Nuocere - no, suocere - no cuocere no, ah si', cuocere l'animale be ore.
Eh hop!, un bicchierino! Sciempre gradito.
Levare il forno dal dacchino.
Rimboccarsi un po' di wisdky.
Cercare di nuovo di estrarre il pomo, perche' la prima volta no ci sciamo riusciti.
Raccogliere il facchino caduto sul pavimento.
Pulirlo con uno schifo di straccio e sbatterlo su un gatto, un matto, un piatto.
Ma chissenefrega.
Spaccarsi la faccia a causa del grasso rimasto sul soffitto, sul pavimento della cugina e cercare di rialsarsi.
Decidere che si sta meglio tutti giu' per terra, ridere di pancia e finire la bottiglia di rhisky.
Arrambicarsi sul letto e dorbire dudda la noche.
Mangiare il tacchino freddo con la maionese l'indomani mattina e per il resto della giornata ripulire il bordello fatto in cucina.
GALATEO: POCHE E SEMPLICI REGOLE PER FARVI FARE SEMPRE LA VOSTRA PORCA FIGURA... A TAVOLA
-Non tenere entrambi i gomiti poggiati sul tavolo, perché potrebbe venirvi la tentazione di poggiare la testa sulle mani e, se si perde l'appoggio, potreste finire con la faccia nella minestra.
-Non usare il coltello per lanciare palline di mollica di pane agli altri commensali, usare il cucchiaio, l'effetto catapulta è migliore.
-A fine pasto, se vi esce un graziosissimo rutto, ricordarsi di mettere la mano davanti la bocca.
-Se, dopo essersi puliti i denti con lo stecchino, lo si mastica, non sputare i pezzettini di legno in faccia ai commensali, ma sputarli sul pavimento.
-Usare il bicchiere più grande per gettare acqua sulla sigaretta del commensale che la sta fumando.
-Dopo aver fatto lo sgambetto al cameriere, carico di piatti, è buona creanza chiedergli scusa.
-A tavola non infilarsi le dita nel naso per pulirselo, per questo ci sono i grissini.
-Se lo stomaco risente del cibo ingerito ed i gas intestinali cercano di uscire, fatela in un sacchetto, eliminerà molto del cattivo odore.
-Se al tavolo, i vostri vicini di posto, invadono parte del vostro, è buona regola dare loro una gomitata nelle costole, si sposteranno gentilmente.
-Usare la forchetta grande per infilzare le mani dei vostri commensali, quando cercheranno di prendere l'ultimo pezzo di pietanza, rimasto sul piatto di portata.
-Quando, cercando di infilarla con la forchetta, una oliva sfugge e si infila nella scollatura di qualche signora, pulirsi bene le mani con il tovagliolo, prima di recuperarla.
A volte, le donne fanno e/o dicono cose che mi fanno imbestialire. Le amo, le adoro, e tutte queste belle cose, ma questo non cancella la terribile verità: fanno cose per le quali le impalerei. La peggiore, in assoluto: quando ordini qualcosa in un locale (ristorante, pub, bar, ovunque), magari il dolce piu' buono del mondo, le chiedi se anche lei prende qualcosa ... e la risposta è sempre, o quasi, la solita: "No, semmai ne assaggio un po' del tuo". Ma cristo santo! Cazzo! Ma perchè? Voglio dire, è il dolce piu' buono del mondo, ho mangiato per un'ora pensando a questo momento, immaginando il sapore del dolce sulla mia lingua ... quei dolci buonissimi e piccoli, minuscoli, che si perdono in grandi piatti da nouvelle couisine. Ne hai cinque forchettate ben messe, o una decina, se le fai piccole per far durare piu' a lungo quel piacere. Già non ti basta la tua porzione ... e devi dargliene un po' a lei. Cazzo! Io non glielo voglio negare. Ma dico: porca troia, prendine una porzione e avanzala. Avanzala, non fa niente, butto via dei soldi ma almeno mi godo questo sottile piacere della vita. Macché ... lo mangi vivendotelo male. Malissimo. Perchè non sai quando attaccherà. E, come in tutti i dolci che si rispettano, c'è una parte buona e una meno buona. La logica, se tu fossi tranquillo a casa tua senza rompicoglioni appostati come avvoltoi, ti direbbe di mangiare prima la parte meno buona (per esempio la crosta se è una crostata) e poi goderti la migliore in poche ma favolose forchettate, in un piacere così totale che cancella per un minuto tutti gli orgasmi che hai avuto. Ma qui non puoi. Qui c'è l'incognita: lei. Bastardissima creatura senza cuore che fa finta di niente, ma ricorda tutto. Se la conosci da tempo, se siete già alle scoregge mentre siete soli, allora mangi tutto in velocità (ma comunque il piacere è inquinato da questa fretta) e alla fine la guardi desolato e triste dicendole: "Cazzo, scusami, l'ho mangiato tutto e me ne sono scordato ... ne ordino un altro ...". Ti odierà. Cazzo, se ti odierà. Ma non dirà nulla e balbetterà un "Fa niente..." ingoiando un po' di bile. Ma se la confidenza è ancora a un livello basso non puoi. Cazzo, loro controllano tutte queste piccolezze. Noi uomini giudichiamo le donne per certi aspetti piu' profondi e complessi (le tette, il culo, fa i pompini, è troppo figa, e aperta dietro ...), ma loro no; loro osservano i dettagli e mica puoi scazzare su questo qui. E allora mangi questo dolce preso dal panico. Devi mangiarlo alla cazzo di cane. Non puoi mica partire dalla crosta ... Di solito, per uscire da questa situazione le ricordi il fattaccio. "Prendine pure un po'...", porgendole il piatto. Se ti va bene, ti prende i due pezzi migliori, ma almeno l'agonia è finita. Mangerai quello che ti rimane in tranquillità. Se ti va male, ti risponderà la seconda frase peggiore dopo "Ne assaggio un po' del tuo": "No, avanzamene un pò". Un pò?! Cazzo è "un pò"? Quantificami "un pò". Quanto le avanzo, e che cazzo le avanzo? Mica le posso dare la crosta. No, porca merda schifosa, la crosta me la mangerò io, e a lei dovrò dare la parte buona, per giunta un bel pezzetto, mica posso fare la figura del pidocchioso del cazzo. La terza versione vede lei che all'improvviso, come un felino, fa volare la sua forchetta (o il cucchiaio, dipende dal dolce) nel tuo piatto, portandosi via un bel pezzo, magari quello che avevi evitato di mangiare per gustarlo alla fine. E continua tranquilla e beata in questa sua tortura, afferrando ogni pochi istanti un altro dei pezzi migliori, fino a mangiarteli tutti. Tutti i tuoi pezzi migliori. Mi fa incazzare. Ho sognato quel dolce. Sono venuto in questo locale proprio per quel dolce. Io me lo sono ordinato e lo pagherò io. Tu non l'hai voluto. Cazzo, potevi prenderlo e non l'hai voluto. E ti sei mangiata il mio, brutta puttana.
Alcuni esempi.
- Compri un cornetto Algida all'amarena. Quello che nella foto ha una pianta di amarene infilata in una nuvola morbida di gelato cremoso e quando lo apri e togli il coperchietto di cartone ha un gelato di granito e una mezza amarena affogata in un suo stesso sputo. L'hai comprato in funzione di due cose soltanto: l'amarena merdosa in punta e il pimpirillino finale del cornetto, nel quale c'è quel milligrammo di cioccolato duro e squisito. Lei (o anche un tuo amico che però potrai - almeno - mandare affanculo) mangerà quelle due cose.
- Apri un saccottino del mulino bianco. Nella foto sulla confezione c'è questo saccottino aperto dal quale cola circa mezzo chilo di marmellata. Non è stato aperto, pensi, si è spezzato in due dalla pressione lavica della marmellata. Dentro c'è una fototessara di marmellata. Un c'era una volta della marmellata. Il suo ricordo. Devi mangiare il saccottino da tutti e quattro i suoi lati, un pezzo alla volta, impastandoti la bocca e immaginando l'ultimo centimetro nel quale ti aspetta una pellicola di marmellata che ti si scioglierà tra le labbra e quando finalmente ci arrivi, quando hai quel dannato francobollo tra le dita, arriva lei e se lo mangia.
- L'ultimo boccone. Vale per tutte le cose. Mangi con relativa velocità dividendo mentalmente tutti i bocconi che sono a tua disposizione, godendoteli con un leggero anticipo. Ogni morso di panino, ogni forchettata di pasta, ogni pezzetto di bistecca preannuncia quello che seguirà. Ma al penultimo boccone lei ti mangerà l'ultimo, lasciandoti totalmente spiazzato, come in un coito interrotto. (copyright 2001/2003 Matteo Avallone)
Ecco come dovremo ordinare una pizza nel 2025, preparatevi.
Pizzaiolo: "Pizzeria Grande Fratello, buongiorno."
Cliente: "Buongiorno, vorrei ordinare della pizza."
Pizzaiolo: "Posso avere la vostra NIN, signore?"
Cliente: "Il mio numero d'identificazione nazionale è 6102049998-45-54610."
Pizzaiolo: "Buona sera signor Mario Rossi, il vostro indirizzo è Bologna5 viale dei Caduti di Arcore numero 17, ed il vostro numero di telefono è 04.68 69.69 69, mentre il vostro numero di telefono mobile è 06.06.05.05. giusto?
Cliente: " Si."
Pizzaiolo: "Vedo che chiamate da un altro numero, che corrisponde al domicilio della vostra attuale segretaria. Quindi la signorina Silvia Disilvio deve confermare il suo assenso al vostro ordine con uno XMS dal suo portatile, precisando il seguente codice AZ25/JkPp+88 "
Cliente: "Bene, lo facciamo subito, ma come mai avete tutte queste informazioni su di noi?"
Pizzaiolo: "Siamo collegati al sistema incrociato Big Brother signore"
Cliente (sospiro): "Ah, anche voi! bene, io vorrei due delle vostre pizze speciali messicane."
Pizzaiolo: "Non penso che sia una buona idea signore."
Cliente: "Come mai?"
Pizzaiolo: "Il vostro contratto d'assicurazione medica vi proibisce una scelta tanto pericolosa per la salute. Secondo la cartella medica voi soffrite d'ipertensione, e avete un livello di colesterolo superiore ai valori contrattuali. Inoltre la signorina Disilvio ci risulta affetta da emorroidi e quindi il peperoncino è per lei fortemente sconsigliato."
Cliente: "Ah, cosa potete mandarmi allora? "
Pizzaiolo: "Vi consiglio la nostra pizza alla soia con yogurt, sicuramente la troverete di vostro gusto signore."
Cliente: "Perché dovrebbe piacermi una pizza di soia?"
Pizzaiolo: "Vedo che la settimana scorsa, in biblioteca avete consultato - Le golose ricette alla soia- signore, e la signorina Disilvio ha fatto una ricerca sullo yogurt, utilizzando il motore www.moogle.it con parole chiave "yogurt" ed "alimentazione."
Cliente: "Bene d'accordo, mandatene due, formato familiare."
Pizzaiolo: "Visto che attualmente assumete gocce di Erezionex, e che la signorina Disilvio prende da due mesi del Zinnasù in compresse, e che la pizza contiene secondo la legislazione, 15 mg di Calmaprurityna per ogni 100g di pasta, c'è il rischio secondario di avvertire un senso di nausea, se il modello familiare è consumato in meno di sette minuti. La legislazione ci proibisce dunque di consegnarvele. Invece ho il segnale verde per mandarvi immediatamente il formato mini."
Cliente: "Bene, vada per il formato mini, allora vi invio il mio numero di carta di credito." -
Pizzaiolo: "Sono spiacente signore, ma temo che dovrete pagare in contanti. Il vostro saldo di carta di credito SVISA supera il limite negativo, e il sistema Credicard-Satellis-Tracerseavete ci segnala che avete dimenticato la vostra carta American Express sul luogo di lavoro"
Cliente: "Pazienza, andrò a prelevare i contanti da un distributore prima che il fattorino arrivi."
Pizzaiolo: "Impossibile signore, vedo che avete già superato il vostro limite massimo di ritiro settimanale."
Cliente: "Sono fatti miei, mandate le pizze e vi farò trovare i soldi pronti. Quanto tempo impiegherete per la consegna?".
Pizzaiolo: "Tenuto conto dei controlli antiterrorismo, saranno consegnate tra circa 45 minuti. Se le desiderate prima, potete guadagnare 10 minuti venendole a prendere di persona. Ma trasportare pizze su una bicicletta è per lo meno arrischiato". Cliente: "Come diavolo potete sapere che verrei in bici?". Pizzaiolo: "Il vostro scooter a idrogeno risulta fermo per riparazioni, invece la bicicletta elettrica è in buono stato poiché è appena passata alla revisione tecnica. Inoltre un verbale di multa per divieto di bicicleggio ci segnala che è attualmente posta in modo scorretto dinanzi al domicilio della signorina Disilvio. D'altra parte richiamo la vostra attenzione sui rischi legati al vostro tasso di alcool nel sangue. Infatti, avete bevuto ben quattro cocktail "afroblack" al Tropicalbar circa 20 minuti fa. Considerando la composizione di questo cocktail e le vostre caratteristiche morfologiche, voi non siete in grado di mettervi alla guida, devo quindi segnalarvi per un ritiro immediato di cinque punti dalla patente."
Cliente: "Pezzo di @# %/ $@&#!"
Pizzaiolo: "Signore vi consiglio di restare calmo, altrimenti il nostro sistema - anti-insulto in linea - vi segnalerà automaticamente alla police-net. Vi ricordo che avete già subito una condanna nel luglio 2009 per oltraggio ad un lavavetri autorizzato."
Cliente: " Scusate non volevo offendervi, sono solo affamato."
Pizzaiolo: "Tutto a posto signore, allora l'ordine è confermato?"
Cliente: "Si, ma non dimenticate la Koca-Kola gratuita promessa nel vostro sito."
Pizzaiolo: "Sono spiacente signore, ma risultandoci lei in soprappeso, la nostra etica ci proibisce di omaggiarla in bibite gratuite.Tuttavia a titolo di compensazione le ho fatto avere il 15% di riduzione su un'adesione flash al contratto standard Juris-help, protezione e assistenza giuridica in caso di divorzio. Potrebbe esservi utile, visto che siete sposato alla signora Vanna Marchi dal 15/02/2018, e vista la vostra presenza serale nell'appartamento della signorina Disilvio. Come pure l'acquisto fatto un'ora fa alla farmacia - Speed-Parapharma - di una scatola di cinque preservativi e di una bottiglia di lubrificante per impiego intimo. Buonasera signore, le auguro buon appetito e la ringrazio per averci chiamato". Cliente: "Grazie, ma credo di non avere più fame". (Bilbo Baggins)
La fiction e l'America. Io non sono mai stato in America: la conosco solo attraverso la televisione, ma mi è sufficiente. Già dal titolo dei telefilm si capisce che gli americani sono una razza a parte: loro hanno E.R. Medici in prima linea, noi abbiamo La dottoressa Giò, loro hanno Hill street giorno e notte, noi Linda e il brigadiere... Non c'è lotta! Il poliziotto americano si chiama Jo McAllan, e quando senti un titolo come Una 44 per Jo McAllan, subito pensi a una pistola micidiale. Il poliziotto italiano è diverso: si chiama Ciro Scapece, e quando senti un titolo come Una 44 per Ciro Scapece, subito pensi a un paio di scarpe troppo larghe. Jo McAllan, dopo un inseguimento in cui ha distrutto quattrocento macchine e sessanta aerei e ha ammazzato quarantacinque mafiosi, ma non con la pistola, perché aveva finito i colpi, a mozzichi sulle orecchie, finalmente torna a casa: una villetta bianca con finestre verdi dove un bambino di sei anni ha lasciato la bicicletta in giardino. Anche Ciro Scapece, dopo otto ore a piazza Dante a correre appresso agli scippatori, torna a casa, ma nel suo giardino non c'è nessuna bicicletta da bambino, per almeno tre buoni motivi: primo, se il bambino lascia la bicicletta in giardino, non ce la ritrova; secondo, forse non ci ritrova nemmeno il bambino; terzo, dove cazzo ce l'ha il giardino Ciro Scapece con lo stipendio da poliziotto? Jo McAllan entra a casa e chiama la moglie: "Donna!" (si chiama Donna per non confondersi con lui, che è uomo). Donna è di spalle, si gira: è una bambola gonfiabile con tre chili di capelli biondo-Carrà, centotrenta denti bianco-cocaina, trentacinque metri quadrati di labbra rosso-rubino! Da noi una così non se la può permettere neanche il sottosegretario ai Lavori Pubblici, pagando, naturalmente. Ciro Scapece entra a casa e chiama la moglie: "Filumena!". Filumena è di spalle ed è meglio che non si gira: anche se si gira, la differenza è minima. Filumena ha tre chili di bigodini, cinque-sei denti di cui tre giallo-pianerottolo, trentacinque metri quadrati di labbra per via dell'herpes. Donna guarda Jo e chiede : "Giornata dura, amore?". "No" , risponde il marito. "No, bambola, come al solito" ...Ma come sarebbe? Tu è fatto chillu burdello, chilla carneficina, che da noi manco se uno passa tre giorni a Malpensa succede tutto quello che è successo a te negli ultimi cinque minuti, e dici "come al solito"? All'anima 'e chi tè stramuorto! Donna sorride a Jo; Donna è un monumento di ormoni che se un poliziotto italiano, compreso Ciro Scapece, la vede, non sopravvive. Filumena è un monumento di cellulite che se un poliziotto italiano, compreso Ciro Scapece, la vede, difficilmente sopravvive. Jo attraversa tutta la casa per arrivare in cucina: ci mette venti minuti, abita in una specie di Versailles. Arriva in cucina, apre il frigo, beve un whisky triplo con dentro sei uova e si versa un bicchiere di latte da ventiquattro litri: le quote latte, in America, fanno paura. Ciro Scapece entra a casa e già sta in cucina; apre il frigo, ci guarda dentro e si mette a piangere. Jo McAllan guarda Donna : "Tu sei il mio tipo, bambola. Saranno i tuoi occhi...". Ciro Scapece guarda Filumena : "Sembri una Tipo, bambola, anzi una 127. Saranno i tuoi occhiali". Donna si sfila maliziosa una vestaglia che da noi non se la può permettere nemmeno la moglie di un camorrista, figuriamoci la moglie di un poliziotto. Sotto appare una mutanda di pizzo da tre chili e un reggiseno che costa come tutta la tredicesima. Donna sembra la Barbie: l'unica differenza è l'altezza. Filumena si sfila, sudaticcia, la tuta da ginnastica con l'aiuto di un cacciacopertoni e sotto compaiono due calzini di lana grigi. Filumena sembra Omar Sivori. L'unica differenza sono i baffi: Sivori non li ha mai portati. (Giobbe Covatta)
DICHIARAZIONE DI REVOCA DELL'INDIPENDENZA DEGLI STATI UNITI D'AMERICA.
Cittadini degli Stati Uniti d'America, alla luce del vostro fallimento di eleggere un presidente e, in tal modo, di governare voi stessi, si dichiara con la presente la revoca della vostra indipendenza, con effetto immediato. Sua Maesta' la Regina Elisabetta II riassumera' gli oneri monarchici sopra tutti i vostri stati, sul Commonwealth e su tutti gli altri territori inclusi, con la eccezione dell'Utah, su cui Sua Maesta' non desidera regnare per ovvie ragioni. Il vostro nuovo primo ministro, l'onorevole Tony Blair (per quel 97.85% di voi che ancora non sa chi egli sia, sappiate che esiste un mondo al di fuori dei vostri confini) incarichera' un nuovo Ministro per l'America senza il bisogno di ulteriori elezioni. Il Congresso e il Senato sono sciolti. Un questionario sara' distribuito l'anno prossimo per determinare quanti di voi se ne se saranno accorti. Per faciltiare la transizione sotto la dipendenza della Corona Britannica, saranno introdotte le seguenti regole con effetto immediato:
1. Cercate la parola "revocation" nell'Oxford English Dictionary, studiatene la pronuncia con l'aiuto della guida ai simboli fonetici. Sarete stupiti di come l'abbiate pronunciata scorrettamente fino ad ora. In generale, dovrete migliorare il vostro vocabolario a un livello accettabile.
2. Non esiste nessun "US English". La Microsoft sara' informata nel vostro interesse.
3. Dovrete imparare a distinguere l'accento inglese da quello australiano.
4. Hollywood dovra' occasionalmente scritturare attori inglesi per interpretare la parte dei buoni.
5. Dovrete reimparare il vostro inno nazionale "Dio Salvi la Regina", ma solo dopo aver adempiuto alla regola numero 1.
6. Dovrete smettere di giocare il "Football americano". Esiste solo un tipo di football. Quel che voi chiamate "football" non e' un gioco degno di questo nome. Il 2.15% di voi che e' a conoscenza del fatto che esiste un mondo al di fuori dei vostri confini, avra' notato che nessun altro gioca il football "americano". Non sara' piu' permesso giocarlo, giocherete invece il football appropriato, il che vi consentira' di competere con altri paesi e culture. Inizialmente, sara' meglio che lo giochiate contro squadre femminili. E' uno sport difficile. Quelli di voi che saranno audaci abbastanza, col tempo, avranno il permesso di giocare a rugby (che e' simile al "football" americano, ma non richiede che ci si fermi ogni venti secondi indossando una specie di ingombrante armatura). Contiamo di mettere insieme una lega Americana di Rugby entro il 2005. Per il 2010 i piu' scaltri di voi saranno introdotti ai primi rudimenti del cricket.
7. Dovrete dichiarare guerra al Quebec e alla Francia, ricorrendo ad armi nucleari ogni volta che vi gettano addosso della merde. Sappiate che i Russi non sono mai stati cattivi e che "merde" e' francese e sta per "merda".
8. Il 4 di Luglio non e' piu' festa nazionale. L'8 Novembre sara' nuova festa nazionale, e sara' chiamato "Il giorno dell'Indecisione". Avete il permesso di girare un film in cui gli alieni invadono il vostro paese durante la ricorrenza di tale festivita', e lo radono al suolo.
9. Tutti gli autoveicoli americani sono banditi (eccettuato il Dodge Viper). Sono delle ciofeche e abolirli e' per il vostro bene. Non appena vi mostreremo le macchine sportive inglesi, capirete cosa intendiamo.
10. Rivelateci immediatamente chi ha assassinato John Fitgerald Kennedy, ci stiamo stancati di lambiccarci il cervello. Grazie per la vostra cooperazione. Ogni forma di resistenza e' inutile, noi lo sappiamo bene perche' per anni abbiamo tentato di resistere invano all'inquinamento culturale americano.
Il cancelliere dello scacchiere di Sua Maesta' la Regina Elisabetta II.
La guerra
Sarò curioso. A metà dell'anno scorso, mentre questa guerra stava covando, George W. Bush dichiarò che dobbiamo essere pronti per attaccare in qualunque oscuro angolo del mondo." L'Iraq è, dunque, un oscuro angolo del mondo.
Crederà Bush che la civiltà nacque in Texas e che suoi compatrioti inventarono la scrittura? Non ascoltò mai parlare della biblioteca di Nínive, né della torre di Babele, né dei giardini pendenti della Babilonia? Non ascoltò né uno solo dei racconti delle mille ed un notte di Baghdad?
Chi lo scelse presidente del pianeta? A me, nessuno mi richiamò a votare in quelle elezioni. Ed a voi?
Sceglieremmo un presidente sordo? Ed un uomo incapace di ascoltare nient'altro che l'eco della sua voce? Sordo davanti al tuono incessante di milioni e milioni di voci che per le strade del mondo stanno dichiarando la pace alla guerra?
Neanche è stato capace di ascoltare l'affettuoso consiglio di Günter Grass. Lo scrittore tedesco, comprendendo che Bush aveva bisogno di dimostrare qualcosa di molto importante davanti a suo padre, lo raccomandò che consultasse un psicoanalista invece di bombardare l'Iraq.
Nel 1898, il presidente William McKinley dichiarò che Dio gli aveva dato l'ordine di rimanere nelle isole Filippine, per civilizzare e cristianizzare i suoi abitanti. McKinley disse che parlò con Dio mentre camminava, a mezzanotte, per i corridoi della Casa Bianca.
Più di un secolo dopo, il presidente Bush assicura che Dio sta dalla sua parte nella conquista dell'Iraq. A che ora ed in che posto riceve la parola divina?
E perché Dio avrà dato ordini tanto contraddittori a Bush ed al Papa di Roma?
Si dichiara la guerra a nome della comunità internazionale che e stufa di guerre. E, come di abitudine, si dichiara la guerra in nome della pace. Non è per il petrolio, dicono. Ma se l'Iraq producesse ravanelli al posto di petrolio, a chi sarebbe venuto in mente di invadere quel paese?
Bush, Dick Cheney e la dolce Condoleeza Rice, avranno rinunciato realmente ai loro alti impieghi nell'industria petrolifera?
Perché questa mania di Tony Blair contro il dittatore iracheno? Non sarà perché 30 anni fa Saddam Hussein nazionalizzò la britannica Irak Petroleum Company?
Quanti pozzi e in attesa di ricevere José María Aznar nella prossima ripartizione? La società di consumo, ubriaca di petrolio, ha panico alla sindrome di astinenza.
In Iraq, l'elisir nero è il meno costoso e, chissà, il più abbondante. Gli Stati Uniti hanno annunciato una lunga occupazione militare, dopo la vittoria. I suoi generali si faranno carico di stabilire la democrazia in Iraq.
Sarà una democrazia uguale a quella che regalarono a Haiti, Repubblica Dominicana o Nicaragua? Occuparono Haiti per 19 anni e fondarono un potere militare che diventò la dittatura di Francoise Duvalier.
Occuparono la Repubblica Dominicana per nove anni e fondarono la dittatura di Rafael Leónidas Trujillo.
Occuparono il Nicaragua per 21 anni e fondarono la dittatura della famiglia Somoza.
La dinastia dei Somoza che i marines avevano messo sul trono, durò mezzo secolo, fino a che nel 1979 fu spazzata dalla furia popolare.
Allora, il presidente Ronald Reagan montò cavallo e si lanciò a salvare il suo paese minacciato della rivoluzione sandinista.
Nicaragua, povero tra i poveri, aveva, in totale, cinque ascensori ed una scala meccanica che non funzionava. Ma Reagan denunciava che il Nicaragua era un pericolo; e mentre egli parlava, la televisione mostrava una mappa degli Stati Uniti che si tingeva di rosso dal sud, per illustrare l'invasione imminente.
Il presidente Bush, copia i discorsi che seminano quel panico? Bush dice l'Iraq dove Reagan diceva il Nicaragua?
Titoli dei Giornali, nei giorni precedenti alla guerra: "Gli Stati Uniti pronti a resistere all'attacco."
Record di vendite di nastri isolanti, maschere antigas, pillole antiradiazioni... Perché ha più paura il boia che la vittima?
Solo per questo clima di isteria collettiva? O trema perché ha presente le conseguenze dei suoi atti? E se il petrolio iracheno incendiasse quel mondo? Non sarà questa guerra la migliore vitamina che il terrorismo internazionale ha bisogno?
Ci dicono che Saddam Hussein alimenta i fanatici di Al Qaeda. Un vivaio di corvi affinché gli strappino gli occhi? I fondamentalisti islamici l'odiano. È satanico un paese dove si vedono film di Hollywood, molte scuole insegnano inglese, la maggioranza musulmana non ostacola che i cristiani camminino con la croce al petto e non è molto raro vedere donne con pantaloni e bluse audaci.
Non ci fu nessun iracheno tra i terroristi che rovesciarono le torri di New York. Quasi tutti erano dell'Arabia Saudita, il migliore cliente di Stati Uniti nel mondo.
È anche saudita Bin Laden, quello villano che i satelliti perseguono mentre fugge a cavallo per il deserto, e che dice presente ogni volta che Bush ha bisogno dei suoi servizi di orco professionista.
Sapeva lei che il presidente Dwight D. Eisenhower disse, nel 1953, che la "guerra preventiva" era un'invenzione di Adolfo Hitler?
Affermò: "Francamente, io non prenderei sul serio nessuno che mi venisse a proporre una cosa simile."
Gli Stati Uniti sono il paese che più armi fabbricano e vende nel mondo. E anche, l'unica nazione che ha scagliato bombe atomiche contro la popolazione civile. E sta sempre, per tradizione, in guerra contro qualcuno. Chi minaccia la pace universale? Iraq? L'Iraq non rispetta le risoluzioni dell'Organizzazione di Nazioni Unite (ONU)?
Li rispetta Bush che ha appena propinato il più spettacolare calcio alla legalità internazionale?
L'Iraq ha ignorato 17 risoluzioni dell'ONU.
Bombarderà Bush il suo più fedele alleato?
L'Iraq fu spianato, in 1991, per la guerra di Bush padre, ed affamato per il blocco seguente. Che armi di distruzione massiccia può nascondere questo paese massicciamente distrutto?
Pakistan, un altro fedele alleato che è inoltre un notorio nido di terroristi, esibisce le sue proprie ogive nucleari.
Ma il nemico è l'Iraq, perché potrebbe avere quelle armi. Se li avesse, come Corea del Nord proclama che li ha, si animeranno ad attaccarlo?
E le armi chimiche e biologiche? Chi vendette a Saddam Hussein i ceppi per fabbricare i gas velenosi che asfissiarono i curdi, e gli elicotteri per lanciare quei gas? Perché Bush non mostra le ricevute?
In quegli anni, guerra contro l'Iran, guerra contro i curdi, era Saddam meno dittatore di quello che è ora? Fino a Donald Rumsfeld egli visitava in missione di amicizia. Perché i curdi sono commoventi ora, e prima no? E perché sono solo commoventi i curdi dell'Iraq, e non i curdi molto più numerosi che sacrificò la Turchia?
Rumsfeld, attuale segretario di Difesa, annuncia che il suo paese userà "gas non letali" contro l'Iraq. Saranno gas tanto poco letali come quelli che Vladimir Putin usò, l'anno scorso, nel teatro di Mosca, e che ammazzarono oltre a cento ostaggi? Durante quei giorni,alle Nazioni Unite coprìrono con una tenda il dipinto " Guernica" di Picasso, affinché quella spiacevole scenografia non perturbasse i tocchi di clarino di Colin Powell.
Di che volume sarà la tenda che nasconderá la macelleria dell'Iraq, secondo la censura totale che il Pentagono ha imposto ai corrispondenti di guerra?
Ed una domanda finale presa in prestito da John Le Carré: "Ammazzano molta gente, papà?". "Nessuno che conosca, caro. Solo stranieri". Eduardo Galeano. Scrittore Uruguayano

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